Tuesday, July 13, 2010

Un programma per computer decifra una lingua morta, i linguisti allo sbaraglio

http://neovitruvian.wordpress.com/2010/07/12/un-programma-per-computer-decifra-una-lingua-morta-i-linguisti-allo-sbaraglio/

Un programma per computer decifra una lingua morta, i linguisti allo sbaraglio

Posted: 12 luglio 2010 by neovitruvian

La lingua perduta degli Ugarit fu parlata per l’ultima volta 3.500 anni fa. Sopravvive solo grazie alle tavolette che ci sono pervenute, i linguisti avrebbero potuta tradurla in alcuni anni e con un bel pò di fortuna. Un computer è riuscito a decifrarla nel giro di poche ore.

Il programma informatico si basa su pochi assunti di base al fine di capire la struttura della lingua. Il punto fondamentale però è che la “lingua perduta” deve essere strettamente collegata ad una lingua nota, che nel caso di quella ugaritica, è l’ ebraico. In secondo luogo, gli alfabeti delle due lingue devono condividere correlazioni coerenti tra le singole lettere o simboli.
Tutto ciò fa pensare che ci vogliano un sacco di istruzioni perchè il sistema funzioni , ma anche con tutto ciò non vi è garanzia sulla possibilità di traduzione. Dopo che l’ugaritico fu scoperto nel 1929, rimase intraducibile per anni. Ha finalmente svelato alcuni dei suoi segreti al crittografo tedesco Hans Bauer, i quali progressi sostanziali arrivarono solo quando capì che il disegno di un’ascia, si trovava accanto alla parola ugaritica che stava per “ascia”. Anche questa scoperta non fu un completo successo, perché, anche se l’intuizione di Bauer era corretta sbagliò ad associare suoni e lettere assieme, provocando un errore di traduzione.

Il programma ha lavorato attraverso la ricerca di correlazioni e corrispondenze a vari livelli tra le lingue descritte sopra – i singoli suoni e le lettere, i diversi segmenti delle parole, e le affinità tra le lingue. Il software ha poi mappato le somiglianze tra ebraico e ugaritico, a partire dai suoni inserendoli in più contesti per trovare una correlazione. Incrociando queste diverse parti della lingua e ripetendo il processo centinaia di migliaia di volte, il programma arriva ad una completa decifratura dell’ugaritico.

I risultati sono stati sbalorditivi. Delle trenta lettere dell’alfabeto ugaritico, il computer ne ha identificate correttamente 29.

Ugaritico è di per sé un linguaggio incredibilmente affascinante. Parlato 3.500 anni fa nella città di Ugarit, che si trova nella moderna Siria,parente stretto dell’ebraico, anche se il suo alfabeto era molto simile al cuneiforme usato nell’antica Sumeria. I testi ugaritici rimasti raccontano le storie di una religione cananea che è simile ma non identica a quella registrata nel Vecchio Testamento, fornendo agli studiosi della Bibbia un’opportunità unica per esaminare come la Bibbia e l’antica cultura israelita si siano sviluppate nei confronti delle popolazioni vicine.

8 comments:

  1. E secondo te chi ha scritto il codice di quel programma?

    Un informatico? Certo!
    Ma senza una schiera di linguisti e ricercatori specializzati in glottologia et similia poteva scrivere al limite Pong.

    Allo sbaraglio... idiota...

    Saluti
    Michele

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  2. Ma se e' stato parlato l'ultima volta 3500 anni fa... come li correli i suoni?

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  3. Come è stato fatto per la pronuncia dei suoni dei pittogrammi egizi.
    Per similitudine con altre lingue analoghe.

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  4. Come è stato fatto per la pronuncia dei suoni dei pittogrammi egizi.
    Per similitudine con altre lingue analoghe.


    Tanto non c'è nessuno che ti corregga la pronuncia.

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  5. Un programma per computer decifra una lingua morta, i linguisti allo sbaraglio
    E quindi? Anche qui ti cimenti a sparar vaccate? Ma va, va,va ...

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  6. @ neovitruvian

    Abbiamo scoperto il programma miracoloso: senza saper nulla della lingua o di lingue simili, tu gli butti dentro i dati del testo sconosciuto e questo te li decifra... il tutto senza lavorare 1 nanosecondo con un essere umano esperto nel campo...

    Pensare mezzo secondo col proprio cervello prima di fare "copia-e-incolla" sta diventando un problema???

    Jabba

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  7. se l’intuizione di Bauer era corretta sbagliò ad associare suoni e lettere assieme, provocando un errore di traduzione. al massimo un errore di pronuncia.

    ok letto tutto, il caro nuovovetro di informatica capisce un cazzo, il grande lavoro è stato fatto dai linguisti per creare la lista delle similitudini, il resto è un programma di comparazione e completamento automatico (tipo word) e dalle parole e lettere conosciute si prova a ricomporre le altre, molto complesso si, ma senza il lavoro dei linguisti non avresti avuto una base da cui partire.

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  8. Dai, cerchiamo di capirlo, una tizia che fa il liceo linguistico non lo caga nemmeno di striscio e lui, in qualche modo, deve trovare un qualche modo per effettuare una rappresaglia.

    Cordialità

    Attila

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