Wednesday, February 29, 2012

Intervista con l'alieno

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Intervista con l'alieno


Come dal letame nascono i fiori, così da quel Pirla delle Perle nascono suggerimenti involontari e indicazioni di verità. Lui, l’Innominabile, pensa di essere spiritoso e invece se lo si chiamasse “Demolition man” sarebbe un bel titolo per lui. Azzeccato.
Tutte le sue energie mentali sono impegnate a combattere principalmente quattro o cinque ricercatori indipendenti, con particolare predilezione per Rosario Marcianò.
Il sospetto che sia pagato per farlo è altissimo, aggettivo superlativo che fa rima col suo cognome. Tuttavia, voglio qui pubblicamente ringraziare il Pirla delle Perle per avermi fatto accendere una lampadina in testa.
Poiché riporta la telefonata tra il regista Varo Venturi e Paolo Franceschetti, resa pubblica da quest’ultimo sul suo blog, ho voluto anch’io, come suggerito dal Venturi, cercare di vedere qualche legame tra alieni e massoni.
Da quando ha la tecnologia per farlo, la casta militare mondiale si è sovrapposta a fenomeni naturali da sempre esistiti, come i terremoti e le perturbazioni climatiche, scatenandoli a piacere, come una specie si false flag applicata al territorio. E come nelle più classiche false flag il colpevole è colui che viene indicato come tale dallo stesso agente dell’attentato, così, con le armi scalari, viene indicata la natura come colpevole, dato che nel suo repertorio ha sempre avuto terremoti e altri sconvolgimenti climatici.
Premesso questo, mi sono chiesto se anche gli avvistamenti ufologici sottostanno alla stessa legge. Ovvero, da sempre siamo visitati da entità extraterrestri, ma solo nel XX secolo la casta militare ha preso possesso, con le buone o con le cattive, di loro astronavi, loro equipaggi e tecnologia aliena connessa.
Noi carne da cannone, nonché gregge belante e distratto, siamo stati tenuti all’oscuro dei progressi compiuti dai militari, in ordine all’acquisizione di armi di distruzione di massa, energie diverse da quelle conosciute e altri marchingegni che nemmeno c’immaginiamo.
Di modo che, se tale premessa è corretta, l’alieno che Leonard D’Andrea e un’altra quindicina di persone hanno visto a partire da sabato 11 fino a martedì 14 febbraio, avrebbe potuto essere un prodotto robotico delle tecnologie militari acquisite dai contatti alieni dei decenni scorsi, lasciato “pascolare” non lontano dalla sua abituale residenza in quel di Aviano.
In tal caso, siccome il popolo bue viene ultimamente tempestato di brutte notizie onde renderlo malleabile attraverso la paura, poiché un uomo spaventato è più facilmente dominabile, anche il rinfocolare del terrore dell’ignoto, sotto forma non di un semplice dischetto volante nel cielo, ma di un essere di altri mondi, rientra nel quadro generale di lanciare messaggi messianici da fine del mondo.
Nessuno ignora che nella Bibbia si parla di “ultimi tempi”, in cui fra le altre cose (terremoti, ecc.) ci saranno “segni nel cielo”. I Testimoni di Geova, da alcuni complottisti accusati di essere di matrice massonica, ci rompono i maroni doviziosamente da decenni, ogni domenica e feste comandate, su questo preciso tema. E anche una certa parte di ufologi, diciamo così mistici, tendono a considerare gli alieni al pari di nostri angeli custodi, che mai e poi mai permetteranno che il “coronamento della creazione”, l’uomo, si estingua in un olocausto nucleare.
Entrambi i gruppi, Testimoni di Geova e ufologi mistici, sono lasciati benevolmente esprimersi con non pochi successi in termini di ascolto e seguito. Tutto fa brodo, per gli Illuminati che, dopo averci colpevolizzati per la situazione di crisi economica attuale, ci suggeriscono uno spiraglio di speranza facendoci intravedere nuovi mondi, nuove soluzioni alla crisi dei valori, con una nuova religione che sarà un misto di tutte quelle già esistenti e che fornirà una specie di valvola di sfogo a disposizione dell’oligarchia dominante nel prossimo NWO.
Infatti, gli Illuminati sono consapevoli che un esercito di schiavi, impegnati a soddisfare tutti i loro capricci, avrà pur bisogno di un rinforzo psicologico atto a rendere sopportabile il nuovo tipo d’esistenza.
Nella speranza di saperne di più in merito alla straordinaria esperienza di Leonard, tenuto conto che è capitata a pochi chilometri da
casa mia, ho voluto fare due chiacchiere con Paolo Pasqualini, di Monfalcone. L’avevo conosciuto tre anni fa a una conferenza sui cerchi nel grano, in cui lui era relatore. L’ho incontrato pochi giorni fa e la cosa più pazzesca che mi ha detto è che, siccome l’undici febbraio era il mio compleanno, l’alieno è stato mandato apposta per me, per mandarmi un messaggio preciso. A me!
Se l’avessi visto con i miei occhi, la cosa potrebbe anche avere un senso, un po’ come capita a chi vede la Madonna, che ha poi la vita completamente sconvolta. Bisogna essere predisposti. Pensate che io non sono mai riuscito a vedere neanche uno gnomo! Figurarsi un Dargos, come è stato chiamato quell’alieno visto a Mortegliano, a Oderzo e a Udine.
Che un alieno venga fatto scomodare per lanciare un messaggio (quale?) al sottoscritto, sarebbe come se Dio avesse tempo di occuparsi delle mie faccende. Sappiamo bene invece che Lui ha altri pensieri per la testa e non ha tempo di occuparsi di quel che succede su questo piccolo pianeta di periferia.
Conoscendolo meglio, dopo tre anni dall’ultima volta che lo avevo visto e sentito, ho scoperto che anche Paolo Pasqualini fa parte degli ufologi mistici. Non che ci sia niente di male in questo, sia chiaro! Frequenta infatti l’associazione “Ali sul mondo”, di Trieste, in cui si tengono sedute di meditazione e si organizzano conferenze su temi esoterici.
