Wednesday, July 18, 2012

Un vecchio libro di meteorologia conferma: le scie di condensa si formano lontano dai motori. 30 anni dopo il direttore del servizio meteorologico dell'aeronautica militare afferma il contrario


http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/07/un-vecchio-libro-di-meteorologia.html

Un vecchio libro di meteorologia conferma: le scie di condensa si formano lontano dai motori. 30 anni dopo il direttore del servizio meteorologico dell'aeronautica militare afferma il contrario


Il libro di meteorologia “The weather book”, scritto da Peter Hardy, Ralph Wright, John Kingston e John Gribbin Goblin, è stato pubblicato nel 1982 dalla Harrow House Edition, mentre l'anno successivo è stata pubblicata la traduzione in lingua italiana dalla Arnoldo Mondadori Editore. In tale libro troviamo un piccolo riquadro dedicato alle cosiddette scie di condensazione nel quale si afferma testualmente:

Fare click sulla figura per vederla ingrandita
“La distanza tra l’aereo e l’inizio della scia è dovuta al fatto che l’aria impiega alcuni secondi a raffreddarsi prima che il vapore condensi”.
Le parole “distanza tra l’aereo e l’inizio della scia”, indicano che quando si forma una normale scia di condensa essa ha origine in un punto ben dietro la coda dell’aereo in questione, decisamente staccata dalla figura del velivolo. La frase non da adito a dubbi.

Data di pubblicazione del libro
In tempi molto più recenti (circa 3 anni fa) il Colonnello Costante De Simone direttore del servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare, intervenendo alla trasmissione Voyager, ha mostrato al pubblico una foto di aereo con bianca scia al seguito che parte direttamente dal motore e l’ha chiamata “scia di condensa”. Come è possibile? Forse sono cambiate nel frattempo le leggi della fisica elementare, quelle che determinano il tempo di raffreddamento delle molecole di vapore acqueo? Certamente no.



È noto che un aereo, quando vola alle quote ove possono formarsi le scie di condensa (8-12 km), una volta finita la fase di decollo, viaggia a velocità superiori ai 400 km/h, e che quindi nei pochi secondi impiegati dalla scia a formarsi (fossero anche due secondi), si è spostato di una notevole distanza (almeno duecento metri) dal luogo ove è iniziato il raffreddamento. Ciò dimostra che la scia non può avere origine direttamente dal motore, e che solo un erogatore, un diffusore di sostanze chimiche nell’atmosfera, può generare l’effetto visibile nella fotografia mostrata da Colonnello De Simone a Voyager ("ciò dimostra" una beata fava).

Qui sotto la foto ingrandita, il video di Voyager (De Simone appare dal minuto 3:35), e, alla fine, un semplice calcoletto matematico (facilmente comprensibile da tutti) che dimostra la contraddizione evidente tra ciò che afferma un meteorologo del 1982, quando nessuno aveva mai denunciato la presenza di scie anomale ovvero di scie chimiche, ed un meteorologo dei giorni che si fa intervistare in televisione e scrive articoli per convincere la gente che le scie chimiche non esistono, proprio all’epoca in cui migliaia di persone straccioni indipezzenti e/o gonzi (nella sola Italia) denunciano l’esistenza di queste scie anomale.

L'aereo mostrato da De Simone

Particolare dell'aereo



Calcolo della distanza di formazione della scia dai motori:

Immaginiamo che il concetto di “alcuni secondi” del redattore del libro “The weather book” corrisponda a due secondi e che la velocità dell’aereo sia di appena 432 km/h (e perché non 864 o 543 o 671 o 558?). Adesso gli aerei di linea arrivano facilmente a superare i 600 km/h e quelli più potenti arrivano a toccare i 900 km/h (http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747). Il fatto che il libro cui ci riferiamo sia di 30 anni fa non modifica di molto la questione: la velocità di raffreddamento del vapore acqueo alle alte quote è sempre la stessa, ed anzi i motori più potenti di oggi immettono più vapore acqueo, ed una massa maggiore si raffredda più lentamente di una massa più ridotta. Se rifacessimo il calcolo con una velocità doppia otterremo semplicemente una distanza raddoppiata. Secondo la formula s=v*t infatti la distanza (spazio percorso), è proporzionale alla velocità.

Vediamo adesso a quanti m/s corrisponde una velocità dell’aereo di 432 km/h

432 km/h = 432 * 1000 m / 3600 s = 432 * 10 m / 36 s = 120 m/s

Se l’aereo percorre 120 metri al secondo evidentemente in due secondi ne percorre 240 (alla pur bassa velocità di 432 km/h).

