http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/11/monti-conferma-lintenzione-di.html
Monti conferma l'intenzione di rinunciare alla sovranità nazionale
Il nuovo presidente del consigli Mario Monti ha testé annunciato che:
Non
dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi e di gravi
crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono per
definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali ad un livello
comunitario.
Passi
avanti in che senso? Ma nel senso dell'unificazione politica che piano
piano nell'intento di questi governanti porterà alla distruzione delle
sovranità nazionali a scapito di un unico potere sovranazionale. Infatti
ascoltando il seguito del discorso scopriamo che:
E'
chiaro che il potere politico ma anche il senso di appartenenza dei
cittadini ad una collettività nazionale possono essere pronti a queste
cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle
diventa supeiore al costo del farle, perché c'è crisi in atto visibile,
conclamata.
Insomma nessuno rinuncerebbe alla sovranità nazionale se non costretto da una sorta di ricatto economico.
Da
quando esiste questo blog insieme a molti altri ha denunciato un simile
progetto (la costruzione del Nuovo Ordine Mondiale), vedi ad esempio
l'articolo in cui si riportava e commentava la traduzione di una intervista del politico francese Attali, che qui riporto (l'intervista si riferisce alla cosiddetta pandemia di influenza suina di due anni fa ed il grassetto è stato aggiunto dal sosttoscritto per evidenziare una frase di particolare importanza):
"La storia ci insegna che l'umanità evolve significativamente soltanto quando ha realmente paura: allora essa inizialmente sviluppa
meccanismi di difesa; a volte intollerabili (dei capri espiatori e dei
totalitarismi); a volte inutili (della distrazione); a volte efficaci
(delle terapeutiche, che allontanano se necessario tutti i principi
morali precedenti). Poi, una volta passata la crisi,
essa trasforma questi meccanismi per renderli compatibili con la
libertà individuale ed iscriverli in una politica di salute
democratica."
Per Attali, "Il sorgere di una pandemia potrebbe scatenare una di queste paure strutturanti", poiché essa farà emergere, "meglio
di qualsiasi discorso umanitario o ecologico, la presa di coscienza
della necessità di un altruismo, quanto meno interessato."
"E,
anche se, come bisogna ovviamente sperare, questa crisi non sarà molto
grave, non bisogna dimenticare, come per la crisi economica, di
impararne la lezione, affinché prima della prossima crisi - inevitabile
- si mettano in atto meccanismi di prevenzione e di controllo, come
anche processi logistici di un'equa distribuzione
di medicine e di vaccini. Si dovrà, per questo organizzare una
polizia mondiale, uno sistema mondiale di stoccaggio [delle risorse] e
quindi una fiscalità mondiale. Da questo si arriverebbe allora,
molto più rapidamente di quanto avrebbe permesso la sola ragione
economica, a mettere le basi di un vero e proprio governo mondiale."
Come fare allora a non capire che la crisi sia stata programmata a tavolino, come del resto denunciato da questo ed altri blog da alcuni anni a questa parte? Avevamo nei nostri articoli previsto che la crisi, gestita da chi l'aveva creata non poteva che acuirsi,
mentre i mass media di regime cercavano fino a poche settimane fa di
tranquillizzare tutti (esattamente come successe negli USA ai tempi
della crisi del 1929).
Immaginiamo che anche le alluvioni di queste ultime settimane siano una benedizione per questi governanti. Del resto anche l'emergenza nucleare di Fukushima ha portato alle stesse richieste di un governo mondiale in risposta alle emergenze ambientali, e le varie calamità del passato sono state salutate come grandi opportunità dai nostri leader mondiali.
Pur
non conoscendo le persone che hanno portato avanti il progetto qui
sotto riportato condivido in pieno le loro idee (ovviamente la non
menzione delle scie chimiche
mi lascia sempre qualche perplessità, visto che si tratta di alcuni
milioni di euro al giorno prelevati da fondi neri che si trasformano in
veleni, invece di essere utilizzati per estinguere a tempo di record il
debito creato da banche, governi e grande finanza).
