Saturday, February 6, 2010

C'è chi nega la pericolosità dello squalene - Anticorpi allo squalene nei soggetti vaccinati contro l'antrace

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/01/ce-chi-nega-la-pericolosita-dello.html

C'è chi nega la pericolosità dello squalene - Anticorpi allo squalene nei soggetti vaccinati contro l'antrace

Nell'abstract (riassunto) della ricerca condotta dagli scienziati Asa, Wilson e Garry, intitolata Antibodies to squalene in recipients of anthrax vaccine (Anticorpi allo squalene nei soggetti vaccinati contro l'antrace) pubblicata sulla rivista specialista Experimental and Molecular Pathology (ovvero Patologia Sperimentale e Molecolare), viene riferito come "la produzione di Anticorpi Contro lo Squalene (ASA) nei pazienti sofferenti di Sindrome del Golfo Persico è legata alla presenza dello squalene in certi lotti di vaccini all'antrace".

Si tratta di un lavoro soggetto a quella che si chiama "revisione autorevole", un processo secondo il quale i lavori scientifici vengono supervisionati da esperti del settore. Non si tratta sempre di un processo imparziale, in quanto è noto che anche le riviste scientifiche specializzate (come tutte le altre riviste ed i quotidiani) vengono finanziate dalla pubblicità, e siccome i principali inserzionisti delle riviste specialistiche del settore medico sono le grandi aziende farmaceutiche, è facilmente comprensibile che i lavori proposti per la pubblicazione vengono spesso filtrati applicando criteri differenti a seconda del fatto che la ricerca.

a) critichi la validità di un farmaco o vaccino (o qualunque altro procedimento terapeutico); è evidente in tal caso la difficoltà dell'editore nel pubblicare lo studio in oggetto ed è comprensibile quale tipo di pressioni esplicite ed implicite possono avere gli specialisti incaricati di supervisionare la ricerca; essi potrebbero quindi muovere critiche fittizie alla procedura adottata dagli scienziati che hanno svolto la ricerca al fine di rifiutarne la pubblicazione.

a) mostri la validità di un farmaco o vaccino (o qualunque altro procedimento terapeutico) ovvero ne neghi la tossicità (contraddicendo studi precedenti); è evidente in tal caso la facilità dell'editore nel pubblicare lo studio in oggetto ed è comprensibile quale tipo di pressioni esplicite ed implicite possono avere gli specialisti incaricati di supervisionare la ricerca; essi potrebbero quindi peccare di leggerezza fingendo di non notare evidenti errori nella procedura adottata dagli scienziati e chiudendo gli occhi di fronte ai palesi conflitti di interesse (ricerche che proverebbero la validità di un farmaco o vaccino portate avanti da ricercatori della stessa azienda che produce quei prodotti) al fine di accettare la pubblicazione della ricerca in esame.

Se quindi talvolta ricerche dirompenti sulla tossicità di un prodotto farmaceutico passano questo filtro, è difficile pensare che si tratti di un lavoro approssimativo o mal congegnato, dato che tali richerche devono passare un esame più severo delle altre. Meno che mai si può pensare che una ricerca che condanna implicitamente l'operato dell'esercito statunitense sbugiardandone le menzogne possa essere stata condotta da degli scienziati allo scopo di guadagnare fama e notorietà.

Invece è più che lecito avere dei dubbi su ricerche successive che dimostrerebbero l'innocuità dello squalene e l'assenza di correlazioni tra vaccini, squalene e Sindrome del Golfo, ricerche che difendono la versione ufficiale che viene diffusa da esercito, governo e aziende farmaceutiche, tre entità della cui potente influenza nessuno potrebbe mai dubitare.


Governo ed esercito degli USA hanno infatti cercato di negare che lo squalene sia mai stato utilizzato come componente di alcuni vaccini sperimentali per l'antrace, anche perchè negli Stati Uniti l'uso di coadiuvanti allo squalene è proibito; peccato che poi hanno dovuto ammettere la presenza dello squalene in quei vaccini, ed allora hanno cercato di dimostrare che si tratti di un caodiuvante non tossico.

