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Abbiamo tradotto un estratto da un ampio dossier dell'attivista contro le scie tossiche, Gabriel Stetter. Il ricercatore elvetico, nell'articolo intitolato Cet azur qu'on nous vole: le chemtrails en Suisse, L’azzurro che ci rubano: scie chimiche in Svizzera, pubblicato nel 2005, sul Journal Franz Weber, si sofferma, tra l'altro, sugli studi del Dottor Robert Folk circa il nesso tra i batteri che vivono in quota e l'alluminio.
Ringraziamo il gentilissimo Dottor Ginatta che ci ha fornito la preziosa documentazione.
Dove si potrebbero cercare le cause di queste patologie (Alzhemeir, Parkinson, sindrome laterale amiotrofica, sclerosi multipla, asma... n.d.t.) che si diffondono sempre più? Da quando l'Aeronautica militare statunitense, agli inizi degli anni '60 del XX secolo, cominciò a compiere studi sulla stratosfera, si sono ottenuti risultati sbalorditivi. D'altronde, si sono scoperte sui fondali marini forme di vita sino ad allora sconosciute, mentre alcuni ricercatori hanno trovato nei livelli più alti dell'atmosfera un numero notevole di batteri, funghi e virus che non vivono sulla Terra.
In questi strati della coltre di gas che avvolge il pianeta, prosperano dei nanobatteri, molto più piccoli dei batteri ordinari. Ecco come descrive questi nanoorganismi il Dottor Robert Folk, microbiologo: "Sono dei batteri che hanno dimensioni mille volte inferiori a quelle dei batteri normali ed ormai sono assai diffusi dappertutto... "
Si potrebbe inferire che i nanobatteri trovano all'interno delle scie chimiche un humus adatto, a cui si "agganciano", continuando a prosperare sia nell'aria sia nel terreno sia nell'acqua. Si può ritenere che questi agenti, per mezzo del medium costituito dalle chemtrails, trovino una via diretta verso i polmoni delle persone e degli animali. In effetti, il Dottor Folk, qualche anno addietro, cominciò a nutrire dei nanobatteri del suo laboratorio con metalli: scoprì che il metallo di gran lunga preferito dai microorganismi era... l'alluminio!
Ringraziamo il gentilissimo Dottor Ginatta che ci ha fornito la preziosa documentazione.
Dove si potrebbero cercare le cause di queste patologie (Alzhemeir, Parkinson, sindrome laterale amiotrofica, sclerosi multipla, asma... n.d.t.) che si diffondono sempre più? Da quando l'Aeronautica militare statunitense, agli inizi degli anni '60 del XX secolo, cominciò a compiere studi sulla stratosfera, si sono ottenuti risultati sbalorditivi. D'altronde, si sono scoperte sui fondali marini forme di vita sino ad allora sconosciute, mentre alcuni ricercatori hanno trovato nei livelli più alti dell'atmosfera un numero notevole di batteri, funghi e virus che non vivono sulla Terra.
In questi strati della coltre di gas che avvolge il pianeta, prosperano dei nanobatteri, molto più piccoli dei batteri ordinari. Ecco come descrive questi nanoorganismi il Dottor Robert Folk, microbiologo: "Sono dei batteri che hanno dimensioni mille volte inferiori a quelle dei batteri normali ed ormai sono assai diffusi dappertutto... "
Si potrebbe inferire che i nanobatteri trovano all'interno delle scie chimiche un humus adatto, a cui si "agganciano", continuando a prosperare sia nell'aria sia nel terreno sia nell'acqua. Si può ritenere che questi agenti, per mezzo del medium costituito dalle chemtrails, trovino una via diretta verso i polmoni delle persone e degli animali. In effetti, il Dottor Folk, qualche anno addietro, cominciò a nutrire dei nanobatteri del suo laboratorio con metalli: scoprì che il metallo di gran lunga preferito dai microorganismi era... l'alluminio!
Malattie respiratorie: ne soffrono 4 milioni di italiani
Le malattie respiratorie sono in aumento e preoccupano gli specialisti europei, anche perchè un malato su due non sa di esserlo. In sintesi è questo il messaggio che arriva dal diciottesimo Congresso europeo dell'Ers, l'European Respiratory Society, svoltosi a Berlino.
Per quanto riguarda l'Italia, il 6,4% della popolazione, quindi circa 4 milioni di persone, soffre di asma o di Bpco, la Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Quest'ultima nel nostro paese provoca diciottomila decessi ogni anno: fiato corto e difficoltà nel compiere anche il minimo sforzo sono i campanelli dall'allarme che devono spingere a rivolgersi al medico.
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