http://zret.blogspot.com/2011/09/progetto.html
Progetto
Quando sento qualcuno che elabora progetti per il futuro, non so se sorridere o compatire. Quale futuro? Le nuove generazioni credono che tutto quanto continuerà più o meno come prima: non percepiscono i prolegomeni del disfacimento che gli adulti, invece, il più delle volte sottovalutano. Quasi tutti gli adolescenti ed i giovani, pragmatici ed utlitaristi, studiano figurandosi una carriera. Il sistema li ha abituati a perseguire obiettivi meramente materiali: così, una volta che avranno completato gli studi, andranno incontro a cocenti delusioni. Dalla scuola odierna si può apprendere solo qualche conoscenza utile ai fini pratici e nulla (o quasi) che possieda un vero significato culturale. Non avranno neppure il conforto di una poesia da declamare nella mente, prima della fine.
Molti non hanno compreso che siamo ormai prossimi ad un guado doloroso, decisivo. Per la prima volta, nel percorso del genere umano, non è soltanto la storia a disgregarsi, ma la realtà, così come la conosciamo. I progetti che saranno attuati non sono quelli dei cittadini, ma quelli dei potentati… e sono diametralmente opposti. Figurarsi una vita “normale” con un lavoro, una famiglia, le ferie estive è utopia: il mondo piccolo piccolo del borghese sta per crollare.
Negli anni che seguiranno sarà un miracolo, se preserveremo uno stato di salute accettabile, se qualcuno manterrà l’equlibrio di fronte ad eventi terribili, estremi. Ho visto quali sono le reazioni delle persone che amano definirsi “spirituali”, “evolute”: se prospetti loro la possibilità che un giorno non lontano manchi l’essenziale per sopravvivere, la loro “spiritualità” si sbriciola come una cialda. Un uomo veramente evoluto di fronte alle sventure ed alla morte, si comporta come un saggio stoico, ma oggi la “saggezza” non prescinde dalla carta di credito.
I più accorti prenderanno delle precauzioni, ma non è sicuro che le attenzioni li metteranno al riparo. E’ verosimile che alcuni cambiamenti saranno a tal punto repentini e distruttivi che atterreranno anche i prudenti. La situazione incombente non è neppure assimilabile alle circostanze che precedettero il declino dell’Impero romano: non vedremo popoli esterni profilarsi minacciosi all’orizzonte. Il nemico non è alle porte della città: l’ha già espugnata, senza che ce ne accorgessimo.
E’ vano ed illusorio progettare. Viviamo questi ultimi scampoli di presente, consci che l’ingranaggio sta per incepparsi. D’altronde non ci si può augurare che l’attuale stato di cose continui ancora a lungo, logorato da una decadenza sempre più turpe, in uno stillicidio intollerabile.
Meglio il deserto, dove rarissime ma fecondatrici piogge favoriscono meravigliose fioriture, che un “paradiso” di plastica.
Molti non hanno compreso che siamo ormai prossimi ad un guado doloroso, decisivo. Per la prima volta, nel percorso del genere umano, non è soltanto la storia a disgregarsi, ma la realtà, così come la conosciamo. I progetti che saranno attuati non sono quelli dei cittadini, ma quelli dei potentati… e sono diametralmente opposti. Figurarsi una vita “normale” con un lavoro, una famiglia, le ferie estive è utopia: il mondo piccolo piccolo del borghese sta per crollare.
Negli anni che seguiranno sarà un miracolo, se preserveremo uno stato di salute accettabile, se qualcuno manterrà l’equlibrio di fronte ad eventi terribili, estremi. Ho visto quali sono le reazioni delle persone che amano definirsi “spirituali”, “evolute”: se prospetti loro la possibilità che un giorno non lontano manchi l’essenziale per sopravvivere, la loro “spiritualità” si sbriciola come una cialda. Un uomo veramente evoluto di fronte alle sventure ed alla morte, si comporta come un saggio stoico, ma oggi la “saggezza” non prescinde dalla carta di credito.