Ad esempio esiste una ricerca del giugno 2009 (Antibodies to squalene in US Navy Persian Gulf War veterans with chronic multisymptom illness ovvero "Anticorpi allo squalene nei militari della marina statunitense con malattie croniche dai molteplici sintomi") condotta nientemeno che da una struttura medica dell'esercito statunitense: Department of Defense Center for Deployment Health Research, Naval Health Research Center, San Diego, California.

Come dire che l'ente che ha commesso un illecito conduce una perizia per dimostrare la propria innocenza?

Per altro questa ricerca porta a delle strane conclusioni: il 43,5% dei militari testati risultavano positivi alla presenza di anticorpi allo squalene, anche se la malattia non sarebbe stata circoscritta ai portatori di tali anticorpi. La conclusione di tale ricerca è quindi che lo squalene non va annoverato tra le cause della Sindrome del Golfo, però viene spontanea una domanda di non poco rilievo. Com'è possibile che quei 250 militari hanno sviluppato anticorpi allo squalene, che è poi una sostanza presente nei tessuti del corpo umano? Cosa mai avrebbe portato una percentuale così alta di militari a produrre dei pericolosi anticorpi che potrebbero aggredire le strutture del proprio stesso corpo scatenando una malattia auto-immune? E per quanto si può continuare a godere di buona salute portando nel corpo una tale "mina inescata"?

E come non notare infine la strana coincidenza di una ricerca pubblicata molto opportunamente nel giugno 2009, due mesi dopo lo scoppio della "pandemia di influenza suina" per la quale sono state approntate centinaiai di milioni di dosi di vaccino contenenti coadiuvanti allo squalene?

Ancora più palesi sono i conflitti di interesse nel caso dell'articolo del settembre 2006 (ovvero dopo lo scoppio della finta epidemia aviaria che portò alla commercializzazione di vaccini contro l'aviaria contenenti lo squalene come coadiuvante) che porta come titolo Vaccines with the MF59 adjuvant do not stimulate antibody responses against squalene (I vaccini col coadiuvante MF59 non stimolano la produzione di anticorpi contro lo squalene) e che è il risultato di una ricerca condotta dalla Novartis, una delle aziende che fabbrica vaccini allo squalene (il coadiuvante MF59 contiene appunto squalene): Research Center, Novartis Vaccines, Siena.

Del resto anche l'articolo MF59 is a safe and potent vaccine adjuvant that enhances protection against influenza virus infection, che proverebbe la non tossicità dello squalene, porta la firma dei ricercatori della Novartis Vaccines and Diagnostics, Siena.

Poi ci sarebbe ancora una ricerca che asserisce la non tossicità dei vaccini per l'antrace somministrati ai tempi della guerra del golfo che porta come fonte il VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System); al di là del fatto che VAERS sia un ente istituzionale, del quale non possiamo essere certi (diciamo così) che sia del tutto al di sopra delle parti, abbiamo notizie che le segnalazioni sugli effetti indesiderati dei vaccini all'antrace siano state nascoste dalla struttura militare.




Leggi la traduzione dell'abstract dell'articolo Anticorpi allo squalene nei soggetti vaccinati contro l'antrace, e la traduzione dell'abstract dell'articolo scientifico Anticorpi allo squalene nella Sindrome del Golfo.

3 comments:

  1. Detto e ripetuto piu' volte.
    A quel deficiente di corrado-pinna-di-squalene-laurea-rubata-o-falsificata come ca$$o facciamo a fargli capire che lo squalene e' prodotto spontaneamente dal corpo umano e NON E' PROVATO nemmeno lontanamente che sia dannoso?
    Dite che e' solo tempo perso?
    Mi sa di si'!

    P.S.: PRIMO!

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  2. Corrado, ci dici quanti sono stati i morti a causa del vaccino contro l' H1N1?

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  3. Dove sono tutti i morti da vaccino per l'h1n1 che pronosticavi? In Italia, Europa, nel mondo, va bene comunque, dai giusto qualche dato al riguardo, corraduccio bello.

    Saluti
    MarcoB (aspirante squalo che saprebbe benissimo chi addentare)

    PS: scusa anonimo ma non c'è due senza tre..

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