http://www.tankerenemy.com/2012/01/aumentano-i-casi-di-corridori-colpiti.html
Aumentano i casi di corridori colpiti da arresto cardiaco
Una
recente ricerca dimostra che un numero sempre maggiore di maratoneti è
colpito da infarti. Troveremo sempre qualcuno pronto a fornire
spiegazioni tanto rassicuranti quanto speciose, ma non saremo molto
lontani dal vero, se penseremo che l’aumento degli attacchi cardiaci fra
gli atleti possa essere ricondotto alla dispersione, tra gli altri
veleni, di bario,
il metallo pesante che indebolisce i muscoli… ed il cuore è un muscolo.
Il noto detto latino “mens sana in corpore sano” (ma in Giovenale
l’espressione possedeva un significato diverso da quello che gli si
attribuisce oggi) ha ormai assunto una valenza ironica: sono proprio
gli sportivi, soprattutto quelli che praticano attività agonistica
all’aperto, a rischiare di più. Il ritmo respiratorio più veloce,
associato ad una maggiore inspirazione d’aria (contaminata da
nanoparticolato metallico e polimeri) implica le conseguenze che si
possono facilmente immaginare. Per quanto riguarda la sanità mentale,
infine, è sufficiente scorrere codesta lista per vedere dov’è finita.
Il rischio di arresto cardiaco durante una maratona o una mezza maratona è solitamente basso, ma, negli ultimi dieci anni, è significativamente aumentato. Lo afferma uno studio statunitense appena pubblicato sul “New England Journal of Medicine”. Secondo i ricercatori, gli uomini corrono un rischio maggiore rispetto alle donne. Gli studiosi asseriscono che rappresentano un pericolo maggiore per le arterie e il cuore le maratone rispetto alle mezze maratone.
"I risultati suggeriscono che i corridori ed i loro medici devono rendersi conto che le malattie cardiache possono prendere piede anche su atleti che sembrerebbero essere il ritratto della salute", ha spiegato Aaron Baggish, coautore dello studio e medico del Massachusetts General Hospital. "Essere un corridore è uno dei modi migliori per rimanere in buona salute e ridurre il rischio di malattie, ma ovviamente non garantisce una protezione dalle malattie al 100 per cento", ha aggiunto. "Le persone che riscontrano maggiori difficolta' sono quelle con disturbi congeniti o che hanno comunque sviluppato questo tipo di disturbi durante il normale processo di invecchiamento".
La partecipazione alle gare sulla lunga distanza è rapidamente aumentata negli ultimi anni. Solo negli Stati Uniti la partecipazione alle maratone (42 km) è quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni, arrivando a coinvolgere nel 2010 circa 2 milioni di persone. I risultati della ricerca sono basati su un archivio che ha riunito tutte le maratone e mezze maratone svolte negli Stati Uniti da gennaio 2000 fino al maggio 2010, arrivando a comprendere informazioni su 10,9 milioni di iscritti.
In tutto, sono stati diagnosticati 59 casi di arresti cardiaci, 42 dei quali fatali; il che significa un rischio di uno su 184.000 corridori, con un rischio di morte improvvisa di uno su 259.000. "Una percentuale complessivamente bassa", ha detto Baggish. Il rischio di arresto cardiaco è stato di cinque volte superiore negli gli uomini rispetto alle donne, triplicando negli ultimi cinque anni di studio. "Tende a cimentarsi a questo tipo di gare anche gente che è stata precedentemente sedentaria ed è chiaro che in questi casi prevalgono fattori di rischio cardiovascolare maggiori", ha concluso.
Fonte: ecplanet
Il rischio di arresto cardiaco durante una maratona o una mezza maratona è solitamente basso, ma, negli ultimi dieci anni, è significativamente aumentato. Lo afferma uno studio statunitense appena pubblicato sul “New England Journal of Medicine”. Secondo i ricercatori, gli uomini corrono un rischio maggiore rispetto alle donne. Gli studiosi asseriscono che rappresentano un pericolo maggiore per le arterie e il cuore le maratone rispetto alle mezze maratone.
"I risultati suggeriscono che i corridori ed i loro medici devono rendersi conto che le malattie cardiache possono prendere piede anche su atleti che sembrerebbero essere il ritratto della salute", ha spiegato Aaron Baggish, coautore dello studio e medico del Massachusetts General Hospital. "Essere un corridore è uno dei modi migliori per rimanere in buona salute e ridurre il rischio di malattie, ma ovviamente non garantisce una protezione dalle malattie al 100 per cento", ha aggiunto. "Le persone che riscontrano maggiori difficolta' sono quelle con disturbi congeniti o che hanno comunque sviluppato questo tipo di disturbi durante il normale processo di invecchiamento".
