Tuesday, February 22, 2011

OT - Piazza Affari chiusa per guasto tecnico

Ci credete?

La borsa di Milano stamattina e' stata chiusa a causa di un "guasto tecnico" (forse hanno fatto il reboot di Windows XP?).

Mi sento un po' complottista, ma vediamo un po' cosa e' successo:
  1. In Libia sta succedendo un disastro
  2. Ieri la Borsa americana era chiusa (Presindent's day se non sbaglio) e quelle europee hanno sofferto (con l'Italia fanalino di coda come purtroppo merita)
  3. Oggi si attendeva la riapertura di Wall Street come al solito alle 9.30 ora di N.Y. (15.30 in Italia)
  4. Proprio oggi c'e' stato un guasto tecnico a Piazza Affari, che pero' e' stato risolto proprio in tempo per le 15.30
Sappiamo che l'Italia ha forti investimenti in Libia e che il colonnello ne ha altrettanti in Italia. Forse doveva essere sicuri di poter vendere senza che i prezzi crollassero... A me puzza...

Quanto inquinano gli aerei? E quanto vapore acqueo producono?

L'avevo postato doppio. Lo metto qui per distinguerlo dall'altra copia, che non cancello perche' ci sono un paio di commenti.


http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/01/e-quanto-inquinano-gli-aerei-e-quanto.html

Quanto inquinano gli aerei? E quanto vapore acqueo producono?

In questo articolo dimostriamo che un aereo inquina quanto centinaia di autovetture. Se quindi vi prendete la briga di contare gli aerei che passano di giorno (e anche di notte) rimarrete sconcertati: sopra la vostra testa passano circa 200 aerei al giorno il cui passaggio equivale al traffico di almeno 2.000 autoveicoli.

Se poi vi accorgente del gran rumore che fanno molti di quegli aerei vi renderete conto che devono volare a quota abbastanza bassa, e quindi gran parte di quei veleni (compresi gli oltremodo tossici additivi al bario) potrebbe facilmente arrivare giù ed essere respirato dai vostri polmoni. Se poi vi spostate di paese in paese nella vostra regione e scoprite che anche 10, 20 o 30 km più in là la situazione è la stessa, arriverete alla conclusione che ormai non esistono e non possono esistere lembi di natura incontaminata.

Forse nonostante questo non crederete a quella che qualcuno furbescamente definisce "teoria delle scie chimiche", però vi accorgerete che la biosfera terrestre è ormai sotto attacco, e vi chierete magari come mai le cosiddette associazioni ambientaliste non sollevino pubblicamente la questione.

Sull'inquinamento aereo potete anche leggere l'opuscolo Low cost - quanto ci costi (visionabile/scaricabile sul sito scribd o scaricabile da mediafire)


NB: i calcoli qui sotto serviranno come riferimento per ulteriori studi sul fenomeno delle scie di condensa e delle scie chimiche.



Quanto vapore acqueo produce un aereo? E quanto inquina?

La reazione di combustione del kerosene (citiamo a conferma un sito che nega le scie chimiche: http://en.wikipedia.org/wiki/Kerosene) può essere approssimata come segue,

C12H26 + 37/2 O2 → 12 CO2 + 13 H2O
In tale reazione si parte dalla formula molecolare C12H26 per il kerosene (il kerosene è una miscela di idrocarburi).

Gli atomi, sono formati da protoni e neutroni che formano il nucleo, particelle di massa quasi uguale, e da elettroni di massa praticamente trascurabile (circa 2000 volte meno massivi dei costituenti del nucleo). Per indicare le masse degli atomi si fa riferimento ad una unità detta Unità di Massa Atomica (U.m.a.) corrispondente più o meno alla massa di un protone (la definizione per l'esattezza pone l'Unità di Massa Atomica pari ad un dodicesimo della massa dell'atomo di Carbonio 12).

Di conseguenza in tale unità di misura, a meno di approssimazioni trascurabili l'idrogeno ha massa 1, l'ossigeno ha massa 16, il carbonio 12 (le trascurabili approssimazioni sono legate sia alla leggera differenza di massa tra protoni e neutroni, che alla piccola massa degli elettroni, che al difetto di massa - effetto relativistico che tiene conto della trasformazione in energia di legame atomica e molecolare di una piccola parte della massa delle particelle).

La molecola del kerosene in tale formula è formata da 12 atomi di massa atomica 12 (12*12=144) e 26 atomi di idrogeno (26*1=26). Di conseguenza il kerosene misura 144+26=170 U.m.a. La molecola di acqua ha massa 18 (16+2) e quindi a secondo membro abbiamo 13 molecole di massa 18 da cui una massa di acqua pari a 13*18=234 U-m.a. Abbiamo quindi una massa di acqua di 234 unità per ogni 170 unità di kerosene combusto, ovvero 234/170 (1,3765) unità di acqua per ogni unità di kerosene.

Un litro equivale (a meno di un trascurabilissimo errore dello 0,0027%) ad un decimetro cubo di sostanza, ed il kerosene ha una densità di 0,8 gr al cm3 (anche questo dato è desunto dalla stessa pagina di wikipedia, e dal momento che esistono differenti miscele di kerosene abbiamo per prudenza preso un valore più alto in modo da sovrastimare piuttosto che sottostimare la produzione di acqua nella reazione) ovvero 0,800 kg al dm3 e quindi 0,8 kg al litro. Per ogni litro di kerosene, ovvero per ogni 0,8 kg di esso, vengono quindi generati 0,8*234/170 = 1,1 kg di acqua sotto forma di vapore.

La quantità di kerosene consumata per ora da un jet bimotore che mantenga una velocità di crociera di circa 830 km/h (ovvero ad una quota maggiore di 8 km ove volano di regola tali aerei commerciali per consumare meno carburante) si aggira sui 3000 litri all'ora. Tale dato è desunto dal documento http://micpohling.wordpress.com/2007/05/08/math-how-much-co2-released-by-aeroplane/ (il quale a sua volta si basa su fonti reperite sul sito governativo http//www.eia.doe.gov/). Tale sito per altro è assolutamente non allineato coi nostri, dato che punta il dito sulla presunta alterazione climatica causata dalle emissioni di CO2 piuttosto che sui danni della manipolazione climatica con scie chimiche e onde elettromagnetiche (noi infatti non ci preoccuperemmo di quanto CO2 produce un velivolo ma di ben altre cose).


Se in un'ora l'aereo in questione consuma 3000 litri su un percorso di 830 km è ovvio che per calcolare il consumo di kerosene per ogni kilometro percorso bisogna effettuare una divisione: il consumo di kerosene al chilometro risulta quindi di 3000/830 ovvero 3,6 litri al chilometro. Ovviamente dato che i motori sono due ciò vuol dire 1,8 litri al km per ogni motore. Il consumo per ogni metro di percorso è ovviamente mille volte inferiore: 0,0018 litri di kerosene per metro e per ogni motore.

Come abbiamo visto all'inizio un litro di kerosene bruciato nella nostra atmosfera genera circa 1,1 kg di vapore acqueo, e quindi gli 1,8 litri di kerosene consumati dal nostro bimotore percorrendo un chilometro di tragitto generano una quantità di vapore acqueo pari al prodotto 1,1*1,8 = 1,98.

Siamo così arrivati ad un dato molto importante: un singolo motore di un tipico bimotore che vola alla velocità di 830 km/h genera circa 2 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 2 grammi di vapore acqueo per ogni metro. Lo stesso aereo nel suo complesso genera circa 4 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 4 grammi di vapore acqueo per ogni metro.

Bisogna dire che i dati reperibili e desunti da fonti ufficiali non sono del tutto concordi, sebbene le differenze non siano poi così rilevanti. Del resto anche su un sito di aereonautica, http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?t=89730&page=5 ove discutono tra di loro anche dei piloti, possiamo leggere che il consumo teorico di certi modelli è in realtà minore (di un buon 10%) di quanto spesso si afferma, perché riferito a velocità troppo alte, raramente toccate nei voli su scala nazionale, ma toccate invece su tratte più lunghe.



Un sito governativo australiano ospita un documento con dati sul consumo di carburante che per alcuni modelli sono leggermente maggiori di quelli appena visti, mentre per altri modelli sono leggermente maggiori di quelli riportati da wikipedia; il documento è: http://www.casa.gov.au/manuals/regulate/apm/256r003.pdf .

Da tali dati possiamo verificare che i modelli che consumano maggiormente sono i quadrimotori boeing 747. Facciamo quindi il calcolo della quantità di vapore prodotta da questi aerei per tenere conto del limite massimo e non rischiare così di sottostimare il fenomeno.

