Friday, June 15, 2012

Pico della Mirandola: Precursore Ideologico del Novus Ordo Seclorum


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Pico della Mirandola: Precursore Ideologico del Novus Ordo Seclorum


Pico della Mirandola conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola [cominciamo bene...], si faceva chiamare Conte della Concordia (1463-1494), è stato un un noto  umanista e filosofo italiano. È l'esponente più conosciuto della famiglia Pico. Giovanni nacque a Mirandola, presso Modena, il figlio più giovane di Francesco I, Signore di Mirandola e Conte della Concordia (1415-1467), e sua moglie Giulia, figlia di Feltrino Boiardo, Conte di Scandiano. La famiglia aveva a lungo abitato il Castello di Mirandola, città che si era resa indipendente nel XIV secolo e aveva ricevuto nel 1414 dall'imperatore Sigismondo il feudo di Concordia.La storia dei Pico e' di per se abbastanza sui generis anche se dato che all'epoca  governarono come sovrani indipendenti piuttosto che come nobili vassalli e non e' poco.  Pensate che all'epoca il vassallaggio verso nobili piu' potenti e sopratutto verso l'imperatore  era una cosa normale dato che gli imperatori del sacro romano impero all'epoca non permettevano a   quasi a nessun nobile di autogestirsi e governarsi [ma va?]. Questa nobile famiglia invece abbe sovranita' che ebbe sul Ducato di Mirandola e su altri territori vicini, come Concordia, per oltre quattro secoli, finché i loro domini non vennero annessi dagli Estensi di Modena  solo nel 1711. Insomma quasi 300 anni di indipendenza e sovranita' la dice parecchio sulla "eccentricita' storico-politica" dell'epoca della famiglia Pico.
Pico della Mirandola era un esoterista, e uno studioso di cabala. ll pensiero di Pico della Mirandola si riallaccia al pensiero neoplatonico di Marsilio Ficino,  mescolando ad esso la come per esempio la tradizione misterica di Ermete Trismegisto e della cabala. Pico nel suo d De ente et uno,  cerca ricostruire i lineamenti di una filosofia universale, che nasca dalla concordia fra tutte le diverse correnti di pensiero sorte sin dall'antichità, accomunate dall'aspirazione al divino e alla sapienza, e culminanti nel messaggio della Rivelazione cristiana. In questo suo ecumenismo  universale filosofico, oltre che religioso, vengono accolti non solo i teologi cristiani ed esoterici insieme a Platone, Aristotele, i neoplatonici e tutto il sapere gnostico ed ermetico proprio della filosofia greca, ma anche il pensiero islamico, quello ebraico e appunto cabbalistico, nonché di vari mistici e ermetisti di varie epoche storico [come al solito, l'italiano difetta]. Come vedete ritorna il pensiero di un organismo unico che raccolga religioni, pensieri filosofici e letterari in un unico calderone. Gli Illuminati attinsero molto da questa filosofia [rieccoci con le stronzate] e tutt'ora tengono massimo rispetto per Pico della Mirandola Precursore del loro Novus Ordo Seclorum
Organizzo addirittura a Roma  un congresso per esporre i suoi pensieri sulla "pace filosofica" avrebbe dovuto inserirsi proprio in questo progetto culturale basato su una concezione della verità  (la loro verita' e l'unica verita' che ci propugnano oggi) come princìpio eterno ed universale,. In seguito tuttavia ai vari contrasti che gli si presentarono, sorti a causa della difficoltà di una tale conciliazione, Pico si accorse che il suo ideale era difficilmente perseguibile; ad esso, a poco a poco, si sostituirà nella sua mente il proposito riformatore di Girolamo Savonarola, rivolto al rinnovamento morale, più che culturale, della città di Firenze. Questa immancabile disfatta da parte di ideologie universalizzanti (come amo chiamarle) rappresentano il fulcro degli ermetisti, dei cabalisti e degli esoteristi: annichilire le diversita' a vantaggio di una unica componente "universale fraterna" dove si nasconde in realta' una insidia pericolosa, l'omologazione universale ad un pensiero unico e senza rispetto di cio' che le differenze portano con se, ovvero arricchiscono il genere umano, invece di impoverirlo. Va da se che le differenze filosofiche, ideologiche o religiose, possano come e' normale portare a scontri ideologici, ma siamo tutti diversi e in questo nostro universo, piu' che l'unificazione vediamo chiaramente che si preferisce la diversita'. Solo in apparenza le cose sembrano uguali nell'universo, in realta' sotto regole fisiche, biologiche e matematiche ci sono differenze sostanziali in tutto cio' che vediamo, sentiamo e tocchiamo. E' la differenza che ci rende uomini ed e' la differenza che ci rende liberi, ma questo sia per gli Illuminati, sia per Pico della Mirandola all'epoca e' qualcosa di insuperabile. L'ordine, la omologazione, la pianificazione e le strutture rigide sono elementi che ci fanno riconoscere cio' che e' malvagio da cio' che non lo e'. Il voler sintetizzare, omologare e trasformare e una attrazione perfida e astuta che gli Illuminati e tanti filosofi oscuri (come Pico) vogliono presentare al mondo. Questa finta fratellanza universale, che in realta' nasconde la morte, la distruzione e la schiavitu' perpetua e l'unica cosa che queste persone percepiscono ma che presentano su un piatto d'argento apparentemente innocuo.
 
