...ennesima serie di puttanate del sig. anticorpi, alcune mie osservazioni in blu.
Mi scuso per il tedio che vi do, ma è tutta colpa del signore (si fa per dire) che ho sopracitato.
tdm
http://www.anticorpi.info/2012/04/una-civilta-che-cospira-contro-se.html
05 aprile 2012
Una Civiltà che Cospira Contro Sè Stessa
Non dico mai alle persone a che cosa esse debbano o non debbano credere.
La persuasione è appunto uno dei problemi storici, dei rapporti di dominio e prevaricazione.
E'
un ingrediente, il desiderio di convincere, così profondamente
connaturato al "problema" che ci troviamo ad affrontare come civiltà,
che non può certo fare parte della possibile "soluzione".
Ovvio che ogni questione, così come ogni medaglia, ha un suo lato in luce, ed un altro in ombra.
Ovvero: per
ogni persuasore pronto a dire alle folle a cosa, e come, esse debbano
credere, ci sono infatti "moltitudini" di esseri umani, folle di
individui alienati da loro stessi, che farebbero di tutto (a costo di dar dietro a-setticamente ai più psicopatici leader ideologici, religiosi, politici), piuttosto di prendersi la responsabilità di un pensiero veramente critico e indipendente.
Ciò
vale anche, naturalmente, per quanto riguarda il tema della "grande
cospirazione globale". Un tema così attuale e vivacemente dibattutto in
tutto il mondo. Un tema così ignorato oppure omertosamente trascurato, invece, dalle nostre parti. Quello
che però mi fa ridere, di certa gente che respinge in blocco questa
ipotesi, pur sapendo genericamente di cosa si tratta, è la tipica
risposta "standard", che dà questo genere di individuo, per liquidare in
fretta la questione: "Una cospirazione mondiale? Baggianate: Io non credo alle cospirazioni!"
Cosa ci trovo da ridere?
Bé,
intanto persino la storia ufficiale, quella che conosciamo dai libri
(libri di storia che, non dimentichiamolo, sono stati scritti dai
"vincitori"; dai dominatori, di questa "storia"), e che nella mia
modesta opinione contiene una sequenza incredibile di baggianate e
frottole volutamente raccontate in maniera disordinata, sviante e
affatto organica; ebbene, pure la storia
ufficiale, apparentemente lineare e senza sbaffature, ammette
apertamente che le "cospirazioni" sono sempre state il "pane quotidiano"
degli avvenimenti storici mondiali.
Che si tratti di tradimenti,
sordide trame e intrighi di corte, "rovesciamenti" politici
accuratamente preparati nell'ombra e nella clandestinità, avvelenamenti,
attentati o misteriose sparizioni, quel puzzle volutamente sparpagliato
e "casuale", che leggiamo sui libri, e che ci insegnano essere lo
specchio fedele del nostro passato (del "da dove" noi proveniamo; e
perciò del "verso dove" stiamo andando, sempre "casualmente"), ammette
senza problemi questa "prassi" storica operata dal potere nelle sue
multiformi espressioni.
E
allora, in che cosa risiederebbe mai, la cosiddetta assurdità, o
incongruenza, di un ipotesi "cospirazionista", su scala globale, ai
nostri giorni?
Vi è poi un aspetto, anzi ve ne sono molti, di natura psicologica, sulla questione del "rifiuto in blocco", della liquidazione troppo frettolosa, di una tale ipotesi.
Un rifiuto 'senza ma e senza se' è un comprotamento reattivo, difensivo, di una psiche troppo assuefatte alle comode ovvietà.
Come ho sempre ripetuto, ogni
cosa che giunge a "manifestazione", nel mondo là fuori, trova le sue
condizioni di possibilità in uno stato di salute o malattia, di
equilibrio o squilibrio interiore dello essere umano. E viceversa.
Micro-cosmo e Macro-cosmo, sono in una perenne condizione di interazione
reciproca.
Innanzitutto, troppe persone
tendono semplicemente a "rifiutare tutto in blocco", per azione
irriflessa, qualsiasi cosa destabilizzi il loro abituale schema
interpretativo della realtà (e perciò lo schema del loro "posto" e del
loro "ruolo", in questa medesima"realtà"). Ma
rifiutare in blocco non significa affatto aver prima sottoposto al
proprio giudizio critico la serie interminabile di informazioni e
documenti, che i ricercatori del settore "ricerca cospirazionista", presentano al pubblico da decenni.
La maggior parte di chi rifiuta in blocco, per "punto preso", non ha mai, in vita sua, assistito a una conferenza di David Icke (ok, ecco uno dei cialtroni principi); non ha mai navigato su uno dei siti di Michael Tsarion,
o studiato un suo documentario; non ha idea della mole interminabile
prodotta dai quasi 50 anni di ricerca da un uomo che si chima Jordan Maxwell; non ha mai visitato il canale dell'infuriato Alex Jones (eccone un altro, di cialtrone).