SALVIAMO L’ITALIA – Appello al popolo lavoratore
La
partecipata Assemblea di Chianciano Terme, «Fuori dall’euro! Fuori dal
debito», svoltasi il 22-23 ottobre, dopo analisi accurata delle crisi,
consapevole del momento storico che attraversa il nostro paese, elesse
un Comitato ad interim allo scopo di dare continuità e forma alla
comune iniziativa e preparare una seconda assemblea che si svolgerà a
Roma entro la fine di gennaio 2012. In questa direzione, per costituire
un fronte ampio, va l’Appello che sottoponiamo al giudizio di ognuno,
nella speranza che sia condiviso, sottoscritto, diffuso. Sui siti web
Sollevazione e Appello al Popolo chiunque potrà seguire il nostro
cammino.
Per il Movimento Popolare di Liberazione
(Stefano D’Andrea, Massimo De Santi, Leonardo Mazzei, Moreno Pasquinelli)
SALVIAMO L’ITALIA
Appello al popolo lavoratore
Berlusconi
se ne va, defenestrato non dal popolo ma da una congiura ordita dal
grande capitalismo finanziario internazionale, di cui egli è stato
pedina. Se i poteri forti festeggiano, tra le masse popolari prevale
quindi l’incertezza per il futuro e la paura. Con Monti si passerà dalla
padella alla brace. Egli è infatti un emissario, incaricato dalla
possente mafia finanziaria globale di riscuotere il pizzo, affinché gli
italiani siano obbligati a restituire i crediti concessi con i relativi
interessi.
Debiti
raddoppiati da quando l’Italia è entrata nell’Unione europea,
contratti da una casta politica corrotta e fluiti in gran parte, sotto
forma di titoli e obbligazioni, nei forzieri delle banche e nelle
tasche di quel 10% di popolazione che possiede il 50% della ricchezza
nazionale.
All’opposto,
da quando la curva del debito pubblico è salita in alto, le condizioni
di vita e di lavoro della maggioranza degli italiani sono precipitate
verso il basso. Sono aumentati i disoccupati, i precari, gli esclusi, a
danno del potere d’acquisto dei salari; spingendo così milioni di
cittadini ad indebitarsi per vivere decentemente.
Chi
pensa che Monti, per sanare il debito pubblico, metterà le mani nelle
tasche del 10% dei milionari, dei parassiti e della speculazione si
illude. Da buon liberista che crede nel mercato globale, egli ritiene
che solo finanziando questa minoranza di paperoni si potranno
spostare i soldi dalla rendita all’investimento rimettendo in moto
l’economia. Il futuro governo attuerà quindi una gigantesca rapina a
danno della maggioranza dei cittadini. Una macelleria sociale
bilanciata da una patrimoniale di facciata, e giustificata col miraggio
della futura “crescita economica”.
Occorre
respingere la cura da cavallo di Monti non solo perché è ingiusta,
crudele e classista, ma anche perché spingerà il paese in una recessione
ancor più profonda. Il risultato sarà che la cosca
finanziario-bancaria e la minoranza dei milionari imboscheranno le loro
rendite e non investiranno, che crolleranno le stesse entrate fiscali
dello stato, avvicinando così il rischio che l’Italia si veda costretta
a non poter rimborsare il debito estero (default).
Vi
è poi un altro pericolo. Ammesso e non concesso che Monti riesca a
compiere la sua ignobile rapina di massa, quest’impresa potrebbe
rivelarsi vana ove uno qualsiasi dei paesi occidentali conoscesse una
nuova crisi bancaria, ciò che renderebbe altamente probabile la
deprecata insolvenza. Non sono infatti i debiti sovrani che hanno
causato la crisi del capitalismo; non sarà dunque l’eventuale
“risanamento” dei conti pubblici italiani a sventare il rischio di
un’implosione dell’Unione europea e della fine della moneta unica.
Entrambi cadranno comunque, e i sacrifici di lacrime e sangue che si
richiedono ai popoli, risulteranno inutili. Sarebbe come riempire un
recipiente bucato.
