Tuesday, December 31, 2013
Conduttività elettrica e luce
http://www.tankerenemy.com/2013/12/conduttivita-elettrica-e-luce.html
Conduttività elettrica e luce
Per
serendipità una studentessa universitaria ha compiuto un’interessante
scoperta... ma è veramente una scoperta o la giovane si è imbattuta in
un segreto militare? Da anni alcuni scienziati, tra cui il fisico
canadese Neil Finley, spiegano che il titanato di stronzio è, tra gli altri, uno dei composti all’origine degli archi chimici (chembows). L’articolo che pubblichiamo aiuta a comprendere molte cose...
Avete presente quanto correte per prendere il bus ed inciampate per sbaglio e trovate per terra una banconota da 500 euro? Ecco, questo è più o meno quello che è successo ad una studentessa dell'Università statale di Washington, Marianne Tarun, che, grazie ad un errore in laboratorio, ha scoperto un nuovo modo per aumentare la conduttività elettrica di un cristallo del 40.000%, semplicemente esponendolo alla luce!
Tarun aveva accidentalmente lasciato un campione di titanato di stronzio fuori su una bilancia, prima di saggiare la conduttività del cristallo ed ha così scoperto questo incredibile fenomeno. Il team ritiene che i fotoni rilascino elettroni che contribuiscono alla conduttività. Ulteriori test hanno confermato l'effetto, appurando che appena dieci minuti di esposizione alla luce possono far durare l'effetto per giorni.
Questo fenomeno è conosciuto come fotoconduttività persistente. Anche se non si avvicina neanche alle proprietà dei materiali super-conduttivi, potrebbe portare a grandissime novità in campo tecnologico, specialmente perché la super-conduttività funziona solo a temperature molto basse ed è difficile da mantenere, mentre questo effetto si manifesta a temperatura ambiente.
"La scoperta di questo effetto di alta conduttività a temperatura ambiente apre a nuovi possibili usi in dispositivi pratici", ha spiegato Matthew McCluskey, co-autore della pubblicazione e presidente del Dipartimento di Fisica dell'Università statale di Washington. "All'interno di una memoria standard usata dai computer, l'informazione viene immagazzinata sulla superficie di un chip o in un hard-drive. Un dispositivo che usa la fotoconduttività persistente, tuttavia, può archiviare informazioni per l'intero volume di un cristallo. Questo potrebbe portare ad un enorme incremento nella capacità di memoria dei futuri elaboratori".
Fonti:
news.wsu.edu
link2universe.net
Avete presente quanto correte per prendere il bus ed inciampate per sbaglio e trovate per terra una banconota da 500 euro? Ecco, questo è più o meno quello che è successo ad una studentessa dell'Università statale di Washington, Marianne Tarun, che, grazie ad un errore in laboratorio, ha scoperto un nuovo modo per aumentare la conduttività elettrica di un cristallo del 40.000%, semplicemente esponendolo alla luce!
Tarun aveva accidentalmente lasciato un campione di titanato di stronzio fuori su una bilancia, prima di saggiare la conduttività del cristallo ed ha così scoperto questo incredibile fenomeno. Il team ritiene che i fotoni rilascino elettroni che contribuiscono alla conduttività. Ulteriori test hanno confermato l'effetto, appurando che appena dieci minuti di esposizione alla luce possono far durare l'effetto per giorni.
Questo fenomeno è conosciuto come fotoconduttività persistente. Anche se non si avvicina neanche alle proprietà dei materiali super-conduttivi, potrebbe portare a grandissime novità in campo tecnologico, specialmente perché la super-conduttività funziona solo a temperature molto basse ed è difficile da mantenere, mentre questo effetto si manifesta a temperatura ambiente.
"La scoperta di questo effetto di alta conduttività a temperatura ambiente apre a nuovi possibili usi in dispositivi pratici", ha spiegato Matthew McCluskey, co-autore della pubblicazione e presidente del Dipartimento di Fisica dell'Università statale di Washington. "All'interno di una memoria standard usata dai computer, l'informazione viene immagazzinata sulla superficie di un chip o in un hard-drive. Un dispositivo che usa la fotoconduttività persistente, tuttavia, può archiviare informazioni per l'intero volume di un cristallo. Questo potrebbe portare ad un enorme incremento nella capacità di memoria dei futuri elaboratori".
Fonti:
news.wsu.edu
link2universe.net
Pubblicato da
Straker
Monday, December 30, 2013
Fenimore Cooper ed i brontidi
http://zret.blogspot.it/2013/12/fenimore-cooper-ed-i-brontidi.html
Fenimore Cooper ed i brontidi
James
Fenimore Cooper (Burlington, New Jersey, 1789 – Cooperstown, New York,
1851) è scrittore statunitense [magari era, non credi?]. Le impressioni infantili del paesaggio
di frontiera, dove crebbe, e la giovanile esperienza del mare,
intrapresa dopo l’espulsione da Yale, modellarono la sua immaginazione
di romanziere, creatore di nuovi miti per un mondo nuovo. Saggista e
romanziere, è alla narrativa che Cooper deve la sua fama. Ancor più del
ciclo dei romanzi di mare, ammirati da Melville e da Conrad e la
trilogia di romanzi storici, sopravvive oggi la serie di avventure
dedicate alle varie fasi dell’esistenza di un pioniere, la guida Natty
Bumppo: in questo ciclo, tra cui spicca il celeberrimo “L’ultimo dei
Mohicani”(The last of Mohicans, 1826), l’autore creò l’archetipo
dell’eroe statunitense che per istinto evade dalle costrizioni della
vita civile per cercare un rapporto con la natura, affine, nella sua
ricerca di autenticità, a quello dei nativi americani, fratelli o
avversari. La potenza e la qualità esemplare del mito narrativo creato
da Cooper esercitarono un notevole influsso sul corso della letteratura
posteriore.
Fenimore scrisse anche un racconto lungo intitolato “The Lake gun”. L’ambientazione è quella di molte altre storie: la frontiera dove i Bianchi ed i Nativi si incontrano e si scontrano. E’ una terra ancora selvaggia, avvolta nelle brume che esalano dal Lago Seneca (New York). Il narratore apprende, in analessi, da un nativo appartenente alla tribù Seneca la ragione dei misteriosi boati che si odono nella regione: è la voce profonda di Manitou che esprime in tal modo la sua riprovazione per le decisioni assunte da un demagogo. Costui, infatti, in passato aveve convinto la sua gente a tradire le proprie tradizioni, ad abbandonare le consuetudini che le consentivano di vivere in armonia con il creato. Fenimore fornisce così, intrecciando leggende a testimonianze, la spiegazione leggendaria dei sordi brontolii che si sentono ancora oggi presso il Lago Seneca ed in altre zone del pianeta.
Dunque il fenomeno dei misteriosi fragori che squassano l’etere non è recente, sebbene forse i cosiddetti “brontidi” (o B.O.N.I., boati di origine non identificata; in inglese mistpouffers, dissipatori di nebbia) non siano del tutto assimilabili alle deflagrazioni che in questi ultimi anni sorprendono e spaventano la popolazione. Tali scoppi sono descritti di frequenza più alta e sovente sono associati ad operazioni militari (caccia che rilasciano scie circolari o sinuose) ed all’uso di armi esotiche, laddove i rimbombi classici sono in genere di tonalità più grave e percepiti lungo le coste. La situazione dunque si è complicata con l’introduzione di scenari su cui fluttuano le sinistre ombre del governo invisibile.