Dati sui consumi dei boeing quadrimotore della serie 847 li troviamo anche su wikipedia italia. In fondo alla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747 possiamo leggere qual'è il massimo tragitto a pieno carico e qual'è la capienza del serbatoio. Dividendo la capacità in litri del serbatoio per il tragitto massimo in km otteniamo il consumo al chilometro dell'aereo per i suoi vari modelli. Ad esempio per un quadrimotore 747-8I dividendo i 243120 litri del serbatoio per i 14205 km di tragitto massimo si ottiene un consumo di circa 17 litri al chilometro. Ovviamente si tratta di un consumo medio che non tiene conto del fatto che i consumi sono maggiori durante la fase di decollo e di atterraggio, quando l'aereo vola più basso incontrando maggiore resistenza da parte dell'aria.

Dai dati desunti dal documento australiano appena citato si deduce che il consumo tipico di un 747 è di 15.000 litri all'ora. Se in un'ora tale aereo percorre circa 913 km (sempre alla voce http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747 troviamo che la sua velocità di crociera è di 913 km/h) allora il consumo (leggermente sovrastimato per quanto detto prima) è di 15.000 litri diviso 913 km e quindi 16,4. Nel sito già citato, http://micpohling.wordpress.com troviamo poi il seguente dato riguardo ai quadrimotori della serie 747-400

* Cruising speed (velocità di crociera) = 910 km/h
* Passenger capacity (posti passeggeri) = 409 (max)
* Fuel consumption (consumo di carburante) per km = 11.875 L/km

Ma ancora una volta nell'incertezza preferiamo sovrastimare piuttosto che sottostimare e quindi utilizzeremo di seguito il dato 16,4.

A conti fatti si può affermare che i consumi varino dai 3,6 litri di kerosene al chilometro di alcuni bimotori ai 16,4 di alcuni quadrimotori. Ovviamente se dividiamo il primo dato per due otteniamo 1,8 litri al km per ogni motore mentre nel secondo caso otteniamo 4,2 litri per km.

Se un litro di kerosene genera 1,1 kg di acqua i 4,2 litri di kerosene consumati dall'aereo percorrendo un chilometro di tragitto generano una quantità di vapore acqueo pari al prodotto 1,1*4,8 = 4,62.

Siamo così arrivati ad un dato molto importante: un singolo motore di un quadrimotore ad alto consumo di carburante che vola alla velocità di 913 km/h genera circa 4,62 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 4,62 grammi di vapore acqueo per ogni metro.

Per quanto riguarda invece il consumo in sè, che è correlato ovviamente all'inquinamento, possiamo riassumere che si va dai 3,6 ai 16,4 litri per chilometro. Se una autovettura consuma (quando va bene) 1 litro ogni 20 km (ovvero se riesce a coprire 20 km con un litro di carburante) allora possiamo calcolare il consumo di 1/20 di litro per km, valore che ovviamente dipende anche qui moltissimo dai modelli delle auto e anche dal fatto che ci si aggiri nel traffico urbano o che si viaggi su una strada a scorrimento veloce. Potremmo affermare allora che un'autovettura consuma una quantità di carburante compresa tra 0,05 e 0,1 litri per km, e che un aereo consuma, e quindi inquina, quanto 100/200 autovetture (il valore medio di 10 litri al km degli aerei è 200 volte maggiore di 0,05 e 100 volte maggiore di 0,1).


Notate bene: la combustione della benzina, come del diesel o o del cherosene (il carburante degli aerei), ovvero di qualsiasi idrocarburo, genera CO2 (anidride carbonica) e H2O (acqua), oltre a diverse sostanze inquinanti.

Next?

A domani per lo speciale su neovitruvian

ciao
eSSSe

Gli UFO sono dischi volanti Tesla

http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2011/02/gli-ufo-sono-dischi-volanti-tesla.html

Gli UFO sono dischi volanti Tesla


Forse non tutti sanno che Massimo Mazzucco, l'autore acclamato del film Inganno Globale, il quale smonta dettagliatamente la versione ufficiale dell'11 settembre, è anche l'autore di un film molto più controverso, dal titolo I Padroni Del Mondo - UFO, Militari e Pericolo Atomico. In questo film Mazzucco analizza con dovizia di particolari diversi casi di avvistamenti alieni da parte di civili e riporta inoltre molte testimonianze militari riguardo alla loro presenza. L'autore è convinto della reale presenza aliena sulla terra, e i militari ne sarebbero al corrente. Secondo diverse persone Mazzucco è un disinformatone di alto livello perché non parla di scie chimiche. Adesso ricordiamoci quella che è la tecnica principale dei disinformatori: Tutte queste personaggi ci dicono pezzi di verità per agganciarci. Poi ci portano lontano dal vero problema: "Semina dure verità con disinformazioni avvelenate". Sicuramente il film Inganno Globale riporta dati interessanti sull'11 settembre, anche se tace sull'ipotesi olografica dell'attentato alle torri. Inoltre, devo dire che rispetto al pattume ufologico contattista e new age che si trova in giro per il web, il film di Mazzucco sugli alieni è tutto sommato decente. In rete ci sono poi altri siti molto dubbi, forse in buona fede e forse no, che mischiano verità scottanti, come le scie chimiche e la modificazione climatica, alle solite asserzioni "mitiche" sugli Ufo, riportati come dato oggettivo extraterrestre, condite alla solita propaganda New Age; il tutto all'interno di un calderone che ricorda più una trasmissione-truffa come Mistero, cioè un'attrazione circense per il "grande pubblico", piuttosto che un sito alla ricerca della verità. Dato ulteriore è il fatto che tali siti propagandano al loro interno proprio la trasmissione truffa di Raz Degan. Detto ciò noi di nwo-truthreserarch non neghiamo affatto che ci possano essere anche entità di altri mondi che stanno visitando attualmente la Terra o lo abbiano fatto nel passato. Abbiamo sempre detto che NON CONOSCIAMO TUTTA LA VERITA'. Ma siccome non crediamo PER FEDE ci chiediamo quindi se le prove che tali ricercatori ufologici portano come dati inconfutabili della presenza aliena, provino in realtà questa presenza. E ci chiediamo il perché, molto spesso, tali ricercatori, e Mazzucco è il primo, non indaghino MAI, o lo facciano ben poco, in quei settori della ricerca militare Top Secret, per trovare spiegazione agli Ufo che molti vedono in cielo. Essi si limitano a dire che le conoscenze attuali in campo militare escludono veicoli che possano muoversi a quella velocità e possano compiere manovre di quel tipo. Di solito chi afferma ciò sono i militari stessi. La nostra domanda a questo punto è: MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE QUELLO CHE CI DICONO SIA VERO?
Una spiegazione può certo derivare dall'utilizzo delle tecnologie olografiche. Un'altra la trovate nell'articolo sotto riportato, UFO’s are Tesla’s Flying Saucers – A Super weapon now ready for WW3, dove si ipotizza il possesso da parte dei militari di una tecnologia segreta, tutta terrestre, con la quale si è riusciti a costruire velivoli molto simili a quelli che si sono visti nei cieli per decenni. Naturalmente, riportiamo l'articolo per colmare una lacuna conoscitiva, ma non certo ci innalziamo a possessori della verità; il settore ufologico è un campo minato da cima a fondo dalla disinformazione; è necessario quindi muoversi con molta cautela. Prendete quindi questo articolo solo come un punto di partenza per ulteriori ricerche; l'unica cosa che ci sentiamo di affermare è che, a nostro parere, questa via di ricerca ci sembra molto più promettente di quella dell'ipotesi Aliena-Rettiliana.

Gli UFO sono Dischi Volanti Tesla: una Super Arma pronta per la Terza Guerra Mondiale


Werner von Braun era a Los Alamos, Nuovo Messico intorno al 1937 per testare la tecnologia “dischi volanti” di Tesla, che poi si sviluppò diventando un programma “super-arma” della Germania nazista.


di Christian
Soderberg
(per henrymakow.com)
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com
The Daily Mail ha recentemente parlato dei progetti di “dischi volanti” nella Germania Nazista, e dei piani di Hitler intesi ad impiegare queste "super armi" per attaccare l'Inghilterra e gli USA.
L'articolo parla solo di "dischi volanti" a propulsione jet, ma i Tedeschi costruirono anche veri dischi volanti 'anti-gravità' basati sulle invenzioni di Nikola Tesla (1856-1943).
Gli UFO, o “dischi volanti”, sono costruiti dall'uomo, non “astronavi aliene”
Seguendo l'ondata di avvistamenti di “UFO” nei primi anni '50, il Professor Giuseppe Belluzzo (1875-1952), uno scienziato-ingegnere ed ex Ministro di Gabinetto italiano, che a quanto sembra lavorò personalmente ad uno di questi progetti di “disco volante” Germania-Italia negli anni '40, fu citato nei quotidiani italiani ed americani, e disse:
Non c'è nulla di soprannaturale o di marziano a proposito dei dischi volanti; essi sono semplicemente un'applicazione razionale di una tecnica recente... una grande potenza sta ora lanciando i dischi per studiarli”.
Potete leggere altre informazioni sul progetto dischi del Professor Belluzzo qui e qui.
Ne "Il Giornale d'Italia" del 24-25 marzo 1950 apparve un lungo articolo ove il Belluzzo parlava per la prima volta degli UFO di Hitler e del suo ruolo nella storia

