Tuesday, October 14, 2008

Stato di polizia alle porte?


"Siamo sulla soglia di una mutazione globale. Ci manca soltanto una cosa: una crisi rilevante, e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale"
David Rockefeller allo United Nations Business Council, 1994.

"Siamo davanti a una grave crisi globale che richiede forti risposte globali"
George W. Bush, 11 Ottobre 2008



Mentre la situazione economica internazionale sta rapidamente precipitando, avvengono quasi di sfuggita sullo sfondo dei movimenti assai curiosi, che visti in una prospettiva più ampia assumono una connotazione leggermente preoccupante.

Qualche mese fa vi fu una accesa polemica in Italia per la decisione del governo di schierare per le strade delle città un numero cospicuo di militari, per la precisione 2500 fanti dell'Esercito destinati a compiti di sicurezza e di ordine pubblico.
Una assoluta novità nella storia dell’Italia repubblicana, ed una misura che ricordava troppo da vicino usanze più congeniali a regimi dittatoriali. Ma per quale motivo? Quasi sicuramente una decisione che aveva uno scopo pratico, ovvero il testare la reazione popolare di fronte ad un provvedimento tipico di uno stato in cui vige la legge marziale.

Nello stesso modo, il governo tedesco ha proposto di modificare la costituzione per permettere un dispiegamento dell’esercito all'interno dei confini nazionali. La spiegazione ufficiale di questa manovra è la necessità di “combattere il terrorismo”.

Una scusa ovviamente risibile, dal momento che le vittime per il terrorismo sul suolo tedesco negli ultimi anni sono pari a quelle causate da caduta di dischi volanti.
Lo stesso provvedimento è stato preso negli Stati Uniti, dove dal 1° Ottobre è stata dispiegata sul suolo nazionale una brigata di fanteria, una brigata di combattimento attivo in precedenza di stanza in Iraq.

Ancora una volta, si tratta di una misura inconsueta, un fatto mai verificatosi in precedenza. Sempre negli Stati Uniti, si ricorderà come l’amministrazione Bush si sia a lungo impegnata negli ultimi anni nella costruzione di numerosi campi di detenzione per civili. Se ne contano più di 800 sparsi su tutto il territorio americano, pronti all’uso e al momento del tutto vuoti.
Ma pronti per chi?

Se facciamo ancora un passo indietro, vi è un altro indizio che suggerisce un determinato scenario.

Torniamo in Europa, e riprendiamo in mano il tanto vituperato Trattato di Lisbona, ovvero la nuova costituzione dell’entità orwelliana che risponde al nome di Unione Europea.
Un trattato sempre rigettato dai cittadini nelle sue varie forme, ma che finirà solennemente ratificato all’unanimità nelle oscure sale dei vari parlamenti europei.

Il Trattato di Lisbona è stato compilato in modo volutamente confusionale, con una sequenza di continui rimandi e aggiunte a documenti precedentemente redatti, come il Trattato sull’Unione Europea (TUE), la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).

L’articolo Articolo 52, paragrafo 3 del Trattato di Lisbona così recita:

3. Laddove la presente Carta contenga diritti corrispondenti a quelli garantiti dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (detta CEDU), il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli conferiti dalla suddetta convenzione.

Ciò implica che la CEDU sia parte costituente del Trattato.
Ed arrivando al dunque, vediamo cosa dice questa Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali , all’articolo Articolo 2 - Diritto alla vita:

1. Il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge.
Nessuno può essere intenzionalmente privato della vita, salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale, nel caso in cui il delitto è punito dalla legge con tale pena.

2. La morte non si considera inflitta in violazione di questo articolo quando risulta da un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario:

a. per assicurare la difesa di ogni persona dalla violenza illegale;
b. per eseguire un arresto regolare o per impedire l'evasione di una persona regolarmente detenuta;
c. per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o una insurrezione.

Ecco quindi che secondo il Trattato di Lisbona, diviene lecito privare della vita un cittadino quando il ricorso alla forza da parte dello stato si rende assolutamente necessario, come ad esempio nel caso di una “sommossa”.
Una aggiunta curiosa, questa dei padri costituenti.

Quando mai si è vista nell'Europa contemporanea, placida e pacifica, una insurrezione popolare tale da giustificare un intervento armato da parte delle forze dell'ordine?

Perchè si sente ora la necessità di autorizzare queste forze dell'ordine ad agire in tal senso?

Facendo quindi un breve riepilogo di tutti questi elementi inizia a delinearsi un quadro dai tratti alquanto foschi. La crisi economica che stiamo vivendo è assai grave, e la sua portata non è stata ancora sperimentata.

La crisi ad oggi ha travolto le strutture finanziarie, e per la maggioranza dei cittadini pare avere solamente un carattere numerico, cifre che ci vengono dispiegate dai telegiornali e che non siamo nemmeno in grado di quantificare.
Quando la debolezza del sistema finanziario farà sentire i suoi effetti sull’economia reale, allora anche il singolo cittadino conoscerà in prima persona il significato di questa depressione.

Gli indebitati non saranno più in grado di ripagare i propri debiti, il blocco del credito implicherà un grosso calo nella produzione con conseguenti fallimenti e licenziamenti su grande scala. Il periodo delle vacche grasse per l’Occidente è finito, un periodo di prosperità iniziato nel dopoguerra e che era fondato essenzialmente sul debito, in maniera via via più marcata.

Questo è il momento in cui quei debiti si pagano, e occorrerà farsene una ragione.

E l’elite del potere tali scenari li aveva già previsti da tempo, dal momento che ha le idee un po’ più chiare degli economisti della domenica che affollano i media e che ancora non hanno idea del perché tutto questo stia succedendo.

Una grande crisi economica, le conseguenti rivolte popolari, una serie di provvedimenti atti a fronteggiare al meglio tali “sommosse”, con tanto di eserciti schierati per le strade, autorizzati a sparare sulle folle e con tanti campi di concentramento già allestiti, per i “dissidenti”. Ed alla fine del temporale, come un Deus ex Machina calerà dall’alto la definizione di un Nuovo Ordine, di cui tutti sapranno ormai accettare la necessità.


Si veda anche:

- Per chi suona la campana? di Huey Freeman
- Verso il Governo Mondiale, il volto oscuro delle Nazioni Unite
- Nuovo Ordine Mondiale, i concetti base
- Date significative nella creazione di un Nuovo Ordine Mondiale
- La creazione di una crisi finanziaria, di Capitano Nemo


- Militari per le strade: ma allora è un vizio!
- Crollo economico: rischio di legge marziale negli USA?

1 comment:

  1. Beh che i militari per le strade siano una cosa poco carina ok. Ma a me più che prove di regime mi sembra banale propaganda.
    Quanto alle vittime di terrorismo in Germania. Forse stracchino non lo sa ma nell'estate del 2006 sono stati sventati due attentati a due diversi treni regionali a Colonia, se non ricodo male. Ero in Germania per lavoro e la cosa fece un pò di baccano. Finì dopo pochi giorni con l'arresto di una frangia di libanesi che, pare, non avevano alcun contatto con altre organizzazioni tipo Al Qaeda.
    E peraltro in questi giorni sempre in Germania campeggiano foto segnaletiche di terroristi in fuga. Insomma niente vittime ma qualche preoccupazione uno se la fa....

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