Tuesday, November 23, 2010

Due o Tre Cose che Non Sappiamo della Bibbia

Due o Tre Cose che Non Sappiamo della Bibbia

di M. Mazzucco

Noi genericamente definiamo "Bibbia" quel librone di oltre mille pagine che troviamo un pò dappertutto, in chiesa come a casa nostra, come nei motel dei film americani.

Ma quel libro in realtà contiene sia il "Vecchio" che il "Nuovo" Testamento, ovvero la Bibbia originale degli ebrei - detta Tanach, che risale al 600-1200 A.C - più i Vangeli cristiani "canonici", scritti invece dopo Cristo.

Il "cristianesimo" quindi è, in un certo senso, una "libera interpretazione" della Bibbia originale ebraica, rivista, tramite l'aggiunta dei Vangeli, alla luce della predicazione di Gesù. La differenza fondamentale fra le due religioni sta proprio nel fatto che l'ebraismo non riconosce nella fìgura di Gesù il "Messia" annunciato dalle profezie bibliche, mentre il cristianesimo sì.

In questa sede, comunque, per "Bibbia" intendiamo esclusivamente il testo sacro, o Tanach, composto dei 39 singoli libri originali (Isaia, Ezechiele, Genesi, Esodo...ecc.) del canone ebraico. (Lista che, per la precisione, differisce per alcuni libri da quella adottata dal nostro "Vecchio Testamento").

I PARTE - BREVE STORIA DELLA BIBBIA

ORIGINE E CONTENUTO

Va detto innanzitutto che la Bibbia non è affatto un testo unitario, ma piuttosto un intricato compendio di tradizione orale, di fonti storiche, di miti e leggende popolari, sia locali che importate, di scritti dei vari profeti, di leggi e regole per l'igiene e la nutrizione, di poesie, canti e proverbi di ogni tipo. In altre parole, una summa cumulativa di tutto il sapere contemporaneo di quella regione, che cominciò a prendere forma definitiva, e ad essere considerata "Legge di Dio", soltanto intorno all'ottavo secolo avanti Cristo. Più avanti parleremo dell'effettiva stesura dei testi, che iniziò in quel periodo, per mano di scribi che non erano in nessun modo gli autori del testo originale.

IL TESTO ORIGINALE

I testi biblici erano scritti - in ebraico antico ovviamente, eccetto per brevi segmenti in aramaico - su lunghi rotoli di pelle, o di pergamena.

Ben lungi dall'essere leggibili a prima vista, però, questi rotoli apparivano al lettore come una sequenza interminabile di lettere, dalla prima all'ultima riga.

(In realtà, come si vede dalla foto accanto, ogni tanto ci sono delle spaziature multiple, che indicano però delle pause "emotive", e non hanno nulla a che vedere con la composizione delle singola parole).

P r a t i c a m e n t e l a b i b b i a a p p a r i v a s c r i t t a c o s ì

Non sono indicate le parole vere e proprie, ma devi trovartele tu, separando i gruppi di lettere al punto giusto. E siccome in realtà gli ebrei non scrivevano nemmeno le vocali, l'equivalente per noi sarebbe stato questo:

P r t c m n t l b b b p p r v s c r t t c s

Moltiplicate questo rebus per circa 2 milioni e mezzo di lettere consecutive, ed avrete davanti la Bibbia originale.


INTERPRETABILITA'

Il problema dell'"interpretabilità" della Bibbia è quindi a strati multipli, poichè bisogna prima di tutto mettersi d'accordo su quello che c'è effettivamente scritto sopra. Soltanto dopo si potrà affrontare una eventuale lettura allegorica, o simbolica, del testo, e casomai, in ultimo, quella ancor più complessa ed arcana detta esoterica, o "cabalistica".

In un testo cosi lungo si verificano, per pura legge statistica, migliaia di casi in cui certe lettere possono essere attribuite sia alla parola precedente che a quella seguente, dando comunque un senso compiuto. L'udito, oppure lu dito? (Per un sardo, il problema potrebbe anche porsi).

Vi sono poi altrettanti casi in cui la variazione delle semplici vocali può dare adito a letture completamente diverse. Una cosa è dire "ti amo tanto", ben altra è dire "tu mi tenti", anche se le consonanti - t m t n t - rimangono le stesse. (Per non parlare poi di "temo i tonti", o di "Tom è tinto").

