http://nonvotarechitiavvelena.blogspot.com/2011/04/fukushima-assoluto-cover-up-su-dati-e.html
Fukushima: assoluto cover-up su dati e quantità di materiali radioattivi immessi nell'ambiente - Prima parte: L'accordo truffa tra AIEA/OMS
Si sono decisi, per cosi dire. L'incidente della centrale nucleare Daiichi, a Fukushima, è stato classificato al livello 7 .
Intanto il globo terrestre, da partire dall'11 marzo, un mese fa, ha avuto tempo di esporsi ai primi fallout trasportati dalle correnti, in un contesto disinformativo sui dati precisi delle quantità di materiale che sarebbe fuoriuscito dalla centrale.
Intanto il globo terrestre, da partire dall'11 marzo, un mese fa, ha avuto tempo di esporsi ai primi fallout trasportati dalle correnti, in un contesto disinformativo sui dati precisi delle quantità di materiale che sarebbe fuoriuscito dalla centrale.
Il valore 7, della scala Ines (International Nuclear Event Scale), è il valore che si attribuisce ad un evento nucleare quando le perdite radioattive vanno a provocare conseguenze rilevanti per la salute e per l’ambiente. A Chernobyl, il 26 aprile 1986, il reattore numero 4 esplose, il nocciolo sprofondò nel suolo per quattro metri e una quantità materiale radioattivo venne espulso nell'atmosfera con gas radioattivi inerti.
Su Fukushima, l'AIEA si "confonde" con un gioco di definizioni (poi vedremo perchè), affermando prima che il livello 7 attribuito a Fukushima è "diverso" da Chernobyl, e poi che risulta essere "come".
Per render l' idea di come la situazione Giapponese sia particolarmente differente e come la classificazione Ines e la comparazione di Fukushima a Cherbobyl possa essere arbitraria ed ingannevole, si possono fare alcune osservazioni:
1) Il reattore 4 di Chernobyl conteneva ben 190 tonnellate di carburante nucleare (Leggere il pdf QUI al par.1.2.5).
La centrale Daiichi, secondo un inventario nel 2010, risultava contenere nelle piscine circa 2800 tonnellate di scorie, e nei 4 reattori 200 tonnellate. Inoltre una delle 4 centrali è a base di Mox, combustibile molto più pericoloso, rispetto al combustibile all'uranio arricchito all' 1,82% di Chernobyl.
Inoltre è logico desumere, essendo la potenza delle 4 centrali di Fukushima il doppio di quella ucraina, sebbene non si conosca il tasso di combustione, che erano disponibili più Curie rispetto alla centrale di Chernobyl. [n.d.a Curie: unità di misura dell'attività di un radionuclide]
Al 21 marzo AIPRI stima un rilascio di 650 mila curie da gas longevi, disponibili nei carburanti e 259 milioni da prodotti di fissione.
Al 21 marzo AIPRI stima un rilascio di 650 mila curie da gas longevi, disponibili nei carburanti e 259 milioni da prodotti di fissione.
2) Il primo ministro giapponese ha poi dichiarato che "nelle aree contaminate non potranno abitare persone prima di 20 anni". Soltanto?! E bastano ad escludere i rischi legati alla contaminazione?! Considerando i tempi di emivita dei radioisotopi, di uranio, plutonio (elementi contenuti nella miscela Mox), cesio 134 e 137, vengono notevoli dubbi in proposito. Per Chernobyl la possibilità di ripopolare quei luoghi contaminati senza rischi fu stimata a 600 anni.
3 ) Notizia delle ultime ore: ci vorranno "forse" dai 6 ai 9 mesi per spegnere completamente la centrale e limitare le perdite. Questo equivale ad ammettere una immissione continua di contaminanti radioattivi che in maniera maggiore o minore si diffonderanno a livello quasi planerario, soprattutto nell'emisfero settentrionale del nostro pianeta.
"TEPCO, ha anche detto che ha bisogno di tre mesi per ottenere la "progressiva riduzione'' delle radiazione, e altri tre a sei mesi per controllare le emissioni radioattive e frenare le radiazioni in maniera sostanziale. Essa ha detto che sta affrontando le sfide immediate delle esplosioni di idrogeno impedendo ai reattori 1-3 reattori e l'emissione di acqua contaminata da radiazioni di alto livello del reattore n ° 2"[Fonte]
L'emissione della radioattivitità del reattore che esplose a Chernobyl, durò all'incirca 10 giorni, finchè non fu spenta la grafite.