Il “fornello volante” di Nikola Tesla
...'Non dovrete sorprendervi affatto se un giorno mi vedrete volare da New York a Colorado Springs in un apparecchio che somiglierà ad un fornello a gas e peserà tanto uguale… e, se necessario, sarà in grado di entrare e partire attraverso una finestra’.
Nikola Tesla scrisse questo ad un manager della Westinghouse Electric Company nel 1912.
In alcuni libri su Tesla e le sue invenzioni viene detto che questa descrizione della sua macchina volante “simile ad una scatola” riguardano il suo ‘flivver’ simile ad un elicottero.
In realtà, il “fornello volante” di Tesla usava un sistema di elettropropulsione, che doveva essere alimentato da alimentatori esterni e dal ‘sistema wireless di trasmissione dell'energia’ o con un generatore di potenza interno al mezzo.
In un articolo del 1911 su The Sun Tesla descrive la sua macchina volante:
Il Dr. Nikola Tesla la notte scorsa si poggiò comodamente alla sua poltrona a Waldorf, e parlò con calma di aeromobili senza ali, propellenti o altri meccanismi degli aeroplani ora familiari che si muovevano nello spazio a incredibili velocità, o più lentamente portando pesanti carichi, e in ogni caso sempre con sicurezza, come il più prosaico dei veicoli a ruote”.
“…E la navigazione aerea?” fu chiesto al Dr. Tesla. Egli rifletté brevemente e rispose con grande convinzione:
L'applicazione di questo principio darà al mondo una macchina volante diversa da qualsiasi cosa sia mai stata suggerita in precedenza. Non avrà ali, reattori o strumenti del genere usato fino adesso. Sarà piccola e compatta, straordinariamente veloce e, soprattutto, perfettamente sicura nella più grande tempesta. Può essere costruita di qualsiasi misura e portare qualsiasi peso si desideri” – The Sun, New York – ‘Tesla Promette Grandi cose’
In un articolo del 1911 sul New York Herald Tesla spiega specificamente che la sua macchina volante non è un aeroplano convenzionale né un veicolo ‘più leggero dell'aria’ (del tipo Zeppelin). Ci dice anche che la sua macchina volante non risente dei venti o dei “vuoti d'aria”, e che può essere mantenuta “..assolutamente immobile nell'aria, perfino nel vento, per un tempo molto lungo” ..iniziando dalla sezione: Ten Horse Power to the Pound
Chi abbia familiarità con i principi operativi del cosiddetto “aeroplano convenzionale” comprende che la macchina volante di Nikola Tesla descritta in questi passi del 1911 deve essere un veicolo 'anti-gravità' quindi un vero “disco volante”.
Secondo William Lyne, l'autore dei libri ‘Pentagon Aliens e ‘Occult Ether Physics: Tesla’s Hidden Space Propulsion System and the Conspiracy to Conceal It, Werner von Braun si trovava a Los Alamos, nel Nuovo Messico, intorno al 1937, per testare la tecnologia “disco volante” di Tesla che poi si sviluppò, diventando un programma “super-arma” della Germania Nazista.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale questo programma segreto “disco di Tesla” ritornò negli USA insieme a Von Braun, il quale iniziò anch'egli a lavorare ai programmi statunitensi su razzi e spazio.
La Pistola Fumante: Un Resoconto dell'FBI su un “disco di Tesla”
Una prova dell'esistenza di un disco volante tedesco a elettropropulsione (anti-gravità) deriva dai rapporti dell'FBI.
Nel 1957 un immigrato polacco offrì il suo aiuto all'FBI per spiegare “gli avvistamenti di UFO che fermavano i motori delle automobili” degli anni '50, e condivise la propria esperienza di prigioniero di guerra della Seconda Guerra Mondiale, in un campo di prigionia a Gut Alt Golssen, vicino a Berlino.
Nel rapporto, egli racconta che, nel 1944, mentre andavano al lavoro in un'area vicina, iniziarono a udire un rumore acuto simile a quello di un generatore elettrico, e il motore del loro trattore si fermò, e non riuscirono a farlo ripartire. Non videro alcun macchinario nelle vicinanze, ma quando il rumore cessò poterono riavviare il trattore.
Alcune ore dopo, lavorando nella stessa zona, egli vide un veicolo che si alzava verticalmente, lentamente, da dietro un muro di cinta alto circa 50 piedi, che circondava un'area circolare di 100-150 iarde di diametro..
..Questo veicolo[...] di forma circolare, del diametro tra le 75 e le 100 iarde e alto circa 14 piedi, era composto da una parte fissa grigia scura, superiore e inferiore… La sezione intermedia, di circa tre pedi, sembrava muoversi rapidamente [...] producendo un getto continuo simile a quello di un reattore di aeroplano, ma che si estendeva alla circonferenza del veicolo. Il rumore che proveniva dal veicolo era simile a quello udito in precedenza. Il motore del trattore si fermò nuovamente [...] il rumore si fermò, dopo di che il motore partì normalmente.
furono osservati cavi di metallo non isolato, forse rame, del diametro tra il pollice e mezzo e i due pollici, sopra e sotto la superficie del terreno, [...]”
Una fotocopia di questo rapporto dell'FBI si può trovare in Hitler’s Flying Saucers: A Guide to German Flying Discs of the Second World War(su questo capitolo), un libro di Henry Stevens.
..anche i cinesi hanno la tecnologia "a propulsione antigravità" di Tesla.
Poiché il 'complesso globale industriale della guerra' (cartello bancario-industriale) desidera che l'invenzione di Tesla rimanga un segreto, ha prodotto una propaganda per decenni, facendo credere alla gente che i “dischi volanti” hanno origine extraterrestre, ma non è vero.
Pare anche che la maggior parte delle superpotenze del nostro pianeta siano a conoscenza di questa tecnologia.
Poco tempo fa è uscito un articolo sul China Daily, riguardo all'UFO di Hangzhou, che ha fatto chiudere un aeroporto per un po' di tempo. La fonte del China Daily disse che l'UFO era legato all'esercito cinese.
L'informazione che l'UFO di Hangzhou era legato all'esercito cinese fu riportata anche da ABC News.

L'UFO Cinese
..Produrre energia "sovra-unità"
Un motivo in più perché il cartello bancario-industriale tenga nascosta all'opinione pubblica la ‘macchina volante’ di Tesla è che questa a quanto pare, usava (usa) una tecnologica 'sovra-unità' per alimentarsi. ..e naturalmente “il cartello” non vuole che la gente abbia energia pulita e GRATUITA perché in questo modo essi guadagnerebbero pochissimo denaro.
Tesla parlò abbastanza spesso di come estrarre l'energia dall'Etere (etere conduttore di luce dinamica), ma poiché la maggior parte delle note e degli scritti di Tesla sono stati confiscati dalle autorità USA dopo la sua morte, avvenuta nel 1943, questi generatori sovra-unità sono per la maggior parte considerati un “mito” o fantascienza, perché “...C'è un indiscusso consenso scientifico sul fatto che il moto perpetuo violerebbe la prima legge della termodinamica, la seconda legge della termodinamica o entrambe” (Wikipedia).
..Ma naturalmente possono esserci degli errori in queste leggi opera dell'uomo.
Uno di questi generatori sovra-unità è menzionato da Tesla che lo chiama il suo apparecchio 'particle beam'. Egli ci dice che questo ‘generatore elettrostatico ad alto potenziale’ " ..può essere reso autonomo con opportuni collegamenti.” ‘Autonomo’ significa che questo generatore ha prodotto TUTTA l'energia di cui aveva bisogno per mettere in funzione se stesso (... e anche più).
Questo generatore era alimentato ad aria (...forse aria liquida) ed era sigillato ermeticamente, così lo stesso gas era riutilizzato (... e l'aria era probabilmente di nuovo liquefatta dopo il processo di combustione).
William Lyne spiega il funzionamento di questo tipo di generatore a pagina X. (prefazione) del suo libro Pentagon Aliens.
Tutto ciò di cui il generatore aveva bisogno era una fonte esterna di energia che lo avviasse, dopo di che poteva funzionare finché qualcuno non lo fermava o fino a un guasto meccanico. Tesla dice questo nella sua corrispondenza con Sava Kosanovic, 1 Marzo 1941 ...”Aggiungo che nella postazione si deve avere un piccolo generatore, o una batteria a 30 volt per l'attivazione
Credo anche che questa invenzione ‘particle beam’ di Nikola Tesla sia l'apparecchio dal quale hanno sviluppato il dispositivo che usano per fare 'i cerchi nel grano'.

