Wednesday, June 29, 2011

Conferme

http://zret.blogspot.com/2011/06/conferme.html

Conferme (link aggiornati da eSSSe)

Qualche giorno addietro, mi sono recato in libreria dove ho scoperto che ora, per invogliare i lettori all’acquisto, hanno escogitato un nuovo espediente: si stampano degli opuscoli che contengono il primo capitolo di due romanzi. Se si vuole poi sapere come le storie continuano e vanno a finire, si deve acquistare l’opera. Credo che l’esca funzionerà: che cosa cerca oggi il pubblico medio, se non di trascorrere qualche ora spensierata, seguendo le avventure di un eroe?

Si può veramente definire industria dell’intrattenimento e non so se sia più vuoto l’intrattenimento della discoteca offerto ad una generazione di perditempo o quello ammannito dall’editoria commerciale. Importante è inebetire la gente già ebete di suo, in più si raggranellano dei sonanti quattrini, il che non guasta. Si crea un circolo vizioso: da un lato si produce della paccottiglia cui i lettori si abituano, dall’altro i fruitori esigono libri sempre più dozzinali, scritti in modo scandalosamente misero, in "stile" Attivissimo. Il linguaggio, sempre più depauperato, non si presta ad un’interpretazione critica della realtà: è la neo-lingua orwelliana. Questo modus scribendi esibisce una visione piatta, dozzinale e falsa del mondo.

Il discorso si può estendere ad altri campi: il cinema, la televisione, la stampa etc. La “qualità” scade in modo spaventevole, mentre l’intelletto dei consumatori si atrofizza. Si comprende dunque perché autori ed artisti eccentrici e non organici al sistema non riscuotano alcun successo: si pensi, ad esempio, al narratore svizzero, Friedrich Dürrenmatt. Molti suoi titoli sono spiazzanti: l’’incipit è incongruo, l’epilogo è aperto o inconcludente, l’intreccio deraglia in digressioni innaturali, le descrizioni sono stranianti, i personaggi incompiuti e contraddittori. E’ evidente: è l’esatto contrario di quanto il lettore si attende: una trama avventurosa e ben costruita ed attanti inverosimilmente realistici. Soprattutto un lettore ingenuo cerca nel romanzo la conferma delle sue illusioni: il bene che trionfa sul male, pur dopo mille peripezie, la razionalità e la semplicità della vita. Peccato che l’esistenza sia irragionevole, complessa e che il reale sia antinomico.

Un’umanità infantile viene nutrita con queste chicche: romanzetti rassicuranti, in cui il turbinio delle vicende è simile ad una tempesta in un bicchier d’acqua; serie televisive pacchiane a base di Carabinieri intrepidi, investigatori bonari, sacerdoti simpatici, eroici medici, sdolcinate famiglie piccolo-borghesi... E’ una rappresentazione della società del tutto irrealistica, eppure esperita addirittura come “reale” solo perché costellata di luoghi comuni. E’ l’atteggiamento ingenuo di chi resta incantato di fronte ad una crosta in quanto riproduce, anche se in modo approssimativo, un paesaggio, mentre strabuzza gli occhi e protesta al cospetto di un’opera “astratta” in cui non riesce a cogliere una somiglianza qualsiasi con la natura.

Non si vuole che la persona ragioni, si ponga domande, esplori: bisogna assorbire “verità” preconfezionate, sorbirsi divertimenti massificati. Nella migliore delle ipotesi, si chiede al cittadino di seguire i vaniloqui di Bossi o le grullerie di Bersani, in compagnia di Maurizio Crozza: chi è il comico fra i due?

Chi oggi legge Cioran? Tacciato di astrusità e “pessimismo”, gli si antepongono pensatori come Fromm: con lui troviamo quello che agogniamo, ossia qualche benevolo rimprovero, ma specialmente una refrigerante doccia di concetti come amore, libertà, automiglioramento, coscienza, progresso umano, dignità, speranza, fiducia, amicizia... E’ musica soave per le nostre orecchie; vero è che oggi imperversano filosofastri, quali Galimberti ed Alberoni: la musica è diventata stucchevole e Fromm, rispetto a queste nullità, appare un gigante.

La vita è molto diversa: fatica, malattia, dolore e morte sono il nostro pane quotidiano. L’ultimo libro del guru New age, profeta che promette la felicità, la salute e persino l’ascensione al prezzo di venti euro o poco più, va bene per essere collocato sotto una sedia instabile.