E non ha mai letto la interminabile lista di libri sull'argomento,
presentati dalle più svariate angolazioni possibili e immaginabili, e
prodotti dai tempi del "Proofs of a cospiracy..." di John Robison (vediamo la voce a lui dedicata su wiki inglese qui http://tinyurl.com/7oec5ee soprattutto questa parte http://tinyurl.com/bn33han)(1798), al "Bloodlines of the Illuminati", di Fritz Springmeier (questo è tra i migliori, leggete la voce di wiki qui http://tinyurl.com/6m36tcc ma soprattutto i link, è stato IN GALERA per rapina a mano armata) (1995); e i numerosi risalenti agli ultimi anni.
Mi limito a qualche nome,
sfiorando appena la superficie di quel "mondo a sé", che ruota da
decenni intorno alla isopprimibile domanda: "Ma che diavolo sta succedendo, all'umanità, e a questo mondo?"
E mi limito a ragion veduta, dato che un semplice elenco di autori e
studi competenti in materia, richiederebbe un trattato intero, piuttosto
che un breve post.
Con questo, lo ripeto ancora una
volta, non sto affatto dicendo alle persone a che cosa esse debbano o
non debbano credere. "Lasciate ogni certezza, voi che entrate!" è il
senso profondo della mia prospettiva spirituale, e del mio blog. Non mi piace, chi crede di "possederla", la verità.
Ma conoscere l'argomento da
svariate angolazioni e prospettive, e poi magari dire: "Non sento che
questa storia mi "risuona" dentro". "Tutto questo materiale non
solletica minimamente il mio personale senso critico". Oppure: "Non la
sento vera, in nessuna maniera"; o ancora: "Su certe cose sono
d'accordo; su altre invece no." Queste
prese di posizione e chissà quante altre denotano certamente serietà,
apertura mentale, maturità spirituale, serenità di giudizio. Perché
una persona ha deciso di documentarsi; di interessarsi o di
padroneggiare un determinato settore o argomento; di informarsi
accuratamente; ha riflettuto, meditato in profondità, ascoltando l'eco interiore delle proprie considerazioni in merito... E quindi ha preso una posizione. Una posizione SUA: una posizione critica PERSONALE.
Ma comportarsi, invece, come
certi bambini "terrorizzati ma arroganti", che ostentano sempre una
falsa sicurezza di fronte alle difficoltà; e affermare, tronfi delle
proprie certezze di seconda o terza mano: "No, no! Io a queste
baggianate non credo", (e questo in un mondo in cui sta accadendo di
tutto, a prescindere dal nome che si voglia dare al fenomeno): questo
atteggiamento, per quanto io tenda a rispettare ogni punto di vista, mi
fa decisamente venire da ridere.
Non è saggio a mio avviso confondere una diffusa chiusura mentale sovraccaricata da pregiudizi ideologici e schemi dogmatici di approccio alla realtà, con il sano senso critico che alimenta una vera persona spirituale. Ma lo spirito critico, è ovvio, richiede un sacco di sforzi e impegno per essere maturato. La conformità, invece, no.
Mi
viene in mente un'immagine del tipo: "Non voglio sentire quello che hai
da dire! Bla bla bla!" Avete presente l'immagine del bambino che si
mette prontamente le mani sulle orecchie, per non ascoltare quel che gli
viene raccontato?
Oppure
l'immagine bambino che si mette le mani davanti agli occhi, convinto che
il mostro che vede scomparirà, se lui decide di non volerlo vedere?
Solo che qui abbiamo a che fare non con bambini; bensì con adulti che
credono di possedere un personale spirito critico; quando invece si
tratta solo di cinismo, barriere sorvegliate dalla paura, e chiusura
spirituale. E' questo, l'atteggiamento che mi viene in mente, e che mi fa ridere.
Senza contare un altro aspetto dell'approccio psicologico all'intera questione. La
maggior parte delle persone, almeno di quelle che ho avuto modo di
conoscere nella mia vita, in mille maniere diverse non fa altro che cospirare contro la propria felicità e la propria realizzazione personale; e lo fa per tutta la durata della propria vita. Ovvio
che questa tipologia di persone "manifesti" esternamente, là fuori
nella cosiddetta "realtà materiale", un bisogno compulsivo, costante, di
"protezione" ideologica e "pratica" esterna, nei confronti del loro
stesso, costante, auto-inganno psicologico.
Il tema di una possibile
anatomia della psiche umana, è troppo complesso per essere trattato in
un solo post. Ma è un fatto, secondo me, che troppe persone ad oggi complottano costantemente contro la propria realizzazione di individui.
