Saturday, September 18, 2010

Vitamina D, Altro che Vaccini

http://www.anticorpi.info/2010/09/vitamina-d-altro-che-vaccini.html

Vitamina D, Altro che Vaccini

di The Vigilant Citizen
Traduzione a cura di Anticorpi

Dal momento che esiste una sostanza capace di prevenire la influenza molto più efficacemente dei vaccini, tutti noi saremmo portati a pensare che gli scienziati avrebbero fatto di tutto per pubblicizzarla, giusto? In fin dei conti il nocciolo della questione non dovrebbe essere quello di proteggere bambini e adulti dalla influenza?

Uno studio clinico condotto dal dottor Mitsuyoshi Urashima presso la Divisione di Epidemiologia Molecolare nel Dipartimento di Pediatria presso la Università di Medicina di Minato-ku a Tokyo, ha rilevato che la vitamina D sia estremamente efficace nel prevenire la comune influenza nei bambini. Lo studio è stato pubblicato nel marzo 2010 dal Journal of Clinical Nutrition.

Si è trattato di un esperimento randomizzato su due gruppi il quale ha coinvolto 334 bambini, a metà dei quali sono stati somministrati 1.200 IU al giorno di vitamina D3, e alla altra metà un semplice placebo. Tale rigoroso studio è stato svolto seguendo scrupolosamente tutti gli standard scientifici più rigidi.

I risultati hanno detto che mentre 31 dei 167 bambini facenti parte del gruppo "placebo" hanno contratto la influenza durante i quattro mesi nei quali è proseguito lo studio, solo 18 dei 168 bambini del gruppo "vitamina D" la ha contratta. Questo significa che la vitamina D è stata responsabile di una riduzione assoluta di quasi l'8 per cento.

I vaccini antinfluenzali - secondo i più recenti dati scientifici - ottengono un 1 per cento di riduzione dei sintomi della influenza
(http://www.naturalnews.com/029641_vaccines_junk_science.html).

Ciò significa che la vitamina D sembra essere 800 volte più efficace rispetto ai vaccini per prevenire le infezioni influenzali nei bambini.

Per sostenere ulteriormente questi dati, sarebbe stato necessario effettuare un ulteriore studio clinico attraverso il quale porre a confronto diretto i supplementi di vitamina D con i vaccini antinfluenzali, attraverso una sperimentazione su un totale di quattro gruppi di individui:

Gruppo # 1 dovrebbe ricevere un placebo di vitamina D
Gruppo # 2 dovrebbe ricevere vitamina D (2.000 IU al giorno)
Gruppo # 3 dovrebbe ricevere una iniezione di vaccino antinfluenzale
Gruppo # 4 dovrebbe ricevere una iniezione placebo

Purtroppo un simile esperimento non potrà mai essere ufficialmente realizzato perché gli spacciatori di vaccini sanno bene che proverebbe in maniera definitiva la inutilità dei loro vaccini.

Tornando allo studio, un altro affascinante risultato è che per quei bambini ai quali in passato - prima dell'esperimento - era già stata somministrata vitamina D da parte dei genitori, i risultati si sono rivelati ancora migliori, in quanto in tali soggetti la vitamina D ha ridotto il rischio di influenza di quasi due terzi.

In altre parole, più di sei bambini su dieci che normalmente avrebbero contratto la influenza sono risultati protetti dalla vitamina D.

RIDUZIONE DELL'ASMA

Lo studio ha anche evidenziato come la vitamina D abbia fortemente represso i sintomi da asma bronchiale. Su 12 bambini con precedenti diagnosi di asma, nel gruppo "vitamina D", solo 2 hanno manifestato tali sintomi.

Sebbene questo sottoinsieme sia di dimensione piuttosto contenuta, è apparso assolutamente chiaro che la vitamina D prevenga gli attacchi di asma nei bambini, e tutto ciò si dimostra del tutto coerente con la prova antinfluenzale.

GLI SPACCIATORI DI VACCINI NON SONO VERI SCIENZIATI

Ora, dal momento che la vitamina D3 ha denotato un effetto così potente nel prevenire l'influenza - 800 volte più efficace dei vaccini - i medici e le autorità sanitarie non dovrebbero darsi da fare prescrivendo la assunzione di vitamina D prima che abbia inizio la "stagione influenzale"?

Ovviamente dovrebbero. Ma non lo faranno. Perché per costoro non è una questione di prevenzione della influenza, nè mai lo è stata. A questa gente interessa solo sfruttare la influenza come buon motivo per vaccinare più persone possibili, indipendentemente dal fatto che tali vaccini siano realmente utili (o salubri).

Nonostante la vitamina D abbia offerto una indiscutibile protezione contro tutte le infezioni influenzali, costoro ancora non la consigliano.

Perché? Perché non credono nel nutrizionismo! Esso infatti si pone in contrasto con la loro agenda informativa sanitaria, la quale afferma che i nutrienti sono per lo più inutili, mentre solo i farmaci possiederebbero reali funzioni curative.

