http://crepanelmuro.blogspot.it/2012/05/la-terra-cava.html
La Terra Cava
Molti esseri umani, lemuri ed atlantidei, per sfuggire alle grandi
catastrofi nucleari, si rifugiarono nella Terra Cava (cioè all’interno
della Terra).
Che la Terra fosse cava ed abitata anche al suo interno lo si sapeva già da molto tempo.
Platone, grande storiografo della perduta Atlantide, parla di misteriose
gallerie sotterranee che attraversano il continente, “gallerie sia
spaziose che anguste nell’interno della terra”. Menziona poi un grande
sovrano “che siede al centro della terra, sull’ombelico della terra;
egli è il mediatore della religione per tutto il genere umano”.
Anche in India, del resto, secondo le antiche Upanishad, si narra del regno di Agartha.
Jules Verne, scrittore vissuto nel secolo scorso, narratore di racconti
fantastici ma straordinariamente profetici ed avveniristici, fu
sensibile a questo mito, quando scrisse il famoso romanzo “ Viaggio al
centro della Terra”.
Ma forse la scoperta più sensazionale fu quella del Contrammiraglio
Richard E. Byrd, famoso ed avventuroso esploratore della Marina Militare
Americana. Nel 1947, partendo da una base militare avamposto del
circolo polare artico, eseguì un volo esplorativo verso il polo Nord,
stabilendo alla partenza una rotta fissa, puntata verso il polo. Compì
un volo di 400 miglia “oltre” il polo Nord. Quello che egli vide,
viaggiando “oltre” il polo, fu un cambiamento repentino delle condizioni
climatiche come pure una mutazione generale della flora e della fauna.
Per alcune centinaia di miglia si avventurò in volo in un territorio
tropicale con tutte le caratteristiche di tale ambiente. La
testimonianza del contrammiraglio Richard Byrd è una pietra miliare per
la ricerca sulla Terra Cava. E che la Terra oltre ad essere cava abbia
anche delle aperture ai poli potrebbe essere la vera scoperta del terzo
millennio...
Egli si addentrò nei cieli di un territorio verdeggiante, un ambiente
per nulla artico, una flora lussureggiante e rigogliosa di un territorio
non più dominato dalle rigidissime temperature che caratterizzano il
clima polare. Byrd ne rimase sicuramente affascinato tanto da compiere,
nel 1956, un altro volo esplorativo, questa volta nel circolo polare
antartico. Egli sicuramente intuì, al di là del mistero, una realtà
nascosta di straordinaria importanza. Partendo da un avamposto militare
antartico compì, con il medesimo metodo di volo, un viaggio di 2310
miglia oltre il polo Sud. La sua intuizione si rivelò esatta quando
addentrandosi in un misterioso territorio oltre il polo, poté notare un
evidente mutamento delle condizioni ambientali dalle caratteristiche
tropicali. Poco dopo questa esplorazione antartica il Contrammiraglio
Byrd morì, portando con sé il segreto ed il fascino di ciò che egli
definì “terra incantata, al di là del mistero”. Quello che Byrd vide
realmente e quali furono le sue scoperte fu coperto per sempre dal
silenzio.
Possono nascere domande sul perché, se questo fosse vero, la scienza
terrestre non avrebbe rivelato una simile realtà, a meno che la scienza
terrestre non sia affatto a conoscenza di questo e la cosa sarebbe molto
significativa. L’ammiraglio Byrd morì poco dopo la seconda esplorazione
al polo Sud. In un certo senso, forse non per sua volontà, si è portato
con sé il segreto di quel continente incantato nel Cielo : “Terra di
eterno mistero”, così come lui stesso lo definì.
C’è da supporre che l’esploratore americano abbia intuito, e di per sé
verificato, la realtà di un mito appartenente a molte tradizioni
culturali e spirituali della Terra.
Anche per quanto riguarda l’esistenza di una civiltà interna alla Terra,
è stato eretto un muro di silenzio da parte dei governanti di questo
mondo, ma ciononostante la verità sta finalmente venendo alla luce.
Una delle sorprese maggiori che potrebbe avere la gente che vive sulla
superficie della Terra è sapere che non siamo gli unici abitanti del
nostro amato pianeta.
