Tuesday, October 19, 2010

L’invasione delle nano-particelle (articolo di Maria Paola Gianni)

In attesa del resoconto della cena piloti-guardacheluna...

http://www.tankerenemy.com/2010/10/linvasione-delle-nano-particelle.html

L’invasione delle nano-particelle (articolo di Maria Paola Gianni)

Pubblichiamo un articolo tratto dal quotidiano "Il Giornale". L'autrice dedica il pezzo ai rischi connessi ai nano-materiali nell'ambito degli ambienti di lavoro. Le nano-particelle sono micidiali per gli esseri viventi, perché, oltrepassata ogni difesa dell'organismo, si insediano soprattutto nell'encefalo, causando malattie anche gravi. Purtroppo i toni rassicuranti del testo non convincono per nulla sia perché non è certo sufficiente qualche grida manzoniana per difendere la salute sia poiché il nano-particolato non è circoscritto solo ad alcuni stabilimenti e laboratori: le chemtrails, infatti, sono mortali miscele di veleni sotto forma di nano-strutture e nano-composti. L’invasione correlata alle scie chimiche, infatti, è quotidiana e planetaria: ecco perché le malattie provocate da nano-particelle sono in spaventoso aumento fra tutta la popolazione e non solo tra reduci, tecnici ed operai.

Piccoli, piccolissimi, praticamente invisibili ad occhio nudo, ma penetranti. Rappresentano "il pulviscolo del Terzo millennio". Sono i "nano-materiali". Formano uno sciame di microparticelle, frutto delle nuove produzioni sempre più tecnologiche. Ci sono, ma non si vedono. Eppure ci penetrano, lentamente, mentre ancora non sappiamo che cosa ci faranno. Basti pensare all'incredibile impatto che produrranno sull'economia mondiale questi piccoli intrusi, sconosciuti forse, quanto nocivi. Ebbene, entro il 2015, saranno 10 milioni i lavoratori esposti alle nanoparticelle, la cui tossicità è tutta da verificare.

A lanciare l'allarme sulle nanotecnologie è stata l'ottava edizione della conferenza internazionale Ioha su salute, sicurezza ambientale e lavoro, organizzata dall'A.I.D.I.I. (Associazione italiana degli igienisti industriali) con I.N.A.I.L. ed I.S.P.E.S.L., in programma a Roma dal 28 settembre al 2 ottobre, all'Università Urbaniana. E' stata una cinque-giorni che ha riunito più di 1.000 scienziati da 50 paesi del mondo, compresi Cina ed Iran, rappresentando un primato internazionale ed un'eccellenza italiana (sic).

In pratica, dopo il boom della microfibra, è la volta dei nano-materiali. Si progettano nuovi farmaci e chemioterapici, materiali termici, vernici, pneumatici, innovative forme di energie e tanto altro. Ma c'è un rovescio della medaglia. Come spiega Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell'I.S.P.E.S.L., «i nuovi cicli tecnologici causeranno anche nuove esposizioni dei lavoratori impegnati nelle produzioni». Non a caso, il 2009 è stato un anno record per le malattie professionali in Italia, con più di 34mila denunce. Un dato I.N.A.I.L. che fa riflettere. Secondo l'ingegner Michele Casciani, presidente A.I.D.I.I. ed organizzatore della cinque-giorni, «troppo spesso ci si preoccupa del numero degli infortuni, trascurando le malattie professionali, che sono in aumento proprio perché esposte a nuove insidie nei sistemi di lavoro e produzione, come le nanotecnologie. Per fortuna (sic) l'Italia ed i nostri ricercatori sono all'avanguardia in campo internazionale sui temi dell'ambiente e della salute e la nostra conferenza lo ha testimoniato ampiamente». Per gli esperti intervenuti alla cinque-giorni, il 30% delle denunce di malattie professionali riguarda le ipoacusie e le patologie causate da amianto e silicio. Non mancano le nuove patologie muscolo-scheletriche e quelle legate allo stress.

Un altro dato allarmante è costituito da uno studio sull'inquinamento acustico secondo il quale il rumore urbano, associato ad aeroporti o al traffico delle auto, fa aumentare la pressione sanguigna, le malattie cardiovascolari ed il rischio d'infarto. Per dirimere questa guerra tra ambientalisti e fautori della tecnologia presto sarà pronto un decreto ministeriale per censire le aziende che usano nanostrutture sul territorio nazionale.