Si potrebbero pubblicare un centinaio di studi atti a dimostrare come la vitamina D sia molte volte più efficace dei vaccini, eppure ancora non la raccomandano.

Sono promotori del dogma medico piuttosto che di soluzioni reali per aiutare i pazienti. Ma questa è la storia della scienza: un sacco di persone apparentemente "intelligenti" che commettono errori marchiani su base regolare. Il che ricorda un pò i progressi della scienza: una nuova idea contesta un vecchio assunto, e dopo che tutti i difensori del vecchio assunto (sbagliato) muoiono, ecco che viene accettato il nuovo assunto, il tutto su basi per lo più dogmatiche.

Tale atteggiamento si riflette in una citazione del Dr. John Oxford, professore di virologia al Queen Mary School of Medicine di Londra, la cui reazione allo studio descritto in questo articolo è stata:
"Questo è uno studio attendibile. Ogni scienziato può constatarlo. Esiste ormai uno sfondo scientifico sempre più solido che rende la storia di vitamina D molto credibile. Ma questo studio dovrà essere replicato. Se i rusultati saranno confermati potremmo pensare di prescrivere la vitamina D unitamente ai vaccini."

Avete notato le sue osservazioni conclusive? Non ha nemmeno preso in considerazione l'idea che la vitamina D possa sostituire i vaccini. Piuttosto, afferma che la vitamina D abbia valore solo se somministrata congiuntamente ai vaccini!

Questo ostracismo "dogmatico" è riscontrabile anche in campo oncologico in merito alle erbe anti-cancro e ad altre sostanze nutritive. Ogni volta che si riscontra una reale utilità di tali sostanze anti-business, ecco che certa stampa afferma cose come: "Beh, questa sostanza potrebbe essere utile se somministrata al paziente dopo la chemioterapia ..." ma mai in sostituzione della chemio, ovviamente.

Molti medici tradizionali e scienziati medici sono semplicemente incapaci di pensare al di fuori del box molto ristretto in cui i loro cervelli sono stati spinti dopo anni di de-formazione presso le scuole di medicina. Quando hanno a che fare con elementi contrari a ciò che è stato loro insegnato, essi stupidamente finiscono per respingerli.

"Data la stupidità della maggioranza del genere umano, una credenza molto diffusa è più probabile che sia sciocca piuttosto che ragionevole."
Bertrand Russell

RIVISTE MEDICHE: CUSTODI DELLA IGNORANZA

Gran parte delle riviste mediche non funzionano come amplificatori di verità scientifiche, ma come difensori del dogma pseudoscientifico. Per essere pubblicato un testo - nella gran parte di tali riviste - il tema trattato deve soddisfare le aspettative e le credenze tanto del giornale quanto dello editore. Così, il progresso della conoscenza scientifica in ogni giornale si limita a rispecchiare le attuali convinzioni di un singolo individuo: il direttore di quel giornale.

Quasi tutte le ricerche pionieristiche che abbiano sfidato lo status quo sono state respinte. Solo ai documenti che confermassero le convinzioni di redazione della rivista è stata regolarmente concessa la pubblicazione. Questa è una delle ragioni per cui la scienza medica, in particolare, avanza così lentamente.

Gli studi che hanno dimostrato che la vitamina D sia più efficace rispetto ai vaccini hanno visto raramente la luce del giorno nella comunità scientifica. Ciò avvalora l'opera del Journal of Clinical Nutrition, il quale ha accettato la pubblicazione di questo documento da parte Mitsuyoshi Urashima. La maggior parte delle riviste mediche non avrebbero osato pubblicarlo proprio perché mette in discussione lo status quo relativo a vaccini ed influenza.

Vedete, le riviste mediche sono in gran parte finanziate dalla industria farmaceutica. E Big Pharma non vuole accordare alcuna credibilità agli studi sulle vitamine, indipendentemente dal loro valore scientifico. Anche se la somministrazione di vitamina D potrebbe comportare un risparmio di miliardi di dollari in America, e ridurre i costi di assistenza domiciliare, nessuno vuole concedere supporto scientifico alla vitamina D dal momento che alle aziende farmaceutiche non sarebbe concesso di brevettare una vitamina. Essa è inoltre facilmente accessibile al costo di pochi centesimi.

Con il tempo la vitamina D sarà riconosciuta come superiore ai vaccini nel contrastare la influenza stagionale, ma per adesso dobbiamo sorbirci la sciocca propaganda di un settore che ha abbandonato la scienza, per adorare aghi e provette.

Alcune fonti dell'articolo sono riscontrabili a questo indirizzo:
http://www.ajcn.org/cgi/content/abstract/ajcn.2009.29094v1

Articolo pubblicato sul sito The Vigilant Citizen
Link diretto all'articolo:
http://vigilantcitizen.com/?p=4996

Traduzione a cura di Anticorpi

5 comments:

  1. Bravo Anticorpi..

    Stiamo arrivando quasi al livello della "cagata" su Newton che hai copia-e-incollato qualche giorno fa...