Il nostro pianeta infatti è cavo. All’interno di questa cavità esiste un
ambiente perfettamente vivibile per gli umani e per gli animali. Tale
ambiente è riscaldato dal sole che esiste al centro della Terra.
L’Aurora, il sole al centro della Terra, è molto meno potente del Sole
del nostro sistema solare.
Il Sole del nostro sistema solare è di 5° dimensione, mentre l’Aurora è
di 3° dimensione. Per questo è molto meno potente e la sua luce è
perfetta per mantenere luce 24 ore su 24 nella Terra Cava ed una
temperatura piuttosto stabile, intorno ai nostri 20°-30°. Come potete
immaginare, nella Terra Cava non esiste il buio.
Molta gente sarà sorpresa dal sapere che nella Terra Cava vivono ben 17
miliardi di umani! Non sono comunque di più di quelli che ne esistono
sulla superficie della Terra, dove ve ne sono 18 miliardi circa, quasi 3
volte di più di quelli ufficialmente contati.
Probabilmente molti non crederanno a questi dati, ma la Madre Terra sa
perfettamente quanti abitanti ha su di sé e lei stessa conferma queste
cifre. La maggior parte delle persone non conteggiate si trovano in Sud
America, Messico, Africa, Russia ed altre nazioni dell’ex Unione
Sovietica.
Torniamo comunque alla Terra Cava. I suoi 17 miliardi di umani sono
disposti su un unico continente. Non vi sono infatti oceani nella Terra
Cava, vi sono solo laghi e fiumi, e la quasi totalità della superficie
interna è quindi terraferma.
La Terra Cava inizialmente fu creata per ospitare solo animali. La
superficie esterna invece avrebbe dovuto ospitare gli umani. Fino a
120.000 anni fa, gli umani non si erano mai trasferiti in massa nella
Terra Cava. Furono le due distruzioni nucleari su Lemuria e su Atlantide
poi che costrinsero molti umani a trasferirsi nel Regno degli Animali
della Terra Cava.
Gli umani della Terra Cava sono molto simili agli umani che vivono in
superficie. Se considerate che le origini genetiche sono le stesse,
dovreste immaginare che non vi è differenza sostanziale fisicamente
parlando. L’unica differenza sostanziale sta nel fatto che essi hanno
mantenuto una base genetica alla nascita più elevata di quella degli
umani di superficie.
Mentre gli umani di superficie, infatti, sono scesi ad avere una base
genetica alla nascita di 2 basi di Dna attivate, quelli della Terra Cava
non sono mai scesi ad una base genetica alla nascita inferiore a 1024
basi di Dna attivate. Hanno mantenuto in media, quindi, una maggior
consapevolezza. La differenza non è poi così grande, ma sufficiente a
far sì che siano riusciti a vivere in pace e a non aver avuto guerre
fortemente distruttive tra di loro sin da quando i primi esseri umani
scesero nella Terra Cava circa 120.000 anni fa.
Esistono molte città nella Terra Cava, esiste un governo della Terra
Cava ed esistono governi locali. Hanno tecnologie che si basano non
sull’elettricità, come le nostre, ma sulla radioattività.
Esistono due entrate principali che portano alla Terra Cava, e si
trovano ai due poli. Ne esistono poi molte altre sparse per il mondo.
Tali entrate sono sorvegliate (nel lato interno delle entrate) 24 ore su
24 da guardiani della Terra Cava. Qualche umano di superficie, nei
120.000 anni di storia degli esseri umani della Terra Cava, è riuscito
ad entrare nella Terra Cava attraverso qualche passaggio, per lo più
casualmente. Molte persone della Terra Cava, invece, sono venute in
superficie in questi 120.000 anni ma non sono riconoscibili in quanto
sono fisicamente come gli umani di superficie. E quando vengono in
superficie, lo fanno per capire a che punto sono gli umani di
superficie.
Quelli che vengono sono delle sorte di “agenti segreti” ai quali vengono
fatte studiare le lingue, le culture e le caratteristiche della gente
di superficie in modo che una volta saliti non siano riconoscibili come
“non terrestri”. Gli umani della Terra Cava stanno cercando di capire
quando è il momento di mettersi in contatto diretto e massivamente con
quelli di superficie. Per ora hanno ritenuto che non è ancora giunto il
momento. Ma ritengo che entro qualche anno al massimo dovrebbero
decidere di venire allo scoperto.