Sulla vera genesi di questi suoni le ipotesi pullulano: la più credibile evoca cambiamenti geomagnetici legati all’attività solare, ma la risposta definitiva pare ancora lontana e forse la natura c’entra poco…
Fonti:
A. Lissoni, Boati di origine non identificata
Enciclopedia della Letteratura, Milano, 1999, s.v. Cooper
Fenimore scrisse anche un racconto lungo intitolato “The Lake gun”. L’ambientazione è quella di molte altre storie: la frontiera dove i Bianchi ed i Nativi si incontrano e si scontrano. E’ una terra ancora selvaggia, avvolta nelle brume che esalano dal Lago Seneca (New York). Il narratore apprende, in analessi, da un nativo appartenente alla tribù Seneca la ragione dei misteriosi boati che si odono nella regione: è la voce profonda di Manitou che esprime in tal modo la sua riprovazione per le decisioni assunte da un demagogo. Costui, infatti, in passato aveve convinto la sua gente a tradire le proprie tradizioni, ad abbandonare le consuetudini che le consentivano di vivere in armonia con il creato. Fenimore fornisce così, intrecciando leggende a testimonianze, la spiegazione leggendaria dei sordi brontolii che si sentono ancora oggi presso il Lago Seneca ed in altre zone del pianeta.
Dunque il fenomeno dei misteriosi fragori che squassano l’etere non è recente, sebbene forse i cosiddetti “brontidi” (o B.O.N.I., boati di origine non identificata; in inglese mistpouffers, dissipatori di nebbia) non siano del tutto assimilabili alle deflagrazioni che in questi ultimi anni sorprendono e spaventano la popolazione. Tali scoppi sono descritti di frequenza più alta e sovente sono associati ad operazioni militari (caccia che rilasciano scie circolari o sinuose) ed all’uso di armi esotiche, laddove i rimbombi classici sono in genere di tonalità più grave e percepiti lungo le coste. La situazione dunque si è complicata con l’introduzione di scenari su cui fluttuano le sinistre ombre del governo invisibile.
Sulla vera genesi di questi suoni le ipotesi pullulano: la più credibile evoca cambiamenti geomagnetici legati all’attività solare, ma la risposta definitiva pare ancora lontana e forse la natura c’entra poco…
Fonti:
A. Lissoni, Boati di origine non identificata
Enciclopedia della Letteratura, Milano, 1999, s.v. Cooper
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Pubblicato da
Zret
TERREMOTI: ARMA DI CONTROLLO DELLE MASSE
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/12/terremoti-arma-di-controllo-dellle-masse.html
TERREMOTI: ARMA DI CONTROLLO DELLE MASSE
a cura di Ciro Esposito
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=TERRA+MUTA
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vesuvio
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=MARSILI
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vesuvio
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=MARSILI
BASTA ANALIZZARE I DATI DELL'INGV PER RENDERSI CONTO CHE TALI SISMI PRESENTANTO TUTTI INDISTINTAMENTE IPOCENTRI (PROFONDITA') ESTREMAMENTE SUPERFICIALI. VALE A DIRE HANNO UNA STESSA IMPRONTA DI ORIGINE ARTIFICIALE, CIOE' BELLICA DELLA NATO. SE A QUESTO SI AGGIUNGE LA RILEVAZIONE DI ABERRAZIONI ELETTROMAGNETICHE I GIOCHI DI GUERRA SONO COMPRENSIBILI ANCHE AI SASSI.
GIANNI LANNES 8 MESI FA HA PUBBLICATO IN MATERIA UN DOCUMENTATISSIMO LIBRO DI INCHIESTA, OSSIA: TERRA MUTA.
AL BANDO L'ALLARMISMO. IL PERICOLO NELLA REGIONE CAMPANIA - NELLA DISATTENZIONE GENERALE - E' DATO ANCHE DALLA SITUAZIONE DEL VESUVIO NONCHE' DAGLI OBSOLETI PIANI DI SICUREZZA PER LA POPOLAZIONE, OLTRECHE' DALLE TRIVELLAZIONI IN MARE DEL VULCANO ATTIVO MARSILI, A CUI IL DOTTOR LANNES HA DEDICATO ANNI DI RICERCHE.
SI INVITANO I LETTORI OCCASIONALI DI QUESTO DIARIO INTERNAUTICO A LEGGERE ATTENTAMENTE I CONTENUTI DI QUESTO SITO WEB, E AD UTILIZZARE IL MOTORE DI RICERCA. GRAZIE! NON SI PUBBLICANO COMMENTI DI ANONIMI.
Obiettivi NATO:
1- Seminare
terrore fra la popolazione italiana, deprimendola psicologicamente e
spiritualmente cosi da spegnere la volontà di lottare per riprendersi la propria legittima sovranità e cacciare
l'invasore imperialista sionista e
angloamericano.
2- Creare
situazioni di emergenza, indigenza, povertà ( vedi terremoto odierno e recenti,
eventi atmosferici violenti e improvvisi) così da dover accettare nuovi aiuti
finanziari dalla mafia massonica finanziaria e costringere a nuove tasse
fantasma.
3- Costringere
ad accettare senza appello nuova militarizzazione del territorio e nuove leggi
restrittive sovranazionali a finto scopo di sicurezza.
4-
Instaurazione di una planetaria dittatura meglio conosciuta come nuovo ordine
mondiale.
La paura è la più potente arma di controllo delle masse! Questa è una
guerra non convenzionale e non dichiarata. È tempo di prenderne coscienza e reagire concretamente!
Comunicato ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA |
||
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 06:27:48
italiane del giorno 30/Dic/2013 (05:27:48 30/Dic/2013 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Stretto_di_Messina. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo. |
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Dati evento |
|
Event-ID | 7231396870 |
Magnitudo(Ml) | 2.1 |
Data-Ora |
30/12/2013 alle 06:27:48 (italiane)
30/12/2013 alle 05:27:48 (UTC) |
Coordinate | 37.849°N, 15.473°E |
Profondità | 9.7 km |
Distretto sismico | Stretto_di_Messina |
Comuni entro i 10Km
- |
Comuni tra 10 e 20km
ALI' (ME) ALI' TERME (ME) CASALVECCHIO SICULO (ME) CASTELMOLA (ME) FIUMEDINISI (ME) FORZA D'AGRO' (ME) FURCI SICULO (ME) GALLODORO (ME) LETOJANNI (ME) NIZZA DI SICILIA (ME) PAGLIARA (ME) ROCCALUMERA (ME) SANT'ALESSIO SICULO (ME) SANTA TERESA DI RIVA (ME) SAVOCA (ME) SCALETTA ZANCLEA (ME) TAORMINA (ME) |
Pubblicato da
Gianni Lannes
Famiglia canadese intenta causa dopo che una ragazza muore in seguito alla vaccinazione contro il papilloma virus
http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/12/famiglia-canadese-intenta-causa-dopo.html
Famiglia canadese intenta causa dopo che una ragazza muore in seguito alla vaccinazione contro il papilloma virus
http://youtu.be/hD5TnDtGKYw
Qui sopra il video "It's not a coincidence" con testimonianze delle vittime dei vaccini contro il papilloma virus e dei genitori delle ragazze decedute.
La notizia viene dall'articolo Family sues after teen dies following HPV vaccination ovvero Famiglia intenta causa dopo che una ragazza muore in seguito alla vaccinazione contro il papilloma virus, scritto da Valerie Gonthier e pubblicato il 31 Gennaio 2012 sull'edizione online del Torontosun.
Qui sopra il video "It's not a coincidence" con testimonianze delle vittime dei vaccini contro il papilloma virus e dei genitori delle ragazze decedute.
La notizia viene dall'articolo Family sues after teen dies following HPV vaccination ovvero Famiglia intenta causa dopo che una ragazza muore in seguito alla vaccinazione contro il papilloma virus, scritto da Valerie Gonthier e pubblicato il 31 Gennaio 2012 sull'edizione online del Torontosun.
Il
corpo di Annabelle Morin è stato trovato senza vita nella vasca da
bagno di casa sua il 9 dicembre 2008, dopo la seconda dose di vaccino
contro l'HPV. Già la prima dose aveva causato reazioni avverse di un
certa entità. Nessun medico ha mai messo in correlazione quei primi
malori col vaccino, e quindi si tratta molto probabilmente di una
tragedia evitabile, che si è consumata a causa della mancata
informazione sugli effetti collaterali di questi vaccini. Altrimenti una
famiglia bene informata avrebbe quanto meno evitato la seconda dose
vaccinale dopo i pesanti effetti avversi che la ragazza aveva accusato
in seguito alla prima iniezione.
