Monday, July 18, 2011

Mohandas Gandhi e Marco Pannella, curiosi parallelismi

http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/07/mohandas-gandhi-e-marco-pannella.html

Mohandas Gandhi e Marco Pannella, curiosi parallelismi


Il logo del "Partito Radicale Rinnovato" ovvero del Partito Radicale Trasnazionale come è stato rinominato da qualche anno da Marco Pannella, Emma Bonino e soci, è basato su una immagine di Gandhi, discusso "apostolo della pace" che parteggiò per tutte le guerre dell'Impero coloniale Britannico (particolare storico di grande importanza quasi sempre trascurato dagli agiografi moderni). Mohandas Gandhi dopo la seconda guerra mondiale risolse con le armi la questione del Kashmir (occupato dal Pakistan) e, pur condannando il bombardamento di Hiroshima, fu favorevole alla realizzazione della bomba atomica indiana.

Per un leader internazionalmente riconosciuto come "apostolo della pace e della non-violenza" simili atteggiamenti risultano alquanto contraddittori e la loro conoscenza dovrebbe portare ad una rivisitazione della figura di un uomo che è stato frettolosamente divinizzato con la concessione del titolo di Grande Anima ovvero di "Mahatma".

Mohandas Gandhi santificato nell'iconografia corrente

A qualcuno non fa piacere vedere esposte queste notizie che mettono in cattiva luce il loro "mahatma" Gandhi: ci si erano troppo affezionati, vi si erano identificati, lo avevano assunto come leader carismatico; del resto anche io fino a pochi anni fa avevo un'ottima opinione di costui, fino a quando almeno non mi è capitato di leggere la sua autobiografia (pubblicata in Italia col titolo "La mia vita per la libertà"). Consiglio a tutti di leggere questa autobiografia dalla quale si evince come il suo atteggiamento nei confronti dell'Impero Britannico sia stato molto collaborativo piuttosto che realmente antagonista, e nella quale vengono confermate le sue iniziative a sostegno delle guerre britanniche.


Forse potrebbe aiutare molte persone ad assumere una mentalità aperta nei confronti del mito di Gandhi la presa di coscienza del divario tra realtà e propaganda mediatica nel caso di Marco Pannella, personaggio nostrano che molto spesso ha fatto (come Gandhi) degli scioperi della fame .
Su molti siti "mainstream" troviamo scritto che Marco Pannella sarebbe nonviolento e gandhiano, o almeno così egli si definisce, ma basta definirsi pacifista per esserlo davvero? O basta mettere un simbolo della pace per essere creduti? Chi non ha la memoria troppo corta ricorda bene infatti il coinvolgimento del partito radicale nelle più recenti guerre condotte dagli USA "in nome della libertà".

Il bombardamento della Serbia nel 1999 da parte di USA-NATO, e adesso anche quelli della Libia da parte dell'ONU-NATO (col loro corollario della diffusione di uranio impoverito nell'atmosfera di un paese vicino e che quindi avvelena e irradia anche gli italiani) ricevono l'applauso di questi "pacifisti" radicali e di Emma Bonino in particolare.


E se costoro reclamano le maniere forti contro lo stato serbo e quello libico si ritrovano "stranamente" a chiedere un trattamento diametralmente opposto per una nazione che ha occupato militarmente uno stato confinante relegando in una sorta di grande ghetto (la striscia di Gaza) i suoi occupanti, martirizzandoli e opprimendoli quotidianamente.


Sul sito di radio radicale possiamo infatti leggere dell'Intervento tenuto il 18 giugno del 2002 da Marco Pannella al Congresso Sionista di Gerusalemme:



Unico ospite straniero, Marco Pannella è intervenuto al congresso sionista nel corso della sua missione in terra ebraica per sollecitare la classe dirigente e l'opinione pubblica sull'obiettivo promosso dal partito radicale di una piena ed immediata adesione di Israele nell'Unione Europea.

Ai "fratelli sionisti" Pannella ha rivolto un'esortazione a non considerarsi più come "le vittime designate" di olocausti passati: al contrario la missione per il popolo ebraico è quella di realizzare "l'israelizzazione di tutto il medio-oriente", sconfiggendo le dittature ed i fondamentalismi, con l'affermazione della democrazia e della laicità.

"La realtà - ha sottolineato Pannella - è che Israele rappresenta una minaccia mortale per i regimi fondamentalisti e dittatoriali", Israele è divenuta una metastasi di democrazia e di civiltà in Medio-Oriente e per questo vogliono che sia distrutta.

Queste parole si commentano da sole e sono in totale contrasto con il supposto pacifismo di Pannella; preferiamo al riguardo le parole pronunciate da Vittorio Arrigoni, pacifista integerrimo che ha dato la vita per difendere la pace ed i diritti del popolo palestinese.

