Tuesday, March 6, 2012

Uomini ed automi

http://straker-61.blogspot.com/2012/03/uomini-ed-automi.html

Uomini ed automi


T.A.V.: tirannia, arbitrio, violenza

Pierpaolo Pasolini è stato un intellettuale di grande valore, una delle ultime voci libere: le sue analisi della “cultura” di massa e della “civiltà” industriale, sono a distanza di decenni, di un’attualità corrosiva. Si pensi, a titolo di esempio, alla sua lucida diagnosi a proposito del mezzo televisivo.

Chiosa il narratore e regista in “Scritti corsari”, 9 dicembre 1973: “Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio ‘uomo’ che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali. La responsabilità della televisione, in tutto questo, è enorme. Non certo in quanto mezzo tecnico, ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che non si saprebbe dove collocare. E’ attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere. Non c’è dubbio che la televisione è autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come con dolore l’aratro rispetto ad un trattore. Il fascismo non è stato in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione, non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre” .

Pasolini, pur ignorando il pericolo insito nella tecnica in sé, che è comunque un offuscamento della vita, coglie il carattere dispotico e mistificatorio della televisione, adatta a plagiare l’opinione pubblica ed a corromperla. Si evidenzi soprattutto la condizione asimmetrica che si crea tra produttori di messaggi e fruitori: i primi impongono la loro visione del mondo ad un “cittadino” che interloquisce solo nel caso di giochi a premi o di brevi sfoghi contro la classe “politica”.

Tralasciamo, però, tale questione su cui il dibattito è aperto: è indubbio che il medium televisivo è, nel suo significante e nel suo significato pernicioso, né il suo influsso deleterio è scemato, nonostante l’avvento della Rete di cui la televisione riproduce solo i difetti. Questo basti.

Una celebre disamina di Pasolini circa la repressione perpetrata dalle forze dell’ordine durante le rivolte studentesche del 68-69, risulta oggi obsoleta, se non sfocata. Sorvoliamo su certe categorie e termini che risentono di una lettura post-marxista della società: concentriamo l’attenzione su alcune asserzioni a proposito dell’appartenenza di manifestanti e di esponenti delle forze dell’ordine alla stessa classe media o proletaria. Gli agenti che manganellavano gli universitari erano figli di operai o piccoli impiegati proprio come i manganellati. Quindi i tafferugli e le violenze opponevano sfruttati contro sfruttati. Ciò era, in parte, vero: Pasolini, però, per via di una sua visione “romantica” dell’uomo, credeva che, dietro le divise, potesse albergare una coscienza. In verità, situazioni transazionali ci spiegano che un uomo, nel momento in cui si identifica con il sistema dispotico, tramite un paziente ed efficace processo di indottrinamento, non è più uomo, ma, verbigrazia, militare. Il militare è l’antitesi netta, irredimibile dell’uomo. Egli è simile ad un automa, ma senza la ferocia gratuita dell’automa.

Così, quando vediamo i birri, armati fino ai denti, che infieriscono, tracotanti ed implacabili, contro cittadini che manifestano o automobilisti che hanno superato di cinque kilometri il limite di velocità o l’adolescente scoperto con uno spinello, siamo al cospetto di una situazione sproporzionata, profondamente sbilanciata: da un lato oppressori facinorosi, dall’altro persone oppresse.

Vero è che molti movimenti di protesta sono infiltrati dai servizi, se non addirittura creati dai poteri forti, ma assistere al cruento spettacolo di agenti che percuotono donne ed uomini pacifici di ogni età, fracassando teste ed ossa, può suscitare solo riprovazione. Se negli ‘60 e ’70 del XX secolo, alcuni agenti di pubblica sicurezza (?) e carabinieri che erano mandati a lanciare lacrimogeni ed a usare gli sfollagente contro i “sessanttottini”, erano ancora aggrappati ad un simulacro di umanità, oggi, tranne qualche eccezione, la polizia forma un esercito di picchiatori professionisti. Addestrati non solo a provocare ed a malmenare, ma soprattutto a sradicare qualsiasi residuo di sentimento e valore (il rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali denunciato da Pasolini), possono ferire ed uccidere senza sensi di colpa, piuttosto godendo sino all’orgasmo delle loro scellerate gesta, come i soldati statunitensi che in Iraq compiono il tiro al bersaglio su civili inermi. La guerra è solo un gioco; le manifestazioni un pretesto per flettere i muscoli e la protervia per opera di chi non è cittadino, perché docile schiavo del regime, non è uomo, perché non lo è più e forse non lo è mai stato.

