Tuesday, January 20, 2009

Sardegna, la nuova Atlantide

http://zret.blogspot.com/2009/01/sardegna-la-nuova-atlantide.html

Sardegna, la nuova Atlantide

Vorrei dedicare qualche riga al saggio, di prossima pubblicazione, scritto da Pier Paolo Saba, coordinatore dell'U.S.A.C. per la Sardegna. Il testo si intitola "Sardegna, la nuova Atlantide" ed argomenta l'ipotesi secondo la quale, a causa di uno spaventevole cataclisma, gli Atlantidei, sciamarono in diverse ondate, verso occidente e verso oriente. Alcuni superstiti si insediarono in Sardegna, l'isola dei maestosi nuraghi, simili a giganti nei cui occhi pare essersi pietrificato l'istante di una catastrofe improvvisa, millenni or sono. La Sardegna, per morfologia e caratteristiche, è la terra che più rammentò ai popoli venuti dall'oceano la loro patria perduta.

Non entro nel merito di un dibattito ormai plurimillenario sull'ubicazione dell'Atlantide, ma mi piace qui ricordare che Pier Paolo Saba non è un erudito che, dimentico dei problemi della sua terra e non solo, si è chiuso sdegnosamente in una torre eburnea. Impegnato da anni nella denuncia dei rischi connessi ai poligoni militari ed alle scie chimiche che hanno snaturato ed avvelenato la Sardegna, Saba riesce a coniugare la divulgazione su temi spinosi con lo studio della storia e della preistoria locale. In questo modo dimostra che un intellettuale è e può essere un uomo che, pur coltivando discipline specialistiche, continua ad agire nel mondo. In fondo poi l'indagine sui continenti scomparsi è quanto mai attuale, poiché avvertiamo più o meno distintamente che siamo vicini ad una tragedia epocale [un disastro (in)naturale?, un conflitto mondiale? una crisi destabilizzante?]. Colpirà fulminea ed implacabile come la lama di una ghigliottina.

Riporto una parte del prologo.


E' successo allora, quando l'immane catastrofe che aveva inghiottito Atlantide, che i superstiti che si trovavano disseminati per le terre da loro colonizzate, non avendo più una patria, una terra verso la quale far rientro, se pur a malincuore, dovettero adattarsi alla convivenza con i popoli con i quali erano in contatto, per continuare ad imporre, con il loro fiero aspetto, la loro presenza ed egemonia. E' successo a loro, detentori di una civiltà millenaria che vantava una cultura talmente avanzata da poter sostenere di aver permesso la nascita di altrettante civiltà, che ancor oggi sbalordiscono per i reperti archeologici che si rinvengono disseminati in tutta l' Europa, in Africa, in Medio Oriente e nelle Americhe.

La scomparsa della terra natia, un dramma così inusitato tuttavia, non aveva scalfito troppo la dura scorza che ammantava queste Genti, anzi rafforzò ed indurì il loro stato trasformandoli in invincibili guerrieri e la prova del loro valore in battaglia era decantato nel mondo di allora. Sono trascorsi circa 12.000 anni dalla catastrofe che aveva investito Atlantide e, seguendo le rotte commerciali e migratorie di questo popolo, li vediamo passare attraverso lo Stretto di Gibilterra ed entrare nel Mediterraneo dove nel bel mezzo, una terra, un isola immensa completamente ricoperta di verde, che mai avrebbero creduto di dovere ribattezzare col nome della loro terra natia - ATLANTIDE - la stessa di cui parla Platone nel "Crizia" e nel "Timeo” dove racconta della grave sciagura che aveva investito questa terra 9.500 anni prima di lui.

Questo è quanto ci ha tramandato: infatti, sommando gli anni trascorsi da quel tragico evento fino ad oggi, notiamo che, complessivamente sono trascorsi 12.000 anni.

Gli Atlantidi scampati alla catastrofe, già ebbero a conoscere la Sardegna, l'immensa "Terra verde"dove erano approdati per i loro commerci secoli addietro, ignari che un giorno l'avrebbero ribattezzata col nome della loro patria, questa grandissima Isola che, secondo Platone, si trovava al di là delle Colonne d'Ercole, non era altro che la Sardegna. Infatti i Greci che, muovendo con le loro navi alla ricerca dei metalli oltre il Mar Egeo, si trovarono di fronte a quelle che loro chiamarono le “Colonne d'Ercole” poste tra la Sicilia Nord Occidentale e l'odierna Tunisi, scoprirono, oltre l'ignoto, nel bel mezzo dell’ "oceano" la Sardegna – ATLANTIDE.

4 comments:

  1. Pier Paolo Saba e' un campione degli
    ariafrittolai

    ReplyDelete
  2. L'ho già detto da qualche altra parte, ma, se la Sardegna è terra di mortali spargimenti di scie e territorio morente e devastato, perchè il Presidente del Consiglio ci passa così tanto tempo? Eppure lui dovrebbe "sapere", visto che è "complice".

    Chele Mi

    ReplyDelete
  3. Perchè noi (solo sulla Sardegna) spruzziamo lacca e composti per le ricrescita dei soli capelli di Silvio, non lo sai? :D

    ReplyDelete
  4. Ci diamo da fare 9 mesi l'anno, perché possa godere esclusivamente di giornate di sole durante le sue vacanze.
    Inoltre ricordate la storia del finto vulcano e del porto sotterraneo?
    Per quale motivo credete siano stati assunti tanti geologi?

    ReplyDelete