Naturalmente, nel corso del tempo le varie generazioni di rabbini sono giunte ad un consenso di massima sul significato di ogni frase, che è rispecchiato dalla moderna versione ebraica della Bibbia. Già che c'erano hanno pensato bene di aggiungere anche le vocali, e di staccare le parole. Anche l'occhio vuole la sua parte.

AUTENTICITA'

Come facciamo a sapere che questa versione "ufficiale" corrisponde davvero all'antico originale? In fondo, abbiamo visto come i Vangeli canonici siano stati martoriati, nel corso dei primi secoli, da correzioni, tagli e interpolazioni di ogni genere, volute dai padri della chiesa per adattare il credo, originariamente nato in Palestina, al mondo e alla mentalità dei gentili.

Per quel che riguarda la Bibbia, diciamo innanzitutto che per "originale" si intende, in realtà, la versione redatta nel 539 a.C. dal profeta Ezra, sulla via del ritorno da Babilonia, andando completamente a memoria. I "veri" testi antichi, infatti, erano stati tutti distrutti nel rogo del Primo Tempio, dai soldati di Nabuccodonosor.

Fortunatamente sono stati ritrovati, nello ultimo dopoguerra, i cosiddetti Rotoli del Mar Morto, dei libri sacri che la comunità sacerdotale degli Esseni aveva nascoto nelle inaccessibili grotte di Qumran (v. foto), e che così sono sfuggiti anche alla distruzione del Secondo Tempio, ad opera dei Romani, nel 70 d.C.

Fra questi rotoli si è ritrovato un libro quasi completo di Isaia (foto sotto), che antedatava l'esodo di Babilonia, e che risultò essere identico, lettera per lettera, alla versione tramandataci a memoria da Ezra.

Questa fu messa definitivamente per iscritto nel secondo secolo a.C., nella versione cosiddetta "masoretica", della quale però nessun originale riuscì a superare intatto le intemperie della storia. Il più antico testo completo della Bibbia ebraica disponibile oggi è il Codex Leningradensis, che è una copia del masoretico che fu redatta "soltanto" nel 1008 dopo Cristo.

Nonostante questo, grazie ad una serie di complicatissimi riscontri incrociati fra tutti i reperti biblici ritrovati finora - dal completo Isaia di Qumran, al più microscopico frammento di testo sacro - è stato possibile affermare con relativa certezza che la Bibbia ebraica contemporanea, cioè la versione masoretica, corrisponda fedelmente al testo originale del tempo dei profeti.

Ma vediamo adesso che cosa dice questo testo originale, nella sua traduzione letterale.

II PARTE - IL CONFRONTO CON L'ORIGINALE

IL PENTATEUCO

La tradizione vuole che i primi 5 libri della Bibbia, che noi chiamiamo Pentateuco, e gli ebrei Torah, siano stati scritti direttamente da Mosè, intorno al 1200 a.C. Fra questi sicuramente il piu importante è il primo, che noi chiamiamo Genesi, e gli ebrei chiamano Behreshit ("l'inizio"). In esso si descrivono sia la cosmogenesi che l'antropogenesi, cioè la nascita del mondo materiale, e quella dell'Uomo e delle altre forme viventi.

LA GENESI

Se ora noi confrontassimo il testo originale della Behreshit con quello della nostra Genesi, rimarremmo di stucco.

Che dire, ad esempio, di fronte alla scoperta che il mondo non sarebbe stato creato affatto da "Dio" (singolare maschile), ma da una allegra combriccola di "Dei"?

Il termine Elohim infatti, che nella nostra Genesi è tradotto con "Dio", in ebraico è solo plurale, ed è sia maschile che femminile. (Qualcuno ricorda la frase "infelice" di Papa Luciani, che prima di morire volle farci sapere a tutti i costi che "Dio è uomo, ma anche donna"?).

Oppure, cosa dire di fronte al fatto che non fu l'uomo ad essere fatto "a sua immagine e somiglianza", ma è l'umanità che fu fatta "ricalcando i loro contorni"? Cioè, proiettando dei loro "parametri" astratti, ideali, nel mondo concreto della materia.
Una cosa è lo "stampino" della ceralacca - che fra l'altro ci ha condannato a visualizzare l'uomo barbuto che ci perseguita da millenni col bastone alzato - ben altra è pensare ad una "cristallizzazione" nel mondo denso della materia di un progetto ideale, tanto puro quanto assoluto.

Nello stesso modo, in un certo senso, in cui un regista "sogna" il proprio film, e poi gli dà una forma concreta usando attori, pellicola e cineprese. (Curioso come gli Aborigeni d'Australia, il più antico popolo vivente sulla terra, chiamino la nostra dimensione terrena "dreamworld", il mondo dei sogni).