Leggiamo nell'articolo:
La famiglia di una ragazza del Québec che è morta dopo avere ricevuto un comune vaccino ha intentato una causa contro il gigante farmaceutico Merck Frosst, tre medici ed una clinica chidendo 197.000 dollari di risarcimento.
Annabelle
aveva 14 anni e faceva parte di un primo gruppo di ragazze vaccinate in
seguito ad un programma di vaccinazione gratuito varato in Québec nel
settembre del 2008.
Dopo la prima dose di vaccino ricevuta nell'Ottobre 2008, riferisce la madre:
"Ha vomitato, è diventata confusa ed incoerente ed era incapace di parlare e di camminare. E' andata in ospedale, le è stato diagnosticato un mal di testa ed è stata rimandata a casa"
L'articolo ci informa inoltre che:
La seconda dose Annabelle l'ha ricevuta a scuola il 24 novembre 2008 e si è ammalata una seconda volta, riferiscono i genitori nel loro atto d'accusa. Dopo due settimane è stata ritrovata incosciente nella vasca da bagno. E' stata dichiarata morta in ospedale.
La
madre della sventurata ragazza accusa tre dottori di negligenza e
afferma di non essere mai stata informata che il Gardasil potesse avere
effetti avversi.
L'articolo
liquida poi nelle ultime 4 righe la questione del legame tra la
vaccinazione e la morte della ragazza affermando che il coroner non ha
potuto provare un legame diretto tra la morte e la vaccinazione, ma la
questione è decisamente più complessa.
Come si legge infatti in un precedente articolo pubblicato il 20 dicembre 2010 sullo stesso giornale Coroner raises concerns over HPV vaccine ovvero Un coroner esprime preoccupazione sul vaccino contro l'HPV.
In
tale articolo si legge che il Coroner Michel Ferland nelle sue
conclusioni ha scritto che la ragazza è morta annegata (evidentemente
per un malore che le ha fatto pedere i sensi). L'articolo riporta
testualmente:
Già, anche questo è un dato su cui meditare: se praticamente tutti contraggono questo virus, come mai poi solo una sparuta minoranza (1 donna su 10.000!) contrarrebbe un cancro alla cervice che si vorrebbe attribuire a questo virus?Se però non c'è prova che la vaccinazione abbia ucciso la ragazza, egli si rifiuta di escludere un legame tra il Gardasil e la sua morte. Ferland raccomanda alla sanità canadese ed ai dipartimenti sanitari provinciali e municipali di informare meglio i pazienti sugli effetti collaterali del vaccino. Egli ha anche notato che il National Vaccine Information Center, un ente di controllo statunitense sulla sicurezza delle vaccinazioni, correla 78 morti al vaccino Gardasil.(...) Secondo la Sanità Pubblica Candese la maggior parte degli effetti avversi sono di poca rilevanza - sebbene ci sono state 22 ospidalizzazioni in seguito ad una vaccinazione contro l'HPV. Ci si aspetta che circa due terzi di tutti Canadesi sessualmente attivi contraggano un'infezione da HPV nel corso della loro vita.
Leggi anche
Una ragazza di Strasburgo è la decima vittima del vaccino HPV a presentare denuncia
Studio scientifico punta il dito sulla mancanza di evidenze sperimentali sull'efficacia e sicurezza del vaccino contro il papilloma virus
Pubblicato da
corrado
Due video sul passato nascosto della terra e del genere umano
http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/12/due-video-sul-passato-nascosto-della.html
Due video sul passato nascosto della terra e del genere umano
Archeologia proibita su History Channel
http://youtu.be/WRypcA7jFZc
La storia nascosta della razza umana
http://youtu.be/vgqVhtJaINE
Ulteriori informazioni sull'argomento consultando gli articoli delle due serie seguenti:
civiltà antidiluviane
menzogne della preistoria
evoluzione
Pubblicato da
corrado
http://youtu.be/WRypcA7jFZc
La storia nascosta della razza umana
http://youtu.be/vgqVhtJaINE
Ulteriori informazioni sull'argomento consultando gli articoli delle due serie seguenti:
civiltà antidiluviane
menzogne della preistoria
evoluzione
La nascita di Krshna non si festeggia il 25 dicembre - uno studio sul presunto parallelismo tra Krshna e Cristo ed alcune informazioni sulle feste dedicate alle divinità solari
http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/12/la-nascita-di-krshna-non-si-festeggia.html
La nascita di Krshna non si festeggia il 25 dicembre - uno studio sul presunto parallelismo tra Krshna e Cristo ed alcune informazioni sulle feste dedicate alle divinità solari
Non mi piace per niente la menzogna, nemmeno quella pietosa per tenere buoni i bambini, gli anziani, i malati. No mi piacciono nemmeno le menzgone utilizzate a fin di bene. Non ho mai digerito nessuna forma di religione, ma non mi piace per niente che esse vengano a volte derise e ridicolizzate con argomenti falsi e incoerenti. Tutto ciò è riprovevole anche perché, alla fine una prova falsa porta solo discredito.
Detto
questo verifichiamo quando è nato Krshna. Qualcuno semplicisticamente
afferma che secondo la tradizione induista la sua data di nascita sia il
25 dicembre. Ma è facile verificare che la festa della nascita di
Krshna si tiene tra metà agosto e i primi di settembre, come ci informa
ad esempio il sito degli italiani residenti nelle isole Fiji
ma anche la stessa ansa. Per inciso quest'anno tale festa natale cade il 17 agosto.
Ci
potranno quindi essere delle similitudini tra Krshna e Gesù ma non
dobbiamo stravolgere la verità per cercare di giustificare dei
pregiudizi.
Anche l'appellativo Yesu, che qualche sito attribuisce a Krshna onde
ricavare un'assonanza "Gesù Cristo" con "Yesu Krshna" da una ricerca
fatta non trova alcun fondamento.
Quanto al 25 dicembre non ho trovato traccia documentata
di tale data in relazione a Krshna. E in relazione alla nascita di
Gesù? Nei vangeli, come tutti dovrebbero sapere, non c'è traccia
alcuna. L'unica cosa certa è che nel 330 d.c., quando la religione
cristiana divenne religione dell'impero, la festa dedicata alla nascita
del Dio solare Sol invictus (che si celebrava il 25 dicembre alla fine
delle feste dei Saturnali) fu sostituita dalla festa della nascita di
Gesù. Prima di allora il natale di Gesù fu festeggiato dalla verie
comunità cristiane anche in date differenti, a volte nel periodo di
Pasqua e a volte in date prossime al 25 dicembre.
A
dire il vero già nel 200 d.C. circa Ippolito di Roma propose la data del
25 dicembre come data della nascita di Gesù ed esistono anche degli
indizi che, partendo dalla descrizione evangelica della gravidanza di
Elisabetta (presente bisogna dire solo nel Vangelo di Luca e assente
negli altri evangeli), sembrano avvalorare una data intorno al solstizio invernale; siamo ben lontani però dall'avere una prova sostanziale.
Di sicuro il Sol invictus e Gesù non furono le sole divinità di cui si festeggiò la nascita nel giorno del 25 dicembre. In Oriente si celebravano anticamente altre feste della nascita del Sole "partorito da una Vergine"; in tale occasione il sole era raffigurato come un infante e la celebrazione avveniva a mezzanotte (niente di nuovo sotto il sole).
Persino il vescovo Epifanio di Salamina nel suo libro Contro le eresie narra di una festa solare nella quale si celebra il trionfo della luce sulle tenebre, ovvero la nascita del dio Aion figlio della vergine Kore. Anche Cosma di Gerusalemme nel settimo secolo d.C. narra di simili celebrazioni che si svolgevano la notte tra il 24 e il 25 dicembre (per maggiori dettagli potete consultare il sito wikipedia dal quale ho tratto queste ultime informazioni, per una volta ben corredate da fonti).
