Wednesday, August 19, 2009

Bisanzio

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Bisanzio

In una notte estiva, se ci allontaniamo dalla città le cui luci offuscano il cielo con una patina opaca, possiamo ancora contemplare lo spettacolo delle costellazioni. Il Grande ed il Piccolo Carro, il Dragone, Cassiopea, il Cigno... scintillano come tessere di un prezioso mosaico bizantino. [quindi fuori citta' il cielo non e' oscurato dalle scie notturne degli aerei che volano a luci spente?]

Le figure si disegnano sulla campitura dell'oscurità, simili ad icone su fondo aureo che emergono dalla penombra di un'abside. I disegni stellari sono iconostasi sfavillanti, la volta celeste si inarca, grandiosa cupola adornata.

Quello che più rende somigliante il tempio celeste ad una chiesa ortodossa è il silenzio profondo, l'eco di una gloriosa ma defunta grandezza. Così, mentre l'immaginazione naviga tra gli spazi siderali, si spengono gli astri, come gialli ceri dal lucignolo consunto. Che cosa resterà di questa eterna e fragile scenografia, di questa radiosa pagina, quando lo spazio si sarà strappato?

Sparse schegge di lapislazzuli e di vetri smaltati rischiarano il buio.




3 comments:

  1. Ma il collegamento a NemiciDeiTancheroni sulle parole "volta celeste" che cazzo vuole dire?!

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  2. quello non l'ho capito neanch'io. o meglio, serve per far credere a google che TE sia cosi' bello, utile e importante da essere linkato anche da un blog di cultura come quello di zret.

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