http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/12/il-viceministro-della-sanita-fazio-di.html
Negazionisti dell'avvelenamento vaccinale
Il viceministro della sanità Fazio (di cui ci siamo già occupati in relazione alle sue dichiarazioni sulle possibili mutazioni del virus AH1N1) sembra in realtà essere il vero responsabile - se non del dicastero - quanto meno dell'operazione di vaccinazione coi tossici vaccini allo squalene ed al mercurio, dal momento che è sempre lui che pontifica, che appare, che gestisce i rapporti coi media e che attivamente propaganda questi orribili vaccini.
Purtroppo per lui il ministro della sanità polacca ha smascherato la truffa dei vaccini ed a lui è toccato giocare in difesa per cercare di "smontare" le argomentazioni di EwaKopacz . Come lo ha fatto? Ma ovviamente senza affrontare nessuna delle argomentazioni della coraggiosa dottoressa polacca!
I suoi ridicoli mezzucci sono quelli tipici dei disinformatori e dei negazionisti di sempre: ironizzare sull'avversario (definendo la presa di posizione del ministro polacco un'alzata d'ingegno) senza entrare nel merito dei dati e delle argomentazioni, fare vaghe illazioni (non so se, ad esempio, hanno accesso ai vaccini o meno), ricorrere a pseudo ragionamenti per asssurdo (che in realtà sono assurdità non ragionevoli).
Ma ecco le testuali parole pronunciate da Fazio:
"Sicuramente non può avere motivazione tecniche perché altrimenti dovrebbe mettere in discussione l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Agenzia europea del farmaco e gli altri Stati che hanno avviato la vaccinazione. "
Questo dovrebbe essere un tipico ragionamento per assurdo (reductio ad absurdum) che però manca di qualcosa di fondamentale per essere logicamente valido. Infatti lo pseudo ragionamento dell'uomo politico si fonda sulla presunta validità di una proposizione: non si possono mettere in discussione l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Agenzia europea del farmaco e gli altri Stati che hanno avviato la vaccinazione.
E perchè no? Si tratta forse di organizzazioni filantropiche gestite da uomini di indubbia onestà? Al proposito sono illuminanti le consideraizoni fatte sul sito www.terranews.it nell'articolo vaccino a tutti i costi:
Andiamo a dare un’occhiata su cos’è l’Agenzia europea delle medicine (Emea), sconosciuta ai più, che ha autorizzato i vaccini contro l’influenza A e che è un modello di commistione tra produttori e regolatori pubblici. Contro ogni logica, nella Commissione esecutiva europea, l’Emea è sotto la giurisdizione della direzione generale per l’Impresa, anziché sotto quella della Salute pubblica. La maggior parte del bilancio dell’Emea è coperto dai contributi versati dalle case farmaceutiche per l’esame delle richieste d’autorizzazione al commercio dei nuovi medicinali. L’industria può scegliere uno dei due relatori incaricati di valutare la richiesta di approvazione di un nuovo farmaco. È sufficiente dimostrare efficacia e sicurezza del nuovo prodotto, mentre non è necessario dimostrare che esso sia innovativo, migliore e meno pericoloso di altri già in commercio.
Tutto, nell’Emea, è circondato dal segreto. Se il giudizio dell’Agenzia su un nuovo farmaco si prospetta negativo, la casa farmaceutica può ritirare la richiesta d’autorizzazione prima che esso sia ormulato e in quel caso le motivazioni del rigetto non diventano pubbliche, cosa che, invece, potrebbe essere utile alle autorità dei singoli Paesi, nel caso che, successivamente, la casa produttrice richieda l’autorizzazione a livello nazionale, anziché europeo.
Silvio Garattini ha detto al Giornale: «Sono stato sette anni nell’Emea ed ero vincolato alla confidenzialità. Se si chiede all’Emea la documentazione su un farmaco approvato, non viene rilasciata». Oltre ai problemi di struttura e di suo funzionamento, ci sono quelli che emergono dai possibili conflitti d’interesse di chi ci lavora.