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EDITORIALE

Dopo che qualcuno, non ricordo chi, avanzò l’idea che a fare i cerchi nel grano fossero i ricci in amore, pensavo di averle sentite tutte. Pur di fornire spiegazioni prosaiche a fenomeni che si presentano come fuori dall’ordinario, i debunker, negli anni, hanno dato libero sfogo alle fantasie più inverosimili, facendo ridere di un riso amaro i “believer”, e lasciando comunque indifferente chi di queste cose non si interessa. A fenomeni “straordinari” pare si possa dare le spiegazioni più sciocche senza perdere la faccia. Tralascio le assurdità che ho letto per quasi tutta la vita sugli UFO, che fino a non molto tempo fa scienziati di sistema e giornalisti disabituati a scrivere dopo essersi informati hanno abbondantemente elargito. Oggi che anche il Vaticano, la Royal Society e diversi astronauti, nonché eminenti uomini di scienza come Michio Kaku e Stephen Hawking non escludono la possibilità di vita nello spazio e di visite extraterrestri, parlare di UFO non è più così discriminatorio, i testimoni non sono più “alticci”, come veniva insinuato in diversi articoli anche sulla stampa nazionale, e raggiungere il nostro pianeta da parte di queste civiltà pare non essere più così impossibile, come si sosteneva in un tempo non lontano, tanto che persino professori della Royal Society auspicano che venga ponderata una simile eventualità, nel caso in cui queste civiltà altre fossero come noi, ovvero non molto amichevoli. Riflessione simile a quella espressa dal grande Hawking, secondo il quale, nell’eventualità che gli alieni fossero ostili, sarebbe meglio non andarli a cercare... Ma complottisti pare si nasca e non si diventi. Un motivo per dissentire dai vaneggiamenti degli esperti ufficiali c’è sempre e le spiegazioni possibili sono due: o gli esperti ufficiali, chiamati in causa di volta in volta per spiegare eventi scomodi, dicono spesso cose insensate, oppure siamo noi, nati complottisti, a cui non sta bene mai niente. Mi trovavo in taxi, un giorno del mese di Gennaio. I media cominciavano a informare sulla strana moria di animali, quali pesci e uccelli, che interessava diverse località nel mondo e il tassista aveva la radio sintonizzata proprio su un notiziario. Dopo aver comunicato che anche nel nostro Paese si era verificato il triste fenomeno, ecco che venivano riportate le opinioni “di esperti”, secondo i quali era da «escludere nella maniera più assoluta» che la moria di uccelli in Italia potesse essere messa in correlazione con quella degli altri animali nel resto del mondo, perché nel nostro caso le prove indicavano «chiaramente» che i volatili fossero deceduti in seguito a traumi, probabilmente causati dai botti di Capodanno! Più precisi di missili radiocomandati, gli spari di Capodanno avevano fatto strage di uccelli, della stessa specie, morti tutti insieme, nello stesso momento, nello stesso luogo. Il fatto che decessi del genere si stessero verificando in altri paesi, seguendo modalità simili, non insospettiva gli esperti, che evidentemente non avevano letto Agatha Christie, forse anche lei un po’ complottista, quando faceva dire al suo Hercule Poirot che «una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze rassomigliano ad una prova». A noi di X Times, invece, piace tentare di collegare i punti, considerare teorie scomode, interrogarci là dove gli “esperti” ci sconsigliano di farlo. E in questo numero lo facciamo sulla moria di animali, sui rapimenti e i contatti alieni e, naturalmente, sul mondo che ci circonda.

Lavinia Pallotta

Sommario

Pagg. 6-9: Reports dal Mondo, a cura della Redazione

Pagg. 10-11: “UFO su Frosinone”, di Giancarlo Pavat

Pagg. 12-17: “Da Malanga a Milingo, tra esorcismi e ipnosi”, di Corrado Malaga

Pagg. 20-24: “Il Dono più Grande”, a cura di Paola Harris

Intervista inedita al Colonnello Philip Corso

Pagg. 26-29: “Dal Cielo alla Terra”, di Enrico Galimberti

Mentre si tentano nuove spiegazioni sul significato di Nazca, dalle zone disboscate dell’Amazzonia affiorano nuovi geoglifi

Pagg. 30-34: “I gruppi di potere alieno: I Minori”, di Luciano Scognamiglio

Esistono altre razze, meno conosciute rispetto a quelle finora descritte, coinvolte nei rapimenti di esseri umani. Le ricerche del professor Malanga e dei suoi collaboratori hanno permesso tuttavia di raccogliere dati importanti

Pagg. 36-40: “Di Luce e di Tenebra”, di Federico Bellini

La tipologia aliena del Lux, il mistero della sua creazione, come interferisce nella vita dell’uomo e nella storia dell’umanità

Pagg. 42-46: “La regia occulta dietro alle Mutilazioni Animali”, di Umberto Visani

Un fenomeno inquietante e diffuso, che potrebbe avere un’origine comune a molti avvistamenti UFO e altri eventi apparentemente inspiegabili

Pagg. 48-53: “Manipolare la mente per controllare il mondo”, di Isaac Ben Jacob

Dai primi esperimenti russi e americani alle moderne armi psicotroniche. Uno dei capitoli più sinistri della nostra storia, in continua evoluzione

Pagg. 56-59: “Il Segreto delle Pietre”, di Giancarlo Pavat

In alcuni luoghi d’Italia, come nei Paesi lontani, si verificano ripetutamente, e da molto tempo eventi straordinari e incontri con esseri che non sembrano appartenere a questo mondo, o a questa dimensione

Pagg. 62-66: "UFO, ora di punta in Turchia", di Farah Yurdozu

Aumentano i casi di avvistamento e di contatto con presunte entità extraterrestri nel Paese islamico. Ümit Paker, uomo d’affari e testimone UFO, filma da diversi anni oggetti volanti non identificati e si dice in contatto con alcuni di questi visitatori

Pagg. 68-71: “Il Clima Mutante”, di Silvia Agabiti Rosei

Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e nei prossimi decenni l’aumento di temperatura, pur nel quadro di fluttuazioni naturali, potrebbe portare conseguenze terribili per il pianeta. Quali sono il ruolo e le responsabilità umane?

Pagg. 72-76: “Quella Strana Moria”, di Silvia Agabiti Rosei

Massicce morie di animali in più luoghi del mondo, le cui cause sono ancora oscure, stanno creando inquietudine e allarme, come fenomeni portatori di drammatiche implicazioni ecologiche e apocalittiche

Pagg. 77: Rubrica Libri, a cura di Lavinia Pallotta

Pagg. 78-82: X Media Times, a cura di Pino Morelli

18:50 Scritto da : xtimes

Ruby e il signoraggio

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Ruby e il signoraggio

C'è un senso di sottile disorientamento nello seguire l'evoluzione del mondo dell'informazione, negli ultimi tempi.

Che si tratti dei grandi media televisivi oppure delle sempre più affollate vie della rete virtuale, risulta difficile non cogliere un sottofondo farsesco nell'evoluzione degli eventi.

Fino a pochi anni fa l'informazione dei grandi media pareva intenzionata ad ignorare del tutto alcuni temi che al contrario ricevevano grande attenzione nel sottobosco dei teorici della cospirazione internettiani: gli aspetti occulti della storia, gli illuminati, il signoraggio.

Figure mitologiche che ben presto sfuggivano dai confini di una rigorosa analisi per perdersi nei meandri di un universo mitico, un luogo in cui realtà e fantasia potevano fondersi, in cui nessuna esagerazione era fuori posto.

In seguito, questi due rami di informazione iniziarono ad incontrarsi, dando vita a creature ancora più bizzarre, trasmissioni in cui alieni sezionati e cacciatori di fantasmi convivevano felicemente accanto agli Illuminati di Baviera e ai grandi vecchi della montagna.
Come se fosse inevitabile che una serie di complesse ricerche dovessero necessariamente trasformarsi in attrazioni circensi una volte venite a contatto con il “grande pubblico”.

Nel frattempo, la maggior parte delle energie del giornalismo “autorevole” si occupa da mesi di una grottesca pantomima animata da nani e ballerine, da guardoni e integerrimi moralisti.
Sembrerebbe uno spettacolo burlesco di seconda qualità, se non fosse che si tratta della veste che la realtà ha deciso di darsi di questi tempi.

Finché ci si imbatte in Ruby che, presentando i libri di Alfonso Luigi Marra, denuncia il signoraggio primario e secondario in mutande e reggiseno. E il cerchio si chiude, e tutto finisce in farsa.




