Monday, June 1, 2009

Le frequenze elettromagnetiche e la vita

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Le frequenze elettromagnetiche e la vita

La scienza ortodossa tende ad ignorare o a relegare in un angolo i numerosi esperimenti che mostrano l’importanza fondamentale che ha per la vita l’emissione e ricezione di onde elettromagnetiche a determinate frequenze; l’opera di Fritz Albert Popp ha già da tempo mostrato come l’irradiazione di bio-fotoni (fotoni emessi da ogni creatura vivente) sia in relazione con lo stato di salute o di malattia di chi li emette e come tale correlazione possa essere sfruttata per attivare processi di guarigione (ma anche eventualmente per attivare processi inversi che portano alla malattia). Per approfondire le vostre conoscenze sull’opera di F.A. Popp vi consiglio ancora una volta i libri di libri di Lynne McTaggart Il campo di punto zero e La scienza dell'intenzione).

Altre informazioni sulla connessione tra determinate frequenze del campo elettromagnetico e la regolazione dei fenomeni biologici le trovate nel libro di Bruce Lipton La Biologia delle Credenze (Macro Edizioni, 2007, Diegaro di Cesena) nel Capitolo 4, a pag 125 e seguenti (B. Lipton, lo ricordo, è stato docente universitario di biologia cellulare all’università del Wiscounsin nonché ricercatore presso la School of Medicine della Standard University, un curriculum di tutto rispetto). Qui trovate scritto per esempio che:

Centinaia di studi degli ultimi cinquant’anni hanno costantemente rivelato che “forze invisibili” dello spettro elettromagnetico hanno un impatto profondo su ogni aspetto della regolazione biologica. Queste energie comprendono le microonde, le frequenze radio, lo spettro della luce visibile, le frequenze estremamente basse, le frequenze acustiche e persino una forza scoperta recentemente chiamata “energia scalare”. Le frequenze e i modelli elettromagnetici controllano il DNA, RNA e la sintesi delle proteine, alterano la forma e la funzione delle proteine, e governano la regolazione dei geni, la divisione e la differenziazione cellulare, la morfogenesi (il processo mediante il quale le cellule si aggregano in organi e tessuti), la secrezione ormonale, la crescita e il funzionamento del sistema nervoso.

Ciascuna di queste attività cellulari è un comportamento fondamentale che contribuisce al dispiegarsi della vita. Benché questi studi siano stati pubblicati su alcune delle più note riviste scientifiche biomediche tradizionali, le loro scoperte rivoluzionarie non sono state incorporate nel curriculum scolastico degli studenti di medicina [Liboff 2004; Goodman e Blank 2002; Sivitz 2000; Jin et al. 2000; Blackman et al. 1993; Rosen 1992; Blank 1992; Tsong 1989; Yen-Patton et al. 1988].


Appare chiaro quindi che

a) le potenzialità curative legate all’uso di determinate frequenze elettromagnetiche sono state a bella posta ignorate dalla medicina ortodossa (ma probabilmente sviluppate in segreto nei laboratori medici delle strutture militari)

b) l’utilizzo negativo di tali conoscenze non può essere sfuggito ai demoniaci scienziati che lavorano nei laboratori militari i quali, non contenti di avere concorso allo sviluppo di armi chimiche e biologiche, devono avere colto questa occasione per i loro loschi disegni

Chissà cosa stanno facendo in questo momento certe antenne nascoste, e chissà su che frequenze irradiano; di sicuro, essendo un’operazione segreta, c’è poco da credere che diffondano frequenze benefiche per il nostro organismo, mentre è molto più facile pensare che diffondano frequenze nocive e/o utilizzate per il controllo mentale.

Sempre dal libro citato di B. Lipton riporto queste altre righe:

In un interessante studio di quarant’anni fa dell'università di Oxford, il biofisico C. W F. Mc Clare calcolò e mise a raffronto l'efficienza del trasferimento delle informazioni tra segnali energetici e segnali chimici nei sistemi biologici.

Questo studio, “La risonanza nella bioenergetica”, pubblicato negli Annals of the New York Academy of Science, rivela che i meccanismi di segnalazione energetica, così come le frequenze elettromagnetiche, sono cento volte più efficienti nella trasmissione di informazioni ambientali rispetto ai segnali fisici come gli ormoni, i neurotrasmettitori, i fattori di crescita, e così via [McClare 1974].


C’è da chiedersi quindi: può essere che la diffusione di agenti tossici e di nanosensori realizzata tramite le scie chimiche possa trovare un antidoto anche nell’utilizzo positivo di queste conoscenze? È forse legato all’utilizzo di particolari frequenze elettromagnetiche uno degli antidoti per le scie chimiche, di cui sicuramente saranno dotate molte delle persone coinvolte ai massimi livelli nelle operazioni di clandestine di irrorazione? Potrebbe essere questa la chiave per inibire lo sviluppo del morbo di morgellons?



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1 comment:

  1. biofotoni ??? ma che boiata pazzesca !!!
    E questo avrebbe una laurea in fisica ?
    Dovrebbero revocargliela immediatamente !
    Il Lipton di cui parla e' quello del famoso te' Lipton ?

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