http://zret.blogspot.com/2011/05/franza-o-spagna-purche-non-sia-la.html
Franza o Spagna, purché non sia la solita lagna
Se certi eventi non accadono, ci si adopera in ogni modo affinché accadano.
Le recenti proteste in Spagna esigono che si compia un'analisi spassionata, senza lasciarsi trascinare dalle emozioni. Sentimenti di simpatia inducono a solidarizzare con i giovani "Indignati" che rivendicano un futuro migliore, emancipato dalla precarietà. Le istanze di una generazione priva di sbocchi sono condivisibili: gli "Indignati" chiedono lavoro e servizi, certezze per il loro avvenire, cui hanno diritto in quanto cittadini e contribuenti. Che abbiano deciso di manifestare in modo pacifico è lodevole.
Alcuni aspetti, però, non convincono: si ha l'impressione che, se il movimento non è stato creato dalle élites, se ne sia favorita la formazione, puntando sulla formidabile cassa di risonanza costituita oggi dalla Rete. Grazie ad Internet, sono stati fomentati disordini e rivoluzioni in alcuni stati medio-orientali: è noto che i gruppi arabi non sono spontanei, poiché sono finanziati e coordinati dall'esterno.
Alla prova del nove, il neonato movimento di contestazione, rivela già delle pecche: i giovani hanno invitato gli elettori a non votare per i due partiti maggiori spagnoli, invece di spronare a non votare tout court.
La protesta pare tenda ad atrofizzarsi nei soliti slogans contro le banche ed i governi corrotti, rei di ogni delitto: il tutto sa di deja-vu, il tutto ricorda i Grillini, una banda di sciagurati almeno quanto i potenti che fingono (o si illudono) di combattere.
Alcuni manifestanti inalberavano cartelli inneggianti a “Zeitgeist”, il pericoloso documentario che, simulando una critica serrata del sistema, vagheggia una società tecnocratica e mondialista. Sarà anche ingenuità, ma si somma all'astrattezza del programma e ad un'azione per ora più teatrale che concreta. Anche le maschere di V sono un segnale poco rassicurante...
Last, but not least: le manifestazioni non si sono saldate ad una chiara, incisiva lotta contro la geoingegneria, unico e solo grimaldello per scardinare il sistema. E' indiscutibile: o ci si decide a smascherare le ipocrisie e le nefandezze degli apparati, cominciando con la denuncia delle operazioni chimico-biologiche, come crimini contro l'umanità ed il pianeta, o ogni iniziativa si risolve, nel migliore dei casi, in una bolla di sapone. Gli "Indignati" potrebbero essere un espediente per sfilacciare ulteriormente il tessuto socio-economico con il fine di trovare il pretesto per dittatoriali giri di vite.
Votare per i partiti minori? Da quando in qua, optare per il cosiddetto male minore si è rivelata una scelta saggia? Speriamo che tale suggerimento sia stato una leggerezza, un errore tattico, ma cadono le braccia.
Per ora è bene sospendere il giudizio. Vediamo gli sviluppi della situazione: se studenti, operai, disoccupati spagnoli non si lasceranno strumentalizzare, se useranno la leva di Archimede, si potrà sperare in qualcosa di buono. Se...
Le recenti proteste in Spagna esigono che si compia un'analisi spassionata, senza lasciarsi trascinare dalle emozioni. Sentimenti di simpatia inducono a solidarizzare con i giovani "Indignati" che rivendicano un futuro migliore, emancipato dalla precarietà. Le istanze di una generazione priva di sbocchi sono condivisibili: gli "Indignati" chiedono lavoro e servizi, certezze per il loro avvenire, cui hanno diritto in quanto cittadini e contribuenti. Che abbiano deciso di manifestare in modo pacifico è lodevole.
Alcuni aspetti, però, non convincono: si ha l'impressione che, se il movimento non è stato creato dalle élites, se ne sia favorita la formazione, puntando sulla formidabile cassa di risonanza costituita oggi dalla Rete. Grazie ad Internet, sono stati fomentati disordini e rivoluzioni in alcuni stati medio-orientali: è noto che i gruppi arabi non sono spontanei, poiché sono finanziati e coordinati dall'esterno.
Alla prova del nove, il neonato movimento di contestazione, rivela già delle pecche: i giovani hanno invitato gli elettori a non votare per i due partiti maggiori spagnoli, invece di spronare a non votare tout court.
La protesta pare tenda ad atrofizzarsi nei soliti slogans contro le banche ed i governi corrotti, rei di ogni delitto: il tutto sa di deja-vu, il tutto ricorda i Grillini, una banda di sciagurati almeno quanto i potenti che fingono (o si illudono) di combattere.
Alcuni manifestanti inalberavano cartelli inneggianti a “Zeitgeist”, il pericoloso documentario che, simulando una critica serrata del sistema, vagheggia una società tecnocratica e mondialista. Sarà anche ingenuità, ma si somma all'astrattezza del programma e ad un'azione per ora più teatrale che concreta. Anche le maschere di V sono un segnale poco rassicurante...
Last, but not least: le manifestazioni non si sono saldate ad una chiara, incisiva lotta contro la geoingegneria, unico e solo grimaldello per scardinare il sistema. E' indiscutibile: o ci si decide a smascherare le ipocrisie e le nefandezze degli apparati, cominciando con la denuncia delle operazioni chimico-biologiche, come crimini contro l'umanità ed il pianeta, o ogni iniziativa si risolve, nel migliore dei casi, in una bolla di sapone. Gli "Indignati" potrebbero essere un espediente per sfilacciare ulteriormente il tessuto socio-economico con il fine di trovare il pretesto per dittatoriali giri di vite.
Votare per i partiti minori? Da quando in qua, optare per il cosiddetto male minore si è rivelata una scelta saggia? Speriamo che tale suggerimento sia stato una leggerezza, un errore tattico, ma cadono le braccia.
Per ora è bene sospendere il giudizio. Vediamo gli sviluppi della situazione: se studenti, operai, disoccupati spagnoli non si lasceranno strumentalizzare, se useranno la leva di Archimede, si potrà sperare in qualcosa di buono. Se...
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