Monday, January 5, 2009

Cervelli superveloci con i nanotubi

http://www.tankerenemy.com/2009/01/cervelli-superveloci-con-i-nanotubi.html

Cervelli superveloci con i nanotubi

L'articolo che pubblichiamo, tratto dal Corriere.it, si collega alle acquisizioni circa il tentativo di trasformare, surrettiziamente, gli uomini in esseri bionici, confermando il nesso tra nanotecnologie ed influsso sui processi cerebrali. Si notino nel testo il riferimento alla conducibilità elettrica dei nanotubi di carbonio ed il cenno ai materiali "intelligenti" che evoca la sinistra "smart" dust dispersa con le chemtrails. Naturalmente l'autore del pezzo esalta "le magnifiche sorti e progressive" di tali invenzioni, ignorando il lato oscuro di una "scienza" principalmente al servizio della distruzione e della morte.


Scienziati italiani hanno connesso materiali artificiali ai neuroni, aumentandone l'eccitabilità

«The singularity is near». L'integrazione uomo-macchina pare avvicinarsi davvero, come sostiene Raymond Kurzweil nel suo celebre libro. A dare credito alle previsioni dello scienziato-futurologo statunitense, è un esperimento pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology da Michele Giugliano, italiano che lavora all'Università di Anversa e da Laura Ballerini e Maurizio Prato dell'Università di Trieste, presso il centro Brain. I ricercatori italiani e svizzeri hanno collegato alle cellule nervose nanotubi di carbonio, aumentando l' eccitabilità neurale.

NANOTUBI - I nanotubi di carbonio hanno capacità di condurre elettricità ed i neurologi hanno dimostrato che questi materiali possono formare «giunzioni strette», un po' come quelle naturali tra cellule, con le membrane dei neuroni. Questo permette di creare collegamenti artificiali e vere e proprie «scorciatoie» per il passaggio del segnale nervoso. L'idea potrebbe essere sfruttata per creare ponti neurali che aggirino traumi o lesioni ed interfacce cervello-computer per neuroprotesi.

IL SEGNALE NERVOSO - La foresta di neuroni che compone il nostro sistema nervoso è organizzata in modo tale che ciascun neurone, attraverso ramificazioni cellulari molto intricate, prenda contatti con neuroni limitrofi. Questo permette di instaurare una comunicazione anche fra zone nervose distanti tra loro. La comunicazione sfrutta i segnali elettrici: quando la membrana di un neurone si eccita in risposta ad un messaggero chimico esterno inviato da altri neuroni, il treno di impulso elettrico si propaga come un'onda da un'estremità all'altra del corpo del neurone fino alla punta dell'assone, il braccio principale del neurone, inducendo il rilascio di nuovi messaggeri chimici che eccitano la membrana di altri neuroni. In questo modo l'impulso elettrico viaggia nel cervello. In caso di lesioni, per esempio a seguito di un ictus o di un trauma, il viaggio del messaggio neurale può trovare il percorso interrotto e fermarsi. I nanotubi di carbonio potrebbero essere usati per aggirare l'ostacolo creando una via alternativa, come avviene oggi per i by-bass cardiaci. Potrebbero accorciare i collegamenti e quindi accelerare il viaggio dell'impulso elettrico, potenziandone l'effetto.

UOMO «BIONICO» - Non solo, anche le interfaccia macchina-cervello cui oggi sono rivolti gli occhi di tanti che, vittime di lesioni, non possono più comandare i muscoli, potrebbero essere costruite usandoi nanotubi sull'ultimo tratto di collegamento al cervello, piuttosto che i classici elettrodi in metallo usati oggi. Il nanotubo in carbonio si adatterebbe molto meglio a questo compito, in quanto si dimostra più capace di connettersi e formare giunzioni più «naturali» con la membrana del neurone. «I risultati riportati nel nostro lavoro - spiegano gli autori nell'articolo - indicano che i nanotubi potrebbero influenzare l'elaborazione neurale dell'informazione; aumentando le conoscenze sul funzionamento delle reti ibride neuroni-nanotubi, si potrebbero aprire le porte allo sviluppo di materiali «intelligenti» per la riorganizzazione di sinapsi all' interno di una rete neurale.

FANTASCIENZA? - Se ci si vuole spingere oltre, al limite della fantascienza, si può affermare che forse sono state gettate le prime basi per un futuro in cui si potranno creare cervelli «superveloci» che scambiano informazioni tra aree neurali con prestazioni elevatissime, grazie all'integrazione con componenti artificiali.


Leggi qui l'articolo sul Corriere.it

10 comments:

  1. ovviamente l'articolo sul corriere non parla neanche lontanamente di scie chimiche,ma il komandante ha buttato tutto nel calderone come al solito.

    primoo!

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  2. Anche questa volta ha perso un'occasione per stare zitto, non ha capito NULLA di quello che c'è scritto nell'articolo.

    O meglio: l'ha capito ma rigira come al solito la frittata come gli pare e piace.

    Da "uomini di scienza" come Sterker mi sembra abbastanza normale.

    Forse ci spera veramente in un cervello superveloce così magari può riparare il suo che nel corso degli anni ha perso più di un neurone portandolo al delirio psichico.

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  3. Ho dimenticato di firmarmi:

    Michele "l'uomo che fuma" Essedomani

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  4. Tanto per tenervi allegri, ecco un altro emulo di strakkiner, questo è sardo e si firma "piramide2012", eccovi un saggio delle sue "ricerche":

    http://it.youtube.com/watch?v=cGrf-oapCoc

    Michele Micheletto detto Michele

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  5. Vedo che mi avete preceduto nell'apprezzamento dell'ultima caxxata del comandante.

    Comunque, ho il piacere di annunciare che ho trovato il risultato degli ultimi sforzi congiunti di strakkino e vibravibra (con il concorso di quegli altri dementi): eccolo qui (il titolo spiega tutto).

    Quasi quasi mi firmo anch'io Michele.

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  6. @riccardo:
    ho visto la foto!
    si tratta senza dubbio di orgonite!

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  7. Quoto il Peyote, trattasi del famoso stercorgon buster una forma di orgone potentissimo, il più potente di tutti; ha una portata pari a 280 miglia. Roba da far impallidire pure gli antennoni in Alaska...

    :)

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  8. Secondo me la foto ritrae solo una raccolta(tra l'altro fatta pazientemente a mano dagli scichimisti n.d.r.)delle prove portate fin'ora sull'esistenza delle scie chimiche.

    Vi brucia ammetterlo...massa di disinformatori:-)

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  9. underek_ said...
    ... stercorgon buster una forma di orgone potentissimo, il più potente di tutti; ha una portata pari a 280 miglia...

    Macchè... con quello riesci ad arrivare alla luna???
    Abbiamo anche sperimentato con estensioni di circa 12,7 cm per aumentarne il raggio d'azione. Ebbe un forte effetto sulla Luna e sull'atmosfera alta del pianeta per centinaia di km. A quanto pare riuscimmo disabilitare il centro di guerra atmosferica sotto la base aeronautica di Homestead, lasciando il chembuster con le estensioni, puntato al campo di orgone stagnante della base per una settimana.
    Link

    ci fate un baffo! ;)

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