Una ricerca, a questo proposito, che oltre l’Emea riguarda anche le agenzie regolatorie di Gran Bretagna e Irlanda, è stata condotta da tre ricercatori dell’università canadese di Toronto e da un irlandese dell’università di Cork, ed è stata pubblicata dalla rivista Social Science & Medicine. Dallo studio emerge che in tutte e tre le Agenzie «una stretta interazione tra esperti scientifici e industria farmaceutica è data per scontata e, quindi, ammissibile».
Le regole, però, sono diverse e l’Emea è la più lassista. Mentre le agenzie britannica e irlandese richiedono che gli esperti scientifici dichiarino non solo i propri interessi finanziari nell’industria farmaceutica, ma anche quelli dei propri familiari, l’agenzia europea non fa alcuna richiesta in tal senso. Inoltre, mentre in Irlanda bisogna dichiarare l’esistenza di questi interessi se superano i 30mila dollari, all’Emea la soglia si eleva a 75mila. A livello di consiglio d’amministrazione dell’Emea, un quarto dei membri ha dichiarato interessi nell’industria farmaceutica. Se qualcuno, come il ministro polacco, quindi, non si fida ciecamente dell’Emea di motivi validi ne ha e come.
Ma continuiamo con le affermazioni di Fazio:
"Quindi può avere solo motivazioni politiche. Non so quali, non so se, ad esempio, hanno accesso ai vaccini o meno. Ci possono essere molti motivi, che possono portare ad alzate d'ingegno di questo genere"
Motivazioni politiche? E quali? Ma dice egli stesso non so quali (ah, bene, non lo sa!) e poi ancora non so se (pura ipotesi quindi, pura illazione!), ad esempio, hanno accesso ai vaccini o meno. E cosa vorrebbe dire con quella storia dell'accesso ai vaccini? Al riguardo non posso che concordare con quanto scritto sul sito www.1000salute.it
[Fazio] ventila l'ipotesi (al quanto improbabile a mio avviso) che la Polonia non abbia accesso ai vaccini... ma la Polonia è uno Stato del Terzo Mondo? Siamo sicuri che non possa avere accesso ai vaccini? E soprattutto per quale motivo non potrebbe avere accesso?
Ed ecco per finire un'altra chicca del signor Fazio:
“Bisogna smetterla con le false informazioni, soprattutto da parte di quei singoli pediatri che fanno solo allarmismo. Tutte le associazioni pediatriche nazionali, infatti, concordano sulla utilità del vaccino”
Come da copione nessun'analisi delle motivazioni di chi è contrario a questo vaccino, nessun riferimento ai dati scientifici sulla dannosità dello squalene e del mercurio, la tecnica utilizzata è quella ormai collaudata dell'utilizzo di aggettivi (false) allo scopo di negare la pura e semplice verità, e di sostantivi (allarmismo) che servono a deridere il sacrosanto allarme che scatta in tutti i medici degni di questo nome di fronte ad una manovra così sporca.
Voglio terminare con una considerazione sulle immagini che danno di sè questi due uomini politici (vedi foto in apertura di articolo). La serietà e la determinazione della dottoressa Kopacz contrasta nettamente con il sorriso mediatico (e per niente spontaneo) del comunicatore di professione, dell'imbonitore Fazio.
Leggi il dossier sull'influenza suina ed i vaccini tossici; scaricalo sul tuo Pc e diffondilo.
Leggi e diffondi il dossier della dottoressa Forcades Vila.
Leggi e diffondi il dossier di J. J. Crèvecoeur oppure scaricalo da mediafire, e soprattutto metti in opera quanto da egli suggerito come piano di azione.
Leggi il documento ipertestuale vaccipiano
Purtroppo per lui il ministro della sanità polacca ha smascherato la truffa dei vaccini ed a lui è toccato giocare in difesa per cercare di "smontare" le argomentazioni di EwaKopacz . Come lo ha fatto? Ma ovviamente senza affrontare nessuna delle argomentazioni della coraggiosa dottoressa polacca!
I suoi ridicoli mezzucci sono quelli tipici dei disinformatori e dei negazionisti di sempre: ironizzare sull'avversario (definendo la presa di posizione del ministro polacco un'alzata d'ingegno) senza entrare nel merito dei dati e delle argomentazioni, fare vaghe illazioni (non so se, ad esempio, hanno accesso ai vaccini o meno), ricorrere a pseudo ragionamenti per asssurdo (che in realtà sono assurdità non ragionevoli).