Considerato che Leonard è stato contattato da ufologi di Siracusa che gli hanno spiegato per quale ragione la sua macchina funzionava a differenza di tutte le altre, e cioè che lui, essendo un ragazzo semplice, è stato scelto dal Dargos affinché ne portasse coraggiosamente testimonianza, mi chiedo qual è la percentuale di ufologi che credono ad un rapporto diretto tra alieni ed esseri spirituali. Ma ancora di più mi chiedo, se gli alieni che vediamo in circolazione sono alle dipendenze della casta militare umana, fino a che punto gli ufologi mistici diventano funzionali agli scopi degli Illuminati?
Che sono, non dimentichiamolo, quelli di instaurare il nuovo governo mondiale, passando attraverso una fase di caos e sfociando, su richiesta della stessa popolazione, in una dittatura nuova di zecca, magari ottenuta dopo l’unione di tutti gli eserciti mondiali allertati per fronteggiare un’invasione aliena.
Se i militari, agli ordini dell’élite mondialista, gestiscono tutta la faccenda, potrebbero inscenare un’invasione dalla Terra a colpi di ologrammi, che la gente non saprebbe riconoscere, e noi tutti potremmo ritrovarci, una volta sconfitti per finta i cattivi extraterrestri, con un unico esercito mondiale, che vedrà automaticamente la nascita di un unico governo mondiale, con moneta unica elettronica e un’unica religione tipo New Age che seguiranno a ruota.
Il tutto avrebbe senso e ogni tessera del puzzle andrebbe al suo posto. Microchip sottocutaneo compreso. Rimangono però aperti molti interrogativi su come i militari siano riusciti ad entrare in possesso della tecnologia aliena. Ebbene, il primo caso documentato di UFO crash, cioè di schianto al suolo di un disco volante, risale al 1933 e capitò proprio in Italia. Il Duce fu informato e diede ordine di tenere segreto l’avvenimento. Non si sa dove siano finiti i resti del velivolo, ma di certo non li hanno buttati via, poiché vi intravedevano forse un’utilità in termini di potenziale bellico. Idem con l’ancora più famoso schianto di Roswell del 1947.
Da quell’epoca sono passati 65 anni e di sicuro gli studi sono andati avanti segretamente: guerrafondai come sono, gli americani non si sono lasciati sfuggire l’occasione d’imparare tecniche di propulsione di molti anni avanti alle nostre. C’è perfino chi afferma che esseri d’altri mondi, senza che la popolazione civile ne sia stata informata (perché avrebbero dovuto farlo?), stiano collaborando da decenni con i nostri scienziati militari e se tale ipotesi è corretta, non ci si dovrebbe stupire se a metà febbraio un loro collaboratore alieno sia stato mandato a spasso tra la provincia di Udine e quella di Treviso. E chi ci garantisce che non sia ancora in circolazione e che si sposti solo di notte? E’ più probabile, però, che se lo siano riportato all’ovile.
Se l’Italia ha il primato del primo schianto di disco volante, quattordici anni prima di Roswell, ha anche un altro primato, se così si può dire. Un mese dopo l’incidente del New Mexico, a Raveo, uno sperduto paesino di Carnia, un alieno è stato visto scendere dalla sua astronave. Era il 14 agosto del 1947 e io l’ho sentito per la prima volta l’altro giorno da Paolo Pasqualini. La cosa non mi ha stupito perché in Carnia si vedono spesso luci sconosciute nel cielo, anche se in sei anni che vi ho abitato non ne ho vista nemmeno una. Oltretutto, la Carnia ha un’antica tradizione di streghe, benandanti ed esseri elementali. Non so se c’entra qualcosa, ma con gnomi, fate ed elfi, gli alieni non sfigurano.
Dunque, i militari, il tempo per costruire dischi volanti e anche per imparare direttamente dagli ospiti alieni tutti i segreti del mestiere, l’hanno avuto. Se poi ci chiediamo dove hanno fatto tutti i loro esperimenti e dove hanno tenuto nascosti i velivoli, non dobbiamo dimenticare che il Friuli è stato per decenni il confine orientale, con i cattivi comunisti a est e noi, i buoni, di qua dell’Isonzo, con un’infinità di caserme, polveriere e servitù militari assortite. E, in aggiunta a ciò, Pasqualini mi ha parlato dell’Area 51 italiana, interamente sotterranea al Friuli e al Veneto, tuttora in fase di completamento e che spiega i boati del Fadalto dell’anno scorso, di cui Mauro Corona ha anche dato una spiegazione vicina al vero.
Paolo mi raccontava che se un autotreno di 18 metri entra nel tunnel più estremo e viaggia a 60 Km all’ora, esce dall’altra parte dopo tre ore, il che corrisponde a 180 Km di lunghezza. Cosa che tra Friuli e Veneto ci puo’ anche stare. Alcuni avanzano anche l’ipotesi che Aviano sia sotterraneamente collegata con il Dal Molin di Vicenza, altra base militare americana. Sembrerebbe, di primo acchito, una leggenda metropolitana, anche perché non si capisce dove abbiano portato tutta quella terra rimossa, che dovrebbe ammontare a parecchie migliaia di tonnellate.
Tuttavia, i boati sul Fadalto li hanno sentiti tutti, la mostruosa escavatrice chiamata “talpa” esiste e sul web circolano sue foto all’ingresso di basi militari negli USA ed è un fatto assodato che la base di Aviano già negli anni Sessanta era profonda 160 metri e raggiungeva sette piani nel sottosuolo. Da quell’epoca possono essere andati ancora più sotto e sappiamo che al momento attuale vi conservano una cinquantina di testate nucleari. Il 28 luglio dell’anno scorso, grazie ai suoi amici del Club Aeronautico, Paolo ha potuto visitare la base di Aviano, anche se le bombe non gliele hanno fatte vedere, ma mi ha parlato di un carabiniere in pensione che tra il ‘96 e il ’98 era in servizio là sotto e che ha aperto per sbaglio una porta dietro la quale ha visto apparecchiature esotiche, di fattura non umana. Poco dopo è stato rimproverato da un suo superiore, per aver sbirciato qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Il carabiniere ovviamente ha raccontato a Paolo questo episodio in via del tutto confidenziale, ma se può essersi trattato di suggestione, può anche essersi trattato effettivamente di apparecchiature di origine aliena. E’ un po’ poco, comunque, a mio modesto parere, per dire che i nostri militari collaborino da anni con esseri provenienti dallo spazio.