Articolo di: Santaruina
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L'irritante ed inesorabile perfezione della dieta vegana

Vaccata originale di vaccaro

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L'irritante ed inesorabile perfezione della dieta vegana

Circola su internet un articoletto che riportiamo integro, senza modificarlo nemmeno di una virgola:


Roma, 2 feb (Adnkronos Salute) - “Rinunciare del tutto alla carne e ai prodotti di origine animale potrebbe nuocere alla salute. La dieta fra le più in voga del momento, quella vegana, può infatti aumentare il rischio di trombi e di ateriosclerosi, e dunque di infarto e di ictus nelle persone che la adottano, poiché contribuisce a rendere i vasi sanguigni più duri.

E’ la conclusione a cui è giunta un’analisi di una dozzina di articoli pubblicati sul tema negli ultimi 30 anni, e che appare sulla rivista Journal of Agricultural and Food Chemistry. Duo Li della Zhejiang University-China e il suo team non negano certo che i forti consumatori di carne siano quelli a maggior rischio vascolare. Ma anche i vegani, secondo i loro studi, potrebbero non essere immuni da questo pericolo. La loro alimentazione tende infatti a essere carente di alcuni nutrienti-chiave come il ferro, lo zinco, la vitamina B12, gli acidi grassi Omega3 e i grassi in generale. Come risultato i vegani tendono ad avere elevati livelli di omocisteina e bassi livelli di colesterolo buono Hdl nel sangue, entrambe situazioni che espongono al rischio di malattie cardiache.

Ma una soluzione mirata esiste, assicurano gli esperti. Basta aumentare l’apporto di vitamina B12 e di acidi grassi Omega3. E per chi non accetta di mettere in tavola questi alimenti, anche gli integratori possono servire
”.


Questo è l’ultimo spot della serie, adatto ad essere scarabocchiato sui muri di qualche latrina ferroviaria in tempo di Carnevale.

Dovessi reagire con serietà a queste farneticazioni giornaliere dei perdenti, cioè di quelli che si vedono mancare il terreno sotto i piedi, e che non trovano uno straccio di argomento scientifico a sostegno delle proprie scelte, starei tutto il giorno a rintuzzare scemenze, scemenzette e scemenzone.

Non avrei mai commentato un articoletto del genere. Lo faccio solo perché mi è arrivato da dieci lettori diversi, scandalizzati dall’iniquità, dalla faccia tosta e dalla diseducazione pubblica insita in esso.

Posso capire Duo Li, ammesso che esista in carne ed ossa, e che non sia stato inventato di sana pianta, ma la McDonalds è sbarcata in Cina a livello massiccio ormai da oltre 30 anni. Il business del fast food americano in Cina è diventato secondo solo all’America, e se servono supporti pubblicitari i Tazebao in Cina funzionano più che da qualsiasi altra parte.

Basta scucire quattro patacche agli squattrinati docenti di una qualsiasi università di stato e ti ritrovi con in mano un commento firmato contenente le cose che interessano a te.

Non serve dire frasi assurde, tipo “Vegani vi viene l’ictus”, che sarebbero imbarazzanti e compromettenti, oltre che irrealistiche. Basta dire invece “Vegani vi potrebbe venire l’ictus”, e il giochino è fatto. La gente si dimentica della valanga di prove che dimostrano come, proprio per evitare le citate terribili patologie, è indispensabile essere vegani e niente altro che vegani. La gente sente sì quella frase sull’ "ictus vegano" come improbabile, come stonata e falsa, ma ciononostante la battuta imbrogliona le rimane in testa e crea confusione, sospetto e dubbio. Esattamente quanto preme ai produttori di prodotti cadaverali. Creare almeno il dubbio. E, nel dubbio, la gente continua a consumare i loro prodotti.

Non serve convincere, dimostrare, portare formule, fornire documenti affidabili e non artefatti. Anzi, severamente vietato farlo.

Trovare statistiche che associno infarti, ictus e cancro ai vegetariani e ai vegani, sarebbe impresa non difficile ma impossibile.
Neanche pagando si riuscirebbe.
Sarebbe come voler dimostrare che il sangue fa bene e il succo d’arancia no. Sarebbe come voler dimostrare che l’acqua ti fa ubriacare e il vino no. Alla fine otterresti l’effetto opposto.

Ma il vero problema non è la Cina, ma l’Italia. Un Paese che, nei tradizionali settori della meccanica, trova tuttora difficoltà a piazzare i suoi prodotti industriali all’estero, mentre invece nell’orrido e nauseante comparto carneo-alimentare, sta viaggiando a gonfie vele. E non è solo questione di grana e di prosciutto di Parma o di San Daniele.

I marchi di qualità dell’Agroalimentare funereo ormai si sprecano. Altro che Dante, Leonardo e San Francesco di Assisi! “Benedetti siano gli animali, soprattutto quelli da macello!” pare essere lo slogan obbligatorio del Bel Paese di oggi.

Ecco allora spiegato il perché di questi sibillini messaggi, di queste controffensive carnivoristiche a tutti i livelli. La televisione spudoratamente macellaia, al pari di tutti i media, non basta più.

Occorre disseminare sporcizia culturale e concetti capziosi e falsi in ogni ogni dove e in ogni quando
. Occorre insozzare con pubblicità carnofila ogni latrina e ogni cesso. Gli accoppa-animali si stanno accorgendo che il movimento vegano sta crescendo! Ecco dunque il loro sbracciarsi, il loro penoso e disperato tentativo di sovvertire la situazione, e di modificare le tendenze in atto.

Siamo arrivati alla paranoia. Non contenti dei Gerry Scotti che, bontà loro, esaltano la trippa persino fuori dagli spot, non contenti delle cuoche squinternate tutte “uova-gallina-pesce-burro-zucchero”, ricorrono adesso ai cuochi-macellai e ai cuochi-boia, che cucinano in diretta con addosso ancora la puzza di interiora ed il grembiule insanguinato.

Uno spettacolo davvero rivoltante e raccapricciante che ha sullo sfondo non solo le scene apocalittiche degli animali spinti o trascinati a corda nelle camere della morte, ma anche le scene non meno disperanti dei reparti ospedalieri, dove il 95% delle peggiori patologie cardiache e cancerogene riguarda esclusivamente i consumatori della proteina animale, ovvero del cibo più malsano e patologico adottato dalla scempiaggine umana.

Serve forse andare in Cina? Basta recarsi in qualsiasi saletta ospedaliera di anatomia e parlare col primo ricercatore oncologico che trovi. Non sentirai mai parlare di frutta e di verdura, né tantomeno di stronzate su B12 e Omega3. Ti parlerà con voce grave di aldeide malonica, di acreolina, di dietil-silbestrolo, di trimetil-colantrene, di coprosterolo, di etil e metil-mercaptani, di putrescina e cadaverina, di ammoniaca, di nitrosammine ed aflatossine, di bacillus suipestifer, di bacillus streptococcus bovis, di bacillus clostidrium. Tutte cose di pertinenza esclusiva dei macelli.

Sono andati a prendere delle statistiche in Cina, e le hanno elaborate mettendo assieme scritti degli ultimi 30 anni. Sono 30 anni esatti che il sottoscritto vive prevalentemente nella regione asiatica. Se c’è un paese al mondo dove non esiste un singolo vegano è la Cina.
La parola vegetariano in cinese significa uno che mangia tanta verdura e, in questo esatto senso, i cinesi sono vegetariani. Ma si ingozzano dal primo all’ultimo di carne bianca, cioè di pollo, di anatra e di pesce, ovvero delle peggiori carni del mondo.

Peggiori ancora di quelle di maiale e di manzo, che negli ultimi anni stanno pure espandendosi notevolmente. Oltre ai noti fenomeni putrefattivi, acidificanti, diabetizzanti e nefritizzanti, esse danno pure la falsa idea dell’innocuità, per cui la gente non adopera nemmeno i freni dell’accortezza e del buon senso.

Il lato comico della questione è che le statistiche sui vegani non esistono né in Cina né in Italia. Non esistono perché scarseggia la popolazione vegetariana ammalata, e manca del tutto la popolazione vegana ammalata.

Negli Stati Uniti sì, le statistiche abbondano e, per cercare dei campioni validi e consistenti, ci si deve rivolgere ai Mormoni, oppure agli Avventisti del Settimo Giorno, dove trovare un vegano che si ammali di cancro, di cardiopatia, di diabete e di problemi renali è un’impresa impossibile.

Stiamo dunque attenti ai messaggi che lanciamo alla popolazione. Usiamo il metro del senso di responsabilità, se non quello dell’amore e del rispetto per il prossimo, sia per la gente in calzoni e camicia che per quella col pelo, le pinne e le piume.

Diamo a Cesare quello che è di Cesare. Ossia la salute al veganismo e la micidiale triade cancro-infarto-ictus al caseinismo, al bianco-carnivorismo e al rosso-carnivorismo.


Parliamo allora un po’ di scienza e non di mercenarie e venali puttanate. Il cibo più facilmente scomponibile dall’organismo umano è la frutta. Il più problematico e difficile sono le proteine animali. Più proteine si mangiano e meno energia disponibile abbiamo per le altre migliaia di funzioni corporee, prima fra tutte quella basilare della eliminazione delle nostre scorie organiche.