C'è da confidare nella norma sulle responsabilità sociale delle imprese, la Iso 26000, che ha raccolto il più ampio consenso internazionale degli scienziati intervenuti alla cinque-giorni e che fornirà alle organizzazioni pubbliche e private una guida armonizzata ed universalmente applicabile alle pratiche di responsabilità sociale. Una garanzia in più per tutti i lavoratori.(sic)


Fonte: Il Giornale



29 comments:

  1. come solito articolo serio e di attualità pubblicato dal Giornale ma rimanipolato ed inquinato dalle solite puttanate e falsità

    "le chemtrails, infatti, sono mortali miscele di veleni sotto forma di nano-strutture e nano-composti. L’invasione correlata alle scie chimiche, infatti, è quotidiana e planetaria: ecco perché le malattie provocate da nano-particelle sono in spaventoso aumento fra tutta la popolazione e non solo tra reduci, tecnici ed operai."


    CHE BALLA!

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  2. Imbecille c(z)retino, a prescindere dalle balle che hai aggiunto a inizio articolo, delle quali non fornisci nessuna prova, hai chiesto alla direzione de "Il Giornale" il permesso di ripubblicare l'articolo?
    No, eh ...

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  3. Questo "commento" è da minchiantologia, merita di essere scolpito all'entrata di tutti i centri d'igiene mentale et similia nel mondo:

    'o comandante clusò ha detto...

    Dopo ore di aerosol clandestini, il cielo è velato da falsi cirri iridescenti ed il panorama è contraddistinto da una fitta nebbia di ricaduta che rende opachi gli oggetti a soli 300 metri. Caratteristica puzza di zolfo ed aria irrespirabile. Non capisco come sia possibile che al gente non si accorga di nulla.
    19 ottobre, 2010 18:50


    ilpeyote fai solo ridere (di gusto, però):)

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  4. a parte il resto del delirio.. ma

    perché non è certo sufficiente qualche grida manzoniana per difendere la salute

    io non ho capito che intende..

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  5. zret said...
    perché non è certo sufficiente qualche grida manzoniana per difendere la salute

    kindred said...
    io non ho capito che intende..

    kindred, c(z)retino vuol far il figo, vuol farci sapere a tutti i costi che conosce "I Promessi Sposi" a menadito. Le "grida" erano degli editti che al tempo dell'ambientazione dei Promessi Sposi venivano per l'appunto "gridati" in giro per farli conoscere al popolino. Ovvio che la capacità di penetrazione di questi editti era minima. Parimenti c(z)retino dice che le leggi che verranno fatte riguardo le nanotecnologie avranno la stessa valenza delle grida di manzoniana memoria ... Dopo aver scritto la frase probabilmente avrà avuto un orgasmo solo per averla pensata.

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  6. Arrivo in ritardo, ma volevo far osservare a Longaclimb che quell'articolo, sia pure depurato delle idiozie aggiunte da c(z)retino, fa letteralmente schifo. Confonde nanopolveri e inquinamento acustico, e ci mette anche un pizzico di microfibre per completare il disastro. Poi fornisce dati che sembrerebbero smentire la tesi: ipoacusie, amianto e silicio con le micropolveri non c'entrano una beata fava.
    In altre parole, il Giornale continua a fare onore alla sua fama di lurido foglio scandalistico, e le cose che erano state dette poco tempo fa qui continuano ad essere vere.

    Invece, all'ignorante vorrei fare osservare che le grida non le faceva Manzoni, e quindi dire "grida manzoniane" non vuol dire una beata cippa.

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  7. In attesa del resoconto della cena piloti-guardacheluna...

    e anche in attesa dell'articolo con i complessi calcoli che dovevano dimostrare l'impossibilità da parte di un turbofan di produrre acqua sufficiente a creare della condensa... in attesa dei calcoli sulla comprimibilità dei liquidi, di quelli sulle efemeridi della luna (che non può comparire di giorni) e delle foto dell'ingegnere in tuta ignifuga e casco sotto il braccio mentre si prepara a salire sulla F40 da corsa al Mugello in una giornata dedicata alle gare di Kart :-D

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  8. Infatti quelle di Manzoni ("citate da", "non scritte da") erano dette "gride" (una grida, tante gridE), le grida sono quelle dei professori di italiano quando sentono i loro studenti fare questa confusione.
    Incredibile che il noto sciachimista l'abbia scritta giusta, piuttosto!

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  9. "e anche in attesa dell'articolo con i complessi calcoli che dovevano dimostrare l'impossibilità da parte di un turbofan di produrre acqua sufficiente a creare della condensa... in attesa dei calcoli sulla comprimibilità dei liquidi, di quelli sulle efemeridi della luna (che non può comparire di giorni) e delle foto dell'ingegnere in tuta ignifuga e casco sotto il braccio mentre si prepara a salire sulla F40 da corsa al Mugello in una giornata dedicata alle gare di Kart :-D "
    Orso, non so tra quanto potrai godere della meritata pensione, ma mi sa ci vai MOLTO prima che marchino-guardacheluna-guardacomesonostupido risponda alle tue domande!

