Friday, May 22, 2009

I disinformatori: sintomi nevrotici e tratti paranoidi

http://zret.blogspot.com/2009/05/i-disinformatori-sintomi-nevrotici-e.html

I disinformatori: sintomi nevrotici e tratti paranoidi

Essi dormono


Kung fu Tzu affermava: "Non mi dolgo di non essere conosciuto dagli uomini, ma di non conoscerli". Anche se l'umanità resta, con le sue paradossali contraddizioni un mistero, percorrendo le vie del mondo e della vita, si può acquisire una certa conoscenza dell'homo "sapiens", sebbene per serendipità, ci si imbatta sovente in esseri che degli uomini hanno solo le sembianze. E' comunque molto istruttivo. Osservate da una giusta distanza, in modo spassionato ed obiettivo, queste personae (letteralmente "maschere") sono altrettante occasioni per scoprire curiosi, faceti aspetti della società. Come si può apprendere qualcosa anche dai pessimi libri, così l'analisi di certi schemi comportamentali, per contrasto, lascia risaltare la spiritualità che, nonostante la decadenza dell'umana specie, ancora si irradia dagli occhi di alcuni.

Applicando, anche se in maniera alquanto semplificata e divulgativa, certi strumenti psicologici, si può delineare un ritratto di una genia che, in questi ultimi anni, ha invaso la Rete. Mi riferisco ai disinformatori.

La maggior parte dei disinformatori non è tanto gente trista, ma infantile. Si noti questo tratto che li accomuna: per dirla con Freud, essi si sono fissati nella fase dominata dal principio del piacere, essendo incapaci di maturare quelle esperienze, pur dolorose e decisive, che consentono di interiorizzare il principio di realtà. Assomigliano a quegli scimpanzè cui, essendo stata sottratta la madre dai ricercatori nell'ambito dei loro stolidi esperimenti, abbracciano un peluche. La fissazione ad uno stadio puerile li induce ad aggrapparsi al sistema-mamma da cui suggere il latte, ricevere conforto e protezione di fronte ad un mondo sentito come ostile e pericoloso. Il latte che avidamente bevono è velenoso ed il senso di sicurezza coincide con la paura non solo di crescere, ma addirittura di aprire gli occhi: sono questi aspetti in grado di causare ulteriori problemi, ma pure la dimostrazione che, in tali circostanze, l'infanzia è una patologia senza rimedio.

Senza dubbio questa immaturità di fondo è peculiare anche del suddito medio-basso, sempre bisognoso di un'istituzione o di un "politico" che lo rassicuri, lo difenda da pericoli reali o fittizi, di una figura cui delegare ogni atto, iniziativa, decisione. Inoltre, giacché i disinformatori ed i cittadini standard sono inetti e paurosi, diventa necessario che si uniscano ad altri: nella massa il timore si diluisce e subentra una mentalità da branco. Se sono tutti insieme, uniti, in modo gregario più che cameratesco, in un vincolo di cieca fedeltà al capo ed al sistema, di cui il capo è l'incarnazione, sono aggressivi, determinati, implacabili, audaci. Soli, invece, privati degli inputs del cane alfa, si sbandano, arretrano tremebondi, ammutoliscono. Vorrebbero sparire: il cordone ombelicale è stato troncato.

La psicologia della massa, studiata con tenacia da Elias Canetti e da altri, rende conto della categoria dei disinformatori nei quali i più bassi istinti sono vellicati dal potere in cui, come la plebaglia acefala, si identificano. A differenza del popolino, però, conscio di aver ceduto le sue armi decisionali alle isitituzioni affinché lo rappresenti e rappresenti i suoi "interessi" (è la frode della "democrazia" rappresentativa; si legga l'articolo indicato nella nota 2), i disinformatori si illudono di appartenere essi stessi al potere, di poterne condividere almeno qualche scampolo. Il loro senso di appartenenza si rafforza in un'immedesimazione negli scopi delle élites di cui pochissimo conoscono e tutto credono di sapere.

Anche nel caso in cui questa sottospecie acquisisce un briciolo di consapevolezza, sottentra subito, come forma estrema di autoinganno e di rifiuto di una realtà inaccettabile, la sindrome di Stoccolma, l'innamoramento per i propri carnefici, il sostegno incondizionato alle loro scelleratezze quanto più sono dirette contro loro stessi, con manifestazioni patologiche sconfinanti nel masochismo.