L'emissione della radioattivitità del reattore che esplose a Chernobyl, durò all'incirca 10 giorni, finchè non fu spenta la grafite.
4) Affermazione dell' Agenzia per la Sicurezza Nucleare Giapponese (NISA): "Fukushima ha rilasciato il 10% rispetto a Chernobyl ". E' una notizia Reuter del 12 aprile, un giorno prima della classificazione al valore 7, definito il valore massimo, equivalente al luvello del disastro della centrale russa. Oltre alla evidente contraddizione, visto che, nello stesso tempo, Fukushima è stata considerata "come" Chernobyl, tale affermazione lascerebbe intendere che questo potrebbe essere il bilancio tutt'altro che finale. Infatti nel corollario delle pseudo notizie, Tepco ha affermato che "potrebbe" essere superiore. Ma ciò ci sembra già evidente considerando il materiale contenuto nei tre reattori, che era almeno il doppio di quello russo, e i 39 giorni raggiunti ad oggi, di emissioni radioattive.
I dati necessari che fornirebbero una stima precisa della gravità a carico cancerogeno dei nostri organi, non vengono trattati affatto. Disinformazione e scollegamento dalla realtà sono serviti. Le omissioni non avendo evidenza, siedono comode sulla razionalità delle loro pseudo-informazioni. Perciò si permettono di continuare così. Nessuno quantifica le scorie volatili immesse nell'ambiente; nessuno quantifica i volumi giornalieri respirati dalla gente e rileva la loro radiotossicità. Non viene detto che la tossicità di una particella di Uranio o di Plutonio, in un micrometro di diametro, se inalata può provocare danni immani anche se non ha una radioattività grande.
Ecco alcune citazioni dell' articolo del Guardian, di cui vedete sopra lo screen-shot:
"Gli esperti nucleari hanno gettato dei dubbi sulla veridicità delle informazioni ufficiali rilasciate circa l'incidente nucleare di Fukushima, dicendo che sono state seguite da modelli di segretezza e di insabbiamenti impiegati in altri incidenti nucleari. "E 'impossibile ottenere le letture delle radiazioni", ha dichiarato John Large, un ingegnere nucleare indipendente che ha lavorato per il governo del Regno Unito ed è stato incaricato di riferire sull'incidente di Greenpeace International.
[n.d.a. la stessa Greenpeace, non esplicita cosa siano "questi modelli di segretezza, di cui potrete leggere di seguito]
[n.d.a. la stessa Greenpeace, non esplicita cosa siano "questi modelli di segretezza, di cui potrete leggere di seguito]
"Le azioni del governo giapponese sono completamente opposte alle loro parole. Hanno evacuato 180.000 persone, ma dicono che non c'è radiazione. Essi sono certi di avere le letture, ma non ci viene detto nulla". Hanno affermato che era stato sospettato un rilascio di radiazioni ", ma al momento è impossibile sapere di più. E 'stata la stessa cosa a Chernobyl, dove hanno dichiarato che c'era un piccolo un problema, ma solo più tardi ne hanno fatto emergere tutta la portata."
[...]
Il governo del paese è già stato accusato di coprire gli incidenti nucleari e di ostacolare lo sviluppo di alternative energetiche.[..]
"Il governo giapponese ha sempre avuto la tendenza a sottovalutare gli incidenti. Al momento le richieste giapponesi di sicurezza non devono essere credute da nessuno. Gli effetti sulla salute di quanto è successo finora sono imponderabili. La realtà è che non si sa. Vi è profonda incertezza circa l'impatto dell'incidente ".
Le autorità giapponesi e le imprese nucleari sono state implicate in una serie di cover-up. [..] Nel 2002, il presidente e quattro dirigenti della TEPCO, la società proprietaria dell'impianto di Fukushima colpita, si sono dimessi dopo la notizia che i record di sicurezza sono stati falsificati ."[..]