7 comments:

  1. Zret perché non parli solo di cose che comprendi?
    Vero che cosi, visto CHE NON CAPISCI UN CAZZO dovresti stare sempre zitto, ma il mondo ne guadagnerebbe.

    Poi sono provate collusioni tra no tav e terroristi, tante è vero che l'ottimo magistrato Caselli li ha fatti fermare e i no tav hanno dimostrato il loro fascismo di base attaccando Caselli

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  2. la soglia che trasforma l'uomo in un automa è diversa per ognuno di noi. Alcuni non lo diventano mai, ma sono pochi
    Altri invece sono proprio idioti e non capiscono niente.

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  3. 'o professò cogliò secondo me ha la stessa cultura di uno sgabello dell'IKEA. E' arrivato lui, a interpretare Pasolini, stracitato a sproposito dopo i fatti in Val di Susa, banalizzandone il pensiero in modo imbarazzante con cazzate tipo i birri, armati fino ai denti, che infieriscono, tracotanti ed implacabili, contro cittadini che manifestano o automobilisti che hanno superato di cinque kilometri il limite di velocità.

    E ha il "coraggio" (col culo al caldo, ovvio) di paragonare il superamento dei limiti di velocità con multa annessa alla repressione verso una manifestazione?

    Ma che vada Hgare in un campo di ortiche, 'sto straccione, lui e chi non glielo dice.

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  4. Perchè io, che sono un NO TAV, devo sentire certe beeep da parte di un personaggio che non ha nessun diritto di parlare perchè screditato da decine e decine di cavolate?

    vale56 io sono un NO TAV ma mai mi sognerei di dire certe cose contro Caselli, perché se gli arrestati hanno fatto delle cavolate è giusto arrestarli

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  5. Ecco Luca: per quanto possa essere informato (mi baso soprattutto sugli aspetti economici, non sono un tuttologo, e ho letto articoli e articoli di Ponte che potranno essere opinabili ma mi paiono documentati e corretti) mi metto anch'io tra i "no-tav". Ma penso con la mia testa e se del caso discuto, e "comprendo" certe ragioni, anche se - da quel che ne so, ripeto, posso sbagliare - non capisco (sintetizzo) i NIMBY tout court (dopo LUSTRI di discussioni) e condanno - ovviamente, solo certi idioti che conosciamo bene lo fanno - gli attacchi a persone specchiate come Caselli, che non fanno altro che applicare leggi in modo trasparente e onesto.

    Gli straccioni indipezzenti sono un altro discorso.

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  6. @luca favro: il sedicente capo dei no tav (perino)ha insultato più volte il magistrato caselli che è una persona di almeno 10 ordini migliore di Perino e dello pseudo comico razziste ad evasore fiscale beppe grullo (u voluta):

    http://www.torinotoday.it/cronaca/contestazioni-no-tav-magistrato-caselli-presentazione-libro.html

    http://www.nuovasocieta.it/attualita/item/31676-caselli-io-mafioso-idiozia-non-rispondo-a-grillo-e-imputato-perino-no-tav-gli-abbiamo-fatto-pubblicita-ora-e-vittima.html

    http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/No-Tav-Perino-Stiamo-facendo-pubblicita-48442.aspx

    o i no tav prendono le distanze da certi personaggi (come il coglione che Marco "pecorella che si è paragonato ad impastato, dimanticado che impastato sarebbe stato dall'altra parte della barricate, e non con i no tav http://lastecca.wordpress.com/2012/03/02/marco-pecorella-bruno-si-paragona-a-impastato/)

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  7. Tuo padre era un carabinieri, Zret... ricorda.

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