pagina del documento Apologia del 1487 (tratto dal sito del progetto su Pico della Mirandola)


Pico la Magia e la Cabala
Pico della Mirandola aveva un interesse quasi  ossessivo  per cabala, che vedeva specioso e viene da lui visto come una importatissima fonte di sapienza a cui attingere per decifrare il mistero dell'universo del mondo, nel quale Dio e lontano e oscuro e non a caso, pico usa l'aggettivazione Oscuro piu' che invisibile , in quanto apparentemente irraggiungibile dalla ragione; ma l'uomo può ricavare la massima luce da tale oscurità Connessa alla sapienza cabbalistica con magia: infatti, il mago, per Pico, opererebbe attraverso una "verita' e realta'"assoluta che è oltre il visibile e il ponderabile e partendo da questi strumenti, può giungere a conoscere tale sfera invisibile attraverso la conoscenza della struttura matematica che è il fondamento simbolico della Natura.  [che cazzo vuol dire 'sta supercazzola, straccione?] Mirandola dichiara nell’Apologia: «Credo di essere stato il primo ad aver fatto esplicita menzione della cabala». «Non vi è scienza che ci dia maggiori certezze della divinità del Cristo della magia e della cabala». Come Reuchlin riferisce, dopo Pico della Mirandola, «la sola parola cabala è parsa così orribile alle orecchie dei dotti che questi hanno potuto pensare che si trattava non di uomini, ma piuttosto d’ircocervi, di centauri o di simili altri mostri. Nel corso di una conversazione, avendo qualcuno chiesto cos’era la cabala, gli fu risposto che si trattava di un uomo perfido e diabolico che aveva molto scritto contro il Cristo, ed erano i suoi discepoli che erano chiamati cabalisti». «Ci sarebbe da ridere», esclamava Pico con Orazio. Ma si lanciava anche in lunghe spiegazioni, avvisando che «chi le leggerà troppo in fretta vi troverà invece di un Edipo, misteri ed enigmi». Nota bibliografica tratto  dal libro François Secret Les Kabbalistes Chrétiens de la Renaissance. Pico della mirandola in oltre dichiara (lavoro di analisi del Professor Saverio Marchignoli citazione bibliografica):


 In realtà non soltanto i misteri mosaici o cristiani, bensì anche la teologia degli antichi ci mostra l'utilità e la dignità delle arti liberali di cui sono qui venuto a discutere.
A cos'altro mirava infatti l'osservanza, nei misteri greci, dei diversi gradi iniziatici? Solo dopo essersi purificati tramite quelle arti che, dicevamo, sono in certo modo espiatorie, e cioè la morale e la dialettica, gli iniziati ottenevano l'ammissione ai misteri. La quale in che altro può consistere se non nell'interpretazione della natura più recondita per il tramite della filosofia?  A questo punto erano finalmente preparati al sopraggiungere dell'epopteia, cioè dell'intima visione delle cose divine mediante il lume della teologia. Chi non desiderebbe di venire iniziato a tali sacri rituali? Chi, messa da parte ogni umana sollecitudine, disprezzando i beni della fortuna e trascurando il corpo, non vorrebbe divenire, mentre ancora si trova qui sulla terra, commensale degli dèi, e madido del nettare dell'eternità ricevere, animale mortale, il dono dell'immortalità?
Chi non vorrebbe venir pervaso dall'afflato di quei furori socratici che Platone celebra nel Fedro, ed esserne trasportato, dopo rapidissimo viaggio, nella Gerusalemme celeste, fuggendo prontamente in un remeggio d'ali e di piedi da qui - ossia da questo mondo, che è consegnato al maligno?Verremo condotti via, o Padri, verremo condotti via dai furori socratici, che a tal segno ci faranno uscir di mente, da porre la nostra mente e noi stessi in Dio. Verremo condotti via da essi, comunque, solo se prima avremo condotto a termine noi stessi quello che sta in noi; infatti se da un lato, mediante la morale, le forze delle passioni saranno state opportunamente tese, nelle debite proporzioni, secondo le misure armoniche, così da accordarsi l'una all'altra in perdurante consonanza, e se dall'altro lato la ragione, mediante la dialettica, procederà a tempo nel suo cammino, allora, eccitati dal furore delle muse, attraverso l'udito interiore berremo la celeste armonia. Allora Bacco, condottiero delle Muse, nei suoi misteri (cioè tramite segni visibili della natura) mostrerà a noi che filosofiamo le cose invisibili di Dio, e ci inebrierà dell'abbondanza della casa di Dio, dove se in tutto saremo fedeli come Mosé, la santissima teologia a noi accostandosi ci animerà di un duplice furore.
 Infatti sollevati fino alla sua altissima specola, di lì commisurando all'indivisa eternità le cose che sono, che sono state e che saranno, e rimirando la primeva bellezza, di quelle saremo i febei vati, di questa saremo gli alati amanti, e infine, sospinti, come da un estro, da ineffabile amore, trovandoci fuori di noi stessi quasi fossimo Serafini ardenti, ricolmi della divinità, ormai non saremo più noi stessi, ma quegli stesso che ci fece.
I sacri nomi di Apollo, se indaghiamo i loro significati e i misteri in essi celati, mostrano a sufficienza come quel dio sia, non meno che vate, filosofo.  Ma avendo Ammonio  su questo argomento già detto quanto basta, non ho motivo di trattarne ora altrimenti; rivolgiamo invece il nostro pensiero, o Padri, ai tre precetti delfici,9 assolutamente necessari a coloro che intendono entrare nel tempio, sacrosanto e augustissimo, non del falso, ma del vero Apollo che illumina ogni anima che viene in questo mondo; vi accorgerete che essi a null'altro ci esortano, se non ad abbracciare con tutte le nostre forze la filosofia tripartita della quale stiamo qui discutendo.Infatti il celebre meden agan («nulla di troppo») giustamente prescrive quale regola e norma di ogni virtù il criterio della medietà, di cui tratta la morale. segue poi il famoso gnothi seauton («conosci te stesso»), che ci incita e ci sprona alla conoscenza della natura tutta, della quale la natura dell'uomo costituisce l'elemento intermedio e per così dire la miscela. Chi infatti conosce se stesso, in se stesso conosce ogni cosa, come ebbero a scrivere prima Zoroastro e poi Platone nell'Alcibiade.  Da ultimo, una volta che la filosofia naturale ci abbia illuminati con questa conoscenza, ormai vicinissimi a Dio, dicendo ei («tu sei») ci rivolgeremo al vero Apollo con un saluto teologico, chiamandolo così con espressione familiare e del pari felice.