Ed arriviamo a qualcosa che è legato alla disinformazione sulle emissioni radioattive:
L'ACCORDO TRUFFA TRA AIEA E OMS E LA DISINFORMAZIONE
L’AIEA (Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono due agenzie dell’ONU. L’AIEA è un’agenzia deputata allo sviluppo e alla sponsorizzazione dell’utilizzo dell’energia atomica come risorsa energetica, mentre l’OMS è un’agenzia deputata alla protezione della salute fisica, mentale e sociale del singolo individuo a livello mondiale. Negli anni 1950/60, quando fu varato il programma “Atomi per la Pace”, i gravi rischi per la salute e l’ambiente derivanti dall’utilizzo dell’energia nucleare erano in genere sconosciuti al pubblico, ma non all’OMS. In un rapporto del 1956 dell’OMS (fra i cui relatori vi era il premio Nobel J. M. Muller) si legge: “Il patrimonio genetico è il bene più prezioso dell’essere umano. Esso determina la vita della nostra discendenza, lo sviluppo sano ed armonioso delle generazioni future. In qualità di esperti affermiamo che la salute delle generazioni future è minacciata dal crescente sviluppo dell’industria atomica e delle fonti di irradiamento… Noi reputiamo che le nuovi mutazioni che compariranno negli esseri umani, saranno nefaste per loro e per la loro discendenza”. Per questo nel 1959 l’AIEA riesce a far siglare all’OMS un accordo (risoluzione WHA 12.40 del 28-05-1959) in cui viene mondializzata l’omertà sugli effetti delle radiazioni sulla salute umana. In pratica questo accordo impedisce all’OMS di emettere dati o studi che possano danneggiare l’immagine dell’AIEA. Negli anni successivi, gli incidenti nucleari accorsi (fra cui quelli peggiori di Three Miles Island e Chernobyl) hanno dimostrato, oltre ai rischi del nucleare per la salute, il vero motivo di questa legge. L’efferatezza di questo accordo ha permesso, solo quattro mesi dopo l’incidente di Chernobyl (il 28-08-86) all’allora direttore generale dell’AIEA, Hans Blix, di affermare: “Il mondo potrebbe sopportare un incidente uguale a Chernobyl ogni anno”.
Nel 1995 l’AIEA, in base a questa legge, blocca gli atti della conferenza dell’OMS a Ginevra sull’incidente di Chernobyl. Gli studi di questa conferenza dimostravano il notevole aumento dei tumori e di varie altre patologie sia nei liquidatori che nella popolazione generale colpita da Chernobyl, e il Dr. Martin Griffiths del Dipartimento degli Affari Umanitari dell’Onu, segnalò come non fosse stata detta la verità alle popolazioni colpite. Negli anni successivi gli studi condotti dall’OMS su Chernobyl ridimensionano notevolmente e inesorabilmente il rapporto del 1995 fino ad arrivare al 7 settembre 2005 quando a Vienna viene presentato lo studio realizzato dal Chernobyl Forum, costituito dall’AIEA, dall’OMS ed altre organizzazioni dell’ONU, in collaborazione con i governi di Bielorussia, Russia e Ucraina, intitolato “l’eredità di Chernobyl: impatti sanitari, ambientali e socio- economici”. Questo studio sostiene che l’incidente di Chernobyl, in questi venti anni, ha causato solamente la morte di 50 persone tra pompieri e operatori della centrale nei primi giorni successivi alla catastrofe, 200 cancri da irradiazione acuta e 4.000 tumori alla tiroide di cui solamente nove fatali. I decessi totali imputabili a Chernobyl potranno raggiungere negli anni al massimo le 4000 unità. Inoltre nega qualsiasi aumento delle varie patologie nella popolazione colpita, e dove esiste un aumento, questo non è da attribuire alle radiazioni ma alla povertà e allo stress psicologico che subiscono le persone a causa del “mito persistente della presenza di radiazioni che determina un fatalismo paralizzante tra la popolazione colpita”. Per quanto riguarda la contaminazione ambientale, i livelli di radioattività, nella maggior parte delle terre colpite da Chernobyl, sono rientrati nella norma, salvo alcune zone specifiche intorno alla centrale, per cui le terre possono essere di nuovo abitate. L’ultima conclusione “scientifica” di questo studio, visto che secondo i risultati ottenuti il problema Chernobyl non sussiste più, è che i governi di Bielorussia, Ucraina e Russia devono ridurre il budget destinato al risarcimento delle vittime e alla liquidazione dei danni e delle conseguenze dell’incidente.