ELOHIM O JAVEH?

A chi si ritrovasse ora confuso sul "nome di Dio" originale, ricordiamo che è la Bibbia stessa a mescolare le carte, poichè a volte presenta il Creatore come Elohim, altre volte lo chiama Javeh, o Jehovah (Giavè, Geova), e più raramente Adonài (Signore, Padrone).

Elohim però, come detto, è soltanto plurale, maschile e femminile insieme (significa letteralmente "coloro che sono in alto", "i signori di sopra"), mentre sia Javeh che Adonài sono al singolare maschile (in realtà Javeh è neutro, ma non pone comunque una questione di pluralità).

Ma perchè allora, viene da domandarsi, "Dio" nella nostra Bibbia è stato tradotto al singolare? Qui non sta certo a noi rispondere, e possiamo al massimo avanzare un'ipotesi: già ai tempi dell'ebraismo, una delle chiavi unificatrici, a livello popolare, fu proprio l'introduzione del monoteismo (quante volte insiste a ricordarcelo, lo Javeh della Bibbia, che "non avrai altro Dio all'infuori di me"?).
Un' altra cosa che contribuì a rinforzare l'impatto della nuova religione fu l'abolizione dell'idolatria. Fu quindi chiaro alla classe sacerdotale, già da allora, che meno "dispersione" simbolica c'è, nella mente del credente, più facile è per lui recepire il messaggio complessivo di quella religione.

Non stupisce quindi che i rabbini non amino troppo sentirsi chiedere "che cosa significa esattamente Elohim?", poichè dovrebbero introdurre una dimensione spirituale molto più complessa e delicata di quella del semplice "Dio" Javeh. Figuriamoci quindi gli stessi padri della chiesa cristiana, che già avevano mille problemi a mettersi d'accordo sui Vangeli canonici, che voglia avevano di rispettare anche questa distinzione, quando traducendo (in greco) tutto con "Dio", almeno quel problema non si poneva nemmeno.

Accadde così che a loro volta gli anglosassoni, che tradussero dal greco - in inglese, con Erasmo da Rotterdam, ed in tedesco, con Martin Lutero - la loro versione della Bibbia, si ritrovarono come noi con un semplice "God" al singolare.

Ma perchè esiste, da dove origina, e cosa significa questo doppio presenza di Elohim e Javeh nella Bibbia originale? Questa è una domanda che assilla gli studiosi sin dai tempi dell'università di Tubinga, che agli inizi dell'800 dedicò un'intero ramo dei suoi studi all'esegesi biblica.

Noi qui possiamo soltanto cercare di riassumere la tesi oggi generalmente più accettata, in cui tutto il materiale biblico sarebbe stato unificato, e messo per iscritto, da almeno quattro mani diverse, che sono riconoscibili dai diversi stili riscontrabili nell'arco della lettura. Questi stili però non si presentano in blocchi distinti e separati, ma si alternano ed accavallano in continuazione, a volte anche per pochi paragrafi, creando spesso una notevole confusione.

LE "CONTRADDIZIONI" NEL TESTO BIBLICO

Si potrebbero peraltro spiegare, in questo modo, certe contraddizioni plateali nel testo biblico, che dovrebbero saltare all'occhio anche del lettore meno attento. Nella Genesi, ad esempio, la stessa creazione viene raccontata non una ma due volte, a distanza di pochissime pagine, e in ordine capovolto una rispetto all'altra.

Nella prima versione viene creato prima l'Uomo, e poi tutti gli altri animali. Nella seconda, che appare a prima vista una semplice ripetizione, pochi paragrafi più sotto, vengono invece creati prima gli animali, e poi l'Uomo. Parimenti, all'inizio Uomo e Donna vengono creati insieme, poco più avanti l'Uomo precede la Donna, che viene creata dopo di lui.

In realtà la lista di contraddizioni - che di certo sono tali, se si legge il testo in maniera letterale - è abbastanza lunga da impegnare in discussioni che non terminerebbero mai.

A queste andrebbero poi aggiunte le varie "imprecisioni scientifiche", come l'età della Terra fissata in circa seimila anni, oppure che la Terra sia "immobile al centro dello universo, ben piantata sul suo piedestallo", che fu argomento del contendere sin dal tempo di Galileo.

