Tuesday, April 28, 2009

Epidemia di influenza suina, fra allarmi, sospetti ed alcuni precedenti storici

http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/04/influenzamaiala.html

Epidemia di influenza suina, fra allarmi, sospetti ed alcuni precedenti storici



Nella foto potete vedere il presidente americano Gerald Ford che si fa fotografare mentre "viene vaccinato" contro l'influenza suina; foto realizzata e divulgata con ogni mezzo per sponsorizzare la campagna di vaccinazione di massa del 1976, decisa dal governo statunitense col pretesto della paura che si abbattesse sulla nazione una terribile epidemia simile a quella del 1918, la famosa "Spagnola".

In realtà tutto era cominciato con un unico caso, quello di un militare di stanza a Fort Dix (New Jersey), per una polmonite fulminante attribuita ad un virus simile a quello dell'influenza suina. Ebbene sì, un unico caso per quanto mortale, fu il pretesto ufficiale per una campagna di vaccinazione di massa che causò tanti danni da dovere essere sospesa dopo tre mesi. C'è quindi da chiedersi se realmente il presidente USA ai tempi si sia fatto iniettare un vaccino sperimentale preparato in fretta per un lancio pubblicitario; personalmente ritengo che i presidenti USA siano al corrente delle pericolosità dei vaccini e che si tengano alla larga soprattutto da quelli sperimentali (vedi la sindrome del golfo).

Come trovo scritto in un articolo su tale questione pubblicato sul blog l'orizzonte degli eventi

Si propende per mettere a punto il vaccino il più presto possibile, anche contro il parere di diversi ricercatori. Gerald Ford è in campagna elettorale e se riuscisse a diventare il candidato che ha salvato un popolo da una pandemia la rielezione sarebbe sicura.

(...) E' noto che tra le reazioni avverse a molti vaccini vi sono sindromi neurologiche anche gravi, provocate pare da uno scompenso del sistema immunitario. Nel 1976, a seguito della campagna di vaccinazione contro la paventata pandemia di influenza suina, negli Stati Uniti si ebbero almeno 535 casi di Sindrome di Guillain-Barre, una grave forma di paralisi periferica, 23 dei quali mortali. Un bilancio ben più pesante di quello della malattia che doveva combattere.

Le autorità furono accusate di aver nascosto il rischio di insorgenza della sindrome di Guillain-Barre nonostante pervenissero le notizie di sempre nuovi casi intervenuti dopo la vaccinazione. Il programma fu annullato, mentre iniziavano ad arrivare le richieste di risarcimento. La pandemia, per fortuna, non si verificò. (...)

Questo episodio è passato alla storia come il grande fiasco della vaccinazione di massa del 1976.


La stessa storia, con tanto di registrazioni audio e video dell'epoca, è stata raccontata in una puntata di report, di cui potete leggere la trascrizione a questo link, che vi consiglio caldamente di leggere perché sono molto importanti i legami fra quanto raccontato sull'epidemia del 1976, la recente epidemia dell'aviaria, gli interessi delle case farmaceutiche, i legami fra case farmaceutiche e membri del governo USA, il business del Tamiflu, prodotto farmaceutico contro l'aviaria che si dice sia utile pure contro questa recentissima forma di influenza suina che stia mietendo molte vittime in Messico.

Nel frattempo arrivano le dichiarazioni ufficiali, ed in particolare quelle di Giorgio Palù - presidente della società italiana di virologia e presidente vicario dell'European Society for Virology (Esv, guarda caso una società sorta proprio in questi giorni!) :

«Sembra si tratti del ceppo H1N1, dello stesso sottotipo che ha prodotto la Spagnola, anche se non è lo stesso virus. Lo hanno giá sequenziato: è un virus riassortante, che ha alcune sequenze genomiche aviarie, alcune del suino e alcune dell'uomo (...) La buona notizia é che sembra sia sensibile ai farmaci antivirali, all'oseltamivir (Tamiflu). Qualora sorgesse il rischio di diffusione abbiamo farmaci utili a combatterlo efficacemente».

Quindi stiamo tranquilli: tale virus sarebbe risultato di una sorta di "contaminazione" (tutto normale vero?), ma per combatterlo sarebbe valido il già citato Tamiflu (sento già il tintinnio dei soldini che entrano nelle tasche dei manager dell'azienda che lo produce) ... a me però suona un po' strano, sa un po' troppo di agente di guerra biologica, ovvero di agente infettivo creato in laboratorio, la storia insegna che non sarebbe il primo caso.

E credo sia proprio il caso di riportare qui sotto alcune da questo articolo (già linkato) dal blog di Franz (che ha dedicato di recente diversi articoli alla questione dell'influenza suina evidenziando anche alcune stranezze) sul Tamiflu e sulla sua alquanto dubbia utilità:

Iniziamo con lo studio pubblicato dall’università di Birmingham, che si trova a questo indirizzo. E’ un po’ lunghetto e vi risparmio la fatica: alla fine conclude che il Tamiflu potrebbe anche non servire a niente.

L’ipotesi si avvalora con questo articolo di Enrico Moriconi, che a sua volta ne cita uno pubblicato sul Manifesto nel 2006. Anche qui un po’ lunghetto, in sintesi spiega come ai tempi dell’aviaria questo farmaco fosse già considerato un flop dalla stessa Roche, la casa produttrice, e di come un certo Donald Rumsfeld abbia guadagnato un fottio di dollari essendo un azionista della società che per prima aveva sintetizzato l’antivirale di base del Tamiflu, facendo partire la paranoia dell’utilità del farmaco.

Per finire, si trova su Wikipedia la traduzione dello studio Cochrane, al termine del quale si evince nettamente che il Tamiflu… non serve a niente.

Insomma, un farmaco perdente in partenza, che ha provocato qualche morto e qualche casino, anche se principalmente in Giappone (dove ne ingurgitano a palate).

Un farmaco che quando è efficace accorcia in media la durata dell’influenza di si e no 30 ore, e che è stato accatastato in quantità esorbitanti grazie a qualcuno (Rumsfeld) che ha deciso unilateralmente che poteva servire a qualcosa, quando tutti gli altri gli dicevano che era utile quanto una buona tazza di brodo caldo (ovviamente non di pollo o maiale).

Però, nonostante tutta ’sta gente che dice che non serve a un bel niente, casualmente da due giorni a questa parte se ne parla sempre di più.

Bene, guarda chi si ritrova dietro questa faccenda del Tamiflu, Donald Rumsfeld, distintosi per avere fatto approvare il velenoso aspartame dalla F.D.A.! A questo punto i sospetti che dietro questa improvvisa e mortale epidemia ci sia qualcosa di marcio, molto marcio sono fin troppi, forse da collegarsi con quanto già tristemente predetto nell'ultima parte del mio dossier sulle scie chimiche:

Segnalo anche l’ipotesi che con le scie chimiche vengano diffusi intenzionalmente agenti infettivi che servano in un prossimo futuro a giustificare una campagna di vaccinazione; quest’ultima potrebbe essere finalizzata all’inoculazione occulta di qualcosa che è peggio della malattia che si pretende di prevenire (liquido geneticamente ricombinante? microbi patogeni nel vaccino? microchip miniaturizzati iniettati col vaccino?). È il caso di stare all’erta.

... ma non avete letto ancora niente, il resto alla prossima "puntata", o su questo blog (ho sotto mano degli scottanti documenti in inglese da tradurre) o su quelli dei miei amici Luka e Alice che a breve pubblicheranno un articolo sulla questione.

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