Ostensorio cristiano, evidente il simbolismo solare |
Di sicuro il Sol invictus e Gesù non furono le sole divinità di cui si festeggiò la nascita nel giorno del 25 dicembre. In Oriente si celebravano anticamente altre feste della nascita del Sole "partorito da una Vergine"; in tale occasione il sole era raffigurato come un infante e la celebrazione avveniva a mezzanotte (niente di nuovo sotto il sole).
Persino il vescovo Epifanio di Salamina nel suo libro Contro le eresie narra di una festa solare nella quale si celebra il trionfo della luce sulle tenebre, ovvero la nascita del dio Aion figlio della vergine Kore. Anche Cosma di Gerusalemme nel settimo secolo d.C. narra di simili celebrazioni che si svolgevano la notte tra il 24 e il 25 dicembre (per maggiori dettagli potete consultare il sito wikipedia dal quale ho tratto queste ultime informazioni, per una volta ben corredate da fonti).
Perché la nascita del Sol invictus e di altre divinità solari veniva celebrata il 25 dicembre? Riporto a tal proposito alcune righe tratte dal sito www.riflessioni.it
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”). Se ci troviamo nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo infatti osservare come il sole sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. (...) Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.
Come labile parallelo tra Gesù e Krshna possiamo solo riportare (sempre da http://www.italianiafiji.it) che:
Non ci sono prove sufficienti poi a giustificare l'altro parallelismo tra Gesù e Krshna descritto nel libro I grandi Iniziati di E. Shurè (Bari, 1941) con le seguenti parole
Di sicuro una delle varie tradizioni della nascita di Krshna lo vedono adottato da una coppia di pastori che lo salvano dalle acque di un fiume ove la sua cesta era stata deposta. Ma questo particolare è da mettere in rapporto alla narrazione Biblica della nascita di Mosé che sembra basarsi a sua volta su miti sumero-babilonesi ad essa antecedenti. Quello del Dio/eroe/semideo che viene abbandonato in una cesta e poi trovato da una coppia che lo adotta è un leit-motiv dell'antica mitologia.
NB: quanto alle altre divinità che pare abbiano un giorno natale nel 25 dicembre (e siano nate spesso da madre vergine) proverò a indagare in seguito.
La mitologia Hindu narra che Krishna naque in una notte scura e tempestosa per mettere fine al regno di atrocità del suo zio materno Kansa. Stando alle scritture, Krishna venne al mondo quando Madre Terra si rese conto di essere incapace di tollerare i peccati commessi dai regnanti del tempo e chiese aiuto a Brahma (il creatore).A quanto pare la figura del Dio che in un modo o nell'altro libera dai peccati è ricorrente nella storia delle religioni, però qui non si va oltre nella similitudine.
Non ci sono prove sufficienti poi a giustificare l'altro parallelismo tra Gesù e Krshna descritto nel libro I grandi Iniziati di E. Shurè (Bari, 1941) con le seguenti parole
la volontà dei Deva fu compiuta; tu concepisti nella purezza del cuore e dell'amore divino. Vergine e madre, salve! Nascerà da te un figlio e sarà il Salvatore del mondo. Ma fuggi, poiché il re Kansa ti cerca per farti morire col tenero frutto che rechi nel seno. I nostri fratelli ti guideranno dai pastori, che stanno alle falde del monte Meru (...) ivi darai al mondo il figlio divinoMa è davvero attendibile questo passo? Su che fonti si basa? Dal momento che si tratta di uno scritto posteriore di qualche millennio alla creazione della mitologia di Krshna ci si sarebbe aspettati qualche dato più preciso, la citazione di qualche fonte antica.
Di sicuro una delle varie tradizioni della nascita di Krshna lo vedono adottato da una coppia di pastori che lo salvano dalle acque di un fiume ove la sua cesta era stata deposta. Ma questo particolare è da mettere in rapporto alla narrazione Biblica della nascita di Mosé che sembra basarsi a sua volta su miti sumero-babilonesi ad essa antecedenti. Quello del Dio/eroe/semideo che viene abbandonato in una cesta e poi trovato da una coppia che lo adotta è un leit-motiv dell'antica mitologia.
NB: quanto alle altre divinità che pare abbiano un giorno natale nel 25 dicembre (e siano nate spesso da madre vergine) proverò a indagare in seguito.
Pubblicato da
corrado
Saturday, December 28, 2013
Gianni Comoretto: "Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo..."
http://straker-61.blogspot.it/2013/12/gianni-comoretto-usano-lenergia-del_27.html
Gianni Comoretto: "Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo..."
Le scie di condensazione secondo lo "scienziato" di Arcetri Gianni Comoretto
Lo "scienziato" Gianni Comoretto si cimenta in una grottesca e tragicomica arrampicata sugli specchi, prendendosi beffa delle più basilari leggi della fisica, con un delirio del genere: "Gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. "... "L'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente"... "Un aereo brucia la benzina (non era il kerosene? - n.d.r.) che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica"... "queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua"...
Biological And Health Effects Of Exposure To Kerosene-Based Jet Fuels And Performance Additives
Authors: Glenn Ritchie a; Kenneth Still b; John Rossi III b; Marni Bekkedal b; Andrew Bobb b; Darryl Arfsten b
Affiliations: a Geo-Centers, Inc., Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.
Naval Health Research Center Detachment-Toxicology, Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.
Over 2 million military and civilian personnel per year (over 1 million in the United States) are occupationally exposed, respectively, to jet propulsion fuel-8 (JP-8), JP-8 +100 or JP-5, or to the civil aviation equivalents Jet A or Jet A-1. Approximately 60 billion gallons of these kerosene-based jet fuels are annually consumed worldwide (26 billion gallons in the United States), including over 5 billion gallons of JP-8 by the militaries of the United States and other NATO countries. JP-8, for example, represents the largest single chemical exposure in the U.S. military (2.53 billion gallons in 2000), while Jet A and A-1 are among the most common sources of nonmilitary occupational chemical exposure. Although more recent figures were not available, approximately 4.06 billion gallons of kerosene per se were consumed in the United States in 1990 (IARC, 1992). These exposures may occur repeatedly to raw fuel, vapor phase, aerosol phase, or fuel combustion exhaust by dermal absorption, pulmonary inhalation, or oral ingestion routes. Additionally, the public may be repeatedly exposed to lower levels of jet fuel vapor/aerosol or to fuel combustion products through atmospheric contamination, or to raw fuel constituents by contact with contaminated groundwater or soil. Kerosene-based hydrocarbon fuels are complex mixtures of up to 260+ aliphatic and aromatic hydrocarbon compounds (C 6 -C 17+; possibly 2000+ isomeric forms), including varying concentrations of potential toxicants such as benzene, n-hexane, toluene, xylenes, trimethylpentane, methoxyethanol, naphthalenes (including polycyclic aromatic hydrocarbons [PAHs], and certain other C 9 -C 12 fractions (i.e., n-propylbenzene, trimethylbenzene isomers). While hydrocarbon fuel exposures occur typically at concentrations below current permissible exposure limits (PELs) for the parent fuel or its constituent chemicals, it is unknown whether additive or synergistic interactions among hydrocarbon constituents, up to six performance additives, and other environmental exposure factors may result in unpredicted toxicity. While there is little epidemiological evidence for fuel-induced death, cancer, or other serious organic disease in fuel-exposed workers, large numbers of self-reported health complaints in this cohort appear to justify study of more subtle health consequences. A number of recently published studies reported acute or persisting biological or health effects from acute, subchronic, or chronic exposure of humans or animals to kerosene-based hydrocarbon fuels, toconstituent chemicals of these fuels, or to fuel combustion products. This review provides an in-depth summary of human, animal, and in vitro studies of biological or health effects from exposure to JP-8, JP-8 +100, JP-5, Jet A, Jet A-1, or kerosene.