Tutto cambia, ovviamente, se si affronta la Bibbia come un testo a diversi livelli di lettura, ma questo ci porterebbe su un territorio che non siamo assolutamente preparati ad affrontare, e che esula comunque dal nostro intento.

Diciamo soltanto una cosa sull'apparente incompatibiltà fra Elohim e monoteismo. E' evidente che la "versione originale", con gli Elohim, ci propone non una molteplicità dispersiva di divinità, tutte in competizione una con l'altra, ma piuttostio una precisa gerarchia, armonica e ordinata, in cui Javeh starebbe molto più in alto di loro stessi.

Nelle religioni orientali si trova una corrispondenza molto precisa, ad esempio, nei Cohan del buddhismo tibetano, che sono detti anche "i creatori della materia". Essi stessi sottostanno, gerarchicamente parlando, all'Uno Assoluto, esattamente come le mille divinità del pantheon indù rispondono obbedienti all'Ordine Assoluto del Brahma, o Uno Cosmico Universale. Nel Corano invece sono gli Arcangeli, ereditati dalla Bibbia ebraica, ad occuparsi del mondo materiale, sotto lo sguardo attento di Allah, e la stessa Bibbia nostrana ci parla ripetutamente di Angeli e Arcangeli, confermando quindi l'esistenza di una gerarchia superiore, funzionale ed omogenea, ma tutt'altro che dispersiva in senso politeistico.

TANTO RUMORE PER NULLA

Un'altra realizzazione, che potrebbe congelare in un solo istante le più accanite discussioni fra "evoluzionistì" e "creazionisti" (fra atei e credenti, alla fin dei conti) è che in realtà essi si accapigliano per nulla, poichè la Bibbia è un testo provvisorio, che va comunque sostituito da un'altro, che ancora non conosciamo. Purtroppo noi non la leggiamo quasi mai con attenzione critica, attivamente, ma ce la beviamo passivamente, "così com'è", e accade spesso di non cogliere dettagli importanti come questo.

Chi non ha mai letto, almeno una volta, la discesa dal Monte di Mosè, dopo che ha ricevuto da Javeh le Tavole della Legge? Ebbene, quando Mosè si accorge che il suo popolo non ha saputo aspettare, e si è messo ad adorare il vitello d'oro, dalla rabbia spezza le tavole di una legge che non meritano, e le scaglia sotto il monte. E in seguito darà loro delle leggi molto più infantili, semplici e grossolane, in attesa che il suo popolo maturi e sia pronto a ricevere quelle vere.


Il problema è che Mosè poi è morto, Javeh è bel pò che non si fa più sentire, e a noi sono rimaste sul gobbo delle leggi crude, violente ed obsolete, scritte 3000 anni fa per un branco di nomadi ignoranti e adulatori.

Volendo obbedire letteralmente alla Bibbia, ad esempio, se per caso nostro fratello morisse dopo il matrimonio, e noi invece non fossimo sposati, ci toccherebbe sposare per forza la cognata rimasta vedova, e fare subito un figlio con lei - anche se ha i baffi lunghi un metro.

E se non lo facessimo, lei avrà il diritto di sputarci in faccia, davanti a tutta la famiglia riunita. (Chissà perchè certi cristiani si ricordano di citare la Bibbia solo quando gli serve contro gli omosessuali, o per giustificare schiavitù e pena di morte, ma poi si dimenticano completamente di osservare i mille obblighi come questo?)

A questo punto sorge però un dubbio: non sarà che questo Javeh è sparito apposta, perchè si aspetta magari che ci accorgiamo da soli di tutte queste incongruenze ridicole? Perchè non smettiamo per un attimo di seguire pedantemente la Bibbia come "parola di Dio", e proviamo invece a considerarla, alla pari di molti altri suoi equivalenti sulla Terra, come un prezioso documento storico, il cui valore spirituale - indipendentemente da chi sia stato a scriverla - va ricercato in profondità, in maniera attiva, cosciente e selettiva, e non soltanto "letto" in superficie, in maniera meccanica e passiva?

(Fatti non foste… )


Articolo pubblicato sul sito Luogo Comune
Link diretto all'articolo:
http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=4

15 comments:

  1. Bah! Qua finisce che mi tocca essere d'accordo con Mazzucco, almeno in parte. Non sempre è facile essere coerenti...

    Chiose a parte, il malloppone l'ho scorso velocemente (di 'sti tempi non ho tempo ne' voglia di leggermi gli articoloni dei decerebrati...), mi pare che quel che dice sulle contraddizioni della Bibbia, nonchè sul fatto che i credenti spesso 'pescano' quel che gli piace e dimenticano il resto, sia sostanzialmente corretto. Verrebbe da pensare che Mazzucco abbia finalmente abbracciato la ragione, peccato che alla fine la ributti nello spiritualismo new age, con accenni al nuovo 'testo sacro' che un giorno verrà e sbugiarderà definitivamente quei cattivoni degli atei...almeno, così mi sembra di capire. Come dicevo, ho letto di corsa...