Il corpo ricicla il 70% dei residui e delle scorie proteiche, e perde solo 23 grammi medi di proteine al giorno. Il nostro corpo attinge a un pool di aminoacidi simile a un Bancomat aperto 24 ore al giorno, e si tratta degli aminoacidi che circolano nel sangue e nel sistema linfatico.

Non esiste mai carenza proteica ma sempre eccesso acidificante, soprattutto se uno si carica di oltre 24 grammi di proteine al giorno (quantità che si trova anche nella più squinternata e anoressica dieta vegana).

Dove stanno allora i veri fanatici e i veri farneticanti?

Stanno nella maggioranza della gente inquadrata dagli inquadratori di regime, confusionata dagli autori di questi messaggi tanto demenziali quanto assimilati dalle menti già deboli e ampiamente diseducate.

Primo grave errore, l’uso della proteina animale, con scadente nutrimento e conseguente affamamento cellulare.
Secondo grave errore, il logico sovraconsumo compensativo di amidi (pasta, pane, dolci e zucchero concentrato).
Terzo grave errore, la carenza di sodio organico (quella del cavolo crudo, del sedano, del crescione, ecc), provocata da amidi e zuccheri, e collaterale consumo compensativo di sale marino e di integratori minerali.

I cibi che causano più problemi sono carne, pollame, pesce, latte, formaggi, zuccheri e grassi, tutto materiale-devitalizzato, tutto materiale-spazzatura, tutto materiale privo delle sue vitamine naturali, dei suoi enzimi e dei suoi minerali organicati.

Il rimedio è di una semplicità sconcertante: ridurre al minimo il cibo energetico-calorico ma vuoto. Puntare con decisione a frutta, verdure crude, radici, germogli e semi, nonché alle farine integrali di cereali, legumi (ceci), castagne, carrube, banane, manioche.

Solo le piante, dotate di apparati foliari ricettivi, sono in grado di catturare la luce e la forza elettromagnetica del sole, e di depositarla nei germogli, nei tuberi, nelle radici, nella frutta, nei semini.

Una dieta di frutta e verdura è alimento solare a livello atomico. Il cibo vivo è facile da digerire, al punto che si autodigerisce a costo energetico zero, mentre la carne ti dà 1000 calorie e te ne ruba 1100 nei lunghi processi digestivi-assimilativi-espulsivi.

Non a caso sta nelle zone ammalanti ed oscure colorate di grigio e di raggi X, con vibrazioni sotto i 3000 Agstrom, mentre il corpo umano in piena salute sta sulla media minima e invalicabile dei 6500 Angstrom.

Col cibo vivo, l’obesità, che con la stitichezza è la più pericolosa delle malattie, diventa cosa rara. I vegetali crudi, specie ravanelli, cresione, prezzemolo, sedano, topinambur, rape, cavoli, contengono insuline ed inuline vegetali, autentiche dighe al diabete.

Oltre a ciò anche l'aria fresca e la luce solare fanno parte essenziale della nutrizione, anche perché il calcio lavora sempre in associazione con la vitamina D. State dunque il più possibile al sole e all’aperto!

C’è una generale carenza di calcio e di fosforo organico tra la popolazione, specialmente tra i bambini in crescita. I caseari ne approfittano illudendo il mondo che col calcio inorganico-colloso-caseinico si risolvano le carenze, mentre in realtà amplificano a macchia d’olio un popolo già troppo osteoporotico e calcificato.

Trattiamoci bene, dunque, vegani, vegetariani e pseudo-carnivori, e ne guadagneremo in salute e in karma!

E’ estremamente sciocco che l’uomo tradisca se stesso per soddisfare i falsi bisogni del proprio palato. Ammazzare altri esseri porta solo effetti distruttivi alla nostra salute mentale e spirituale, nonché, in seconda battuta, alla nostra salute fisica. Il corpo è il nostro giardino e la nostra abitazione!

Dobbiamo riservargli sempre la massima cura. E’ fondamentale selezionare per lui il carburante giusto.

Non ne siete convinti? Vi interessano davvero i numeretti e i confronti?

Esistono statistiche dettagliate e verificabili su una nazione intera, che è quella nordamericana degli indiani Pimas, divisi dal confine messicano-statunitense. I Pimas americani dell’Arizona da un lato, diventati in pochi decenni il popolo più obeso, dializzato, diabetico e cancerogeno del mondo, e i Pimas messicani dall’altro, rimasti nella zona montagnosa adiacente della Sierra Madre, chiamata Pimeira, tuttora forti, sani e muscolosi.

I Pimas dell’Arizona rovinati da McDonald’s e Coca-Cola, e quelli della Pimeira salvati dalla loro tradizionale dieta vegana o quasi-vegana (vedi mia tesina "La formidabile controprova dei Pimas", del 02/05/2009).


Articolo di: Valdo Vaccaro
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Le morti misterose di molti ufologi (e non solo)

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Le morti misterose di molti ufologi (e non solo)



"Morte per fucilata al cranio. Morte per sospetto avvelenamento. Morte per sospetto strangolamento. Morti a causa di possibili virus letali impiantati nel corpo". Eppure le morti sospette di ufologi quali Phil Schneider, Ron Johnson, Ann Livingston e Karla Turner, così come quelle di tantissimi ufologi del passato, sembrano solo enfatizzare una realtà con la quale molti dei più importanti ufologi sono oggi diventati più familiari: non solo la ricerca ufologica è potenzialmente dannosa, ma la durata della vita della media degli ufologi più impegnati è decisamente più breve della media nazionale.

Tuttavia, le morti misteriose tra gli ufologi non sono una novità.

Nel 1971 il noto ricercatore Otto Binder scrisse un articolo per il 'Saga Magazine's Special UFO Report' intitolato "Liquidation of the UFO Investigators". Egli stesso aveva svolto indagini sulla morte di 137 persone tra ricercatori, scrittori, scienziati e testimoni coinvolti nell'ufologia, morti nei precedenti 10 anni, molti dei quali in circostanze misteriose. I casi selezionati da Binder riguardavano tantissimi infarti, cancri fulminanti e strani omicidi.

Avremo l'occasione di parlare di molti di questi casi, ma prima guardiamo le morti sospette più o meno recenti.

PHIL SCHNEIDER

Fu ritrovato massacrato il 17 gennaio 1996 nella sua abitazione. Questo omicidio parve un'esecuzione militare a tutti gli effetti: dall'autopsia emerse il fatto che Phil venne anche strangolato col catetere di cui faceva uso.

Ma se le circostanze di questa morte sembrano molto controverse, altrettanto controverse furono le rivelazioni da lui rese note pubblicamente prima di morire.

Phil era un geologo dilettante ed un esperto in esplosivi. Dichiarò di aver lavorato in 13 delle 129 installazioni sotterranee che, stando alle sue testimonianze, il governo USA aveva già costruito dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Due di queste basi erano grandi ed includevano la famosa base di Dulce, New Mexico, dove si sospetta da tempo si faccia della retro-ingegneria aliena.

Schneider diceva che i Grigi lavoravano insieme a tecnici USA e che, nel 1979, in seguito ad un fraintendimento tra alieni e umani vi fu una sorta di sparatoria durante la quale gli alieni presero in ostaggio alcuni tecnici e scienziati terrestri.

Furono ben 66, tra agenti segreti, FBI e berretti neri, a morire nello scontro. Anch'egli, in quella circostanza, fu colpito al petto, e, molto probabilmente, fu questa la causa di un cancro che si manifestò , pochi anni dopo, proprio in quella zona del corpo.

Se le cose stessero davvero in questo modo Schneider avrebbe infranto il "codice del silenzio" imposto a tutti i collaboratori ai progetti segreti e la cui penalità consiste nella morte. Non fu un caso se, prima di essere massacrato, subì altri 14 attentati di vario genere. Disse pubblicamente di essere "segnato" ben sapendo che non avrebbe vissuto a lungo.

Alcune sue accuse sono degne di attenzione:

1) il governo USA fece un patto con gli alieni Grigi nel 1954: questo accordo è chiamato il Grenada Treaty;

2) molta della tecnologia degli stealth è stata sviluppata con la retro-ingegneria dagli UFO alieni schiantatisi al suolo;

3) l'AIDS era un virus da laboratorio per controllare la popolazione inventato dal National Ordinance Laboratory di Chicago, Illionois;

4) all'insaputa di tutti, il governo USA possiede un dispositivo che causa terremoti.

Qualunque possa essere l'opinione sulle sue dichiarazioni, è innegabile il fatto che avesse attratto l'attenzione dell'FBI e della CIA. Stando alle testimonianze della moglie vedova, alcuni agenti segreti setacciarono attentamente casa sua dopo la morte e sequestrarono almeno 1/3 delle foto di famiglia.