Intanto, in attesa che il professor Chiumiento raccolga altri elementi e altre testimonianze, dobbiamo accontentarci di quello che ci riporta la letteratura ufologica. Infatti, Paolo mi ha citato il caso di Pier Fortunato Zanfretta, quella guardia giurata genovese che nel 1978 non solo vide alcuni esseri alti tre metri, ma fu da essi coinvolto in modo più invasivo. Gli fu affidata una misteriosa sfera, che però nessuno ha mai visto. Fu sottoposto ad ipnosi, non da Corrado Malanga, che ancora doveva venire alla ribalta, ma da uno psicoterapeuta di nome Mauro Moretti ed ebbe diverse “ricadute”, se così possiamo chiamare le abductions che lo videro protagonista. Zanfretta ebbe il suo momento di notorietà quando fu ospite della trasmissione “Portobello”, condotta da Enzo Tortora e andò anche in America per dare inizio ad un film sulla sua esperienza, ma poi non se ne fece nulla, forse perché si rifiutò di consegnare ai produttori della pellicola, in cambio di parecchi soldi, la sfera datagli dagli alieni.
Non so se posso vedervi un parallelismo, ma anche in seguito al caso D’Andrea alcune persone si sono recate dall’allevatore di struzzi di Mortegliano per offrirsi di ripagargli il danno provocato dall’alieno alla rete di recinzione. E per testimonianza diretta di Leonard al sottoscritto, la sua ragazza il 12 febbraio, passando sulla provinciale all’altezza della famosa rotonda, ha visto due uomini vestiti di scuro, uno dei quali teneva in mano un tablet. Anche qui potrebbe trattarsi di suggestione da parte della ragazza, oppure di due man in black recatisi sul posto a fare rilievi. Comunque sia, che si vestano sempre di nero sembrerebbe quasi vogliano rinsaldare la tesi della leggenda metropolitana. La faccenda, così, acquista risvolti fumettistici.
E anche il carissimo amico Paolo sembra uscito da un fumetto. Bisogna che lo presenti a Giuseppe Di Bernardo.







