Friday, May 7, 2010

Russia: una bomba atomica per fermare la ‘marea nera’ nel golfo del Messico

http://ilsole24h.blogspot.com/2010/05/russia-una-bomba-atomica-per-fermare-la.html

Russia: una bomba atomica per fermare la ‘marea nera’ nel golfo del Messico


Cratere originato da un'esplosione nucleare (http://www.kp.ru/daily/24482/640124/)
Per salvare gli Stati Uniti dalla catastrofe ambientale della marea nera che dilaga nel golfo del Messico potrebbe essere necessario causare un’esplosione nucleare. Lo scrive il sito russo Kp, precisando che l’Unione Sovietica, in passato, avrebbe agito in modo analogo in almeno cinque circostanze.
La prima esplosione nucleare “pilotata” sotterranea è stata usata per spegnere i pozzi a gas in “Urt-Bulak (80 km da Bukhara, in Uzbekistan) il 30 settembre 1966. In quella circostanza venne usata una carica di energia di circa 30 chilotoni ovvero una volta e mezzo la potenza della bomba che rase al suolo la città giapponese di Hiroshima.
A Bukhara, però, la testata nucleare è stata fatta esplodere ad una profondità di circa sei chilometri. L’idea, sulla carta è semplice: un’esplosione sotterranea spinge le rocce e chiude così le falle da cui sta fuoriuscendo il greggio. I rischi di un’azione simile, però, sono di difficile quantificazione.
Secondo il giornale russo, però, le probabilità di un “fallimento totale” dell’operazione sono attorno al 20% e quindi “è molto più rischioso per un astronauta morire in una spedizione verso la Luna”.
All’Urss una volta andò male. Era il 1972 e si tentò di fermare una fuga di gas da un pozzo con una piccola testata nucleare, di appena 4 kiloton. Qualcosa, però, non funzionò per il verso giusto e si produsse un enorme fungo in superficie senza riuscire a fermare la fuga.
Fantascienza o probabilità reale che sia l’idea dell’esplosione nucleare pilotata rimane una soluzione estrema e si spera che per fermare la “marea nera” gli statunitensi trovino una soluzione meno rischiosa.

11 comments:

  1. e su un cratere atomico ci fanno pure la terrazza panoramica?

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  2. "Secondo il giornale russo, però, le probabilità di un “fallimento totale” dell’operazione sono attorno al 20% e quindi “è molto più rischioso per un astronauta morire in una spedizione verso la Luna”."

    Bella annata il '69. Soprattutto...fortunata!

    Saluti
    MarcoB

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  3. Cazzo!
    Perche' non averci pensato prima!

    Che geni, sti' russi, oh...

    Vediamo il da farsi.
    Dunque, prima bisogna far arrivare una semisub o una nave da trivellazione sul posto.

    Ordinaria amministrazione

    Poi bisogna perforare un bel pozzo da 4/5 km di diametro sufficente a farci passare una testata.

    Si puo' fare, un po' lungo (diciamo un 3/4 mesi) ma si fa.

    Poi dobbiamo superare le resistenze non solo ambientaliste ma anche e soprattutto delle compagnie petrolifere che hanno i diritti d sfruttamento del giacimento, perche' dopo il botto il petrolio diventa leggeremente radioattivo.

    Beh, basta mobilitare i soliti servizi segreti.

    Pero' se nel frattempo tamponiamo in qualche modo le falle e preforiamo un pozzo normale per intercettare e cementare quello danneggiato non e' meglio? Si fa da quando si scavavano i pozzi a percussione...

    Naahhhh, troppo semplice. :D

    Diobono, perche' la gente sente la necessita' di blaterare su cose delle quali non ha la minima conoscenza?

    Saluti
    Michele

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  4. a quanto pare, con una ricerchina su tineye, il cratere è veramente frutto di una esplosione atomica.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Sedan_%28nuclear_test%29
    Usare una testata atomica per spengere un pozzo, mi sembra come usare il fucile per uccidere una mosca. Altamente difficile ed improbabile. Sul pozzo di 6 Km mi sembra altrettanto improbabile

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  5. Orso, negli anni '50 in Nevada andavano a fare i pic-nic per assistere alle esplosioni fuori terra...
    Si, niente di piu' facile che sul cratere generato da una detonazione sotterranea abbiano messo una terrazza.
    La zona non e' piu' radioattiva di una comune pianura. Il grosso degli elementi prodotti dalla fissione e' segregato in profondita',ad eccezione del radon.

    Saluti
    Michele

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  6. In effetti mi sono documentato e avevo torto.
    Da qualche parte dicono addirittura che quel test fosse per verificare l'uso degli ordigni nucleari per scavare canali...
    Guardando le foto satellitari dell'area è impressionante il numero e l'estensione di terreno coperto da crateri e tumuli (probabilmente installazioni militari.

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  7. Scusa Hanmar, pur conscio di tutti i rischi e conseguenze, penso proprio che ci andrei, a vedere una detonazione nucleare dal vivo. Dite che sono malato?

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  8. markogts, per pura curiosita', e a debita distanza, penso che verrei anch'io.
    Forse siamo malati in due, ma credo che ci farei piu' di un pensierino!

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  9. @ HANMAR who said: "bisogna perforare un bel pozzo da 4/5 km di diametro sufficente a farci passare una testata."


    Diametro ?
    Non profondità ?

    Pur essendo entrambe grandezze LINEARI, diametro e profondità non si prestano ad essere gratuitamente confuse come, che so, un cateto e un'ipotenusa in un triangolo.
    Col diametro, spesso (e l'utilizzo di "farci passare" lo conferma anche per codesto caso) si è soliti riferirsi, con l'immediatezza della MONO-dimensionalità, ad un qualcosa (una sezione, un'area) che ha natura squisitamente BI-dimensionale.

    Sia ben chiaro che chiunque ha il diritto di incorrerere in inesattezze.

    Qui, però, l'errore sostanziale stride un pochetto con la perentorietà di un intervento per altro anche godibile per il tono umoristico.
    E fa decisamente a cazzotti con la chiusa : "Diobono, perche' la gente sente la necessita' di blaterare su cose delle quali non ha la minima conoscenza?".

    Cordialmente
    Matilde

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