Sicuramente c’è da tenere conto del fatto che tale distanza dipende, oltre che dalla velocità dell’aereo stesso, da parametri come la quota a cui viaggia l’aereo o il suo consumo di carburante(*), ma l’ordine di grandezza è quello appena calcolato, e anche nel caso in cui considerassimo un tempo di raffreddamento ridotto della metà otterremmo una misura dimezzata ma tuttavia notevole, 120 metri, circa il doppio della lunghezza punta-coda di un aereo.

    Si ringrazia http://nwo-truthresearch.blogspot.it per la segnalazione (ah, ecco: nwo-stafava...).



(*) Gli aerei di linea volano a quote comprese tra gli 8 e i 13 km tra le quali c’è una differenza di circa 32 gradi centigradi, uno scarto che però è relativamente poco influente visto che i motori funzionano a temperature di circa 1000 gradi (hmmm... mi pare siano due cose diverse, un motore a scoppio e uno a reazione...); in ogni caso a tale modesto effetto si oppone la rarefazione dell'aria alle alte quote, che rende più difficile il raffreddamento del vapore acqueo (c'è meno materia fredda con cui scambiare calore).
Un aereo che consuma più cherosene, produce più vapore acqueo, ed essendo più estesa la sezione d'aria contenente vapore caldo, esso si raffredda più lentamente; i consumi di un aereo possono variare di un fattore 4 come mostrato (dati alla mano) in un precedente articolo.

NB: in un precedente articolo non avendo altre fonti, avevo ipotizzato che la velocità di raffreddamento fosse molto maggiore, ma anche ipotizzando una velocità dieci volte maggiore la distanza dai motori della scia risulterebbe ragguardevole e in totale contraddizione con l’affermazione di De Simone.
In realtà non è facile fare un calcolo teorico di tale velocità di raffreddamento, o quanto meno non si tratta di argomenti di fisica da me affrontati durante il corso di laurea (ho appena verificato nel testo di termodinamica e termologia sulo quale ho studiato ai tempi). Se riuscirò a trovare una maniera per calcolare l'ordine di grandezza di velocità aggiornerò l’articolo.



Leggi l'articolo correlato C'erano una volta le scie di condensa, alte nel cielo, che fornisce prove dell'esistenza delle scie chimiche a partire dalla lettura di un vecchio testo di fisica. Informati sulle scie chimiche.

13 comments:


  1. “La distanza tra l’aereo e l’inizio della scia è dovuta al fatto che l’aria impiega alcuni secondi a raffreddarsi prima che il vapore condensi”.

    Le parole “distanza tra l’aereo e l’inizio della scia”, indicano che quando si forma una normale scia di condensa essa ha origine in un punto ben dietro la coda dell’aereo in questione, decisamente staccata dalla figura del velivolo. La frase non da adito a dubbi.


    Sì... non da adito a dubbi sulla tua malafede...

    L'italiano non dice, come vorresti far credere tu, che le scie di condensa si formano SEMPRE dopo l'aeromobile... C'è scritto perchè si formano dopo QUANDO questo accade...

    Non riesco nemmeno a trovare un insulto per esprimere quello che sei nel fare questi "giochetti"... ;-)

    J.

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  2. Caro Corrado,
    no, in questi 30 anni non sono cambiate le leggi della fisica. Sono cambiati i motori aeronautici.

    Un motore a getto funziona comprimendo l'aria in un compressore (aumentano pressione e temperatura), riscaldandola in una camera di combustione (aumenta la temperatura, la pressione rimane circa costante) e infine espandendola in una turbina ed in un ugello (diminuiscono pressione e temperatura).

    Ora, l'energia interna che rimane nell'aria in uscita ad alta temperatura è sprecata dal punto di vista del lavoro compiuto (e quindi della spinta); quindi il motore avrà una temperatura dei gas in uscita più bassa possibile, idealmente pari alla temperatura esterna.

    Naturalmente i motori odierni hanno un'efficienza nettamente maggiore di quelli di 30 anni fa, quindi una temperatura dei gas in uscita dall'ugello molto inferiore rispetto ad allora.

    In più, nei motori moderni (i cosiddetti turbofan o turboventola) solo una piccola parte, diciamo il 15%, dell'aria che attraversa il motore viene riscaldata nella camera di combustione; il resto dell'aria passa attraverso il fan (una sorta di elica intubata) aumentando pochissimo la sua temperatura.