C’è
infine un’ultima ragione che ci impone di fermare Monti. Egli ci viene
presentato come il Salvatore della Patria, in verità la sua patria non
è l’Italia, ma il mercato globale. Salito al potere attraverso un
golpe finanziario-bancario pilotato dal Presidente Napolitano, Monti
rappresenta quelle grandi potenze che vogliono togliere al nostro paese
gli ultimi brandelli di sovranità nazionale (senza la quale non c’è né
sovranità popolare né democrazia), che puntano a trasformarlo in un
protettorato. Il popolo italiano è dunque posto davanti all’alternativa:
perire per l’euro o salvarsi abbandonandolo al suo destino.
Fermare
Monti quindi, ad ogni costo. Ma come inceppare la sua macchina? Non si
può fare affidamento sulle forze politiche esistenti, tutte
avvinghiate al sistema di potere, succubi del 10% dei milionari
speculatori e quindi incapaci di indicare valide e radicali soluzioni
per uscire da questa crisi epocale. Senza una rivoluzione democratica,
il popolo italiano non ha scampo. Questa sollevazione è nell’ordine
delle cose. Le forze sistemiche lavorano, per adesso solo con la
propaganda, per soffocarla sul nascere, noi dobbiamo invece
alimentarla, dargli una prospettiva. Per farlo dobbiamo costruire un
ampio schieramento popolare, un fronte che non si limiti a respingere
la cura da cavallo di Monti, ma che sappia opporre un programma
d’emergenza alternativo.
Un
programma d’emergenza per dare uno sbocco all’opposizione sociale
diffusa ma ancora incerta e frammentata, che dovrà invece candidarsi a
guidare il paese per portarlo fuori dall’abisso in cui è sprofondato.
Questo programma deve fondarsi su sette principali proposte politiche:
- (1) l’uscita dall’Unione europea e dalla NATO, la chiusura della basi americane, il ritiro di tutte le missioni militari all’estero, per riconquistare la piena autodeterminazione politica e porre fine ad ogni politica colonialista.
- (2) L’abbandono dell’euro e la ripresa della sovranità monetaria.
- (3) Il controllo pubblico sulla Banca d’Italia e l’intero sistema bancario e assicurativo.
- (4) La nazionalizzazione e la protezione dei settori vitali dell’economia nazionale, e il rafforzamento della gestione pubblica dei beni comuni come l’ambiente, l’acqua, l’energia, l’istruzione, la salute.
- (5) Una moratoria sul pagamento dei debiti esteri affinché gli eventuali sacrifici richiesti al popolo lavoratore servano per salvare il paese e non per ingrassare la grande finanza predatoria straniera.
- (6) Un piano nazionale per il lavoro, per debellare la disoccupazione. (7) La difesa e il rilancio della Costituzione repubblicana per un Parlamento popolare eletto con legge elettorale proporzionale.
Per il Movimento Popolare di Liberazione
Per adesioni: inviare una e-mail a movimentopopolarediliberazione@gmail.com, indicando nome, cognome, città, indirizzo di posta elettronica e se preferite anche il numero di telefono
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ReplyDeleteMonti conferma l'intenzione di rinunciare alla sovranità nazionale
ReplyDeleteTu invece con tutte le canne che ti sei fumato hai rinunciato alla sovranità sul tuo cervello da un bel pezzo ...
corrado cannaiolo cialtrone
ReplyDelete1) Dove sono le deportazioni di massa?
2) Dove sono le vaccinazioni forzate?
3) Dove sono le fosse comuni e i milioni di morti causati dal vaccino ah1n1?
4) Dove sono le bombe atomiche usate per arrestare la perdita del pozzo BP?
5) Dove sono i 40 milioni di americani deportati e i relativi campi di concentramento?
6) Dove sono i milioni di bare?
7) Dove sono le prove che l'incidente di Smolensk è stato un attentato?
8) Dove sono le prove che l'incidente di Nigel Farage è stato un attentato?
9) Dove sono le prove che lo squalene (tra l'altro prodotto anche dal nostro corpo) fa ciò che dici?
10) Quanto hai pagato la laurea?
Se percepisce soldi ora è sicuramente in nero quindi non paga tasse, non ha quindi diritto a parlare.
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