Un interessante articolo scritto da Dioni:
Ecco cosa scrive l’ammiraglio Byrd nel suo diario segreto quando,
dirigendosi verso il Polo Sud, si ritrovò all’interno della Terra:
«Admiral R. E. Byrd, USN
Devo scrivere questo diario di nascosto
e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo del 19 Febbraio
dell’anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà
dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità
della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che
segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e
riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in
un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più
sopprimere la Verità.
19 Febbraio 1947
Ore 6,00 – Tutta la preparazione per il nostro viaggio è completata e siamo in volo con il pieno di carburante alle ore 6,10.
Ore 6,20 – Aggiustato l’afflusso di carburante al motore destro e il Pratt Whitneys vola tranquillamente.
Ore 7,00 – Controllo della posizione
con il sestante, nuovo controllo della prua con la bussola, eseguito un
lieve cambio di direzione ed eccoci sulla rotta stabilita.
Ore 7,30 – Controllo radio con il campo base. È tutto a posto e la ricezione è normale.
Ore 7,40 – Si nota una lieve perdita d’olio dal motore destro, tuttavia l’indicatore della pressione sembra normale.
Ore 8,00 – Notata una leggera
turbolenza da est ad un’altitudine di 2321 piedi, correzione a 1700
piedi, la turbolenza cessa ma aumenta il vento in coda, piccolo
aggiustamento della manetta, l’aereo procede ora normalmente.
Ore 8,15 – Controllo radio con il campo base, situazione normale.
Ore 8,30 – Incontrata nuovamente una turbolenza, saliti a 2900 piedi di quota, di nuovo ottime condizioni di volo.
Ore 9,00 – Distese di ghiaccio e neve
sotto di noi. Notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari.
Alterata la crociera per un migliore esame di queste configurazioni
colorate. Notate anche colorazioni violacee e rossastre. Controllata
quest’area con due giri completi e ritornati sulla rotta stabilita.
Effettuato un nuovo controllo di posizione con il campo base e riportate
le informazioni circa le colorazioni nel ghiaccio e nella neve
sottostanti.
Ore 9,10 – Sia la bussola magnetica che
la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare. Non ci è possibile
mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione
con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano
lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c’è indicazione di
congelamento.
Ore 9,20 – In lontananza sembrano esserci delle montagne.
Ore 9,49 – 29 minuti di volo trascorsi
dal primo avvistamento dei monti. Non si tratta di un’allucinazione. È
una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.
Ore 9,55 – Cambio di altitudine a 2950 piedi. Incontrata di nuovo una forte turbolenza.
Ore 10,00 – Stiamo sorvolando la
piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo
appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con
un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non
dovrebbe esserci nessuna valle verde qui sotto! C’è qualcosa di
decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e
neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I
nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il
giroscopio oscilla vanti e indietro.
Ore 10,05 – Altero l’altitudine a 1400
piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare
meglio la valle sottostante. È verde con muschio ed erba molto fitta. La
luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un
altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo
di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! No!!! Sembra essere un
mammut! È incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed
uso un binocolo per esaminare meglio l’animale. È confermato, si tratta
assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al
campo base.
Ore 10,30 – Incontriamo altre colline
verdi. L’indicatore della temperatura esterna riporta 24° centigradi.
Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione
sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di
mettere in contatto il campo base. La radio non funziona.
Ore 11,30 – Il paesaggio sottostante è
più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a
noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! È impossibile! L’aereo
sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di
rispondere! Mio Dio!
Alla nostra destra e alla nostra
sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano
rapidamente ai lati! Sono a forma di disco e qualcosa irradia da essi.
Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. È uno strano
simbolo. Non lo rivelerò. È fantastico. Dove siamo! Cosa è successo.
Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono! Siamo
tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d’acciaio.
Ore 11,35 – La nostra radio gracchia e
giunge una voce che parla in inglese. Il messaggio è: “Benvenuto nel
nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette
minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani”. Mi rendo conto
che i motori del nostro aereo sono spenti. L’apparecchio è sotto uno
strano controllo ed ora vira da sé. I comandi sono inutilizzabili.