Si ringrazia il bambino Gianluigi per il disegno dell’alieno e dello struzzo, oltre all’ufologo Paolo Pasqualini per avermi rilasciato l’intervista.

13 comments:

  1. Beh, c'e' da dire che al nazistoide freeanimals brucia che gli sparcazzate indipendenti, alcuni probabilmente prezzolati, vengano messi regolarmente alla berlina da Perle Complottiste.
    Freeanimanls, PUPPA anche tu come il tuo amichetto, nonche' ricercatore indipezzente, Rosicario Cuor di Coniglio Marciano'
    :D

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  2. Freeanimals:
    ... Tuttavia, voglio qui pubblicamente ringraziare il Pirla delle Perle per avermi fatto accendere una lampadina in testa. ...
    Nel senso che hai il Q.I. di un paralume? No, perché visto quel che scrivi un paralume è probabilmente più intelligente di te.

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  3. Quando leggo questo genere di cose(e vedo foto come quella del signor Pasqualini) un po' mi vergogno di prendere per il culo gente con problemi mentali tanto palesi quanto profondi.

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    1. è quello che vado dicendo io da tempo. Se qui arriva una querela per qualcuno sono guai.

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  4. A proposito di Straker, ha tanto di quel senso dell'umorismo che non potevo non farlo notare.
    Freeanimals Feb 29, 2012 12:05 AM
    In questo mio ultimo articolo, all'inizio, faccio un accenno a te

    Straker Feb 29, 2012 12:55 AM
    In questo periodo mi citano spesso... anche in giudizio. LOL!

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  5. E quanto è idiota questo?
    robiesperrek Feb 29, 2012 03:32 AM
    ho stampato il volantino e ne ho fatto 300 copie,così farò per tutta la settimana,ho intenzione di far volantinaggio,ma non un giorno qualunque,solo quando le scie saranno più evidenti ed i passaggi frequenti.così mi faciliteranno il lavoro.un saluto

    Bravo schiavetto, hai anche pagato l'obolo per l'avvocato di Straker?

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  6. Paolo mi raccontava che se un autotreno di 18 metri entra nel tunnel più estremo e viaggia a 60 Km all’ora, esce dall’altra parte dopo tre ore, il che corrisponde a 180 Km di lunghezza. Cosa che tra Friuli e Veneto ci puo’ anche stare.

    A parte il fatto che è un'immane cazzata (e che è, si mettono a fare tunnel di centinaia di km. tra due regioni confinanti? Hanno chiuso le autostrade?) 'sti emeriti straccioni con che cosa caspita fanno colazione, biscotti, caffelatte e LSD?

    ilpeyote andate Hgare in un campo di ortiche

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    1. Rileggendo questa troiata m'è venuta in mente una cosa: ma 'sta minchia di tunnel ha una lunghezza variabile? Cioè: l'autotreno o qualsiasi altro veicolo - che non c'entra una fava che siano lunghi 18 o 10 o 15 m. - non "predetermina" la lunghezza di nessuna galleria: se quest'ultima è lunga x, se si va a z o y km/h è sempre lunga x. Adesso si misura una lunghezza in base al tempo di percorrenza?

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    2. "'sti emeriti straccioni con che cosa caspita fanno colazione, biscotti, caffelatte e LSD?"
      No Tigre, biscotti e caffelatte li hanno finiti. Di LSD, invece, ne hanno in quantita' industriale. Ma se continuano cosi', mi sa che lo finiscono presto...

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  7. Qualche gargarismo con la varechina è più salutare degli acidi che si fanno questi babbi...scusate ma chiamarli signori è troppo...

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  8. Ma nel tempo libero che fanno, si scambiano le fedine penali dicendo "ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho, ah associazione a delinquere mi manca"...

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