Friday, April 17, 2009

Qual è la politica estera di Barak Obama?

http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/04/qual-e-la-politica-estera-di-barak.html

Qual è la politica estera di Barak Obama?


Riceviamo e pubblichiamo un articolo su Obama scritto da un lettore del blog.
Leggetelo e inviate i vostri commenti.


Qual è la politica estera di Barak Obama?

Navigando su internet mi sono imbattuto in un video molto interessante intitolato “L'uomo dietro Barak Obama”. Eccovelo:

http://www.youtube.com/watch?v=n1ZdecQGTVg

http://www.youtube.com/watch?v=U7dnIw13FSI&feature=related

La persona che parla è Webster Tarplay.

[NOTA da Wikipedia:

Webster Griffin Tarpley
is an author, journalist, lecturer, and critic of US foreign and domestic policy. Tarpley maintains that the September 11 attacks were engineered by a rogue network of the military industrial complex and intelligence agencies. ]

E' un giornalista investigativo, autore di diversi libri in cui cerca di far luce sulle reali manovre geopolitiche. E' uno dei pochi giornalisti che cerca di andare al di là delle solite menzogne ufficiale che ci vengono continuamente ripetute dai media. Che cosa dice in sostanza? Dici che dietro ogni presidente americano c'è una lobby di banchieri, faccendieri, industriali. E che è questa lobby a prendere le decisioni più importanti, non il presidente come ancora credono quasi tutti, il quale ha sostanzialmente le mani legate.
Tarpley individua anche un personaggio chiave in questa lobby, Zbigniew Brzezinski. Chi è costui? E' stato consigliere per la sicurezza nazionale sotto la presidenza Carter, ed è il principale ideatore del piano di finanziamento dei mujahiddin in Pakistan e Afghanistan. Un esperto, insomma, delle più subdole tattiche geopolitiche il quale, a quanto pare, anche in età avanzata non ha perso il vizio.

Per esempio, Tarpley parla della questione del Sudan. Questo stato africano è da più di un decennio in affari con la Cina, la quale esporta il petrolio sudanese attraverso un oleodotto collegato con Port Sudan, costruito dai cinesi stessi. Come si sa e si intuisce, la Cina per andare avanti nel suo processo di turbo-industrializzazione è costantemente alla ricerca di materie prime e di fonti energetiche, e in Africa ha trovato negli ultimi decenni diverse risposte ai suoi problemi. In più, pare che i contratti per lo sfruttamento di risorse proposti dal governo cinese sarebbero comunque più vantaggiosi rispetto agli spesso scandalosi contratti proposti dalle multinazionali occidentali. Pare quindi che l'Africa, nel suo complesso, si stia sempre più allontanando dalla morsa occidentale per avvicinarsi alla Cina. E questa è una tendenza che difficilmente l'occidente potrà accettare. Vediamo per esempio il recente articolo tratto da “il giornale”, intitolato “Armi e soldi in cambio di petrolio, la Cina protegge Bashir il boia”

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=333656

Come si può notare già dal titolo, l'articolo impone un'idea ben precisa della situazione. Bashir è un boia, uno spietato criminale di guerra, che solo un mostro altrettanto grande come la Cina potrebbe tenere come alleato. Bashir è accusato di crimini di guerra, anche se dal tono dell'articolo sembra già condannato. Fa sorridere poi l'indignazione con cui si sottolinea la (supposta) vendita di armi da parte della Cina. Come se non si sapesse chi in realtà ha inondato di armi il mondo intero, dandole in mano ai peggiori criminali e dittatori. L'occidente si difende insomma, e lo fa nel solito modo. Però molti dubbi riguardo alla faziosità di articoli come questo vengono. E' curioso per esempio che questo dittatore sanguinario sia comunque acclamato dalla folla di Khartum, segno che forse un così grande mostro non lo è. E poi stiamo a sentire cosa dice. Dice in sostanza che i più grossi criminali sono in Europa e negli Stati Uniti. E sapendo come sono andate le cose nella sua nazione e nel suo continente negli ultimi secoli è difficile dargli torto..

E' chiaro che un personaggio del genere da’ fastidio all'establishment occidentale. E da’ fastidio nel complesso la tendenza di un continente che ci sta fuggendo da sotto al naso. E' chiaro che l'Occidente farà qualcosa, e qui entra in scena il piano di Brzezinski, che dovrà essere attuato da Obama: sabotare questo accordo. Utilizzare ogni mezzo possibile, lecito o illecito, per impedire alla Cina di rifornirsi di materie prime in Africa. In questo modo la Cina dovrà obbligatoriamente appoggiarsi ancora di più alla Russia, con probabili scontri tra le due nazioni. Scontri che farebbero il gioco degli Stati Uniti e dell'occidente. Ma che inevitabilmente farebbero levitare le tensioni nel mondo intero, con conseguenze che potrebbero essere catastrofiche.

Conclusioni?
Tarpley dice che coloro che stanno dietro a Barak Obama sono più pericolosi di coloro che stavano dietro a George Bush. La cricca dei neocons in fondo si limitava a costruire attentati false-flag per giustificare guerre di sfruttamento verso paesi deboli, quasi indifesi, e per di più nei quali gli interessi di Cina e Russia erano poco radicati. Non hanno mai pestato i piedi pesantemente a questi due colossi, né tantomeno all'altro grande colosso asiatico, l'India. Con obama e con Brzezinski le cose potrebbero prendere un'altra piega, ben più preoccupante. Come si dice, di male in peggio.

Cyrus

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