RON RUMMEL

Ex-agente dell'intelligence dell'USAF e direttore della rivista 'Alien Digest' (dal 6 agosto 1993), Rummel "presumibilmente" si sparò in bocca.

"Presumibilmente" perchè: 1) stando alle dichiarazioni dei suoi amici sulla pistola non c'era sangue e questa era completamente priva di impronte digitali; 2) la nota lasciata dal presupposto suicida sembra scritta da una persona mancina, e non destrorsa come invece era Ron; 3) il suo corpo promanava un'esalazione di sodio pentothal.

Il suo giornale toccava argomenti scottanti come l'aspetto predatore/preda delle relazioni umani/alieni, e l'uso di umani come fonte di cibo e di sfruttamento per riciclare parti dei corpi degli alieni.

E' molto probabile che con tale attività informativa oltrepassò i confini vietati, finendo così "suicidato".

Molto interessante, infine, il fatto che uno suoi migliori amici fosse proprio Phil Schneider con il quale aveva spesso collaborato.


RON 'JERROLD' JOHNSON

Vice-direttore delle indagini del MUFON morì a 43 anni, di colpo ed in modo strano mentre si trovava ad una riunione della Society of Scientific Exploration ad Austin (Texas).

Durante la proiezione di un filmato, alcuni seduti vicino a lui udirono un gorgoglio. Quando le luci si riaccesero, Johnson era per terra, con il volto purpureo e un'emorragia nasale che fuoriusciva copiosa. Sotto il suo tavolo, una lattina di soda.

Era morto di un colpo apoplettico, per una reazione allergica alla bibita oppure vi furono altre ragioni? Senza dubbio, alcuni fatti della sua vita possono portare a credere tutt'altro.

Infatti, negli ultimi tempi, dopo aver lavorato presso la Earth Tech Incorporated di Austin, Johnson lavorò alla propulsione degli UFO per l'Institute of Advanced Studies.

L'autopsia fu dichiarata inconcludente così come quella di molti altri "morti all'improvviso" e che, come lui, avevano lavorato o collaborato in questo campo o si erano interessati all'argomento UFO.

In questi casi è bene ricordare quanto sia facile, oggi, causare infarti con prodotti chimici e radiazioni pulsanti, o indurre un infarto ed altri mali fisici (come cancri fulminanti).


ANN LIVINGSTON

Morì agli inizi del 1994 di un cancro alle ovaie molto rapido. Ann era una ragioniera che si dedicava all'ufologia in quanto membro del MUFON. Difatti, in questa veste, aveva pubblicato un articolo: "Electronic Harassment and Alien Abductions" sul 'Mufon Journal' del Novembre 1993. L'articolo criticava duramente Julianne McKinney, direttrice dell'Electronic Surveillance Project of the Association of National Security Alumni, la quale non credeva agli UFO, e li riteneva velivoli governativi sperimentali.


KARLA TURNER

Ufologa autrice di 'Masquerade of Angels', 'Taken', e 'Into the Fringe', morta a sua volta di cancro. Sia pubblicamente che privatamente, la Turner smascherava lo spettro della rappresaglia aliena, esposto soprattutto nel libro 'Masquerade of Angels'. Non sappiamo quanto di fondato c'era nei suoi sospetti.


DANNY CASOLARO

Giornalista investigativo che fece serie indagini su un software, chiamato Project Promise, che poteva rintracciare chiunque in qualunque parte del mondo, morto per uno strano suicidio nel 1991. Casolaro investigava anche sulla base di Pine Gap, sull'Area 51 e suoi progetti di bioingegneria portati avanti dal governo USA.


MAE BUSSEL

Coraggiosa investigatrice che conduceva programmi radio, parlava "fuori dei denti", e, come la Livingston e la Turner, morì di cancro fulminante. Anche lei s'interessava di UFO.


DECK SLAYTON

Astronauta, era pronto a parlare pubblicamente delle sue esperienze ufologiche, ma anche a lui il cancro tappò la bocca.


BRIAN LYNCH

Giovane sensitivo contattista, morì nel 1985, ufficialmente di overdose. Stando alla sorella Geraldine, un anno prima era stato avvicinato da un agente segreto che lavorava per la PSI-tech Company di Austin (Texas) che gli confessò che stavano facendo esperimenti su armi da guerra di tipo psichico. Dopo la sua morte, tra i suoi effetti personali, fu ritrovata nota in cui era scritto: 4 milioni dal Pentagono per il Progetto Scanate.


DON ELKIN

Pilota per le Eastern Airlines negli anni '80, morì suicidandosi dopo aver indagato per più di 10 anni il cover-up ufologico.


Dunque, cosa o chi sta eliminando gli ufologi oggi e nel passato? Forse alcune morti sono davvero avvenute per cause naturali o per suicidio, ma, come Otto Binder notava già 40 anni fa, ce ne sono decisamente troppe. La logica e il buon senso ci portano a credere che tutte queste morti premature in un campo che conta pochi investigatori sono decisamente sproporzionate.

Quello che vediamo sembra una concatenazione di eventi, causali e spesso mortali: una grossa minaccia è di sicuro l'attività delle agenzie segrete USA, un'altra è l'intervento diretto degli alieni, una terza è l'utilizzo di tecniche psicologiche portate avanti da alcuni "occultisti".

È più che probabile questi tre elementi siano responsabili in parte o per tutte quelle morti di ieri e di oggi.


Il fatto, poi, che ben 30 morti "strane" siano associate anche al progetto per lo Scudo Spaziale effettuato dalla Marconi Limited in Inghilterra tra il 1985 ed il 1988 ci da conferme in questo senso. Eccone elencate alcune.

ROGER HILL, un disegnatore della Marconi Defense Systems, si sparò senza apparente motivo nel Marzo 1985.
JONATHAN WALSH, un esperto di comunicazione digitale impiegato presso la ditta sorella della Marconi, la GEC, cadde dalla finestra del suo hotel nel Novembre 1985, dopo aver espresso timori per la sua vita.
ASHAD SHARIF, altro scienziato della Marconi Ltd., nell'ottobre 1986 s'impiccò in modo alquanto "artificioso": pare che, dopo aver fissato un capo della corda al collo e aver fissato l'altro capo ad una pianta, risalì in macchina, accelerò e si strangolò.

Nel marzo del 1988 TREVOR KNIGHT, anch'egli impiegato della Marconi Ltd., si asfissiò col monossido di carbonio esalato dalla sua auto.
PETER FERRY, direttore del marketing della suddetta ditta, fu trovato fulminato con i fili elettrici infilati in bocca nell'Agosto 1988. Sempre nello stesso mese dello stesso anno, ALISTAIR BECKHAM fu trovato anch'egli morto fulminato con i fili elettrici arrotolati sul corpo e con un fazzoletto infilato in bocca. Alistair ra un ingegnere della Plessey Defense Systems, altra azienda consociata della Marconi Ltd.

L'ultimo della lista fu ANDREW HALL, trovato morto nel Settembre 1988 per avvelenamento da monossido di carbonio.


Giunti a questo punto è ovvio chiedersi quale collegamento potrebbe esserci tra lo studio sullo Scudo Stellare e le morti di ufologi: se, così come molti hanno ipotizzato, la suddetta ricerca fu avviata con lo scopo di proteggere gli USA sia dalla Russia che dagli alieni, ecco spuntare i veri collegamenti.

Probabilmente il KGB, realizzando che le forze occidentali stavano perfezionando un potentissimo raggio che poteva essere usato nello spazio contro di loro, mise in atto un'offensiva per distruggere il progetto. Se ciò è vero, e l'arma esiste e funziona, abbiamo una spiegazione per il crollo dell'Unione Sovietica.

Diversamente tutti questi scienziati scoprirono la vera natura del progetto e furono sottoposti a livelli tali di stress da commettere il suicidio in massa, quasi. Altrimenti scoprirono di lavorare con e per esseri non umani e ne pagarono le conseguenze.

Una cosa è certa: qualcosa di terribile avvenne alla Marconi Ltd. Generalmente gli scienziati non si suicidano e nemmeno compiono omicidi così bizzarri come questi sopra esposti.

Un'altra possibilità è che un contingente di alieni ostili abbia saputo dell'operazione Scudo Spaziale ed abbia deciso di boicottarla per proteggersi, creando traumi psichici e depressioni agli scienziati che poi si sarebbero suicidati. Ma se davvero andò in questo modo, perché poi le morti finirono? Il progetto fu abbandonato, o forse venne protetto meglio?

Forse venne portato a termine nel 1988 ed è ora operativo.