    Di conseguenza i gas in uscita dall'ugello si trovano subito mescolati ad una quantità d'aria molto maggiore che si trova ad una temperatura molto più bassa.

    Risultato: il tempo in cui l'aria raggiunge una temperatura tale da permettere la formazione della scia è molto inferiore oggi rispetto a 30 anni fa.

    Queste cose si trovano in un qualunque libro di aeronautica ed addirittura su wikipedia... studia Corrado, studia!

    PS: sono pronto a scommettere che il giorno in cui Corrado o Strakkino si trovassero davanti una foto in cui le scie si formano 240m dietro i motori, quella foto diventerebbe subito la prova provata delle scie chimiche perché "è evidente che le scie non vengono dai motori"...

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    1. E' inutile che cerchi di spiegare le cose usando la fisica, il corrado cannaiolo di questa materia non ne capisce nulla, nonostante ne abbia una laurea non si sa come ottenuta ...

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    2. come non si sa? corrado cannaiolo penna HA COMPRATO LA LAUREA, in una delle peggiori università italiane per quanto riguarda fisica e in 8 anni invece che 4, e con MOLTI esami collettivi

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  3. Scusate, c'è un rumore terribile di unghie che tentano di far presa su specchi.. non riesco nemmeno a leggere l'articolo.

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  4. Più che altro, a quanto sembra che se corrado guarda il suo atlante di 30 anni fa non trova la repubblica ceca e quella slovacca, non trova croazia, montenegro e slovenia, trova ancora l'unione delle repubbliche socialiste sovietiche e scopre che hong kong è un protettorato separato dalla cina.

    Corrado cretino, se ci si basa su libri di 30 anni fa che non tengono conto dell'evoluzione della tecnologia o del mondo che li circonda, si fa solo la figura dei coglioni disinformati.

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  5. Ma è sempre il famoso libro di cui ha filmato l'apertura per far vedere che FedEx gli aveva strappato le pagine?

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    1. No, quello era un altro, se non ricordo male il titolo era "clouds qualcosa". Resta il principio 'citare fonti SOLO quando mi possono dare (anche lontano migliaia di anni luce) un briciolo di ragione', tipico dei ricercatori indipezzenti.

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    2. Della serie: "l'ho notato solo ora"

      corrado pinna di squalene, potresti spiegare che cosa ci fa nelle tue mani (luride di immondizia, sia detto) un libro appartenente alla biblioteca 'Dino Bruschi' di Genova?

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  6. (ho appena verificato nel testo di termodinamica e termologia sulo quale ho studiato ai tempi).
    E del quale ha capito ben poco, se tenta di trovare lì delle possibili spiegazioni.
    Il rimescolamento tra gli scarichi e l'atmosfera riguarda semmai la fluidodinamica, oltretutto complicata dalla turbolenza dei gas che rende il tutto un sistema caotico.
    La termodinamica si occupa di cose molto diverse.

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    1. Beh, è ovvio che il cannaiolo cerchi spiegazioni dove non ne può trovare, di fisica non ne capisce un tubo. Sul fatto che abbia studiato termodinamica, facciamoci su una bella risata :D

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  7. A nella foto accusata si vede che la scia si forma ben dopo il bordo di uscita e non all' uscita del motore (comprati gli occhiali )

    Chi lo dice che la scia si forma dopo 2 secondi

    C'è una tabella ? ci sono dei dati ?

    No come solito il Penna in perfetta malafede adatta la matematica ai propri interessi, quindi come solito è solo fuffa parla del nulla

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  8. Gia' vista e debunkata qui, 3 anni fa:
    http://giannicomoretto.blogspot.de/2009/03/come-riconoscere-una-chemtrail.html

    Le scie compaiono 5-6 metri dietro ai motori. Il raffreddamento della scia avviene per rimescolamento con l'aria fredda. Per raffreddarla in 5-6 metri serve aria DAVVERO fredda, di solito le scie compaiono 10-20 metri dietro, ma talvolta lassù fan 70 sottozero.

    Notare che la scia comincia a condensare sul lato esterno, perché il rimescolamento è più veloce. Questo fa dire ai nostri che ci sono DUE scie:
    http://giannicomoretto.blogspot.de/2010/10/pareidolia.html

    E pretendere da Penna considerazioni fisiche più complicate di s=v*t (con dati inventati) credo sia senza speranza.

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