http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/08/il-dominio-del-clima.html
IL DOMINIO DEL CLIMA
di Gianni Lannes
Navighi su Internet alla ricerca del volo più economico? Vuoi soggiornare
in luoghi caldi d’inverno e freschi d’estate? Ti interessa una conferenza sul
futuro della Terra? Allora, scopri da te qual è l’autentico prezzo del viaggio
aereo che vuoi fare: il modo più rapido per non rinunciare alle comodità è precludere
un futuro all’umanità. Ben Mattews, ingegnere ambientale e ricercatore
dell’Istituto di astronomia e geofisica dell’università belga di Louvain ha
creato il sito “scegli clima” (www.chooseclimate.org). Come funziona? «Due clic su una
mappa, e un apposito modello di calcolo, il Java Climate Model, consente di
scoprire all’istante il nostro contributo individuale, per il tragitto
indicato, all’effetto serra. Basta qualche migliaio di chilometri sulle nuvole
per produrre più anidride carbonica di dieci contadini del Bangladesh in un
anno di vita». Il modello scientifico fornisce altre notizie: quanto kerosene
occorre per ogni viaggiatore; quanto costerebbe un biglietto se nel prezzo fossero
incluse le tasse; quanta parte del totale delle nostre emissioni sostenibili di
carbonica consumiamo con un determinato percorso aereo.
Banca del
clima. In un
tragitto Roma-Londra e ritorno, esauriamo quasi completamente il nostro diritto
alle emissioni per un intero anno. I velivoli vanno a kerosene, un carburante
di origine fossile. Spiegano Guy Dauncey e Patrick Mazza: «Gli aerei
commerciali generano 700 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Rilasciano ossidi
di azoto direttamente nella troposfera (la parte inferiore dell’atmosfera, sede
dei fenomeni metereologici): qui si ossidano nell’ozono troposferico che, a
quell’altezza, funziona come potente gas serra. Provocano dense scie di vapore
acqueo che, portando alla formazione di cirri, bloccano il calore all’interno
dell’atmosfera». Così, secondo i calcoli di Paul Wennberg del California
Institute of Technology, «il trasporto aereo arriva a incidere per un 10 per
cento sul totale dell’effetto serra».
Insostenibilità. «L’aereo inquina molto di più di un
treno», ha dimostrato uno studio sul tragitto Roma-Milano dell’Istituto
Ambiente Italia. Secondo dati Ocse «Il traffico civile è aumentato del 7 per
cento l’anno dal 1988 ad oggi. Ogni anno si spostano sulle nuvole circa 30
milioni di tonnellate di merci». E se continua l’attuale tasso di crescita di
passeggeri per chilometro, «nel 2020 gli aerei consumeranno il 250 per cento di
combustibile in più rispetto ad ora». Il traffico aereo è di gran lunga la
fonte di emissioni di gas serra che cresce più in fretta. E’ un comparto
industriale escluso dai controlli e dai vincoli di Kyoto, eppure in un volo
andata e ritorno Parigi-New York è come se ogni passeggero scaricasse nell’aria
2 tonnellate di anidride carbonica. Quanta ne viene emessa per assicurarci
l’elettricità di un anno. «La Commissione europea sta sviluppando uno studio
ambientale, economico e sociale, consultando tutti gli operatori del settore,
per includere anche l’aviazione civile nella strategia di riduzione dei gas
serra» attesta Jos Delbeke, capo della direzione ambiente Ue. «L’aviazione è il
comparto a più rapida crescita fra quelli che concorrono ad alterare il clima -
spiega Niels Ladegoged, un dirigente ambientale della Commissione Ue - Dal ’90
ad oggi le sue emissioni sono aumentate di oltre il 70 per cento e le
previsioni indicano un trend in ascesa per i prossimi anni». Volare inquina
anche chi vive a terra: non solo con il monossido di carbonio, le polveri
totali sospese e le nano particelle più insidiose dell’aerosol, ma soprattutto
con il rumore. Insomma, l’effetto serra da aviazione civile potrebbe triplicare
entro il 2050 rispetto ai dati del 1990. E se i biglietti aerei costano poco, è
a causa di due anomalie. La prima: mentre la benzina è pesantemente tassata, il
kerosene è esentasse ovunque nel mondo. L’Intergovernmental Panel on Climate
Change (Ipcc), organismo tecnico dell’Onu che si occupa di effetto serra,
dedicò nel 1999 il suo primo studio di settore proprio all’impatto
dell’aviazione civile. Scatenando le ire del business aereo e petrolifero, il
rapporto suggerì di «adottare politiche di sostituzione con altri mezzi di
trasporto» e «disincentivare l’uso disinvolto del trasporto aereo con tasse o
prelievi ambientali e con il commercio dei diritti di emissione». Non se ne
fece nulla. Ed ecco l’altra singolarità: la fonte di emissioni di gas serra più
rapida della terra è rimasta fuori dal Protocollo di Kyoto (1997) sulle
riduzioni obbligatorie di gas. La comunità internazionale non si è accordata su
dove sistemare il rilascio di CO2 per i voli internazionali. Il governo
inglese, unico in Europa, si è dato (Libro bianco sull’energia) entro il 2050
l’obiettivo di ridurre del 60 per cento rispetto al 1990 le emissioni, per
rispondere all’obiettivo di salvezza climatica indicato dall’Ipcc. «Ma perché
mai gli altri settori economici dovrebbero accettare un costoso taglio di
emissioni, mentre il comparto aereo avrebbe il permesso di triplicare il
contributo al cambiamento climatico fra il 1990 e il 2050? Non includere gli
aerei significa non poter raggiungere questo obiettivo di riduzione globale» ha
denunciato la Sustainable Development Commission (Sdc) in un rapporto datato 2005.