I più accorti prenderanno delle precauzioni, ma non è sicuro che le attenzioni li metteranno al riparo. E’ verosimile che alcuni cambiamenti saranno a tal punto repentini e distruttivi che atterreranno anche i prudenti. La situazione incombente non è neppure assimilabile alle circostanze che precedettero il declino dell’Impero romano: non vedremo popoli esterni profilarsi minacciosi all’orizzonte. Il nemico non è alle porte della città: l’ha già espugnata, senza che ce ne accorgessimo.
E’ vano ed illusorio progettare. Viviamo questi ultimi scampoli di presente, consci che l’ingranaggio sta per incepparsi. D’altronde non ci si può augurare che l’attuale stato di cose continui ancora a lungo, logorato da una decadenza sempre più turpe, in uno stillicidio intollerabile.
Meglio il deserto, dove rarissime ma fecondatrici piogge favoriscono meravigliose fioriture, che un “paradiso” di plastica.
Azz... l'acconguaglione Antonio sta cercando di ottenere la patente da jettatore a quanto pare ...
ReplyDeleteChi era quello che faceva la pubblicità "l'ottimismo è il profumo della vita!" ??
ReplyDeleteComunque giusto per far capire che la realtà e tutt' altra cosa e che il limite più più grosso siamo noi stessi, io i progetti gli ho fatti e si stanno anche realizzando :-)
Secondo me sta preparando la difesa in caso di accusa e si sta facendo passare per depresso maniaco.
ReplyDeleteComunque è l'ennesima sbrodolata illeggibile. Una delle poche cose rimaste all'uomo è quella di sognare di poter fare qualcosa, di progettare il futuro, e lui gliela vuol negare.
Azz. l'impatto del primo giorno di scuola deve essere stato ben duro...
ReplyDeleteMa c(z)retino, se il mondo ti ripugna tanto perchè non te ne vai? Non dico che dovresti suicidarti, ma che so, farti frate trappista (quelli che vivono in clausura e mantengono il silenzio perpetuo), ritirarti in un eremo sulle montagne dell'Himalaya e cose così, il tuo animo esacerbato ne trarrebbe un indubbio beneficio, se poi portassi con te anche tuo fratello faresti un'opera meritevole.
Alegher alegher, che el bus del cul l'e' negher :D
ReplyDeleteSaluti
Michele
Devono averlo ucciso gli alunni il primo giorno
ReplyDeleteAHAHAHAHAHAHAH
Meglio il deserto, dove rarissime ma fecondatrici piogge favoriscono meravigliose fioriture, che un “paradiso” di plastica.
ReplyDeleteZret, quando parti?
il sereupin e' ottimo. qualche settimana, un mese al massimo e la vita ti sorridera' zret. altrimenti c'e' sempre il buon vecchio rivotril.
ReplyDeleteprovare per credere ;)
@tigre
ReplyDeletescusa l'ot
ti rispondo qui che al momento ho problemi con il blog di attivissimo.
riguardo le esercitazioni, beh si ho fatto anche io il tuo ragionamento piu' o meno ( hai fatto tra l'altro ben notare la dialettica fuorviante ) quello che intendevo era se alla base di quelle farneticazioni ci fosse una puntina di realta',
il resto e' fuffa.
Secondo me sta preparando la difesa in caso di accusa e si sta facendo passare per depresso maniaco.
ReplyDeleteNo Ironman, il maniaco depresso e' un bipolare che alterna momenti di esaltazione ad altri di profonda depressione.
Momenti di esaltazione l'acconguaglione non ne ha mai (non considero i deliri momenti di esaltazione), e' solo un frustrato, plagiato dal fratello fannullone, fa piu' che altro il menagramo ...