Ore 11,40 – Riceviamo un altro
messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura d’atterraggio ed in
breve l’aereo vibra leggermente cominciando a scendere come da un
enorme, invisibile ascensore.
Ore 11,45 – Sto facendo un’ultima
velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno
avvicinando a piedi all’aereo. Sono alti ed hanno capelli biondi. In
lontananza c’è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei
colori dell’arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia
d’armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina,
chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo.
Fine del diario di bordo.
Da questo punto in poi scrivo gli
eventi che seguono richiamandoli dalla memoria. Ciò rasenta
l’immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero.
Il tecnico ed io fummo prelevati dall’aereo ed accolti in modo cordiale.
Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una
piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con
grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava fatta di
cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere
che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di
Frank Lloyd Wright o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers!
Ci fu offerta un tipo di bevanda calda
che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era
deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospitanti
vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra
scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un
po’ fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo
per alcuni istanti, l’ascensore si fermò e la porta scivolò in alto
silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una
luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri
fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c’era
una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse
senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: “Non
abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il
Maestro…”.
Entrai ed i miei occhi si adeguarono
lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire
completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi
circondava. Ciò che si mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di
tutta la mia vita. In effetti, era troppo magnifica per poter essere
descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado
di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono
interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa. “Le do il benvenuto
nel nostro territorio, Ammiraglio”. Vidi un uomo dai lineamenti
delicati e con i segni dell’età sul suo viso. Era seduto ad un grande
tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì
le punte delle sue dita e sorrise. Parlò di nuovo dolcemente e mi disse
quanto segue: “L’abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile
carattere e ben conosciuto nel mondo di superficie, Ammiraglio”. Mondo
di Superficie, quasi rimasi senza fiato!
“Sì, ribatté il Maestro con un sorriso,
lei si trova nel Mondo Sotterraneo della Terra. Non ritarderemo a lungo
la sua missione e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco
oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua
convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito
dopo l’esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra
civiltà, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento
inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi
volanti, per investigare ciò che la vostra civiltà aveva fatto. Questa è
ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire.
Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d’ora nelle guerre e nella
barbarie della vostra civiltà, ma ora dobbiamo farlo poiché voi avete
imparato a manipolare un tipo d’energia, quella atomica, che non è
affatto per l’uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi
alle potenze del vostro mondo e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi
siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste.
Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di diverse
migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio”. Lo interruppi: “Ma
tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore”. Gli occhi del Maestro
sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi
studiato per un po’, rispose: “La vostra civiltà ha raggiunto il punto
del non-ritorno, perché ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero il
vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo
conoscono…”. Annuii e il Maestro continuò: “Dal 1945 in poi abbiamo
tentato di entrare in contatto con la vostra civiltà, ma i nostri sforzi
sono stati accolti con ostilità, fu fatto fuoco contro i nostri mezzi
volanti. Sì, furono persino inseguiti con cattiveria ed animosità dai
vostri aerei da combattimento.
Così ora, figlio mio, le dico che c’è
una grande tempesta all’orizzonte per il vostro mondo, una furia nera
che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa dalle vostre
armi, non ci sarà sicurezza dalla vostra scienza. Imperverserà fino a
quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato e tutte le
cose umane saranno state disperse nel caos. La recente guerra è stata
soltanto un preludio a quanto deve avvenire alla vostra civiltà. Noi qui
possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora… Crede che mi sbagli?”
“No, risposi, è già successo una volta nel passato, giunsero gli anni
oscuri e durarono per cinquecento anni”. “Sì, figlio mio, replicò il
Maestro, gli anni oscuri che giungeranno ora per la vostra civiltà
copriranno la Terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi
sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un
futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra civiltà, un mondo
nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti ed essi saranno qui,
figlio mio, al sicuro in nostro possesso. Quando giungerà il momento ci
faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra
civiltà a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della
guerra e della sua lotta… e dopo quel momento, una parte della vostra
cultura e scienza vi saranno restituite così che la vostra civiltà possa
ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con
questo messaggio…”
Con queste parole conclusive il nostro
incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere
un sogno… eppure sapevo che quella era la realtà e per qualche strana
ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà.
Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospitanti che mi
avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. “Da questa parte,
Ammiraglio”, mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di
uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era
impresso sul suo anziano viso delicato. “Addio, figlio mio”, mi disse e
fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace ed il nostro
incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza
del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta
nell’ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito
verso l’alto. Uno dei miei ospitanti parlò di nuovo: “Ora dobbiamo
affrettarci, Ammiraglio, giacché il Maestro non desidera ritardare oltre
il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra civiltà
con il suo messaggio”.
Non dissi nulla, tutto ciò era quasi
inconcepibile e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non
appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio
tecnico radio. Aveva un’espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi
dissi: “È tutto a posto Howie, è tutto a posto”. I due esseri ci fecero
segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro
aereo.
I motori erano al minimo e ci
imbarcammo immediatamente. L’atmosfera era ora carica di una certa aria
di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, l’aereo fu immediatamente
trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando
raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi
ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo
sottolineare che l’indicatore di velocità non riportava nulla,
nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente.
Ore 2,15 – Ricevemmo un messaggio
radio. “Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi.
Arrivederci!” Guardammo per un istante i loro mezzi volanti fino a
quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L’aereo sembrò
improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo
immediatamente il controllo. Non parlammo per un po’, ognuno di noi era
immerso nei propri pensieri.
CONTINUANO LE ANNOTAZIONI DEL DIARIO DI BORDO
Ore 2,20 – Sorvoliamo nuovamente
distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un
messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali… normali.
Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il
contatto.
Ore 3,00 – Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere…
FINE DELLE ANNOTAZIONI
11 Marzo 1947
Ho appena avuto un incontro di Stato
Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il
messaggio del Maestro. È stato tutto doverosamente registrato. Il
Presidente ne è stato messo al corrente. Sono trattenuto per diverse ore
(6 ore e 39 minuti per l’esattezza). Sono accuratamente interrogato dal
Top Security Forces e da una équipe medica. È stato un travaglio!!!
Sono posto sotto stretto controllo
attraverso i mezzi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America.
Mi viene ordinato di tacere su quanto appreso, per il bene
dell’umanità!!! Incredibile! Mi viene rammentato che sono un militare e
che quindi devo obbedire agli ordini.
ULTIMA ANNOTAZIONE
30 Dicembre 1956
Questi ultimi anni trascorsi dal 1947
ad oggi non sono stati buoni… Ecco dunque la mia ultima annotazione in
questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho
doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi,
durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di
integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto
non morirà con me, ma, come ogni verità trionferà. Questa è la sola
speranza per il genere umano. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito
il mio spirito donandomi la libertà!
Ho fatto il mio dovere nei confronti
del mostruoso complesso industriale militare. Ora, la lunga notte
comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte
dell’Antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di
nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce…
Perché io ho visto “Quella Terra oltre il Polo, quel Centro del Grande
Ignoto”.»
La Terra Cava - Shambhalla di Anne Givaudan
Molti esseri umani, lemuri ed atlantidei
ReplyDelete..
lemuri
..
http://spb.fotolog.com/photo/43/52/6/ah_non_lo_so_io/1241962282903_f.jpg
Il resto non ho avuto neanche il coraggio di leggerlo, mi sono stancato solo a scrollare..
Si sa che il diario in questione è un falso, quindi?
ReplyDeleteBelle le favole ma si deve tornare alla realtà.
"Ecco cosa scrive l’ammiraglio Byrd nel suo diario segreto quando, dirigendosi verso il Polo Sud, si ritrovò all’interno della Terra"
ReplyDeleteEcco cosa succede a scaricare le mappe del Tom Tom in modo illegale. Meditate, gente, meditate!
Il romanzo Alle montagne della follia di H.P. Lovecraft mi sembra decisamente più realistico a confronto ...
ReplyDeleteAnche io ho subito pensato al buon HP...
ReplyDeleteCmq mi copio il "diario" può venir buono per un avventura a CoC appunto...