Cosa ha rischiato invece il sionista Marco Pannella coi suoi scioperi della fame? Adesso che ha 81 anni suonati possiamo documentare che i suoi digiuni non gli hanno certo fatto male, del resto un digiuno fatto con criterio (specie se fatto sotto controllo di un bravo medico) può essere anche curativo, o quanto meno detossificare l'organismo. Anche Mohandas Gandhi ha fatto diversi scioperi della fame, ovvero digiuni, e del resto (cosa che va a suo merito) egli difendeva e praticava l'urinoterapia, era quindi sostenitore della medicina naturale (vedi quanto scrive in “L’arte di vivere” Ed. Emi - 1989.).
E' pur vero però che uno dei suoi scioperi della fame l'avrebbe condotto mettendo a repentaglio la propria vita, come conferma persino un suo avversario politico. Mi permettete però di conservare un piccolo dubbio sul fatto che avrebbe davvero rischiato fino in fondo? Del resto quello sciopero della fame Mohandas Gandhi lo fece per evitare che gli intoccabili avessere delle quote riservate in parlamento, ed è per questo che molti paria ancor oggi non hanno per lui alcuna simpatia; se davvero Gandhi era disposto persino a morire per spuntarla in questo scontro con i leader degli intoccabili, possiamo davvero pensare a Gandhi come a un sant'uomo solo perché faceva scioperi della fame?

Appendice: breve nota biografica su Marco Pannella.

Come leggiamo su biografie on line Marco Pannella fu un "enfant prodige" della politica (come Francesco Rutelli dopo di lui), egli infatti a soli 20 anni vent'anni fu "incaricato nazionale universitario del Partito liberale; a ventidue, Presidente dell'UGI (Unione Goliardica Italiana, associazione delle forze laiche studentesche), a ventitrè, Presidente dell'Unione nazionale degli studenti universitari (UNURI)". In seguito ad appena 25 anni fu cofondatore del partito radicale assieme ad Eugenio Scalfari (direttore di Repubblica). Non vi sorge il sospetto su come si faccia a fare carriera così in fretta?

Dopo avere mostrato simpatie per la sinistra e quindi, con grande coerenza, avere abbracciato la causa di Berlusconi al suo esordio in politica nel 1994, Marco Pannella è al momento parlamentare europeo, e fa parte della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione, della Commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, dell'Assemblea Parlamentare paritetica della convenzione fra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e l'Unione europea (ACP-UE), e della Delegazione per le relazioni con Israele.

Da notare che fra uno sciopero della fame ed una lotta per la legalizzazione del divorzio e dell'aborto Marco Pannella nel 1987 stava provando a candidare Licio Gelli (leader della setta massonica segreta P2). Come ammette egli stesso sul sito di radio radicale:


La stampa ha taciuto l’informazione che i radicali si stessero battendo per permettere a Licio Gelli di tornare in Italia, libero di parlare senza temere conseguenze giudiziarie. Ora che Gelli è di nuovo in Italia, stia attento ai caffé avvelenati. Chiediamo una commissione parlamentare d’inchiesta: su questo vedremo chi voterà.

(IL GIORNALE D’ITALIA, 27 settembre 1987)
Troppo occupati da Cicciolina, scagliata contro il Pr per cercare di occultarne discorsi, obiettivi e altri candidati, settimanali e quotidiani italiani - ad eccezione de »Il Corriere della sera nell’unica intervista che mi fu consentita - ritennero di dover occultare l’informazione del tentativo da me fatto di far tornare in Italia Licio Gelli, libero di parlare senza temere conseguenze giudiziarie, e impegnato personalmente a farlo, con precise garanzie in proposito. Non è che tale informazione la ignorassero. Ma in campagna elettorale, mentre potevamo rispondere ad eventuali speculazioni alla Tv, nei comizi, nelle piazze e nelle radio, si ritiene evidentemente troppo rischioso ed a noi troppo favorevole aprire una polemica sull’argomento.

Infine, per chi si interessa di simbologia, per chi conosce alcuni lavori di indagine di Gabriella Carlizzi sulla rosa rossa, potrebbe essere illuminante notare la presenza di tale rosso fiore nel simbolo sia di radio radicale che del partito radicale (la rosa nel pugno).

3 comments:

  1. E basta, che p...e! corrado (minuscola dovuta) ma ci hai la fissa con Gandhi! Ma va a lavorare seriamente un po' invece di scrivere puttanate.

    In seguito ad appena 25 anni fu cofondatore del partito radicale assieme ad Eugenio Scalfari (direttore di Repubblica). Non vi sorge il sospetto su come si faccia a fare carriera così in fretta?

    Non sono d'accordo con la politica dei radicali, Pannella non mi piace, ma mica sono tutti degli emeriti deficienti perennemente disfatti dalla marijuana come te, caro corrado cannaiolo. C'è anche chi a 25 anni è un leader vero, con le palle, capace di avere idee proprie e di muovere il culo dalla sedia invece di scrivere demenze terroristiche da dietro un PC.

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  2. preferiamo al riguardo le parole pronunciate da Vittorio Arrigoni, pacifista integerrimo
    Con tutto il rispetto per Vittorio Arrigoni, definirlo un pacifista integerrimo e' scorretto, piuttosto un pacifista di parte puo' essere considerato, in quanto non ha mai detto nulla contro i crimini commessi da quella organizzazione terroristica che e' Hamas.
    Per quanto riguarda Pannella, il pennuto cannaiolo, continua con i suoi ipocriti predicozzi ...

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  3. erba tagliata male, non c'è altro da dire.

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