Nominata dal governo britannico si è opposta al Dipartimento governativo del
trasporto aereo che, nel dicembre 2003, ha pubblicato il Libro bianco sul
futuro degli aerei (Atwp).
Ricetta Usa - Nel 1958 il futuro presidente americano
Lyndon Johnson aveva promesso: «Dallo spazio riusciremo a controllare il
clima sulla terra, a provocare alluvioni e carestie, a invertire la
circolazione negli oceani e far crescere il livello dei mari, a cambiare rotta
alla corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati». E così è stato.
Tanta capacità visionaria non finì inutilizzata, e gli Stati Uniti si
ritrovarono durante la guerra del Vietnam a seminare le nuvole dell´Indocina per
allungare la stagione dei monsoni e trasformare in un pantano il sentiero di Ho
Chi Minh. La vicenda è stata ricostruita tra gli altri da Kristine Harper
dell´Università dello Utah in un articolo pubblicato su Endeavour: «L´operazione
aveva il nome in codice Popeye. Durante gli esperimenti, accadde però che la
vicina India si ritrovò in una condizione di siccità per due anni di seguito,
perché le piogge monsoniche lì non si erano presentate». Un discorso fondamentale
meritano gli aerei militari: una stima per difetto paragona l’inquinamento di
ogni velivolo a 500 auto non catalizzate. Nel 2003, durante il conflitto
Usa-Iraq, i ciclisti della Critical Mass torinese, con gli scienziati della
Società metereologica italiana, hanno calcolato quanto contribuisce all’effetto
serra una guerra aerea. Base per le stime è stata quella del Golfo, 1991. Si è
partiti dalla considerazione che un aereo da caccia tipo F-15E Strike Eagle o
F16 Falcon consuma circa 16.200 litri/ora; un bombardiere B52, 12 litri/ora; un
elicottero da combattimento tipo AH64 Apache, 500 litri/ora. Su queste basi, si
è calcolato che un mese di guerra soprattutto aerea porti l’emissione di 3,38
milioni di tonnellate di CO2: l’equivalente dell’effetto serra totale provocato
in un anno da una città di 310 mila abitanti. Altro fenomeno ignoto alle masse
popolari, ma anche a numerosi addetti ai lavori: le scie chimiche a scopo
bellico (chemtrails) che rendono il cielo lattiginoso, irrorando l’atmosfera
con sostanze pericolose (alluminio, bario, piombo) dalla metà degli anni ’90,
anche in tempo di pace (apparente). Finora le risposte del governo italiota
sono state nebulose. Si pensava che difficilmente l´uomo avrebbe imparato a
giocare con il tempo meteorologico ammaestrando la piogge, movimentando gli
uragani, sciogliendo le nebbie, dirigendo la grandine, aprendo squarci di sole
fra le nuvole o addirittura creando tempeste per sfruttarle per finalità
belliche o commerciali. Ma da decenni, nell’indifferenza generale e nel
negazionismo più collaudato, pericoli ed avvisaglie non mancano. La ricetta è
stata fabbricata negli Stati Uniti d’America fin dal 1946 e poi perfezionata
nel segreto più ferreo, a cui sono tenuti anche i generali italiani in pensione
- che hanno giurato fedeltà alla Nato – e si dilettano ad interpretare la parte
delle pedine antisistema. Un passo indietro. Fu lo scienziato Bernard
Vonnegut ad avere l´idea di spargere argento nelle nuvole per favorire
l´aggregazione delle particelle d´acqua attorno a "semi" fatti di
atomi di ioduro, provocando la caduta delle gocce per forza di gravità. Le tecniche
di manipolazione del tempo sono state volutamente bollate - per salvare le
apparenze - dalle linee guida dell´Organizzazione meteorologica mondiale come “di
efficacia assai dubbia”, ma che continuano e essere sperimentate in 40 paesi
del mondo, Usa, Israele e Cina in testa. E che ne dite del tornado artificiale
inventato dall’ingegnere canadese Louis Michaud? La potenza di un uragano
contiene l´energia spesa in un anno dall´intero genere umano.