Ma ecco le testuali parole pronunciate da Fazio:
"Sicuramente non può avere motivazione tecniche perché altrimenti dovrebbe mettere in discussione l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Agenzia europea del farmaco e gli altri Stati che hanno avviato la vaccinazione. "
Questo dovrebbe essere un tipico ragionamento per assurdo (reductio ad absurdum) che però manca di qualcosa di fondamentale per essere logicamente valido. Infatti lo pseudo ragionamento dell'uomo politico si fonda sulla presunta validità di una proposizione: non si possono mettere in discussione l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Agenzia europea del farmaco e gli altri Stati che hanno avviato la vaccinazione.
E perchè no? Si tratta forse di organizzazioni filantropiche gestite da uomini di indubbia onestà? Al proposito sono illuminanti le consideraizoni fatte sul sito www.terranews.it nell'articolo vaccino a tutti i costi:
Andiamo a dare un’occhiata su cos’è l’Agenzia europea delle medicine (Emea), sconosciuta ai più, che ha autorizzato i vaccini contro l’influenza A e che è un modello di commistione tra produttori e regolatori pubblici. Contro ogni logica, nella Commissione esecutiva europea, l’Emea è sotto la giurisdizione della direzione generale per l’Impresa, anziché sotto quella della Salute pubblica. La maggior parte del bilancio dell’Emea è coperto dai contributi versati dalle case farmaceutiche per l’esame delle richieste d’autorizzazione al commercio dei nuovi medicinali. L’industria può scegliere uno dei due relatori incaricati di valutare la richiesta di approvazione di un nuovo farmaco. È sufficiente dimostrare efficacia e sicurezza del nuovo prodotto, mentre non è necessario dimostrare che esso sia innovativo, migliore e meno pericoloso di altri già in commercio.
Tutto, nell’Emea, è circondato dal segreto. Se il giudizio dell’Agenzia su un nuovo farmaco si prospetta negativo, la casa farmaceutica può ritirare la richiesta d’autorizzazione prima che esso sia ormulato e in quel caso le motivazioni del rigetto non diventano pubbliche, cosa che, invece, potrebbe essere utile alle autorità dei singoli Paesi, nel caso che, successivamente, la casa produttrice richieda l’autorizzazione a livello nazionale, anziché europeo.
Silvio Garattini ha detto al Giornale: «Sono stato sette anni nell’Emea ed ero vincolato alla confidenzialità. Se si chiede all’Emea la documentazione su un farmaco approvato, non viene rilasciata». Oltre ai problemi di struttura e di suo funzionamento, ci sono quelli che emergono dai possibili conflitti d’interesse di chi ci lavora.
Una ricerca, a questo proposito, che oltre l’Emea riguarda anche le agenzie regolatorie di Gran Bretagna e Irlanda, è stata condotta da tre ricercatori dell’università canadese di Toronto e da un irlandese dell’università di Cork, ed è stata pubblicata dalla rivista Social Science & Medicine. Dallo studio emerge che in tutte e tre le Agenzie «una stretta interazione tra esperti scientifici e industria farmaceutica è data per scontata e, quindi, ammissibile».
Le regole, però, sono diverse e l’Emea è la più lassista. Mentre le agenzie britannica e irlandese richiedono che gli esperti scientifici dichiarino non solo i propri interessi finanziari nell’industria farmaceutica, ma anche quelli dei propri familiari, l’agenzia europea non fa alcuna richiesta in tal senso. Inoltre, mentre in Irlanda bisogna dichiarare l’esistenza di questi interessi se superano i 30mila dollari, all’Emea la soglia si eleva a 75mila. A livello di consiglio d’amministrazione dell’Emea, un quarto dei membri ha dichiarato interessi nell’industria farmaceutica. Se qualcuno, come il ministro polacco, quindi, non si fida ciecamente dell’Emea di motivi validi ne ha e come.