Le contraddizioni più palesi dell’accordo siglato fra l’AIEA e l’OMS, e di conseguenza dei loro rapporti scientifici, consistono nel sovvertimento del fine stesso dell’OMS che è quello di fornire tutte le informazioni, i consigli e l’assistenza nel campo della salute, e nel conflitto di interessi legato intimamente alla funzione stessa dell’AIEA, dato che un’agenzia deputata allo sviluppo e alla sponsorizzazione del nucleare non potrà certo dire la verità, e cioè che il proprio “prodotto” danneggia gravemente e irrimediabilmente la salute e l’ambiente. In letteratura esistono centinaia e centinaia di studi scientifici (1-100) realizzati da scienziati e istituzioni indipendenti che dimostrano il contrario di quello che affermano gli studi congiunti AIEA – OMS, ma quel che più smentisce questi studi, e soprattutto l’ultimo rapporto del 7 settembre 2005, è purtroppo l’evidenza della realtà che, per quanto cerchino di nasconderla, nessuno riuscirà mai a cancellare.
[Fonte in PDF]
VALORI RADIOLOGICI UFFICIALI IN MATERIA DI RADIOPROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE
Un importante e dettagliato resoconto, fonte AIPRI, per "tradurre" la radioattività in peso. Si descrive a partire da quali quantità di depositi radioattivi, secondo le norme ufficiali, un territorio dovrebbe essere evacuato. QUI IL LINK.
Da ciò si può capire perchè tanto silenzio sulla quantità di depositi al suolo, innanzitutto nello stesso Giappone. Non saprebbero e non potrebbero gestire la popolazione se questa fosse davvero informata sulla realtà dei fatti.
Ed arriviamo a qualcosa che è legato alla disinformazione sulle emissioni radioattive:
L'ACCORDO TRUFFA TRA AIEA E OMS E LA DISINFORMAZIONE
L’AIEA (Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono due agenzie dell’ONU. L’AIEA è un’agenzia deputata allo sviluppo e alla sponsorizzazione dell’utilizzo dell’energia atomica come risorsa energetica, mentre l’OMS è un’agenzia deputata alla protezione della salute fisica, mentale e sociale del singolo individuo a livello mondiale. Negli anni 1950/60, quando fu varato il programma “Atomi per la Pace”, i gravi rischi per la salute e l’ambiente derivanti dall’utilizzo dell’energia nucleare erano in genere sconosciuti al pubblico, ma non all’OMS. In un rapporto del 1956 dell’OMS (fra i cui relatori vi era il premio Nobel J. M. Muller) si legge: “Il patrimonio genetico è il bene più prezioso dell’essere umano. Esso determina la vita della nostra discendenza, lo sviluppo sano ed armonioso delle generazioni future. In qualità di esperti affermiamo che la salute delle generazioni future è minacciata dal crescente sviluppo dell’industria atomica e delle fonti di irradiamento… Noi reputiamo che le nuovi mutazioni che compariranno negli esseri umani, saranno nefaste per loro e per la loro discendenza”. Per questo nel 1959 l’AIEA riesce a far siglare all’OMS un accordo (risoluzione WHA 12.40 del 28-05-1959) in cui viene mondializzata l’omertà sugli effetti delle radiazioni sulla salute umana. In pratica questo accordo impedisce all’OMS di emettere dati o studi che possano danneggiare l’immagine dell’AIEA. Negli anni successivi, gli incidenti nucleari accorsi (fra cui quelli peggiori di Three Miles Island e Chernobyl) hanno dimostrato, oltre ai rischi del nucleare per la salute, il vero motivo di questa legge. L’efferatezza di questo accordo ha permesso, solo quattro mesi dopo l’incidente di Chernobyl (il 28-08-86) all’allora direttore generale dell’AIEA, Hans Blix, di affermare: “Il mondo potrebbe sopportare un incidente uguale a Chernobyl ogni anno”.