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  2. Per carita', tutto piu' o meno giusto ma permettetemi una piccola considerazione.

    Dopo SOLO qualche centinaio di anni di studi biblistici fatti da migliaia di studiosi (questi si seri nella maggior parte dei casi) arriva l'ultimo dei coglioni a scoprire l'acqua e nemmeno quella calda.

    Ma va a cagare, va...

    Saluti
    Michele
    Ps: lo so, stamattina sono piu' acido del solito :D

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  3. Mah, indipendentemente dal fatto che sono d'accordo con Shadow e Hanmar, ma queste due cose mi chiariscono lo spessore del personaggio che ho "di fronte":

    1) "In un testo cosi lungo si verificano, per pura legge statistica, migliaia di casi in cui certe lettere possono essere attribuite sia alla parola precedente che a quella seguente, dando comunque un senso compiuto. L'udito, oppure lu dito?"

    Sta parlando della Bibbia e della sua interpretazione (come libro storico, indipendentemente che si creda al contenuto o meno), non del nuovo numero di Tex....e lui ha trovato, come unico esempio per spiegare il concetto, "lu dito"??

    2)""..mille pagine che troviamo un "pò" dappertutto..""

    Certo, anche Di Pietro dimostra giornalmente di non conoscere granché l'italiano, ma santoiddio lui almeno si limita a fare il politico, non il pitocco complotista. Che ignorante!

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  4. Ben lungi dall'essere leggibili a prima vista, però, questi rotoli apparivano al lettore come una sequenza interminabile di lettere, dalla prima all'ultima riga.
    ...
    Praticamentelabibbiaapparivascrittacosì

    Non sono indicate le parole vere e proprie, ma devi trovartele tu, separando i gruppi di lettere al punto giusto. E siccome in realtà gli ebrei non scrivevano nemmeno le vocali, l'equivalente per noi sarebbe stato questo:
    Prtcmntlbbbpprvscrttcs


    Shon non può smentirsi neanche quando dice cose ovvie.
    Si dimentica (o fa finta di dimenticarsi) che l'ebraico è leggermente diverso per struttura e alfabeto dalle lingue europee.
    Le parole hanno tipicamente la lunghezza di tre lettere, e certe lettere, quando sono finali di parola, hanno una forma diversa.
    C'è ben poco da indovinare, quindi. L'esempio dovrebbe essere
    PraticamenteLaBibbiaApparivaScrittaCosì
    Inoltre nelle lingue europee le vocali fanno parte integrante della struttura delle parole, mentre nelle lingue semitiche no.
    Neanche l'ebraico moderno non usa le vocali (o meglio, ne usa solo alcune) così come l'arabo.
    Togliere le vocali all'italiano è come togliere il motore ad una motocicletta, toglierle all'ebraico e' come togliere il motore messo su una barca a vela.
    Il paragone è senza senso, ma ai succubi di Shon va bene lo stesso.

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  5. Il Mazzuccone che, immagino, non conosca l'ebraico e forse nemmeno il greco, si mette a fare le pulci a fior di biblisti che queste lingue le mastica come il pane quotidiano. Ma vai a cagare buffone.
    Ofelè fa il to mestee, ossia il mestiere del fuffaro che e' l'unica cosa che sai fare.
    Il pernacchio te lo ha fatto gia' qualcun altro per cui non sto a ripertetelo ...

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  6. tutte filosofie umane che sono incoerenti e basate sull'ignoranza in campo religioso. A parte questo e' uno dei pochi a tradurre il nome di Dio in modo corretto, bene mi fa piacere.

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  7. A parte questo e' uno dei pochi a tradurre il nome di Dio in modo corretto, bene mi fa piacere.

    A me risultava che il "Nome" (quando il Roveto Ardente declinò le sue generalità a Mosè) sia il tetragramma YHWH di cui è incerta la vocalizzazione, e il suo significato, incerto anch'esso, è qualcosa del tipo "io ero e sarò".
    Se hai avuto una rivelazione privata che ti ha dato l'interpretazione autentica della traduzione puoi comunicarla al resto del mondo?

