Monday, October 18, 2010

Vecchi e nuovi negazionisti dell'olocausto

http://www.tankerenemy.com/2010/10/vecchi-e-nuovi-negazionisti.html

Vecchi e nuovi negazionisti dell'olocausto

Ai negazionisti ufficiali abbiamo dedicato vari articoli. E' necessario quindi, dopo aver denunciato le loro immonde strategie, cominciare a snidare ad uno ad uno i disinformatori mascherati, quelli che si ergono a difensori della libertà, della salute e dell'ambiente, spesso con i loro siti ed articoli ammiccanti. Abbiamo già colto in flagrante il direttore di di Nexus Italia, il suo stretto collaboratore Andrea Rampado ed il direttore di Nexus France che hanno usato la "prestigiosa" rivista come cavallo di Troia. Se gli occultatori palesi sono moltissimi, il numero di quelli nascosti non è inferiore: sembra quindi impresa ardua scovarli tutti. Non è così, poiché precise spie linguistiche li tradiscono: il linguaggio è simile alle impronte digitali o al D.N.A. Questo loro idioletto poi si innesta ad "argomenti" tipici e topici.

In primo luogo, per mettere alla berlina e ghettizzare i ricercatori indipendenti, i negazionisti camuffati ricorrono a termini ed espressioni peculiari della banda capeggiata da Paolo Attivissimo: "paranoia", "ossessione", "delirio", “follia”… Sono diciture e vocaboli incastrati nei discorsi inconfondibili di coloro che tendono a ridimensionare: il ridimensionamento è il preludio della negazione. Sono argomenti strabici (vedono solo alcuni problemi, per stornare l'attenzione dalle scie chimiche), osservati con un cannocchiale al contrario per cui ciò che è lontano appare grande e quanto è vicino piccolo. Infine questi “ragionamenti” si dipanano sfacciatamente tra falsità e calunnie.

Compiamo un esame autoptico di un caratteristico "ragionamento" del genere. Andrea Rampado, creazione del “funesto demiurgo”, in un suo recente scartafaccio ciancia: "La cosa che più mi sorprende è che c’è ancora gente che crede (sic) che tutto sia legato alle possibili scie chimiche prodotte da aerei non meglio identificati e che tutto ruoti attorni a questo 'mistero', cercano la pagliuzza nell’occhio e non si accorgono di avere una trave conficcata nei loro occhi". (Che metafora originale!).

Queste stolide affermazioni rivelano una tattica spesso adottata dai disinformatori nascosti: le scie chimiche di per sé non vengono ignorate, ma vengono collocate sullo sfondo o confuse in una grisaille, sottolineando strumentalmente altre questioni: le emissioni degli inceneritori, gli inquinanti dovuti alle attività industriali ed al traffico veicolare, i cibi geneticamente modificati, l'amianto etc. Infatti il Rampado accusa: "Loschi personaggi in rete (sic), e purtroppo qualche rara volta anche in televisione, attirano l'attenzione pubblica su fatti certamente discutibili come l'esistenza o meno delle scie chimiche, erigendosi a paladini della giustizia e della morale ambientalista, accusando tutto e tutti con discredito e falsità, ma non si accorgono delle schifezze che mangiano o dell'ambiente in cui vivono senza per forza dover tirare in ballo le scie chimiche..."[1]

E' questa una volgare menzogna, perché i ricercatori indipendenti non solo si occupano tenacemente di altri temi ambientali e relativi alla salute (l'elettrosmog, il Codex alimentarius, gli inceneritori, le discariche, gli organismi transgenici, le radiazioni nucleari, l’uranio impoverito, i vaccini, i gas incombusti dei motori aerei, gli allevamenti industriali etc.), ma li inquadrano pure in un contesto più ampio, cogliendo un'unica regia dietro le irrorazioni clandestine e tutte le altre forme di inquinamento e di aggressione alla salute. In verità, le chemtrails, oltre a costituire una potentissima chiave di lettura, sono il trait d'union della diabolica politica perseguita dalla feccia governativa. Sono la dimostrazione incontrovertibile che non esistono poteri buoni.

Sebbene sia difficile quantificare con precisione l’inquinamento causato dagli aerei della morte, dobbiamo riconoscere che, quando in una giornata centinaia di voli appestano un centro urbano, un paese, un’area montana, i veleni che sono diffusi sono sicuramente pari a quelli di dieci inceneritori costruiti sotto casa. Molti cittadini negli anni passati sono fuggiti dalle città sommerse dallo smog per trasferirsi in aree rurali e poco antropizzate, trovando un immediato giovamento sotto il profilo del benessere psico-fisico e dello stile di vita: da quando, però, quasi tutto il territorio nazionale è coperto dalle operazioni chimico-biologiche, queste persone rilevano gravi forme di contaminazione e di degrado floro-faunistico: aria irrespirabile, nebbie artificiali a base di biossido di zolfo, moria dell’avifauna, danni alla vegetazione (clorosi)… E’ come se tutti (o quasi) vivessimo nelle adiacenze di una discarica donde provengono miasmi ammorbanti e dal cui terreno permeabile filtrano i tossici percolati nell’humus e nelle falde.