Acqua ed anidride carbonica?
Di seguito la trascrizione dell'intervista.
Saverio Tommasi (attore):
Cosa sono le scie?
Gianni Comoretto (Osservatorio di Arcetri - CICAP):
Le scie sono nuvole fatte di cristalli di ghiaccio e quando un aereo brucia la benzina che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica. A diecimila metri fa molto freddo: sono dai quaranta, sessanta, settanta anche gradi sotto zero e l'acqua ghiaccia. In condizioni normali può durare pochi secondi. Se è umido, l'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Le scie grosse che vediamo nelle foto delle scie chimiche... cieli a scacchi e queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua per scia. Nessun aereo potrebbe trasportarne così tanta. Chi sostiene che le scie sono chimiche, porta come prova che gli aerei sono bassi. Queste sagome sono in scala 1:500, quindi se io mi metto a 20 metri, è come se fossi a 10 km dall'aereo vero. Son piccole ma le vedo!
Saverio Tommasi:
Perché non vedo le insegne?
Gianni Comoretto:
Vuol dire che intanto li sto guardando da sotto. Quindi alcuni aerei si riconoscono anche da sotto. Il Ryanair, per esempio, c'ha un bellissima sagoma nera, scura, sotto la fusoliera, però di solito gli aerei sotto non hanno scritto niente.
Saverio Tommasi:
Però bisogna dirla... oggi ci sono più scie di quante ce n'erano quarant'anni fa.. E' vero questo.
Gianni Comoretto:
Certamente. Però questo è dovuto al fatto che ci sono un sacco di aerei. Le voli low cost non c'erano quarant'anni fa. Poi c'è anche un altro fatto: che gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente.
File audio qui.
Lo "scienziato" Gianni Comoretto si cimenta in una grottesca e tragicomica arrampicata sugli specchi, prendendosi beffa delle più basilari leggi della fisica, con un delirio del genere: "Gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. "... "L'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente"... "Un aereo brucia la benzina (non era il kerosene? - n.d.r.) che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica"... "queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua"...
Biological And Health Effects Of Exposure To Kerosene-Based Jet Fuels And Performance Additives
Authors: Glenn Ritchie a; Kenneth Still b; John Rossi III b; Marni Bekkedal b; Andrew Bobb b; Darryl Arfsten b
Affiliations: a Geo-Centers, Inc., Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.
Naval Health Research Center Detachment-Toxicology, Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.
Over 2 million military and civilian personnel per year (over 1 million in the United States) are occupationally exposed, respectively, to jet propulsion fuel-8 (JP-8), JP-8 +100 or JP-5, or to the civil aviation equivalents Jet A or Jet A-1. Approximately 60 billion gallons of these kerosene-based jet fuels are annually consumed worldwide (26 billion gallons in the United States), including over 5 billion gallons of JP-8 by the militaries of the United States and other NATO countries. JP-8, for example, represents the largest single chemical exposure in the U.S. military (2.53 billion gallons in 2000), while Jet A and A-1 are among the most common sources of nonmilitary occupational chemical exposure. Although more recent figures were not available, approximately 4.06 billion gallons of kerosene per se were consumed in the United States in 1990 (IARC, 1992). These exposures may occur repeatedly to raw fuel, vapor phase, aerosol phase, or fuel combustion exhaust by dermal absorption, pulmonary inhalation, or oral ingestion routes. Additionally, the public may be repeatedly exposed to lower levels of jet fuel vapor/aerosol or to fuel combustion products through atmospheric contamination, or to raw fuel constituents by contact with contaminated groundwater or soil. Kerosene-based hydrocarbon fuels are complex mixtures of up to 260+ aliphatic and aromatic hydrocarbon compounds (C 6 -C 17+; possibly 2000+ isomeric forms), including varying concentrations of potential toxicants such as benzene, n-hexane, toluene, xylenes, trimethylpentane, methoxyethanol, naphthalenes (including polycyclic aromatic hydrocarbons [PAHs], and certain other C 9 -C 12 fractions (i.e., n-propylbenzene, trimethylbenzene isomers). While hydrocarbon fuel exposures occur typically at concentrations below current permissible exposure limits (PELs) for the parent fuel or its constituent chemicals, it is unknown whether additive or synergistic interactions among hydrocarbon constituents, up to six performance additives, and other environmental exposure factors may result in unpredicted toxicity. While there is little epidemiological evidence for fuel-induced death, cancer, or other serious organic disease in fuel-exposed workers, large numbers of self-reported health complaints in this cohort appear to justify study of more subtle health consequences. A number of recently published studies reported acute or persisting biological or health effects from acute, subchronic, or chronic exposure of humans or animals to kerosene-based hydrocarbon fuels, toconstituent chemicals of these fuels, or to fuel combustion products. This review provides an in-depth summary of human, animal, and in vitro studies of biological or health effects from exposure to JP-8, JP-8 +100, JP-5, Jet A, Jet A-1, or kerosene.
Acqua ed anidride carbonica?
Di seguito la trascrizione dell'intervista.
Saverio Tommasi (attore):
Cosa sono le scie?
Gianni Comoretto (Osservatorio di Arcetri - CICAP):
Le scie sono nuvole fatte di cristalli di ghiaccio e quando un aereo brucia la benzina che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica. A diecimila metri fa molto freddo: sono dai quaranta, sessanta, settanta anche gradi sotto zero e l'acqua ghiaccia. In condizioni normali può durare pochi secondi. Se è umido, l'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Le scie grosse che vediamo nelle foto delle scie chimiche... cieli a scacchi e queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua per scia. Nessun aereo potrebbe trasportarne così tanta. Chi sostiene che le scie sono chimiche, porta come prova che gli aerei sono bassi. Queste sagome sono in scala 1:500, quindi se io mi metto a 20 metri, è come se fossi a 10 km dall'aereo vero. Son piccole ma le vedo!
Saverio Tommasi:
Perché non vedo le insegne?
Gianni Comoretto:
Vuol dire che intanto li sto guardando da sotto. Quindi alcuni aerei si riconoscono anche da sotto. Il Ryanair, per esempio, c'ha un bellissima sagoma nera, scura, sotto la fusoliera, però di solito gli aerei sotto non hanno scritto niente.
Saverio Tommasi:
Però bisogna dirla... oggi ci sono più scie di quante ce n'erano quarant'anni fa.. E' vero questo.
Gianni Comoretto:
Certamente. Però questo è dovuto al fatto che ci sono un sacco di aerei. Le voli low cost non c'erano quarant'anni fa. Poi c'è anche un altro fatto: che gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente.
File audio qui.
Pubblicato da
Straker rosicone
9 enormi vaccate
9 commenti enormi vaccate:
- Risposte
- Aggiungiamo anche il post successivo
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/12/scie-chimiche-e-diffusione-di-malattie.html
con tutta una lista di malattie "rare" che crescono con la persistenza delle operazioni clandestine, criminali e genocidiche conosciute come scie chimiche.
Ne sapete qualcosa militari traditori della nazione?
"Via di qui, vattene a stare con gli altri maledetti!" direbbe qualcuno di sommamente più degno di voi di calpestare il suolo patrio. - Militari ed incivili civili... todos caballeros.
Ciao
- Hanno ripreso a irrorare il cieloRispondi
http://www.imagebam.com/image/f56039297434978
OT Kiev, reporter picchiata: 5 arresti - tra essi c'è un tale Oleksandr Kotenko appartenente al gruppo di opposizione ”Udar” di Vitali Klitschko come viene riportato da alcune testate stampa
http://www.lastampa.it/2013/12/27/esteri/ucraina-tre-arresti-per-laggressione-alla-giornalista-filoeuropea-X3Q5AgJ45I4vaenFRPw8vJ/pagina.html
Quello che si omette di chiarire è che Vitali Klitschko è il leader pro-euro
http://www.vavel.com/it/altrisport/boxe/311308-vitali-klitschko-spinge-l-ucraina-verso-l-europa-domani-nuova-manifestazione.html
e che il pestaggio alla giornalista ucraina è una tragica messa in scena, realizzata per far cadere la colpa sul governo in carica ... - Gianni Comoretto: "Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo..."Rispondi
Lo "scienziato" Gianni Comoretto si cimenta in una grottesca e tragicomica arrampicata sugli specchi, prendendosi beffa delle più basilari leggi della fisica, con un delirio del genere: "Gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. "... "l'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente"... " un aereo brucia la benzina (non era il kerosene? - n.d.r.) che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica"... "queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua"...Risposte- E altre schifezze varie...