    Non stupisce quindi che i rabbini non amino troppo sentirsi chiedere "che cosa significa esattamente Elohim?", poichè dovrebbero introdurre una dimensione spirituale molto più complessa e delicata di quella del semplice "Dio" Javeh

    Di solito i rabbini non amano troppo perdere tempo con le banalità, perché con la complessità, delicatezza e spiritualità ci vanno a nozze, fino, per molti, ad esagerare con la fantasia.

    leggi crude, violente ed obsolete, scritte 3000 anni fa per un branco di nomadi ignoranti e adulatori
    Se si sostituisce "9" a "3000" e si toglie la parola "nomadi" si ha la descrizione del branco di LC sul 911.

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  8. A parte questo e' uno dei pochi a tradurre il nome di Dio in modo corretto...

    E tu che cazzo ne sai, buffone?
    Hai per caso sottomano copia dell'atto di nascita di Yaveh Elohim aka Dio?

    Ma va a cagare su un cespuglio di ortiche in fiore, va, idiota presuntuoso.

    Saluti
    Michele

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  9. hanmar vedo che sai dialogare con intelligenza(?). Comunque la pronuncia esatta del tetragramma non si conosce al 100% come anche il nome del Figlio. Se traduciamo Gesù in italiano con la stessa regola, allora anche il nome di Dio YHWH usando le vocali (YEHOWAH) in italiano è tradotto Geova. Se la matematica non e' un opinione..

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  10. Non dire stronzate. In Ebraico non sono indicate le vocali omesse in YHWH, è una tua invenzione. Eppoi che è, la "Y" la traslitteri con il suono "J"? certo, se passi dall'ebraico all'inglese eppoi all'italiano, ma dalle mie parti si traslittera in modo diretto. Quindi non fare il saputello a mo' di circo massimo mazzucco, e al limite utilizza la traduzione greca del termine (kyrios = signore).

    Ma va' a pascolare il mare, che c'entra, poi, la matematica lo sai solo tu.

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  11. Non voglio entrare nel merito del post ma ad una domanda, almeno a questa, mi piacerebbe che Controccorente rispondesse.

    Se tu sei davvero convinto della bontà del credo dei Testimoni di Geova, cosa di cui, lo dico seriamente, non dubito...
    Come fai a viaggiare a braccetto a tutti quei nazistelli dei vari blog complottisti?
    Tutta quella gente che nega l'olocausto nega anche un fatto che ha visto protagonisti, dalla parte delle vittime, anche i Testimoni di Geova.
    Il tuo credo non ti chiede coerenza? Quando questi personaggi negano che tutto ciò sia mai avvenuto, non avresti il dovere di replicare?

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  12. @orsovolante

    Io non viaggio a braccetto con nessuno. Condivido solo alcune cose che io reputo parte della società marcia ben descritta nelle profezie bibliche. Le idee che vanno in contrasto con il mio pensiero basato sulla Bibbia non le approvo...
    Esempio: la fine del mondo nel 2012 --->http://controcorrente83.blogspot.com/2010/04/il-21-dicembre-2012-la-fine-del-mondo.html

    Come non credo negli alieni che rapiscono o universi paralleli etc etc. Non ti preoccupare replico eccome a quello che non sono daccordo (vedi ultimi commenti su Massimo Mazzucco)

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  13. Perdona ma non leggo mazzucco... di sciroccati mi bastano quelli delle sciecomiche e poi non ho intenzione di regalare click al complice di simoncini.


    Io non ho mai visto un tuo intervento quando su TE ci si augurava l'uso dei razzi per abbattere gli aerei. E nemmeno hai numerosissimi commenti filonazisti e negazionisti.
    Dopo di che non credi agli UFO ma credi che io sia una spia pagata per coprire un piano per avvelenare tutta l'umanità... o pensi che io sia cosi scemo da non vedere niente quando volo e quando faccio manutenzione agli aeromobili (o una o l'altra non ci sono alternative).
    Mi domando di quale delle due cose trovi conferma nella bibbia ma renditi conto che per me sentire affermare quello o che il mondo finirà nel 2012 significa la stessa cosa... mi trovo davanti ad una persona che ha del tutto perso il contatto con la realtà

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  14. Senti controcoso, io dialogo al tuo livello.
    Lo so, lo so, non ci si dovrebbe mai abbassare al livello del proprio contendente, ma io non sono altezzoso.

    Saluti
    Michele

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