La partecipazione alle gare sulla lunga distanza è rapidamente aumentata negli ultimi anni. Solo negli Stati Uniti la partecipazione alle maratone (42 km) è quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni, arrivando a coinvolgere nel 2010 circa 2 milioni di persone. I risultati della ricerca sono basati su un archivio che ha riunito tutte le maratone e mezze maratone svolte negli Stati Uniti da gennaio 2000 fino al maggio 2010, arrivando a comprendere informazioni su 10,9 milioni di iscritti.
In tutto, sono stati diagnosticati 59 casi di arresti cardiaci, 42 dei quali fatali; il che significa un rischio di uno su 184.000 corridori, con un rischio di morte improvvisa di uno su 259.000. "Una percentuale complessivamente bassa", ha detto Baggish. Il rischio di arresto cardiaco è stato di cinque volte superiore negli gli uomini rispetto alle donne, triplicando negli ultimi cinque anni di studio. "Tende a cimentarsi a questo tipo di gare anche gente che è stata precedentemente sedentaria ed è chiaro che in questi casi prevalgono fattori di rischio cardiovascolare maggiori", ha concluso.
Fonte: ecplanet
Ovviamente perchè è aumentato il numero di coloro che corrono, quindi il numero degli incidenti, quindi l'interesse dei medici e degli studi scientifici a riguardo.
ReplyDeleteLe scie c'entrano come i cazzi a merenda. E scusate se dico merenda.
A parte la solita lista di proscrizione
ReplyDeletePer quanto riguarda la sanità mentale, infine, è sufficiente scorrere codesta lista per vedere dov’è finita.
degli identifàid, cari i miei ducetti del terrazzino di 'sto telemetro, meritereste di essere presi a schiaffi sulle orecchie a due a due sin quando diventano dispari: che cazzo, correre una maratona non è come dirlo, se sempre più persone impreparate lo fanno, è ovvio che corrono dei rischi (anche gravi) altro che minchiabario da minchiascie.
Mio cognato ora ha più di 60 anni, si allena tutte le mattine e anni fa ha corso la maratona di Stoccolma (se non ricordo male) in 3 ore o poco più, manderei lui a rincorrervi per gli schiaffi di cui sopra, e voglio vedere se non alzate il culo e vi riempite di bario i polmoni per ore e per chilometri pur di sfuggirgli, straccioni scaldapoltrone fannulloni bugiardi falsificatori che non siete altro.
Secondo me sono tutti lettori del sul blog... ho sempre detto che la stupidità fa male all'organismo.
ReplyDeleteDetto da chi non ha mai fatto attività sportiva rende la cosa sicuramente credibile HAHAHAH fare una maratona è ben diverso che la corsetta da 15 km valutiamo invece il quanto è il rischio di infarto tra la popolazione sedentaria, fumatori, ecc... e mettiamole a confronto. Già fanno delle pessime figure con le leggende metropolitane poi quando si spingono in altri campi peggiorano ancora la situazione che tristezza
ReplyDeleteMAI fatto attività? Ma lo hai visto zompettare scappando come un coniglio???? :D
ReplyDeleteWasp, se leggi qui, posta il link al tuo articolo che non lo trovo..
Esilarante...
Sopratutto quale studio? Quale fonte? Parlo in doppia veste di soccorritore(fortunatamente mai intervenuto con rcp) e di uno che si sta preparando alla 1/2 maratona (per il 6 maggio), ma credi che sia semplice? O forse intendevi le uniche maratone a cui partecipi: gare di seghe (non solo mentali) con tuo fratello e corradino?
ReplyDelete'azzo: niente niente questi qua hanno suggerito una nuova tesi difensiva a chi viene beccato all'antidoping? "NOn mi ero dopato!È tutta colpa delle scie chimiche che mi hanno contaminato perché svolgo il mio lavoro sempre all'aperto!". E sono pronto a scommettere che esisteranno pure giornali pronti a difendere tali tesi (Tuttosport? Ma allora leggete nel pensiero!).
ReplyDeleteCorrado l'avvoltoio ha detto...
ReplyDeleteper una delle solite coincidenze stavo per segnalarvi il caso di un figlio di una mia ex collega, che è orto di infarto facendo attività sportiva; il ragazzo era perfettamente sano come da certificati medici prodotti per partecipare all'attività sportiva.
E' triste pensare che la madre, venuta a conoscenza delle scie chimiche dal sottoscritto, abbia chiuso gli occhi di fronte a questa terribile realtà.
facendo una piccola ricerca su internet ho trovato tre casi simili
E risponde l'altro mangiacarogne
Straker ha detto...
Ciao Corrado, diversi lettori mi hanno raccontanto di episodi simili. Personalmente conoscevo un professionista che tutte le mattine faceva footing sulla ciclabile. Morto stecchito durante una di queste corse.
Come sempre speculano anche sui morti, pur di aver ragione