12 comments:

  1. i fruitori esigono libri sempre più dozzinali, scritti in modo scandalosamente misero, in "stile" Attivissimo.

    La scia batte dove il dente duole.. Antonio, ma chi vuoi che legga le tue sesquipedali panzane? Credi di essere uno scrittore solo perche' hai un blog?

    La lingua cambia, e' viva, si adatta. Si e' impoverita? forse. Non e' solo il vocabolario a decretare se una cosa e' scritta bene o male. Sempre che sia una cosa della quale valga la pena scrivere.

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  2. E ti pareva che non nominasse Attivissimo? Sono ossessionati. Fanno i galletti sul web ma quando rosario-falsario si è trovato davanti a Paolo se l'è fatta letteralmente sotto. Troppo coniglio!

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  3. Professorino squallido
    che col fratello sul terrazino stai
    non c'è una notte che tu non abbia
    incubi, e sempre tu ne avrai.
    In libreria vedi gli autori di successo
    gente che scrive e vende libri,
    ma tu non trovi un editore fesso
    disposto a pubblicare le tue ciofeche.
    E quindi rosichi, vediamo quanto rosichi...

    (sull'aria di "Signorinella")

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  4. Anonymous sei un grande!!! LOLissimo!!!
    Se fosse possibile mettere gli emoticon metterei un pollice su di approvazione!
    (a scanso di equivoci, dato che mancano appunto gli emoticon, non lo sto prendendo in giro, ma mi complimento sul serio!)

    Riguardo a zret, ormai anche lui ha la malattia del fratello, "... noi non ci occupiamo mai dei disinformatori ..."

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  5. serie televisive pacchiane a base di Carabinieri intrepidi, investigatori bonari, sacerdoti simpatici, eroici medici, sdolcinate famiglie piccolo-borghesi...

    Su questo ha ragione le serie TV italiane fanno proprio cagare...

    Perchè quando uno ha ragione ha ragione. :D

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  6. Perchè quando uno ha ragione ha ragione.

    Certo che ha ragione. E' "del ramo", e quindi parla con cognizione di causa.
    Perché in una frase come Importante è inebetire la gente già ebete di suo, in più si raggranellano dei sonanti quattrini, il che non guasta. Si crea un circolo vizioso: da un lato si produce della paccottiglia cui i lettori si abituano, dall’altro i fruitori esigono libri sempre più dozzinali non fa altro che descrivere l'attività sua e del fratello.

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  7. Mamma mia, quanto rosica, perche' ci sono degli autori che vendono (e guadagnano) e lui non se lo fila nessuno...
    E' la differenza tra chi sceglie una sua strada nella vita (e magari gli va bene) e chi e' e rimane un fallito
    Quoto Irnoman, "Anonymous sei un grande!!! LOLissimo!!!"

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  8. serie televisive pacchiane a base di Carabinieri intrepidi, investigatori bonari, sacerdoti simpatici, eroici medici, sdolcinate famiglie piccolo-borghesi, finti architetti che rompono il cazzo con le scie chimiche, scrittori perdenti che invitano al suicidio, una manica di idioti che che si ritrovano per le previsioni meteorologiche,...

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  9. Mah, il modo colloso e melenso di scrivere di questa persona me la fa immaginare come un giovane invecchiato troppo presto, ingobbito dai e sui libri, con gli occhiali spessi due centimetri, triste, nebbioso, pessimista e solo. Non c'è da rallegrarsi, è una condizione misera e miserevole. Di vita ce ne è concessa solo una e sprecarla a vaneggiare con uno stile degno di un menestrello del 1800 è davvero una sconfitta.
    Zret, ti sono vicino (ma non troppo perchè immagino tu puzzi come una bestia).

    Ciao.
    :(

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  10. Ho capito perchè bacchetta Einstein. Tanto lui cià lo spirito guida di Socrate che gli fà un culo così!!!:

    Jc ha detto...

    "...in cui il turbinio delle vicende è simile ad una tempesta in un bicchier d’acqua"

    bellissima la similitudine,evocativa direi..
    mercoledì, giugno 29, 2011 4:35:00 PM


    Zret ha detto...

    Jc, non so come mi sia venuto questo paragone. A volte è il daimon socratico.

    Ciao e grazie.

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