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  10. Beh, ma lui l'ha scritto al singolare, quindi non poteva sbagliare... però resta il fatto che anche al singolare "grida manzoniana" continua a non avere senso.

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  11. Ragazzi, ennesima discarica di vaccate a cura d'o comandante clusò:

    Straker ha detto...

    Freeanimals,

    ogni stato gestisce le irrorazioni per conto suo e con la propria aviazione (e con il denaro dei cittadini) quasi nella totalità del tempo. Per questo motivo è praticamente inutile ed antistrategico usare aeroporti esteri. Si usano invece tranquillamente sia gli scali civili sia le basi militari su territrio italiano. V'è anche un altro motivo ed è il seguente: quando il centro di controllo satellitare impone una determinata missione nei successivi 15/20 minuti al massimo, sono gli aerei posizionati su tutto lo stivale (a seconda della zona di intervento) a decollare prontamente. Ciò non sarebbe possibile se i velivoli provenissero da fuori territorio nazionale.
    19 ottobre, 2010 21:54


    ilpeyote devono inventare nuovi farmaci

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  12. Grazie ad Ironman, Riccardo e all'anonimo. Onestamente non ricordavo affatto le "gride", ne' riuscivo a capire che cosa avessero a che fare con Manzoni.
    Per zret, solo un consiglio: K.I.S.S.

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  13. mmmm gigettosix nell'ansia di assecondare il suo guru (ha scattato le foto, le ha caricate nella gallery e postato i link su TE in circa 10 minuti :-O ) non si è accorto che smentiva la persistente nebbia chimica, vanto e punto fermo della teoria strakkiniana. Naturalmente il fatto di averlo fatto osservare ha fatto incazzare strakkino (che ne pensa l'anonimo di cui prima?)

    Oggi in Piemonte la visibilità era tranquillamente di 50 km al punto che pure io sono sceso dall'auto per fare 2 foto al Monviso con il telefonino.

    http://orsovolante.blogspot.com/2010/10/gigettosix-ed-il-cielo-sopra-il-monviso.html

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  14. Confermo Orso, anche qui a Milano la Grigna (distanza 55 Km) è stata visibile dall'alba al tramonto. E se qualcuno prova a dire che non è vero gli faccio mangiare il filmato timelapse con tutto l'HD, e poi lo spedisco in cima alla Grigna in questione (quella Grande) a calci nel sedere.

    E' vero, c'erano molte scie, e mi sono divertito a provare il programmino dell'iPhone (quello che punti il telefono su un aereo e lui ti dice che aereo è, dove va, rotta, quota e compagnia aerea - manca solo il colore delle mutandine delle AAVV). Quelli con la scia erano tutti sopra i 30.000.

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  15. Sabato ho pranzato a Grazzano (vicino a Moncalvo, in Monferrato) e, a parte la (solita) umidità e il tempo un po' uggioso posso confermare che da quelle parti (Piemonte in genere, ma vale un po' dappertutto ovviamente) chi parla di troiate tipo "cieli lattiginosi" o zolfo eccetera è solo un cialtrone bugiardo falso spaccapietre con la testa. Conosco abbastanza bene la regione.

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  16. @Tigre
    Io abito a circa 30 km da Grazzano, sempre in provincia di Asti. In quali altri posti dell'astigiano sei stato?

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  17. Anonimo, ho abitato a Vercelli sino ad una 20ina d'anni fa (infatti sabato s'era a un "raduno" di vecchi amici). L'astigiano non lo ricordo molto, ricordo molto meglio il Monferrato in generale. Son stato a Asti anni fa. Cerrina è in provincia d'Asti? Ho un amico d'"infanzia" da quelle parti.

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  18. Palloni Gonfiati. Solo su Banferenemy.blogspot.com
    E.. non dimenticate di votare!
    (SPAM!)

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  19. @Rick,

    voglio l'App dell'iPhone anch'io.
    Come si chiama?

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  20. @eSSSe
    Ti ho mandato in mail un articolo de L'espresso che parla di bufale in rete e relativi debunker.
    Indovina qual è una delle cose citate come bufale?
    E indovina chi vine citato come debunker?

    Credo che rosario falsario marcianò avrà un altro travaso di bile

    Ps Ferie in mar rosso: cielo stupendo, mare pure e temperatura.... 35°

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  21. L'applicazione si chiama Plane Finder AR (Augmented Reality), e sfrutta lo stesso principio di quella delle Pagine Gialle: punti l'iPhone in una direzione e lei calcola se in quella direzione c'è qualcosa da visualizzare sul display.