- E' più di un anno che sono affetto da una strana sindrome da stress caratterizzata da qualche giramento di testa, ipersonnia, facile affaticabilità, problemi vari nello svolgere la mia attività professionale. Insomma il mio sistema nervoso mostra dei sintomi inusitati ed a me sconosciuti.Rispondi
Non ho idea di che cosa sia successo, ma sto meditando di smettere di lavorare nel corso del prossimo anno. Non saprei chi o che cosa incolpare: il lavoro troppo stressante, l'esposizione cronica a sostanze neurotossiche, l'irraggiamento cronico di onde EMG artificiali, un 'regalo' fattomi da qualcuno che mi 'pensa' e mi vuole male...Non saprei proprio.Risposte- Certamente non sono sintomi da addebitare tutti agli anni che passano...
- a novembre dopo giornate trascorse all'aperto, ho avuto 2 mesi di tosse grassa inspiegabile. mio figlioletto idem. passato tutto dopo che siamo stati costretti a rinchiuderci in casa (quindi, al sicuro...).
domani ritorna il sole e riusciremo.
vi farò sapere com'è andata.
Friday, December 27, 2013
Correlazione tra sindrome da affaticamento cronico e cadmio
http://www.tankerenemy.com/2013/12/correlazione-tra-sindrome-da.html
Correlazione tra sindrome da affaticamento cronico e cadmio
Un recente studio, con tutte le credenziali medico-scientifiche, correla i metalli pesanti, in particolare il cadmio, alla sindrome da affaticamento cronico, una patologia che il Dottor Donald Scott attribuisce al micoplasma,
per la precisione ad un micoplasma geneticamente modificato, molto
aggressivo. Quasi certamente le cause ed i cofattori dell’affezione sono
molteplici: è comunque assodato che i metalli pesanti (alluminio, bario, stronzio, ferro, manganese…)
sono all’origine delle patologie neurodegenerative. E’ anche sicuro che
la dispersione di nanoparticolato metallico, attraverso le quotidiane,
letali operazioni di geoingegneria clandestina, spiegano sia la sempre
maggiore diffusione di queste affezioni sia l’abbassamento dell’età in
cui insorgono. Nell’articolo che pubblichiamo è scritto che i soggetti
che rischiano di più sono quelli che vivono in aeree contaminate, cioè…
tutti.
La sindrome da affaticamento cronico (chronic fatigue syndrome) è un disturbo dalle origine ancora oscure, caratterizzato da una spossatezza prolungata e debilitante nonché da multipli sintomi non specifici, quali cefalea, faringite ricorrente, dolori muscolari ed alle articolazioni, disturbi del sonno, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione nonché da un malessere generale.
I sintomi per definizione si protraggono almeno per sei mesi, ma spesso nella realtà per anni. Dall’Università di Firenze uno studio internazionale ipotizza che la malattia sia la conseguenza dell’esposizione al cadmio. Il gruppo di ricerca della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze guidato dai Professor Gulisano e Ruggiero, ha recentemente pubblicato un articolo scientifico sulla prestigiosa rivista “Medical hypotheses” dove si ipotizza per la prima volta una relazione tra esposizione al cadmio e sindrome da la sindrome definita anche encefalomielite malgica.
Questa sindrome neurologica invalidante colpisce milioni di persone nel mondo e si calcola che in Italia i malati siano nell’ordine delle centinaia di migliaia, anche se purtroppo in molti di loro la patologia non è correttamente diagnosticata. Infatti la diagnosi risulta incerta, lunga e complessa e spesso i malati sono costretti a subire esami diagnostici per mesi e mesi prima di arrivare alla diagnosi. Come per molte affezioni neurodegenerative, le cause non sono note e la terapia, spesso soltanto palliativa, ha scarsi risultati.
Il gruppo di ricerca fiorentino, nell’articolo pubblicato, ipotizza per la prima volta un legame tra la malattia ed esposizione al cadmio. Il cadmio è un metallo pesante cancerogeno molto diffuso nei paesi industrializzati, che deriva dall’inquinamento urbano, dal’incenerimento dei rifiuti, dai processi industriali, dal fumo di tabacco (e soprattutto dalla geoingegneria clandestina - n.d.r.).
I ricercatori fiorentini, dopo aver dimostrato i danni indotti dal cadmio sui neuroni umani, hanno messo a punto una tecnica ecografica semplice e priva di rischi che permette di studiare la corteccia cerebrale senza l’uso di radiazioni, in modo da evidenziare fenomeni di infiammazione o di danno encefalico nei pazienti affetti da sindrome da affaticamento cronico e nei soggetti esposti al cadmio. In questa maniera, sarà possibile diagnosticare precocemente i danni neurotossici conseguenti all’esposizione al cadmio (ad esempio, nei fumatori o nelle persone che vivono in prossimità di aree inquinate, di impianti industriali o inceneritori) ed individuare i sintomi della patologia in modo da intervenire in modo tempestivo. Sarà anche possibile monitorare la malattia e la risposta alle diverse terapie in via di sperimentazione nel mondo, con l’auspicio di poter osservare una reversione del danno cerebrale.
Il prestigio internazionale della rivista dove i ricercatori fiorentini hanno pubblicato lo studio è testimoniato dalla presenza nel comitato editoriale dei Premi Nobel Arvid Carlsson, John Eccles, Frank Macfarlane Burnet e Linus Pauling, e del pioniere della filosofia della scienza, Sir Karl Popper.
L’articolo, con le immagini relative, è reperibile sul sito della rivista “Medical hypotheses” ed è inoltre stato immediatamente inserito nel database della National Library of Medicine (N.I.H.) del Governo degli Stati Uniti d’America.
Fonte: ambientebio.it
La sindrome da affaticamento cronico (chronic fatigue syndrome) è un disturbo dalle origine ancora oscure, caratterizzato da una spossatezza prolungata e debilitante nonché da multipli sintomi non specifici, quali cefalea, faringite ricorrente, dolori muscolari ed alle articolazioni, disturbi del sonno, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione nonché da un malessere generale.
I sintomi per definizione si protraggono almeno per sei mesi, ma spesso nella realtà per anni. Dall’Università di Firenze uno studio internazionale ipotizza che la malattia sia la conseguenza dell’esposizione al cadmio. Il gruppo di ricerca della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze guidato dai Professor Gulisano e Ruggiero, ha recentemente pubblicato un articolo scientifico sulla prestigiosa rivista “Medical hypotheses” dove si ipotizza per la prima volta una relazione tra esposizione al cadmio e sindrome da la sindrome definita anche encefalomielite malgica.
Questa sindrome neurologica invalidante colpisce milioni di persone nel mondo e si calcola che in Italia i malati siano nell’ordine delle centinaia di migliaia, anche se purtroppo in molti di loro la patologia non è correttamente diagnosticata. Infatti la diagnosi risulta incerta, lunga e complessa e spesso i malati sono costretti a subire esami diagnostici per mesi e mesi prima di arrivare alla diagnosi. Come per molte affezioni neurodegenerative, le cause non sono note e la terapia, spesso soltanto palliativa, ha scarsi risultati.