OT
ReplyDeletemax, ti faccio un esempio: nella concitazione dell'11 settembre, ricordo d'aver pensato (solo un attimo, però) che la tragedia di Shanksville fosse stata causata dall'abbattimento dell'aereo. Ricordo, appunto, che le voci che circolavano davano adito alle ricostruzioni più disparate. Poi ho riflettuto, mi sono informato, e ho visto che l'aereo si schiantò poco prima che i caccia USA si alzassero in volo. Ecco, una notizia "plausibile" (notare le virgolette) ma falsa provoca danni ancora dopo 10 anni dopo. Poi intervengono la malafede e lo sciacallaggio, sia chiaro. Questo per dire la "puntina di verità", nel senso che, nel caso delle esercitazioni, se ne fanno decine nelle principali città europee, e durano magari giorni: chiamiamola sfiga, coincidenza o quel che è, a Oslo quel giorno erano appena terminate. Però erano iniziate 4 giorni prima, e scommetto che se la strage fosse successa un mese dopo o una settimana prima o sa il cavolo quando gli straccioni disinformatori avrebbero gridato al complotto lo stesso.
quoto in toto, tigre.
ReplyDeleteMax, oltre ad antidepressivi e ansiolitici, a zret potrebbero far bene anche antipsicotici come il risperidone ;-)
ReplyDeleteIo suggerirei anche una buona psicoterapia... sarebbe interessante anche per il terapeuta, secondo me!
ReplyDeleteFoe,
ReplyDeletesecondo me gli basterebbe una donna, o un uomo... insomma qualcuno. Ma chi se lo piglia Antonio... per quanto lui cerchi e cerchi...
foe hammer, mmmh, sicuro che il risperidone...ma si va, non si sa mai. magari io proverei con haldol ( aldoperidolo, ma mi sa che non te lo devo dire...) cavolo il risper e'.. fortino.
ReplyDeletecomunque si scherza, son farmaci piuttosto seri.
eh eh...occhio all'eiaculazione retrogada
ReplyDeleteanche se..a ben vedere
"Il Taoismo e alcuni campi della medicina alternativa non vedono nell'eiaculazione retrograda un problema, bensì un vantaggio, al punto da insegnare come raggiungerla. Essa sarebbe una maniera per non dissipare l'energia corporea"
http://it.wikipedia.org/wiki/Eiaculazione_retrograda
ma chi si farebbe mai eiaculare da zret? ( lo so sto diventando scurrile )
ReplyDeletenon percepiscono i prolegomeni del disfacimento
ReplyDeletePoveri giovani che non percepiscono questi prolegomeni....
"Quasi tutti gli adolescenti ed i giovani, pragmatici ed utlitaristi, studiano figurandosi una carriera."
ReplyDeleteIo, idiota, ho studiato poco, mi sono fermato al primo anno di fisica, ma la mia bella carriera me la sono fatta. Oggi sono uno stimato programmatore professionista, per i miei superiori ed i miei colleghi; non sono rimasto un povero, semifallito, mediocre insegnante perculato dai suoi studenti.
Quindi, non riversare i tuoi fallimenti, di cui puoi incolpare solo te stesso, su chi ha avuto piu' palle di te, e ha fatto un po' di strada.
"Dalla scuola odierna si può apprendere solo qualche conoscenza utile ai fini pratici e nulla (o quasi) che possieda un vero significato culturale."
Detto da chi pretende di insegnare, mi suona molto come un annuncio di auto-fallimento!
Idiota (2), sei patetico!
Questo scritto conferma la teoria della depressione stracciacoglioni che assale l'acconguaglione ospite. Cfr. "Gli Acconguaglioni", ed. Banfer Enemy 2011.
ReplyDeletemax cady ha detto...
ReplyDeletema chi si farebbe mai eiaculare da zret? ( lo so sto diventando scurrile )
Difficile che qualcuno riesca a passare dentro una simile piccola (detta alla Albanese) testa di minchia.
ilpeyote altro che scurrile sono solo constatazioni
cosa succede se i prolegomeni si acconguagliano ?
ReplyDeletesecondo me STRAKER PUPPA, vorrei comunque un vostro parere.
Zret attendi l'acconguagliamento dei prolegomeni sdraiato sui binari, un treno prima o poi potrebbe passare.