Non mancano farneticazioni di onnipotenza in chi si sente investito del ruolo messianico di salvare il mondo dalla minaccia degli uomini liberi e non allineati. Costoro sono combattutti a suon di luoghi comuni ripetuti in modo ossessivo. Gli spiriti liberi sono accusati di ogni nefandezza, diffamati e calunniati: ciò è risaputo. Si ricordi, però, che i disinformatori sono condizionati ad agire in questo modo tanto è vero che usano sempre gli stessi "argomenti" e le medesime accuse per colpire una gamma variegata ed eterogenea di oppositori del sistema, in maniera indiscriminata e scomposta.

Correlato alla sindrome di Stoccolma, un altro sintomo è piuttosto frequente nel gruppo in esame: è una forma di delirio leinbitziano contraddistinto da convinzioni palesemente contrastanti con la realtà. Infatti, contro l'esperienza e le più palmari evidenze, i "pretoriani del principe" si persuadono che il sistema economico, politico, scientifico, medico, nonostante le mille prove che dimostrano l'esatto contrario, è perfetto, amorevole e sollecito del bene comune. Sono tratti paranoidi ed atteggiamenti di autolesionismo non sradicabili sulle cui cause non sempre evidenti non è il caso qui di indugiare.

Altri aspetti dovrebbero essere sviscerati, ma per ora queste note sono sufficienti. Mi è parso utile cominciare a delineare il problema della disinformazione nelle sue declinazioni psicologiche e psichiatriche: si mette in luce soprattutto la banalità dei soggetti che non va ingigantita, ma neppure sottovalutata, ricordando la banalità del male.

[1] Per quanto attiene alle spie linguistiche inerenti ad una destrutturazione dell'io ed alla meccanicità del linguaggio distorcente e menzognero, rimando al testo La struttura bipolare della lingua, 2009

[2] Sulla democrazia si legga il recente articolo del Professor F. Lamendola, L'aporia fondamentale del pensiero democratico è presupporre che esso sia conforme a natura, 2009




16 comments:

  1. Ottimo minestrone, solo un po' sciapo ...

    L'ignoranza fa sempre brutti scherzi!

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  2. Senza dubbio questa immaturità di fondo è peculiare anche del suddito medio-basso, sempre bisognoso di un'istituzione o di un "politico" che lo rassicuri
    infatti oggi fate una conferenza con politici, Zret.. azzeccatissima.

    La fissazione ad uno stadio puerile li induce ad aggrapparsi al sistema-mamma da cui suggere il latte, ricevere conforto e protezione di fronte ad un mondo sentito come ostile e pericoloso.
    Scusa Zret, non ricordo con chi è che vivi tu????

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  3. Fa così figo scrivere Kung fu tzu invece di Confucio come tutti i comuni mortali...

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  4. a suon di luoghi comuni ripetuti in modo ossessivo.......

    tanto è vero che usano sempre gli stessi "argomenti" ..........

    scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,scie chimiche,

    aiai zret, da che pulpito viene la predichetta

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  5. e poi che uno sciachimista dia del "paranoico" ad un debunker... Il disturbo paranoide è un disturbo di personalità caratterizzato da diffidenza e sospettosità che spingono a interpretare le motivazioni degli altri sempre come malevole per la propria persona. Gli individui che maturano questa struttura di personalità sono dominati in maniera rigida e pervasiva da pensieri fissi di persecuzione da (parte dei servizi segreti), timori di venir danneggiati o uccisi (dalle scie chimiche)...

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  6. Uffa, zret, ma perchè ti piace giocare all'intellettuale? Hai citato Canetti: quanti dei tuoi lettori lo hanno anche solo sentito nominare? Comunque il ritratto psicologico che hai fatto dei debunker si adatta a pennello anche a te, te ne sei accorto? A quarant'anni vivi ancora con i tuoi, sei psicologicamente dipendente dal fratellone, la tua personalità è sicuramente paranoide (ed anche parac***). Avresti bisogno di un lungo e complesso lavoro interiore ma nemmeno ne sei consapevole. Che tristezza...

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  7. Appello a tutti i miei colleghi Anonymous:
    perche' non fondare un grande Movimento Anonimo Scie Comiche?

    Discutiamone assieme: mandatemi via mail anonime pareri ed adesioni all'indirizzo indicato nel mio profilo.

    Naturalmente, come prima cosa dovremmo eleggere un presidente: nessuno vorrebbe anonimamente presentarsi come candidato?
    Naturalmente, votazione nominale.


    Michele.

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  8. Zret sei proprio come il bue che da del cornuto all'asino.
    Ti sei guardato allo specchio per descrivere i debunker?
    Perché la descrizione è così somigliante a te e a tuo fratello?

    Mikhail Lanart-Hastur

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  9. Zret è completamente pazzo. Aiutiamolo!