Insomma credo che sia abbastanza chiaro che Pico della Mirandola ["abbastanza chiaro" una beata minchia], ermetista, mago e cabalista fu uno dei principali precursori della cosidetta "filosofia" universalista e mondialista che gli Illuminati di Baviera stanno cercando di imporre alla intera razza umana, legandoci per sempre ad una oscura dittatura, di natura ermetica, filosofica e magica, un abbraccio velenoso e mortale che porterebbe tutti noi ad una schiavitu' perpetua presentata in modo innocuo e solo apparentemente benevola ma bensi, perfida e maligna. Essere e non Apparire, trasformato oggi in Apparire per Essere. Madonna nei suoi video rappresenta la stessa magia cabalistica ed e' una che propaganda la cabala dappertutto. [e che cazzo c'entra Madonna, adesso?] Vedete come certi legami addiritturano attraversano la storia. Dal potere filosofico intellettuale stiamo passando al potere temporale degli Illuminati e al loro Nuovo Ordine mondiale. Quello che pensava ieri Pico della Mirandola oggi Gli Illuminati di Baviera lo vogliono per tutti noi con la forza.  [evvài di gùgol translèit...]

Sempre All'Erta!
NumberSix
  Inviato da number6 aka "l'ennesimo dosaggio errato"

8 comments:

  1. Ecco il solito COGLIONE che vuol far sapere al mondo che sua madre è SEMPRE INCINTA.
    IDIOTA SE NON CAPISCI NEMMENO QUELLO CHE SCRIVI; NON FARTI CONTINUE FIGURA DI MERDA!

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  2. Insomma, quest'ebete ha copia-incolato un po' da wikipedia, ed un po' da qualche altro sito, con l'aggiunta di qualche sua conclusione stramba.

    ma la cosa bella è che ha pure copia-incollato male.

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  3. Replies
    1. Visto il possibile abuso fatto dal soggetto in questione, forse è lui che ha sbagliato a scrivere :p

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  4. "Pico della Mirandola conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola"
    numbersix conosciuto semplicemente come demente fulminato idiota e rincoglionito.

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    1. Pico della Mirandola, al secolo Pico della Mirandola, conosciuto come Pico della Mirandola e per gli amici semplicemente Pico della Mirandola. Firmato: Pico della Mirandola.

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  5. Certi legami attraverseranno pure la storia, ma un barlume di intelligenza invece non gli attraversa mai il cervello.

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  6. Pico della Mirandola conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola

    E come avrebbe dovuto essere conosciuto Pico della Mirandola se non come Pico della Mirandola?
    Che cosa ti sei fumato numbersix ?

    Questa nobile famiglia invece abbe sovranita'

    E si abbe, passato remoto del verbo abbere

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