Inoltre, mentre l’inquinamento provocato dagli inceneritori e dalle discariche è, in genere, ammesso da alcuni medici e da qualche ambientalista, salvo poi occuparsene SOLO per scrivere libri o per ricevere cospicui finanziamenti (i gas che esalano dalle discariche sono puzzolenti, ma “pecunia non olet”), le scie chimiche sono pervicacemente negate. Sappiamo che quanto più è ferrea e duratura la negazione, tanto più il problema è abnorme, letale. Si pensi al D.D.T.: per tanti anni fu spacciato come innocuo insetticida il cui impiego in agricoltura, secondo i produttori, avrebbe consentito di debellare i parassiti e di incrementare i raccolti. Si accertò e si riconobbe che era dannoso, solo dopo che aveva contaminato ampie aree agricole ed intossicato migliaia di persone. Discorso simile vale per il pernicioso amianto.

L’acuto amico Corrado Penna mette in luce anche altri raggiri culminati nel convegno tenutosi a Gand: la conferenza in Belgio è stata organizzata a bella posta affinché poi certa gente (come la scandalosa giornalista di Nexus France) potesse affermare che non esistono prove sufficienti in quel rapporto che è stato partorito. E’ un rapporto insipido che addirittura definisce "scie di condensa" le scie chimiche e menziona dati, foto e filmati spuri provenienti dal famigerato sito di disinformazione contrailscience.com.

Queste truffe linguistiche, insieme con gli altri disonesti espedienti, evidenziano la malafede dei disinformatori dissimulati. Costoro, ad esempio, ti avvertono che i cibi ammanniti dalle grandi catene sono pieni di grassi idrogenati e di glutammato monosodico, ma tacciono colpevolmente della verdura e della frutta biologiche piene di metalli che cadono dal cielo. Questa gentaglia farnetica di aerei-ologrammi, di scie di condensazione chimica (sic) e vomita idiozie a bizzeffe, senza mai dimenticarsi di denigrare e screditare i pochi cittadini volenterosi ed i rari scienziati integerrimi.

Affinché il quadro sia completo, occorre anche ricordare che Indymedia Italia, il sedicente portale comunista (un comunismo da salotto) è allineato con la più vergognosa disinformazione: gli autori di Indymedia Italia usano gli stessi biechi metodi adottati dagli occultatori di professione, ingiuriando i ricercatori liberi, accusati di inseguire “fantasmi chimici”, per distogliere l’attenzione dall’inquinamento prodotto dagli impianti industriali. Questi sciagurati pseudo-comunisti, ignoranti e settari, finanziati e sostenuti dai plutocrati e dai globalizzatori che fingono di combattere, vanno così ad ingrossare la coorte dei pennivendoli.

I nuovi negazionisti dell’olocausto chimico e biologico non sono migliori dei vecchi negazionisti incalliti, anzi. Appartengono tutti alla stessa genia ed agiscono, obbedendo a direttive precise tese a disinformare ed a generare caos con l’”informazione”: le loro mezze verità sono più velenose delle bugie.

[1] Il brano è tratto da uno sconclusionato e frammentario pezzo in cui il Rampado tenta di imitare il suo maestro cui riconosciamo, nonostante il suo ruolo per lo meno ambiguo, un eloquio efficace: la differenza è abissale. Il Golem cui Bosco ha insufflato una vita larvale ignora i rudimenti della lingua italiana (ad esempio, scrive "po’" senza apostrofo) ed è sciatto in modo spaventoso. Colui scimmiotta il guru, provando a riprodurre lo stile elegante e naturale di chi, nei suoi fondi, si muoveva con disinvoltura fra vari temi, dissimulando gli snodi concettuali con maestria. Il risultato è penoso ed involontariamente comico. Il Rampado, dopo tanti sforzi e doglie, partorisce un gracile e sgraziato topolino. Rampado, sei un desperado.




8 comments:

  1. Perchè noi non ci occupiamo mai dei disinformatori, capito! Mai, mai e poi mai, solo quelle 30-40 volte all'ora circa ...

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  2. Gli rode proprio essere diventato lo zimbello del web, io sostituirei la parola "ricercatore" con clown indipendente

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  3. E io che pensavo ad un articolo contro i negazionisti tipo moffa e gentaglia simile.

    Ma dimenticavo che cane non mangia cane.

    Saluti
    Michele

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  4. ma infatti Hanmar i negazionisti e i disinformatori privi di codice etico mi sembrano altri.
    Io lo credevo un articolo autobiografico

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  5. ...osservati con un cannocchiale al contrario per cui ciò che è lontano appare grande e quanto è vicino piccolo.

    Ma c'ha mai guardato dentro un cannochiale, dritto o rovesciato che sia? O guarda solo nel telemetro?
    Vabbè criticare le metafore poco originali, ma crearne di assurde è un po' troppo, almeno per una persona normale.
    Ma dopotutto nè "normale" nè "persona" si adattano a Straker.

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  6. Rosario e Antonio Marciano' ovvero gli zimbelli indipendenti del web !!!

    :D :D :D

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  7. L’acuto amico Corrado Penna mette in luce...

    AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH

    Oddio che ridere...

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