Nel 1995 l’AIEA, in base a questa legge, blocca gli atti della conferenza dell’OMS a Ginevra sull’incidente di Chernobyl. Gli studi di questa conferenza dimostravano il notevole aumento dei tumori e di varie altre patologie sia nei liquidatori che nella popolazione generale colpita da Chernobyl, e il Dr. Martin Griffiths del Dipartimento degli Affari Umanitari dell’Onu, segnalò come non fosse stata detta la verità alle popolazioni colpite. Negli anni successivi gli studi condotti dall’OMS su Chernobyl ridimensionano notevolmente e inesorabilmente il rapporto del 1995 fino ad arrivare al 7 settembre 2005 quando a Vienna viene presentato lo studio realizzato dal Chernobyl Forum, costituito dall’AIEA, dall’OMS ed altre organizzazioni dell’ONU, in collaborazione con i governi di Bielorussia, Russia e Ucraina, intitolato “l’eredità di Chernobyl: impatti sanitari, ambientali e socio- economici”. Questo studio sostiene che l’incidente di Chernobyl, in questi venti anni, ha causato solamente la morte di 50 persone tra pompieri e operatori della centrale nei primi giorni successivi alla catastrofe, 200 cancri da irradiazione acuta e 4.000 tumori alla tiroide di cui solamente nove fatali. I decessi totali imputabili a Chernobyl potranno raggiungere negli anni al massimo le 4000 unità. Inoltre nega qualsiasi aumento delle varie patologie nella popolazione colpita, e dove esiste un aumento, questo non è da attribuire alle radiazioni ma alla povertà e allo stress psicologico che subiscono le persone a causa del “mito persistente della presenza di radiazioni che determina un fatalismo paralizzante tra la popolazione colpita”. Per quanto riguarda la contaminazione ambientale, i livelli di radioattività, nella maggior parte delle terre colpite da Chernobyl, sono rientrati nella norma, salvo alcune zone specifiche intorno alla centrale, per cui le terre possono essere di nuovo abitate. L’ultima conclusione “scientifica” di questo studio, visto che secondo i risultati ottenuti il problema Chernobyl non sussiste più, è che i governi di Bielorussia, Ucraina e Russia devono ridurre il budget destinato al risarcimento delle vittime e alla liquidazione dei danni e delle conseguenze dell’incidente.
Le contraddizioni più palesi dell’accordo siglato fra l’AIEA e l’OMS, e di conseguenza dei loro rapporti scientifici, consistono nel sovvertimento del fine stesso dell’OMS che è quello di fornire tutte le informazioni, i consigli e l’assistenza nel campo della salute, e nel conflitto di interessi legato intimamente alla funzione stessa dell’AIEA, dato che un’agenzia deputata allo sviluppo e alla sponsorizzazione del nucleare non potrà certo dire la verità, e cioè che il proprio “prodotto” danneggia gravemente e irrimediabilmente la salute e l’ambiente. In letteratura esistono centinaia e centinaia di studi scientifici (1-100) realizzati da scienziati e istituzioni indipendenti che dimostrano il contrario di quello che affermano gli studi congiunti AIEA – OMS, ma quel che più smentisce questi studi, e soprattutto l’ultimo rapporto del 7 settembre 2005, è purtroppo l’evidenza della realtà che, per quanto cerchino di nasconderla, nessuno riuscirà mai a cancellare.
[Fonte in PDF]
VALORI RADIOLOGICI UFFICIALI IN MATERIA DI RADIOPROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE
Un importante e dettagliato resoconto, fonte AIPRI, per "tradurre" la radioattività in peso. Si descrive a partire da quali quantità di depositi radioattivi, secondo le norme ufficiali, un territorio dovrebbe essere evacuato. QUI IL LINK.
Da ciò si può capire perchè tanto silenzio sulla quantità di depositi al suolo, innanzitutto nello stesso Giappone. Non saprebbero e non potrebbero gestire la popolazione se questa fosse davvero informata sulla realtà dei fatti.
Per l'ennesima volta...
ReplyDeleteSono due centrali costruite con principi DIVERSISSIMI!!!
Sarebbe come cercare di paragonare un incidente ad un camion cisterna carico di nafta con l'incendio di una raffineria!
Eccheppalle...
Saluti
Michele