Wednesday, August 26, 2009

Il tradimento della traduzione

I CAN'T BELIEVE IT!!!

http://zret.blogspot.com/2009/08/il-tradimento-della-traduzione.html

Il tradimento della traduzione

Alcuni si dolgono che nel mondo si parlino numerose lingue: essi ritengono che un unico idioma permetterebbe di abbattere le barriere nella comunicazione tra i popoli, favorendo altresì la comprensione reciproca. Temo che tale sistema linguistico, qualora venisse proposto ed imposto, sarebbe molto simile alla piatta neo-lingua di orwelliana memoria. La molteplicità delle specie animali e vegetali è una ricchezza per il pianeta come la presenza di numerose lingue: l'etnodiversità (ogni etnia è contraddistinta in primis da una lingua) non è meno preziosa della biodiversità.

Negli ultimi secoli si sono estinte centinaia di idiomi e dialetti ed ogni anno altri ne scompaiono. L'approccio ad una lingua diversa dalla propria è sì una sfida, ma soprattutto un arricchimento. La traduzione, ultimo passaggio di un processo logico ed intuitivo, sviluppa la creatività, abitua a sintonizzarsi su un'altra lunghezza d'onda. Ogni lingua ha il suo ritmo, la sua linea melodica, un'ineffabile voce interiore. E' un errore, a mio avviso, decidere di imparare una lingua straniera solo per fini utilitaristici.

Il confronto tra radici e vocaboli è lo spunto per emozionanti avventure etimologiche. Si scoprono insospettate relazioni tra àmbiti culturali all'apparenza lontanissimi tra loro. Ci si addentra nella genesi e nella storia di lingue antiche, recuperando qualche testimonianza della loro Weltanschauung. Emergono la fratellanza delle lingue e la loro origine comune.

Tradurre richiede pazienza e sensibilità: non sorprende che, nel nostro misero mondo dominato dalla superficialità e dalle esigenze pragmatiche, la transcodificazione sia sentita come un ostacolo, un inciampo. Nelle scuole si insegna un inglese anodino e dozzinale, mero strumento, simile ad una rozza forchetta idonea per ingollarsi di grossi bocconi industriali. Lo studio delle lingue classiche è negletto, lo stile è disdegnato. Senza più le indagini sincroniche e semantiche, la lingua perde in prospettiva, divenendo bidimensionale. Senza il contributo della diacronia e l'analisi delle stratificazioni, l'idioma si isterilisce simile ad un terreno privo di humus.

Tutto dev'essere monetizzabile, "spendibile nel mondo del lavoro": così il linguaggio, persa la sua aura sacra, svelte le radici che lo legavano alla musica, all'armonia, al Lògos, si sclerotizza in formule banali, in frasi sfatte. Cattivissimi maestri lo stuprano.

Le traduzioni sono quadrate, prive di anima: non sono più il risultato di una passione per un retaggio culturale, dell'entusiasmo per la scoperta della differenza nelle "affinità elettive".

Così tradurre non significa più gettare un ponte verso altri discorsi, altri orizzonti.




17 comments:

  1. Hai dimenticato in tag: pirlaggine :D

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  2. La traduzione, ultimo passaggio di un processo logico ed intuitivo, sviluppa la creatività, abitua a sintonizzarsi su un'altra lunghezza d'onda.

    Peccato che zret sia irrimediabilmente fuori sintonia.... sarà che il circuito logico e intuitivo del suo apparato è irrimediabilmente guasto?

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  3. Un magnifico aericolo da far leggere al Komandante e a tutti i suoi adepti che sparano traduzioni alla pene di segugio...

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  4. E' evidente come le scie chimiche nuocciano a chi fa finta di conoscere le lingue: si sgamano subito!
    Zret, scendi dal pero!!!

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  5. bhe... una volta tanto zret non ha scritto stupidate.

    Dovrebbe però fare applicare questi concetti alle "bizzarre" traduzion in cui si cimentano i 2 fratelloni quando scrivono sui loro blog.

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  6. Cazzo c'entra Attivissimo nei tag del post?

    Ma sono monomaniaci, quei due...

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  7. La traduction. C'est la trahison de la passion. Parce que la tradition est vue dans la répétition de la persecution parmi la dégoutation du télémetrage d'une préposition.

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  8. Hai ragione Zret, dovresti far studiare il fratello scemo (quello dj è salvo grazie a dio) e imparare una lingua straniera anche tu.

    Io ne parlo cinque giusto per gradire ma sto iniziando a studiare la sesta.

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  9. Le lingue franche, ai tempi dei romani era il greco, nel medioevo il latino e oggi l'inglese. Imporre una lingua comune non ha mai funzionato ne ieri ne oggi, e tanto meno hanno mai avuto successo le proposte di lingue comuni ma artificiali come l'esperanto.
    Stia tranquillo zret, veda comunque di imparare perlomeno l'inglese

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  10. Juleps ha scritto:
    bhe... una volta tanto zret non ha scritto stupidate.

    Dovrebbe però fare applicare questi concetti alle "bizzarre" traduzion in cui si cimentano i 2 fratelloni quando scrivono sui loro blog.


    Mi sa che non hai capito.

    Quando 'o professore scrive robe tipo «Le traduzioni sono quadrate, prive di anima» lui intende che le traduzioni letterali non vanno bene.
    Ma nel senso che se lui e il fratello dovessero tradurre alla lettera quello che propongono come favorevole alle "scie chimiche", dovrebbero ammettere che in realtà o non se ne parla proprio di "scie chimiche", oppure viene detto l'esatto contrario di quello che sostengono loro.

    In altre parole, ai fuffari DOC sono necessarie traduzioni creative e non letterali, per aiutarsi a spargere la loro fuffa: e infatti i Marcianò Bros e compari sono specializzati in esse.

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  11. nico se vuoi provare a studiare il giappo, ti suggerisco i libri adatti e ti spedisco qualche giapponesi come ospite per allenare la lingua.
    Basta chiedere.

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  12. Zret non è che sei un po' incazzato perché tuo fratello fa figure di merda (come il suo solito) ogni volta che tenta di tradurre qualcosa?

    E tu rosichi perché sei una merda e vieni continuamente preso per il culo dai tuoi allievi?

    Mikhail Lanart-Hastur

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  13. @ Axlman
    hai assolutamente ragione

    @ Nico
    ti consiglio di provare il cinese.
    E' una lingua difficile per noi occidentali,sia parlata che scritta,ma molto appassionante

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  14. luka, il giapponese sarà la settima. ho già tutto a disposizione comprese due insegnanti giapponesi che vivono in Italia. Ora devo iniziare lo svedese.

    Rac, il cinese potrebbe essere la ottava. Dopo lo sloveno non penso di poter trovare altre lingue così complicate. :-)

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  15. @ Nico

    Il cinese potrebbe riservarti delle sorprese :-)


    captcha: shiess :DDD

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  16. Dipende quale cinese. In cinese il mio nome dovrebbe significare "tu cavallo" :-)

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  17. @ Nico

    No,guarda che ti sbagli,in cinese il tuo nome si può
    leggere come :

    Ni = tu
    Kou = bocca (la u si sente appena)

    Ringrazio la mia dolce metà per la consulenza...il mio cinese è pessimo :-(

    cmq cavallo si dice "ma"

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