Thursday, June 9, 2011

Il lago

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Il lago

“Il lago” è un introspettivo racconto di Ray Bradbury. Un bambino trascorre l’infanzia in una località, Lake Bluff, sulle sponde del lago Michigan: l’evento destinato a segnare il protagonista per tutta la vita è l’annegamento di una sua coetanea ed amica, Tally. E’ una strana morte, poiché la bimba, bionda e delicata, affoga, immergendosi a poco a poco nell’acqua quasi per immolarsi, con il bagnino che invano tenta di convincere Tally a venir fuori. Il corpo non viene più ritrovato. Gli anni passano: il protagonista si laurea e si sposa con Margaret, una solare californiana. Un giorno l’uomo torna nei luoghi della sua puerizia, attratto dalla voce del passato: scorge un bagnino che, avvicinandosi alla riva, porta un sacco grigio con dentro il corpo di una bambina. E’ Tally, offertasi allo spirito del lago in un gesto oblativo. Dove il bagnino ha trovato la salma, il protagonista vede un castello di sabbia costruito a metà, proprio come li modellava con Tally. Vicino al castello si allungano piccole orme che vengono dall'acqua e là spariscono.

La novella è un intreccio tra mondo “reale” ed una dimensione misteriosa dell’universo: ponte tra i due piani è l’infanzia, età magica ed incantata che svela all’animo l’inquietante enigma dell’esistenza. Lungi dall’essere un’età dell’oro, per Bradbury è una porta sul destino, un luogo pervaso di turbamenti ed inquietudini dove aleggiano silenziosi interrogativi: “L’unico modo che un bambino ha per essere solo è nella mente”.

E’ come se gli occhi interiori percepissero i fili invisibili che intrecciano passato, presente e futuro, gli slanci del cuore e l’arazzo indecifrabile della sorte. L’autore, in bellissime ed intense sequenze, trasfigura gli ambienti in cui sono collocati gli avvenimenti, spesso velandoli di una pensosa malinconia: “Ritagliarono il cielo a mia misura e lo gettarono sul lago Michigan… Guardai le onde che salivano sulla spiaggia e si ritraevano…. Tutti i baracchini degli 'hot dogs' erano stati chiusi con assi di legno dorato che sigillavano dentro l’odore di senape, cipolle e carne della lunga estate gioiosa. Era come rinchiudere l’estate in una serie di bare. … I treni hanno memoria corta: presto si lasciano tutto alle spalle. Dimenticano i campi di granoturco dell’Illinois, i fiumi dell’infanzia, i ponti, i laghi, le vallate, le casette, i dolori, le gioie, li sparpagliano dietro di sé e loro si appiattiscono nell’orizzonte”.

Lo spazio si polarizza nell’antitesi tra la brumosa, intimista Nuova Inghilterra e la finta West Coast: è una distanza che è un solco incolmabile.

Le stagioni si susseguono fino a quando, tramontata l’adolescenza, i giorni si schiacciano nella routine e nell’inautenticità: estranei a sé stessi ed agli altri, ci si può solo ripiegare nostalgici su un tempo perduto per sempre, eppure perennemente vivo, perché cristallizzato nella morte: “Pensai: la gente cresce. Io sono cresciuto, ma ella non è cambiata. E’ ancora piccola, ancora giovane. La morte non permette di cambiare. Ha ancora i capelli d’oro. Sarà giovane per sempre ed io l’amerò per sempre, oh Dio, l’amerò per sempre”.

L’istante di senso è nella fedeltà all’unico amore vero, quello non ancora neppure sfiorato dalla consapevolezza della vanità di tutte le cose.


9 comments:

  1. ma perchè non ti ci butti nel lago ?

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  2. ma perchè non ti ci butti nel lago ?

    E' contro la legge.

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  3. In effetti è vietato inquinare i laghi buttandoci dentro il pattume...

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  4. ...e a Sanremo non ci sono laghi comodi... purtroppo...

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  5. Ma se a riflettere si diventa così... zretini, evviva la spensieratezza!
    Non meditate gente, non meditate!

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  6. ..e a Sanremo non ci sono laghi comodi... purtroppo...

    Il mare non va bene?

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  7. Il mare non va bene?
    No. È vietato anche in mare.

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  8. Può andar bene una vasca di decantazione delle fogne comunali?

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  9. È evidente che dietro la morte della bambina del racconto ci sia una chiara cospirazione giudaico-massonico-gesuita-statunitense.
    Ma perché la gente non apre gli occhi?

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