Il gruppo di ricerca fiorentino, nell’articolo pubblicato, ipotizza per la prima volta un legame tra la malattia ed esposizione al cadmio. Il cadmio è un metallo pesante cancerogeno molto diffuso nei paesi industrializzati, che deriva dall’inquinamento urbano, dal’incenerimento dei rifiuti, dai processi industriali, dal fumo di tabacco (e soprattutto dalla geoingegneria clandestina - n.d.r.).
I ricercatori fiorentini, dopo aver dimostrato i danni indotti dal cadmio sui neuroni umani, hanno messo a punto una tecnica ecografica semplice e priva di rischi che permette di studiare la corteccia cerebrale senza l’uso di radiazioni, in modo da evidenziare fenomeni di infiammazione o di danno encefalico nei pazienti affetti da sindrome da affaticamento cronico e nei soggetti esposti al cadmio. In questa maniera, sarà possibile diagnosticare precocemente i danni neurotossici conseguenti all’esposizione al cadmio (ad esempio, nei fumatori o nelle persone che vivono in prossimità di aree inquinate, di impianti industriali o inceneritori) ed individuare i sintomi della patologia in modo da intervenire in modo tempestivo. Sarà anche possibile monitorare la malattia e la risposta alle diverse terapie in via di sperimentazione nel mondo, con l’auspicio di poter osservare una reversione del danno cerebrale.
Il prestigio internazionale della rivista dove i ricercatori fiorentini hanno pubblicato lo studio è testimoniato dalla presenza nel comitato editoriale dei Premi Nobel Arvid Carlsson, John Eccles, Frank Macfarlane Burnet e Linus Pauling, e del pioniere della filosofia della scienza, Sir Karl Popper.
L’articolo, con le immagini relative, è reperibile sul sito della rivista “Medical hypotheses” ed è inoltre stato immediatamente inserito nel database della National Library of Medicine (N.I.H.) del Governo degli Stati Uniti d’America.
Fonte: ambientebio.it
Pubblicato da
Straker
Mind and matter
http://zret.blogspot.it/2013/12/mind-and-matter.html#.Ur1FVaEjulM
Mind and matter
E’
stata un’esperienza reale o si è svolta "solo" nella mente? Questa è la
domanda che ci poniamo di fronte ad un evento che trascende le normali
coordinate cronotopiche ed i parametri della logica. E’ una domanda
discutibile ed ingenua, poiché ignora che ignoriamo quali siano le vere
differenze tra realtà “reale” e realtà mentale. Lo spazio, il tempo e le
cose stesse non sono forse in primis oggetti psichici?
Essi esistono come contenuti della coscienza, prima di trovarsi eventualmente là fuori. Ciò che è percepito è: esse est percipi, scrive appunto il filosofo Berkeley. Non disponiamo di criteri oggettivi per attribuire gradi di realtà ai disparati livelli della realtà. Il senso comune non è criterio né oggettivo né certo.
La materia è più reale del pensiero, un oggetto più di un’idea? L’universo onirico è meno vero del mondo in cui siamo desti? Una veneranda tradizione (si pensi almeno ad Artemidoro nella cultura greca) ci insegna a conferire importanza ai sogni, ad ascoltarne i messaggi sibillini, anche se l’interpretazione dei simboli onirici, dal momento che si avvale per lo più di categorie razionali, è quasi sempre condannata al fallimento.
Realtà e realismo, la realtà ed il suo rispecchiamento, un gioco di specchi dove non si sa che cosa rifletta che cosa. Così un quadro realistico ci appare più concreto e tangibile di quel fuggevole fotogramma di realtà che l’opera ha immortalato. Forse è per questo che si rimane incantati al cospetto di un dipinto realistico, quanto più è realistico. La fascinazione del realismo, con il caso estremo del fotorealismo, è sguardo di Medusa al contrario: siamo noi osservatori ad impietrire la realtà. Ne scaturisce una visione interrogativa di fronte all’oggetto con il soggetto che interroga sé stesso.
A ben vedere, nulla è più astratto ed immotivato del cosiddetto “mondo reale” che eppure ha una sua consistenza, una sua dura refrattarietà, come si può constatare sovente, soprattutto quando prendiamo una sonora zuccata.
Se la mente mente, il reale non è meno menzognero: filtrato dall’encefalo ed organizzato nelle forme a priori affinché sia conoscibile, di esso conosciamo ben poco; solo una superficie variegata in cui i colori, le forme e la tridimensionalità sono mere organizzazioni percettive, fantasmagorie.
In che cosa differiscono una pellicola cinematografica e la realtà dinamica? In questi ultimi decenni si è diffuso il paradigma dell’universo-ologramma che si avvia a soppiantare il modello del cosmo paragonato ad un complesso meccanismo: sono schemi molto diversi, ma li accomuna il fatto che non sappiamo chi sia l’ideatore di tutto questo e perché.
Essi esistono come contenuti della coscienza, prima di trovarsi eventualmente là fuori. Ciò che è percepito è: esse est percipi, scrive appunto il filosofo Berkeley. Non disponiamo di criteri oggettivi per attribuire gradi di realtà ai disparati livelli della realtà. Il senso comune non è criterio né oggettivo né certo.
La materia è più reale del pensiero, un oggetto più di un’idea? L’universo onirico è meno vero del mondo in cui siamo desti? Una veneranda tradizione (si pensi almeno ad Artemidoro nella cultura greca) ci insegna a conferire importanza ai sogni, ad ascoltarne i messaggi sibillini, anche se l’interpretazione dei simboli onirici, dal momento che si avvale per lo più di categorie razionali, è quasi sempre condannata al fallimento.
Realtà e realismo, la realtà ed il suo rispecchiamento, un gioco di specchi dove non si sa che cosa rifletta che cosa. Così un quadro realistico ci appare più concreto e tangibile di quel fuggevole fotogramma di realtà che l’opera ha immortalato. Forse è per questo che si rimane incantati al cospetto di un dipinto realistico, quanto più è realistico. La fascinazione del realismo, con il caso estremo del fotorealismo, è sguardo di Medusa al contrario: siamo noi osservatori ad impietrire la realtà. Ne scaturisce una visione interrogativa di fronte all’oggetto con il soggetto che interroga sé stesso.
A ben vedere, nulla è più astratto ed immotivato del cosiddetto “mondo reale” che eppure ha una sua consistenza, una sua dura refrattarietà, come si può constatare sovente, soprattutto quando prendiamo una sonora zuccata.
Se la mente mente, il reale non è meno menzognero: filtrato dall’encefalo ed organizzato nelle forme a priori affinché sia conoscibile, di esso conosciamo ben poco; solo una superficie variegata in cui i colori, le forme e la tridimensionalità sono mere organizzazioni percettive, fantasmagorie.
In che cosa differiscono una pellicola cinematografica e la realtà dinamica? In questi ultimi decenni si è diffuso il paradigma dell’universo-ologramma che si avvia a soppiantare il modello del cosmo paragonato ad un complesso meccanismo: sono schemi molto diversi, ma li accomuna il fatto che non sappiamo chi sia l’ideatore di tutto questo e perché.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Pubblicato da
Zret
2 commenti:
- Noi conosciamo meno dell'1% di tutto ciò che esiste e appena apprendiamo qualcosa si creano più dubbi di prima...Rispondi
chissà per quanto andrà avanti... (almeno finché la gente continuerà a vedere tutto in maniera razionale e materialistica, quindi...)
ottimo articolo zret e buone feste :) - E' proprio così, si compie un passo avanti e due indietro. Cicerone scrive che "è peculiare dell'uomo investigare", dunque continuiamo a cercare.Rispondi
Grazie infinite e lieti Saturnali.
Ciao
Epilessia, possibili cause e rimedi - parte 1
http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/12/epilessia-possibili-cause-e-rimedi.html
Epilessia, possibili cause e rimedi - parte 1
Questo è il terzo articolo sull'epilessia pubblicato sul blog scienzamarcia. I precedenti sono:
Epilessia e disbiosi (passando per i vaccini e le radiazioni del telefonino)
NB: Si precisa che questo articolo non costituisce indicazione terapeutica alcuna (la quale spetta ad un medico qualificato) ma fornisce solo materiale informativo.
