Wednesday, March 30, 2011

Ratatouille: Una Lettura

http://subliminal-chemtrails.blogspot.com/2011/03/ratatouille-una-lettura.html

Ratatouille: Una Lettura

Questo post è solo una lettura personale critica che si basa sulla libertà di pensiero ed espressione.


La trama del lungometraggio di animazione della Disney Pixar ‘Ratatouille’ può essere così sintetizzata: un giovane garzone di cucina assai poco talentuoso di un famoso ristorante, grazie all’intervento di un roditore saccente che assume il controllo del suo corpo, riesce a conseguire successi in cucina ed in amore.
Consideriamo subito che il messaggio etico del film è quanto mai negativo. Non si ottiene infatti il successo per meriti personali o per virtù quali la dedizione e l’impegno ma attraverso uno stratagemma singolare e scorretto. Riflettendo poi sulle caratteristiche del topo, pensiamo ad una creatura ctonia ed intelligente che conosce i segreti della umana cucina, cibandosi e vivendo però in altro modo, sempre con modalità parassitarie ed opportunistiche. Il topo infatti ed i suoi simili roditori, vivevano presso la casa di campagna di una anziana signora alla quale sottraevano cibo e spazio infestandone la soffitta. Una volta giunto fortunosamente in città (Parigi) scopriamo che anche il topo è, per così dire, etero-diretto dallo ‘spirito’ di un grande cuoco defunto. L’incontro predestinato tra lo sfortunato garzone ed il topo, configura una nuova entità umano-parassita che riesce ad offrire prestazioni eccezionali ricavandone stima, successo, amore ma anche, ovviamente, invidia.
Ora, il topo assume il comando materiale del corpo del garzone che, se vuole sfruttarne i benefici, è costretto a predisporre e facilitare la sua automazione, cedendo fiducioso alle redini del topolino. Il messaggio che si può evincere da tale trama è che predisporsi ad essere diretti da entità estranee alla propria persona, dona capacità superiori e quindi considerazione sociale oltre a beni materiali dai propri simili. Traslando il contenuto in contesti più ampi, si può affermare che l’abbandonarsi a forze oscure, materiali o spirituali che siano, capaci di prendere il controllo su se stessi può apportare vantaggi materiali ingenti senza fatica, al prezzo orribile di una auto considerazione ridotta ad un livello subumano.
Questa modalità mi ricorda molto il rapporto esistente tra le grandi case discografiche ed i loro ‘artisti’, che ottengono beni materiali immensi al prezzo di farsi marionetta nelle loro mani, perdendo un valore assai prezioso e portando, spesso, alla distruzione dei loro delicati equilibri mentali. Come potrebbe reggere infatti un uomo a tale manipolazione senza subirne le atroci conseguenze?
Concludendo riteniamo che ‘Ratatouille’ sia un prodotto filmografico che istiga a predisporsi al parassitaggio ed al controllo esterno al fine di ottenere immeritati vantaggi materiali. Un pessimo messaggio quindi da trasmettere ai propri bambini. Come già accaduto per ‘Monster & co’ (1) e ‘Biancaneve’ (2) la casa di produzione di questi film introduce contenuti inquietanti in salsa agrodolce adatta a palati giovanili che veicolano però messaggi dalle dubbie qualità morali. Ultima nota: il Cuoco invidioso, assume i connotati dell’inquisitore che svela la truffa e per questo viene contraddistinto da disvalori etici ed estetici.


Sull'azione di propaganda dei cartoons all'accettazione delle 'scie chimiche', vedi:

7 comments:

  1. Dopo si lamentano se li prendiamo per il culo.
    Ma scusate io ho una proposta perche non usiamo sta gente per raffreddare il reattore di fukushima.
    Sono personaggi inutili sia quelli che scrivono e sia quelli che leggono e credono in sta robaccia.
    Invece di far morire dei professionisti che hanno famiglia ecc. perche non mandiamo questa gente?
    Ma forse sono talmente idioti che anche in una task del tipo muovere via i detriti e beccarsi una dose eccessiva di radiazioni sarebbero capaci di non saperlo fare. Si cuccerebbero solo le radiazioni ma niente detriti rimossi.
    Ma pero in ogni caso ci liberiamo di loro.

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  2. nel rispetto della libertà di pensiero

    PUNTO ZERO SEI UN COGLIONE

    il tuo quoziente intellettivo è negativo

    DEFICIENTE per poter usufruire delle libertà di pensiero, bisogna avere un cervello, cosa che tu hai dimostrato più volte di NON possedere

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  3. Non vorrei essere frainteso ma, per alcuni dei motivi descritti nel post e per opinione personale, ho sempre pesantemente e negativamente criticato il film in questione. Lo trovo molto diseducativo e, considerando quale sia la pericolosità reale della incontrollata proliferazione dei ratti che in molte città già costituiscono un problema igienico-sanitario di non poco conto e di non facile soluzione, trovo molto discutibile sviluppare una storia basata sui presupposti che costituiscono la trama del film.

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  4. Questo post è solo una lettura personale critica che si basa sulla libertà di pensiero ed espressione.

    Tradotto in italiano: "il post sul film è una sega mentale che nulla ha a che fare con la realtà".

    E poi... sii serio... SOLO QUESTO POST E' UNA LETTURA PERSONALE? ;-)


    Jabba

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  5. @margotti street

    Sinceramente io penso che un film sia da considerare tale, un lavoro di fantasia e una possibile espressione d'arte, non un codice morale. Anche perchè, devo essere sincero, non mi viene in mente nessun film o cartone che in qualche modo non veicoli una forma di concetto diseducativo. E allora che facciamo, blocchiamo il televisore in loop sull'albero azzurro fino a maggiore età della prole?

    Meglio, sempre IMHO, mettere i figli di fronte al mondo "vero" con tutti i suoi difetti e, nel frattempo, aiutarli a sviluppare una morale e un senso critico nonchè fargli capire la differenza tra realtà e finzione.

    Questo ovvimente senza scendere nel merito delle farneticazioni di controllo mentale e scie chimiche del punto zero.

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  6. @ Stanco&Sbronzo

    D'accordo che un film sia da considerare tale, ma vi sono film belli, mediocri o brutti: a mio parere questo è brutto.
    Come possibile espressione d'arte penso che rappresenti ben poca cosa.
    Conosci il film di animazione "A bugs life", 1998 diretto da John Lasseter?
    Tutta un'altra cosa!

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  7. Eccome se lo conosco! Mi è piaciuto molto, come d'altronde mi sono piaciuti tutti i film Pixar fatti per la Disney, con l'eccezione di "Alla ricerca di Nemo" e di Cars, che ho trovato lenti e banali (anche se il doppiaggio del secondo lo risolleva notevolmente).

    Per carità, de gustibus etc, non intendo certo criticare i gusti. Dico però che il fatto che un film sia bello o brutto non dovrebbe essere valutato in base al fatto che possa eesere, se visto in un particolare modo, diseducativo.

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