"un bombardiere B52, 12 litri/ora"
ReplyDeleteDiavolo, consuma così poco? Quanto un'auto di grossa cilindrata!
Lannes, prima di pubblicare i tuoi "articoli" potresti almeno rileggerli e correggere le puttanate più grosse...
Lanes vai a piedi !
ReplyDeleteE pensare che ha rovinato tutto mettendoci in mezzo le scie chimiche, è ben risaputo che non esistono se non nella testa dei complottisti, chi le usa per argomentare una qualsiasi tesi finisce nel ridicolo oltre a perdere ogni credibilità e se a questo si aggiunge il solito odio ed amenità ecco cosa salta fuori una bella zuppa complottista
This comment has been removed by the author.
ReplyDeleteSe controlliamo i dati Exif delle foto vediamo alcune cose interessanti che danno molto da pensare all' effettivo copyright delle foto stesse
ReplyDeleteDate Time Original 2011-11-13T21:38:26+01:00
Date Time Digitized 2011-11-13T21:38:26+01:00
Subsec Time Original 95
Subsec Time Digitized 95
Software Adobe Photoshop CS3 Windows
Color Space -1
Pixel X Dimension 480
Pixel Y Dimension 321
ExifIFDPointer 2276
Orientation Horizontal (normal)
X Resolution 960000/10000
Y Resolution 960000/10000
Resolution Unit 2
Date Time 2012:02:05 13:28:37
Artist Katia
a questo va aggiunto il copia e incolla delle frasi dell' articolo
come sempre la credibilità va meritata e qui non vedo merito
Si capisce perfettamente perché personaggi del genere non vedono pubblicata una loro sola parola neanche sul giornalino parrocchiale.
ReplyDeleteLAANNEEEES!!
ReplyDeleteMA VAI A LAVORARE, VAI !!!
Anche se non ho idea di che cosa
tu sia capace di fare...
Sicuramente ben poco.
Ecco da dove ha copiato e pure male, l'articolo originale sul consumo degli aerei militari e l'inquinamento che ne consegue è tratto da pacelink eccolo --> http://www.peacelink.it/disarmo/a/35003.html
ReplyDeleteed è da attribuire a Rossana De Simone alla quale si può chiedere di cose ne pensa del fatto che sia stato in parte copiato senza citare la fonte originale come invece è stato fatto qui http://www.numerozero.info/v2/index.php?option=com_content&view=article&id=594:la-politica-e-sorda-130-f5-al-posto-degli-asili-&catid=39:strilli&Itemid=77
Quindi oltre che a copiare male non è nemmeno roba sua ! VERGOGNA !
lannes l'idiota talmente idiota che NESSUN GIORNALE AL MONDO (nemmeno quelli di berlusconi) vuole avere tra i propri collaboratori.
ReplyDeleteho fatto una piccola ricerca, e ho scoperto che 'copyright' Lannes ha indegnamente scopiazzato intere frasi
ReplyDeleteL'articolo l'ha praticamente scopiazzato a destra e a manca aggiungendoci di suo le vaccate.
C'è da presumere che anche le foto le abbia scopiazzate, forse dall'archivio di tarocchi di strakkino ? hihihihihi
L'articolo l'ha scopiazzato a destra e a manca, ma neanche s'è reso conto di contraddire in più punti sia straker che sé stesso (e straker se ne renderà conto?).
DeleteNella prima parte (oltretutto condivisibile) GL sembra accettare:
1) l'effetto serra è provocato dalla CO2 (con il trasporto aereo che dà un contributo non trascurabile) e dagli altri gas (NOx, ozono). Quindi l'effetto serra esiste e non è dato dal solo SF6 strakeriano.
2) Gli aerei Provocano dense scie di vapore acqueo che, portando alla formazione di cirri, bloccano il calore all’interno dell’atmosfera (quindi, come minimo, le contrail non sono "rare e di breve durata")
3) Secondo dati Ocse [dai quali GL non sembra dissociarsi] «Il traffico civile è aumentato del 7 per cento l’anno dal 1988 ad oggi. Altro che costante o in diminuzione, come farneticano straker & C.
Però la semplice denuncia dei danni del traffico aereo, avrebbe potuto spalmare un po' di responsabilità anche su alcuni suoi lettori che hanno volato, perché il trasporto aereo non ha (o non sembra avere) dietro di sé il Grande Complotto che tanto piace ai fuffari perché permette di dare sempre e solo la colpa agli "altri" cattivi.
Ha dovuto così rincarare la dose tirando di nuovo fuori alluminio, bario, piombo sparso dai soliti americattivissimi con le scie chimiche.
BTW: la frase Fu [...] ad avere l´idea di spargere argento nelle nuvole per favorire l´aggregazione delle particelle d´acqua attorno a "semi" fatti di atomi di ioduro è di una tale sgangheratezza dal punto di vista chimico che dimostra come GL di chimica non ne capisca assolutamente nulla.
Certo, i famosi atomi leghisti, quelli di ioduro...
Delete