    Giusto per farti capire il livello di mancanza di controllo che hai quando fai affermazioni in "campo scientifico"...

    I risultati hanno detto che mentre 31 dei 167 bambini facenti parte del gruppo "placebo" hanno contratto la influenza durante i quattro mesi nei quali è proseguito lo studio, solo 18 dei 168 bambini del gruppo "vitamina D" la ha contratta. Questo significa che la vitamina D è stata responsabile di una riduzione assoluta di quasi l'8 per cento.

    I vaccini antinfluenzali - secondo i più recenti dati scientifici - ottengono un 1 per cento di riduzione dei sintomi della influenza


    La prima parte, quella che parla dei risultati sui campioni, contiene un errore logico: il secondo campione potrebbe avere ottenuto un "buon risultato" senza che questo dipenda dalla vitamina D. Sai... è come quando si cerca di verificare le leggi della probabilità facendo esperimenti statistici: non capita quasi mai negli esperimenti che lanciando una moneta si ottenga il 50% di testa ed il 50% di croce. Anzi... se ti metti sotto a farne un po' di esperimenti con un numero limitato di lanci per ogni esecuzione, noterai che le "fluttuazioni" rispetto al valore atteso (il 50%) possono essere anche piuttosto elevate!!! Il secondo campione che cita l'articolo che hai copia-e-incollato dice solamente che forse potrebbe esserci un fattore positivo... ma questo lo saprai con ulteriori studi.
    Non so se ti è noto, ma un risultato simile fu ottenuto anche da esperimenti sulla vitamina C... fino a quando qualcuno non ha fatto dei controlli sulla metodologia dell'esperimento e ha trovato il perchè del risultato eccezionale... Fa parte della storia della scienza... vatti a cercare su Internet il caso... e vedi se ci capisci qualcosa.

    - Continua -

    Jabba

    ReplyDelete
  2. - Continuazione -

    L'altra cazzata la spari con questa frase:

    "I vaccini antinfluenzali - secondo i più recenti dati scientifici - ottengono un 1 per cento di riduzione dei sintomi della influenza"

    Lo scopo del vaccino NON E' CURARE I SINTOMI DELL'INFLUENZA... Non so se la cosa ti è chiara!!!
    I sintomi (febbre, mal di testa, etc, etc) si curano con aspirina, paracetamolo, stando a letto al caldo, etc...

    Quindi quello che ci stai dicendo è: se una persona è stata vaccinata e prende l'influenza, allora il vaccino è inefficace a curare la febbre...

    E ti credo... Il vaccino serve ad impedire che, in caso di infezione, il virus si sviluppi nell'organismo vaccinato.

    Il "ragionamento" che propone la frase che hai "tradotto", invece, è simile a questo: mi rompo un braccio e prendo un antidolorifico per calmare il dolore e poi me ne vado a dormire senza andare al pronto soccorso a farmelo mettere a posto; dopo un giorno vado in giro a dire che l'antidolorifico non funziona perchè il braccio mi fa ancora male!
    Insomma... L'antidolorifico NON CURA IL BRACCIO ROTTO!! Cura solo il dolore che ne deriva (che è uno dei SINTOMI).
    Il vaccino influenzale NON CURA L'INFLUENZA UNA VOLTA CHE L'HAI PRESA E NEMMENO I SUOI SINTOMI.

    Quindi la frase che hai riportato non dice nulla sull'efficacia del vaccino nell'impedire di avere l'influenza.... Quella frase dice solo ciò che è OVVIO: il vaccino non serve ad alleviare i sintomi!!

    Da chi, come te, non arriva a fare controlli su quello che copia-e-incolla non ci si può certo aspettare simili "sottigliezze" (che non sono tanto sottili, visto che sono delle cose ovvie!).
    Inoltre questo dimostra, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che pecchi anche in logica, malgrado tu ami tanto riempirti la bocca di vocaboli ricercati(vedi gnoseologia, tanto per capirci) per far finta di essere ciò che non sei...

    Jabba

    ReplyDelete
  3. Eh Jabba, che ci vuoi fare, sono cose che succedono a chi legge senza capire nulla di quello che sta leggendo ;)

    ReplyDelete
  4. gli spacciatori di queste notizie sono dei cialtroni criminali!

    ReplyDelete
  5. A quanto pare adesso c'è la moda della vitamina D, in passato c'è stato il periodo in cui ci assicuravano che per vivere in buona salute bisognava assumere dosi da cavallo di vitamina C, poi è stata in voga la vitamina E...Non è che tutte queste notizie sugli effetti miracolosi siano messe in giro da chi vende e produce i famigerati "integratori alimentari"?
    Tra l'altro, se ben ricordo, la vitamina D a dosi massicce è pure tossica.

    ReplyDelete