    Recensione:
    Non aspettatevi un gran che. L'applicazione vale solo i pochi euri che costa. Però è simpatica.

    Osservazioni:

    1) funziona solo con iPhone 3GS e 4, non con le versioni precedenti, perché le servono sia la bussola magnetica che il GPS.

    2) La copertura (rete di volontari che con i loro ricevitori forniscono i dati in tempo reale) è parziale e non molto affidabile. Tutta l'Italia da Roma in giù è completamente scoperta. A nord, la copertura è buona su Italia del nord, Germania e Svizzera, ma si dirada in Francia dalle Alpi verso la Francia centrale (che è scoperta) per riprendere da Parigi in su verso Londra. Comunque la potete vedere su planefinder.net, perché i dati sono gli stessi.

    3) Ogni tanto la rete crolla e per un po' non si vedono più aerei da nessuna parte.

    4) Occorre tenere il telefono molto fermo, quando si usa, e la bussola deve essere ben calibrata. Ciononostante, l'etichetta spesso non è molto vicina all'aereo, e questo rende pressoché impossibile l'uso per individuare, di giorno, un aereo senza scia poco visibile.

    5) Le etichette sono semi-trasparenti, e in pieno sole risultano più o meno illeggibili.

    6) I dati presentati sono criptici (codice aerolinea, numero del volo, qualche volta origine e destinazione espresse però in codice ICAO che io non ho ancora imparato. Meglio gli altri dati (rotta, quota, velocità e distanza) che sono comprensibili.

    7) Poco affidabile: l'altro ieri c'era un aereo che apparentemente era atterrato dopo strani giri nel Parco Forlanini, e lì è rimasto per diverse ore.

    8) C'è anche l'applicazione Plane Finder, che non è altro che una versione per iPhone della pagina Planefinder.net.

    Spero di essere stato utile.

    PS Chissà se rosicario contribuisce con il suo AirNav alla rete? e se lo fa, immette dati veri o dati taroccati? [ipotesi poco probabile, non credo che ne sarebbe capace viste le sue competenze informatiche]

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  22. Non ho capito che c'entrino (ma non è necessario capire, su tankerenemy basta credere) le foto.
    La prima è una normale fibra tessile, di un decimo di mm di diametro. Tutto fuorché "nano".

    La seconda proprio non ho capito cosa sia. Di sucuro non "smart dust", a parte che i "motes" sono molto più grossi (quella sembra intorno a qualche decimo di mm) non si vede struttura, sensori, antenne, circuiteria. Che cavolo dovrebbe fare? E come comunica? Sembra proprio una particella di una qualche plastica, molto "dumb". Ah già, sarà un nanomacchina autoreplicante Borg, le particelle più piccole attorno solo le "figlie" appena gemmate.

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  23. Ieri, alle 15:37, un imbroglione ha scritto:

    Zret ha lasciato un nuovo commento sul post "Vecchi e nuovi negazionisti dell'olocausto":

    Cielo abominevole su Sanremo, nell'indifferenza della massa. Quousque tandem? Forse il popolino si sveglierà, quando sarà troppo tardi, allorché il piatto sarà vuoto. Intanto gli eventi incalzano.


    Ieri, alle 15:30, il cielo a Sanremo e dintorni era questo, questo e questo.

    Le conclusioni ai lettori.

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  24. @ Riccardo & tutti:
    ho aggiornato il post di ieri con le foto pomeridiane del cielo in zona terrazzino.

    WASP

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  25. Caratteristica puzza di zolfo ed aria irrespirabile. Non capisco come sia possibile che al gente non si accorga di nulla.

    Evidentemente non si mangia pesante come in casa Marciano' ...

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  26. Grazie ad una segnalazione ho trovato qui l'originale della foto della "smart dust". Da quel che si capisce nell'articolo è un sensore chimico, un oggetto in grado di cambiare qualche parametro fisico (immagino la sua resistenza) se sono presenti alcune sostanze chimiche.

    Quindi posso costruire con quell'affare montato su un microchip, a sua volta montato su un oggetto più grosso (secondo l'articolo, delle dimensioni di un cellulare) un sensore remoto per fare ad es. analisi dell'aria. Se i ricercatori sono bravi riusciranno a ridurre le dimensioni del tutto a centimetri cubici, utile per fare reti di monitoraggio, sensori portatili, ecc.

    Con la "smart dust" delle scie non c'entra la proverbiale pippa.

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