A un certo punto si dimenticano che è questo, quello che fanno dalla
mattina alla sera. Ma non per questo smettono di agire in questa
direzione.
Un
sacco di gente continua a rimanere "schiava", per paura del salto verso
la autenticità, per paura dell'ignoto, nella trappola dei 'devo'
ideologici. Troppi doveri imposti dall'Idra della tradizione, dalle sue
molteplici teste sibilanti, a soppiantare i sani 'voglio', che unici
possono condurre un essere umano all'auto-determinazione. Una prigione questa, certo; ma anche una protezione dalle scelte vere; quelle che richiedono coraggio, prontezza, cuore, e dinamismo mentale.
Troppa gente, per come la vedo io, vive cospirando contro se stessa, in
nome di qualche tradizione. Ovvero; in "nome di qualcun altro".
Quando
la persona si accorge finalmente di essere in una trappola, invece di
cercare la libertà, eccola rivolgersi prontamente alla mille
incarnazioni della "cultura" della auto-commiserazione; per rassicurarsi prontamente, che non esisteva alcun altra possibilità di vita, oltre la gabbia.
E
l'insegnamento ai figli, la trasmissione del medesimo fraintendimento
esistenziale per via di schemi, e doveri, e dogmi vari, completa l'opera
di sacralizzazione della tradizione e dello status quo.
Chiedetevi, se volete, quali
siano le reali cause di questo traffico continuo di "trottole impazzite"
per le strade. Chiedevi se tutto ciò non abbia per caso qualcosa a che
fare con la insoddisfazione che l'individuo prova nei suoi stessi
confronti. Un profondo disagio, un
malessere che troppo spesso non viene neanche più riconosciuto; ma solo
somatizzato, o fuggito come la peste, senza alcuno sforzo di
concettualizzazione.
Un
individuo de-centrato, alienato dal proprio senso di individualità, E',
nei fatti, una "foglina al vento". Ma quale ruolo ha, in questo
processo di progressivo abbruttimento, la diligente obbedienza alle
proprie paure interiori; o la loro brutale soppressione? Quanta rilevanza insomma ha in questa "deriva" a-critica l'attività auto-cospirativa dell'individuo?
Un
individuo che cospira contro la propria felicità prima o poi dimentica
di essere costantemente intento a complottare contro se stesso; a quel
punto reagirà in base a una forma di automatismo, di fronte ad ogni
possibilità e prospettiva che sia destabilizzante, per il suo "castello
di carte".
Non dico mai alle persone, a che cosa esse debbano o non debbano credere.
Mi
sembra però estremamente "verosimile", perlomeno, che proprio coloro
che passano la vita ad auto-sabotarsi senza più avvedersene (ma da
qualche parte, in qualche preciso momento della loro esistenza l'hanno
scelto, sia di sabotarsi, che di non avvedersene), ovvero gli assassini della propria anima,
siano quelli poi più "sicuri" nell'affermare, sprezzanti, ostentando
una sicurezza unicamente figlia di labirinti di pensiero, e consuetudini
di vita: "Una cospirazione mondiale? Baggianate! Io non credo alle
cospirazioni! Punto e basta!"
Un abbraccio controcorrente
David The Hurricane Di Bella (sarà mica un pugile?)
Articolo pubblicato sul sito Un Filosofo Controcorrente
Link diretto:
il solito coglione che scrive su argomenti che sono BEN OLTRE l sua capacità di comprensione e il suo livello culturale, per cui spara cazzate, balle, idiozie facendo la solita FIGURA DI MERDA dell'idiota che crede di avere capito tutto e viene PRESO PER IL CULO DAL MONDO INTERO.
ReplyDeletePiù che un filosofo controcorrente, qui abbiamo in idiota ignorante, che riporta TUTTE LE CAZZATE dei bugiardi complottisti facendo capire che il suo Q.I. è monocifra, se non negativo
Però anche Michael Tsarion è un propagandista mica male di cazzate e fuffa varia e pure il suo maestro, l'occultista Jordan Maxwell, ne spara a raffica di corbellerie.
ReplyDeleteEvidentemente David The Hurricane Di Bella è un boccalone che si beve tutte le idiozie che trova sul web. Poi anticorpi è ancora piu babbeo credulone, dato che si beve le minkiate del Di Bella
:D:D:D
Foe, avevo un link anche per lui, evidentemente l'ho perso, non salvo TUTTE le minchiate che si trovano sul web :)))))
DeleteE' ormai diventata un equazione fissa
ReplyDeletealternativo = complottista = povero stupido
Magari alternativo può anche non essere negativo... ma i complottisti di solito non hanno molto sale in zucca!
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