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  10. Kung fu Tzu affermava: "Non mi dolgo di non essere conosciuto dagli uomini, ma di non conoscerli". Anche se l'umanità resta, con le sue paradossali contraddizioni un mistero, percorrendo le vie del mondo e della vita, si può acquisire una certa conoscenza dell'homo "sapiens", sebbene per serendipità, ci si imbatta sovente in esseri che degli uomini hanno solo le sembianze. E' comunque molto istruttivo. Osservate da una giusta distanza, in modo spassionato ed obiettivo, queste personae (letteralmente "maschere") sono altrettante occasioni per scoprire curiosi, faceti aspetti della società.Uhm...temi forse il pericolo contaminazione? :)

    Applicando, anche se in maniera alquanto semplificata e divulgativa, certi strumenti psicologici, si può delineare un ritratto di una genia che, in questi ultimi anni, ha invaso la Rete. Mi riferisco ai disinformatori.Sono i disinformatori ad avere "invaso" la rete? Sicuro?

    La maggior parte dei disinformatori non è tanto gente trista, ma infantile. Si noti questo tratto che li accomuna: per dirla con Freud, essi si sono fissati nella fase dominata dal principio del piacere, essendo incapaci di maturare quelle esperienze, pur dolorose e decisive, che consentono di interiorizzare il principio di realtà.Secondo te, quindi, proprio non vogliamo assumere la posa dell' "Appeso"? :)

    Come si può apprendere qualcosa anche dai pessimi libri, così l'analisi di certi schemi comportamentali, per contrasto, lascia risaltare la spiritualità che, nonostante la decadenza dell'umana specie, ancora si irradia dagli occhi di alcuni.Quindi abbiamo ancora qualche speranza?

    Anche nel caso in cui questa sottospecie acquisisce un briciolo di consapevolezza, sottentra subito, come forma estrema di autoinganno e di rifiuto di una realtà inaccettabile, la sindrome di Stoccolma, l'innamoramento per i propri carnefici, il sostegno incondizionato alle loro scelleratezze quanto più sono dirette contro loro stessi, con manifestazioni patologiche sconfinanti nel masochismo.Non commenterò questo passo....mi pare di aver capito che hai ricevuto abbastanza critiche, no? :)

    Non mancano farneticazioni di onnipotenza in chi si sente investito del ruolo messianico di salvare il mondo dalla minaccia degli uomini liberi e non allineati. Costoro sono combattutti a suon di luoghi comuni ripetuti in modo ossessivo. Gli spiriti liberi sono accusati di ogni nefandezza, diffamati e calunniati: ciò è risaputo. Si ricordi, però, che i disinformatori sono condizionati ad agire in questo modo tanto è vero che usano sempre gli stessi "argomenti" e le medesime accuse per colpire una gamma variegata ed eterogenea di oppositori del sistema, in maniera indiscriminata e scomposta.Insomma hai proprio individuato una categoria "dubbia"!
    Però alla fin fine ti interessa, se no non staresti qui a studiarla, anche se in modo "spassionato ed obiettivo" come hai scritto all'inizio.

    Sono tratti paranoidi ed atteggiamenti di autolesionismo non sradicabili sulle cui cause non sempre evidenti non è il caso qui di indugiare.
    Altri aspetti dovrebbero essere sviscerati, ma per ora queste note sono sufficienti. Mi è parso utile cominciare a delineare il problema della disinformazione nelle sue declinazioni psicologiche e psichiatriche
    Questo vuol dire che ci saranno presto altri post al riguardo.

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  11. Elle, questo è un soggetto che reputa Umberto Eco "un autorucolo".. e sicuramente non avrà letto nulla di suo.
    Poco male, è sicuro che Eco non ha mai letto nulla di Zret (per sua fortuna).

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  12. @Nico:

    questo è un soggetto che reputa Umberto Eco "un autorucolo"Pensa quanto è contento del fatto che sia entrato formalmente tra i "pezzi grossi" del CICAP :)
    Che dici, Nico? Il Capo dei Capi del NWO ha deciso questa "promozione" proprio per fare dispetto a Zret?

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  13. "Essi dormono"
    Invece Zret si è svegliato e ha scoperto uno specchio, si è riconosciuto... e il post è scaturito come acqua sorgiva!
    Autoritratto perfetto e accuratamente pennellato, solo che ha sbagliato il titolo: io sciachimista!

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  14. vim zret-disinformatori.txt
    :%s/disinformator/sciachimist/g
    :w zret-schiachimisti.txt
    :q!

    Chi sa usare l'editor "vim" sa cosa vogliono dire le righe qui sopra ;P

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