NB: Si precisa che questo articolo non costituisce indicazione terapeutica alcuna (la quale spetta ad un medico qualificato) ma fornisce solo materiale informativo.
Epilessia, possibili cause e rimedi (a cura di Lorenzo Acerra con integrazioni di Corrado Penna)
Presento
qui un quadretto d'inizio novecento in cui interagiscono tre punti
cardinali dell'America di allora: il milionario e potente lobbista
Charles Prentice Howard, Rockefeller Jr. che produsse grandi sforzi e
finanze per trasformare la gestione della salute in un monopolio
sforna-soldi (al Dr. John Howland andò la cattedra del primo
dipartimento universitario di pediatria), e il salutismo germanico che
era approdato in maniera particolarmente forte dalle parti della
California (Macfadden e Conklin).
Febbraio
1916: la sventura volle che Charles P. Howland e consorte dovettero
iniziare a confrontarsi quotidianamente con lo strazio degli attacchi
epilettici del figlio. Charles, fondatore della Howland, Murray &
Prentice Associati, era nelle commissioni politiche ed economiche più
importanti a livello nazionale insieme con i suoi amici John D.
Rockefeller Jr., Frederick Strauss e Vernon Kellogg. Suo fratello, il
prof. John Howland, era uno dei padri fondatori della pediatria
americana. Ma né i consulti con lui né quelli con i migliori specialisti
della nazione potettero migliorare la situazione del piccolo malato.
Presi dalla disperazione, i genitori si rivolsero al Dr. Conklin, medico
del Midwest che si era convertito ai metodi di fitness e salute
olistica del famosissimo Bernarr Macfadden. La terapia Conklin-Macfadden
per l'epilessia consisteva in un digiuno ad acqua. La cosiddetta
“terapia” durò tre settimane. Fu così che per la prima volta gli
attacchi epilettici smisero.
Sulla
scia di Conklin e Macfadden molti altri autori potettero riscontrare
che la guarigione dall'epilessia rimaneva stabile dopo i digiuni se si
seguiva una dieta senza amidi e senza zucchero di canna (McMurray 1916).
Il Dr. Geyelin era un famoso medico ed endocrinologo del New York
Presbyterian Hospital che ebbe l'opportunità di osservare la guarigione
di un giovane cugino che aveva avuto epilessia per quattro anni. Il
dottore ebbe modo di riportare in vari congressi della American Medical
Association molti altri casi di guarigione se il digiuno veniva seguito
dalla dieta chetogenica. La questione quindi era anche capire cosa fare
dopo i digiuni.
Fu
così che venne ideata una "dieta chetogenica" sviluppata negli anni
venti alla
Mayo Clinic negli Stati Uniti. Tale dieta è basata su una forte
riduzione del consumo di carboidrati e proteine a vantaggio dei grassi.
Con i bambini si ottennero ottimi risultati, con una mitigazione degli
attacchi epilettici nel 95% dei pazienti, ed una totale cessazione nel
60%. La dieta chetogenica
fu accettata dalla comunità medica fin tanto che non iniziò l'era
della farmacopea chimica. Con la scoperta dei farmaci anticonvulsivi nel
1938, i forti interessi economici delle aziende farmaceutiche riusciro a
far dimenticare la
dieta.
Tuttavia
i farmaci anticonvulsivi non funzionano per circa un 30% dei pazienti, e
così restò ancora un certo interesse per la dieta chetogenica che fu
ulteriormente affinata. In tempi recenti anche la Dieta Atkins Modificata ha portato a dei buoni risultati per il trattamento dell'epilessia.
Un'altro
tipo di dieta fu pubblicizzata qualche decennio più tardi da Elaine
Gottschal, madre di una ragazza malata di epilessia sin
dall'adolescenza, che guarì quando, motivata da disturbi intestinali
persistenti, adottò un radicale cambiamente alimentare. La cosiddetta
dieta SCD (Specific Carbohydrate Diet, ovvero Dieta dei Carboidrati Specifici), ideata molti anni prima dal dottor Haas,
che con questa dieta senza amidacei e senza carboidrati complessi (in
sostanza una dieta paleolitica senza cereali, pseudo cereali, tuberi, e
gran parte dei legumi). Il libro di Elaine Gotschall è stato appena tradotto in italiano.
Ancora più chiaro ed esplicativo è il libro della dottoressa Campbell-McBride che individua nella disbiosi intestinale la causa di moltissimi casi di epilessia (soprattutto tra i bambini), e spiega come una dieta paleolitica (un'adattamento della dieta SCD denominato Dieta GAPS) possa portare alla guarigione.
Ancora più chiaro ed esplicativo è il libro della dottoressa Campbell-McBride che individua nella disbiosi intestinale la causa di moltissimi casi di epilessia (soprattutto tra i bambini), e spiega come una dieta paleolitica (un'adattamento della dieta SCD denominato Dieta GAPS) possa portare alla guarigione.
Il
fatto che l'infiammazione intestinale vada ad abbassare nettamente il
valore soglia degli attacchi epilettici è stato dimostrato da Dufour
(1984) e Riazi (2004). Le evidenze cliniche per Conklin erano
tali che egli definì l'epilessia pediatrica semplicemente una “epilessia
digestiva”. Cioè aveva le sue origini negli intestini ed era curabile.
Conklin vedeva guarigioni del 90% dei casi con il digiuno e con la dieta
igienista germanica quando i pazienti avevano meno di 10 anni. Per
coloro che avevano tra i 15 e i 25 anni di età la percentuale di
successi scendeva al 60% e per coloro che avevano da 40 anni in su le
probabilità che il digiuno apportasse miglioramenti sostanziali erano
ridotte al lumicino.
Secondo
alcuni autori la teoria focale giustificava queste grosse differenze
con l'età. Per esempio costituiscono un grosso campo di disturbo i denti
del giudizio impattati o con carenza di spazio (vedi www.youtube.com/watch?v=R2xYj9AZvfI).
A tale campo di disturbo si aggiunge negli anni il progressivo
peggioramento della salute degli altri denti, con infezioni e necrosi
varie nel cavo orale che diventerebbero il cofattore principale delle
malattie degenerative e nel caso specifico delle epilessie resistenti a
trattamenti (Cotton HA, 1921).
La
discussione si aprì in ogni parte d'America. Il fatto che il digiuno
liberasse temporaneamente i piccoli pazienti dalle convulsioni non era
messo in discussione. L'informazione fu riportata su tutti i manuali di
neurologia. L'unico modo in cui questo fenomeno poteva essere attaccato
erano focalizzare il discorso sulla pochezza dei risultati registrabili
un paio di mesi dopo essere tornati all'alimentazione solida senza
regole. Il digiuno evidentemente poteva costituire un varco verso un
miglioramento definitivo solo se il medico era in grado di dare
istruzioni precise al paziente sulla chetogenica o un'alimentazione
igienista. Altrimenti, se il medico ignorava ciò, gli attacchi
epilettici sarebbero tornati nel giro di un paio di mesi quasi ai
livelli precedenti.
Cinquant'anni
dopo però l'ultimo dei manuali di neurologia pediatrica che ancora
conteneva un accenno sulle possibili manipolazioni dietetiche per
controllare l'epilessia era il Livingston (1972): “Comprehensive
Management of Epilepsy in Infancy, Childhood and Adolescence”, che si
occupava però solo della variante chetogenica post-digiuno.
Nel film Non nuocere
(1997) la neurologa dell'ospedale dice che un libro del genere,
altrimenti perfetto in ogni sua parte, aveva quell'unica pecca
dell'accenno ad una possibilità terapeutica così poco scientifica come
un cambio di alimentazione.
Pubblicato da
corrado
ci avvelenano per curarci.
ci creano il problema per risolvercelo.
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/12/aifa-agenzia-industrie-difesa-militare.html#comment-form