In verità nessuno si rende conto dei rischi che gli ufologi corrono. Nemmeno loro stessi! Difatti coloro che ritengono le morti dei loro colleghi negli anni '50 e '60 molto sospette paiono credere che qualunque forza o agenzia segreta che c'era dietro, abbia ammorbidito le tattiche negli anni '80 e '90. Ma l'evidenza dei fatti non supporta questa tesi. Non ci sono dubbi, comunque, che negli anni passati accaddero cose a dir poco strane.

Ad esempio, le morti più intriganti e raccapriccianti che avvennero in quel periodo furono quelle della giornalista DOROTHY KILGALLEN, dell'astronomo MORRIS KETCHUM JESSUP e del fisico Dr. JAMES MCDONALD, la prima per overdose, gli ultimi due per presupposti suicidi.

I dettagli di questi decessi, nonostante le dichiarazioni ufficiali, sono inquietanti, e non poco. Ognuno dei tre era giovane, di successo, affermato, e tutti e tre erano profondamente coinvolti nelle indagini ufologiche.

La Kilgallen, la più famosa giornalista dei suoi tempi, molto affermata in Inghilterra ad altissimi livelli, scrisse due articoli che forse firmarono la sua condanna a morte. Il primo del febbraio 1954, parlava di un incontro segreto dei capi militari mondiali programmato per l'estate successiva. L'altro del 1955, pubblicato poco prima della sua morte per overdose accidentale di barbiturici ed alcool (alla Marilyn Monroe, tanto per intenderci), parlava di un ignoto ufficiale inglese di gabinetto, che avrebbe detto: "Gli UFO sono creati da piccoli omini alti meno di un metro. È spaventoso, ma non si può negare che gli UFO vengano da altri pianeti!". Qualunque fosse la fonte (pare fosse un nobiluomo della famiglia Mountbatten), questa voce nell'atmosfera degli anni '50 era inaccettabile.

Da ricordare che il Robertson Panel, abilmente orchestrato dalla CIA, si era riunito nel 1953 ed aveva emesso il famoso Report.

In sintesi: questo documento e l'attitudine generale dei suoi componenti, rappresentavano una linea dura per insabbiare tutti i casi UFO più significativi. Con l'anno 1953 e con questo incontro iniziò ufficialmente il cover-up governativo sul fenomeno che continua ancora oggi, ma con ben altre sfumature.

Ma davvero la Kilgallen si uccise involontariamente? O, forse, fu aiutata a farlo?

Il Dr. James McDonald, fisico dell'Institute of Atmospheric Physics e professore presso il Department of Meteorology dell'Università dell'Arizona, tentò il suicidio nel 1971. Nessun altro negli anni '60 aveva combattuto duramente come lui per convincere il Congresso ad affrontare seriamente il problema UFO, della cui esistenza era più che convinto. McDonald era diventato una spina nel fianco per coloro che volevano mantenere il cover-up ufficiale e, non vale manco la pena dirlo, la sua morte fu un sollievo per tanti.

McDonald, presumibilmente depresso, nel 1971 si sparò alla testa, ma, il colpo, gli provocò solo una parziale cecità, non la morte. Ricoverato presso un istituto specialistico, alcuni mesi dopo il primo tentativo, riuscì a fuggire via il 14 giugno 1971, e secondo la ricostruzione ufficiale, salì su un taxi che lo portò ad un negozio di armi ove comprò una calibro 0.38 spagnola, si fece poi portare verso nord, nel deserto, dove si fece lasciare alle ore 16:00 in un'intersezione. Camminò da solo per un miglio fino al Canyon del Oro, luogo a lui familiare, e lì si sparò. Ma questa ricostruzione appare francamente davvero poco probabile.

Il suo corpo fu trovato da un signore sotto un ponte il giorno dopo, a mezzogiorno. Quando fu ritrovato, la polizia dichiarò che era morto già da 8-10 ore.

In teoria qualcuno avrebbe potuto intervenire prima per cercarlo se qualcuno avesse chiamato la polizia immediatamente, e se le efficientissime squadre di ricerca e soccorso di Tucson fossero state messe all'opera. Ma nessuno le chiamò mai.

L'astronomo ed archeologo MORRIS KETCHUM JESSUP commise anch'egli un suicidio sospetto nel Dade County Park, Florida, nel 1959. Tuttavia non ci sono dubbi che il noto autore di lavori importanti ed influenti come 'The Case for the UFO' e 'The Expanding Case for the UFO' a lungo andare fosse andato in depressione. Si, ma perchè?

Le cose non andavano troppo bene per lui, dobbiamo ammetterlo: il divorzio, le pubblicazioni che, benché si fossero rivelate importanti negli anni, ed oggi sono introvabili, allora vendettero poco, la sua alienazione dall'ambiente scientifico che lo amareggiava, i pochi amici rimastigli (il biologo Ivan T. Sanderson, ed il dr. Martin Valentine). Sanderson, disse di averlo visto preoccupato per"'strani eventi" che lo avevano "coinvolto in un mondo irreale e completamente malato".

Ma era davvero così malridotto, o fu portato a diventarlo?

Anna Genzlinger investigò a fondo la sua morte e così concluse: "L'uomo era stato messo sotto un certo tipo di controllo mentale. In quel periodo si sperimentavano mezzi di controllo mentale che solo oggi sono venuti a galla. Alcuni fatti sul caso lasciano attoniti. Non fu neppure fatta l'autopsia sul corpo, che per legge si deve fare su ogni sospetto suicida".

Il Sergente Obenclain, che era stato sul posto poco dopo il ritrovamento del cadavere, commentando la sua morte avvenuta a causa del monossido di carbonio esalato dalla sua auto disse: "Tutto sembrava fatto in maniera professionale. Il tubo era legato con un filo spinato allo scappamento e stranamente era di un annaffiatoio meccanico e non manuale.".

Stando alle dichiarazioni della ex-moglie, Morris aveva iniziato a ricevere strane telefonate subito dopo le indagini sul progetto top-secret effettuato dalla Marina USA, il Philadelphia Experiment, quando, all'epoca, a capo del cover-up sugli UFO c'era l'ONI (Office of Naval Investigations).

E non finisce qui...

FRANK EDWARDS, il noto commentatore radiofonico, che, come James McDonald stava premendo per avere udienze da parte del Congresso sugli UFO, morì di un supposto infarto il 24 Giugno 1967, proprio nel giorno dell'anniversario dell'avvistamento di Kenneth Arnold. Una mera coincidenza? Forse no.

Alcuni ufologi prominenti morirono lo stesso giorno: ARTHUR BRYANT, contattista; RICHARD CHURCH, membro consigliere del CIGIUFO, e lo scrittore di fantascienza WILLIE LEY.

Gli annali di ufologia sono spaventosamente pieni di morti di ufologi dovute a strane forme di cancro maligne e veloci, per infarti fulminanti, suicidi sospetti e per tutta una serie di strani accadimenti. Solo un caso?

E che dire dell'ex-segretario della difesa James Forrestal, morto per presunto suicidio, precipitando dal 16° piano dell'ospedale di Bethesda, dov'era ricoverato, nel 1949? E dello scrittore ufologo DAMON RUNYON JR che si gettò da un ponte di Washington nel 1988? Lo fece per volontà sua? E cosa accadde davvero al dr. B. NOEL OPAN che, nel 1959, dopo una presunta visita di misteriosi MIB, sparì, così come fece EDGAR JARROLD, l'ufologo australiano l'anno dopo?

Come ci spieghiamo la lunga serie di infarti che uccise Edwards, lo scrittore H. T. Wilkins, Henry E. Kock, il giornalista Frank Scully ed il famoso contattista George Adamski?

E come spiegarci la lunga serie di suicidi: Reverendo Della Larson, contattista, la scrittrice Gloria Lee (Byrd), la ricercatrice di UFO che scoprì il corpo di Larson Marie Ford, e gli ufologi Doug Hancock e Feron Hicks?

E che dire dei cancri maligni e fulminanti che portarono velocemente alla tomba l'ufologo canadese Wilbert B. Smith, l'ufologo brasiliano il Dr. Olavo Fontes, Jim e Coral Lorenzen, il biologo Ivan T. Sanderson ed il fondatore del CUFOS il Dr. Joseph A. Hynek?

Certo non tutti costoro, né i meno importanti che non possiamo qui includere, furono eliminati.

Molti morirono sì di cause naturali, ma altri lasciano seri dubbi ed altri ancora sembrano avere il marchio di Caino.

Sappiamo com'è facile indurre colpi apoplettici, ed infarti usando sostanze chimiche e fasci pulsanti. Sappiamo come alcuni governi siano ancora coinvolti in ricerche psico-tecnologiche e come una mente umana possa essere manipolata, così tanto da portare, in modo subdolo, un soggetto alla pazzia.

L'ufologia non è un passatempo né hobbistico né tantomeno sicuro. Ci sono pericoli reali, nel mettere il naso in alcune cose. Molte morti di cui sopra sono sospette. Altre paiono apertamente delle esecuzioni. A che scopo, e chi le ha attuate?