Ma continuiamo con le affermazioni di Fazio:
"Quindi può avere solo motivazioni politiche. Non so quali, non so se, ad esempio, hanno accesso ai vaccini o meno. Ci possono essere molti motivi, che possono portare ad alzate d'ingegno di questo genere"
Motivazioni politiche? E quali? Ma dice egli stesso non so quali (ah, bene, non lo sa!) e poi ancora non so se (pura ipotesi quindi, pura illazione!), ad esempio, hanno accesso ai vaccini o meno. E cosa vorrebbe dire con quella storia dell'accesso ai vaccini? Al riguardo non posso che concordare con quanto scritto sul sito www.1000salute.it
[Fazio] ventila l'ipotesi (al quanto improbabile a mio avviso) che la Polonia non abbia accesso ai vaccini... ma la Polonia è uno Stato del Terzo Mondo? Siamo sicuri che non possa avere accesso ai vaccini? E soprattutto per quale motivo non potrebbe avere accesso?
Ed ecco per finire un'altra chicca del signor Fazio:
“Bisogna smetterla con le false informazioni, soprattutto da parte di quei singoli pediatri che fanno solo allarmismo. Tutte le associazioni pediatriche nazionali, infatti, concordano sulla utilità del vaccino”
Come da copione nessun'analisi delle motivazioni di chi è contrario a questo vaccino, nessun riferimento ai dati scientifici sulla dannosità dello squalene e del mercurio, la tecnica utilizzata è quella ormai collaudata dell'utilizzo di aggettivi (false) allo scopo di negare la pura e semplice verità, e di sostantivi (allarmismo) che servono a deridere il sacrosanto allarme che scatta in tutti i medici degni di questo nome di fronte ad una manovra così sporca.
Voglio terminare con una considerazione sulle immagini che danno di sè questi due uomini politici (vedi foto in apertura di articolo). La serietà e la determinazione della dottoressa Kopacz contrasta nettamente con il sorriso mediatico (e per niente spontaneo) del comunicatore di professione, dell'imbonitore Fazio.
Leggi il dossier sull'influenza suina ed i vaccini tossici; scaricalo sul tuo Pc e diffondilo.
Leggi e diffondi il dossier della dottoressa Forcades Vila.
Leggi e diffondi il dossier di J. J. Crèvecoeur oppure scaricalo da mediafire, e soprattutto metti in opera quanto da egli suggerito come piano di azione.
Leggi il documento ipertestuale vaccipiano
A proposito di tecniche, dei disinformatori secondo il pinnaiolo, del pinnaiolo secondo me: ma Corrado ha cambiato metodo oppure usa sempre lo stesso di prima? Perché ho visto questa piccola discussione di un po’ di tempo fa:
ReplyDeleteAlberto R. Mondini:
“”Il fatto che nel libro di Penna "Scienza marcia ecc..." siano copiati spudoratamente lunghi brani del mio Kankropoli, senza citarne la fonte, getta una luce squallida su questo libro e sul suo autore. Inoltre questo "filosofo" nega il libero arbitrio, classificandosi così nella categoria del più bieco e nefasto materialismo.
Confrontate, ad esempio, il capitolo di Penna "9.4 Lo sporco business del cancro" e il capitolo "La ricerca Ufficiale" del mio Kankropoli. http://www.aerrepici.org/K0.HTM
Ho visto il libro solo ieri sera e non ho molto tempo, ma da alcuni "assaggi" che ho fatto sul libro del Penna, vedo che il plagiatore ha saccheggiato a piene mani libri, siti, articoli, ecc... che si trovano su internet, creando una specie di collage che presenta come un suo lavoro.
Non è l'unico; diversa squallida gentaglia del genere gira per il web; non essendo capaci di creare alcunché perché mentalmente sono degli straccioni, rubano il lavoro degli altri e si pavoneggiano con la "refurtiva", esibita come frutto del loro eccelso ingegno””
Leggo, all’interno della risposta del pinnaiolo:
“Ma mi vuoi fare colpa di questa dimenticanza, non certo intenzionale?”
Ahahahahah
Scienziati-marci, Scienziati-marci che litigano, Scienziati-marci in tutto e per tutto!
Saluti
MarcoB(aspirante colpevole per “dimenticanza”)
Uhuh, il corrado le va a copiare da un altro fuffaiolo le sue stronzate, e si piglia pure del plagiatore :D:D:D
ReplyDeleteLa luce squallida pinna di squalene se l'è gettata addosso da solo da molto tempo.
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