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Ovvero: se questa è concretezza, i diamanti son fatti di burro fuso.
In corsivo le proposte (?) e alcune vaccate.
tdm
Concreta proposta rivoluzionaria: le contro-istituzioni
Concreta proposta rivoluzionaria: le contro-istituzioni
Con questo articolo
intendo proseguire nel difficile cammino delle proposte concrete per
attuare la tanto agognata rivoluzione dopo anni di ragionamenti sul
perché questo passaggio sia necessario.
Non si tratta nemmeno
stavolta, evidentemente, di impegnarsi nel realizzare leggi e
leggine, ma strutture da contrapporre al Sistema che nell'immediato
futuro possano via via dare forma, anche “legale”, a una nuova
comunità rivoluzionaria.
Per spiegare l'oggetto di
questo articolo occorre farsi una domanda. Cos'è che tiene in piedi
il Sistema da un punto di vista istituzionale? Perché i suoi
apparati – governo, comune, provincia, regione, polizia, tribunali,
fisco, trattati internazionali – funzionano?
Risposta, gli apparati
del Sistema hanno vita in quanto sono i cittadini a dargliela. Un
governo funziona perché i cittadini lo accettano come tale, un
comune esiste perché i suoi abitanti ne accettano l'esistenza e un
tribunale può applicare la legge perché i cittadini riconoscono
questa autorità.
In sostanza, negli
apparati così come in altri campi, il Sistema si basa sulla
convenzione.
Parafrasando quanto
Giacinto Auriti diceva del denaro (valore indotto), potremmo parlare
per le istituzioni di autorità indotta.
E' proprio questa
deduzione che ci permette di usare una consuetudine fin qui applicata
a vantaggio del Sistema, contro il Sistema. Perché se una
convenzione tra cittadini liberamente pensanti può dar vita a
un'istituzione (che invece non esiste di per sé), può analogamente
invalidarla per attribuire invece autorità a una nuova istituzione
di nuovo tipo convenzionalmente creata e riconosciuta da un
sufficiente numero di persone.
Questo passaggio, che
sarà bene spiegare più dettagliatamente, è fondamentale nel
processo di auto-esclusione dal Sistema di cui si è già parlato,
fondamentale nel momento in cui si crede che per far collassare il
Sistema sia fondamentale non partecipare allo stesso più ancora che
combatterlo.
Coloro che vogliono far
crollare il Sistema dovrebbero iniziare a creare e riconoscere
contro-istituzioni disegnate secondo sia proprie necessità
esistenziali che politico/antagoniste. Contro-istituzioni che, a
seconda dei casi, possono essere dei meri equivalenti delle
istituzioni già esistenti oppure delle organizzazioni del tutto
diverse e originali ma sempre e comunque in base al principio della
democrazia partecipativa.
Gruppi di cittadini
dovranno costituire assemblee pubbliche all'infuori dei circuiti del
Sistema (consigli e giunte comunali, commissioni, comunità montane e
via dicendo) dotandole di poteri sempre crescenti man mano che
l'adesione – e quindi l'autorità indotta – aumenta.
Procedendo in questo
cammino bisognerà invece disconoscere sempre più le istituzioni
ufficiali ignorandone quanto più possibile leggi, sanzioni e
disposizioni.
Si tratta di strumenti di
auto-governo destinati a sostituire le istituzioni ufficiali del
Sistema. Per ovvie ragioni la creazione di una contro-istituzione e
il conseguente disconoscimento dell'istituzione di Sistema che si va
a boicottare dovrà essere in una prima fase discreto così da non
attirare l'immediata stroncatura da parte delle autorità del Sistema
in termini di ammende, carcere o peggio ancora. [peggio ancora del carcere? Forse intendi 'lavorare', non esiste da noi la pena di morte...] Quando, col passare
degli anni, la contrapposizione non sarà più eludibile, bisognerà
essere certi di avere forze popolari sufficienti per reggere il
confronto.
Un capitolo importante di
questo passaggio va dedicato a tutti coloro che attualmente,
all'interno delle istituzioni, svolgono un ruolo di applicazione
attiva dell'autorità con possibilità di coercizione: poliziotti,
carabinieri, magistrati, pubblici ufficiali di qualsiasi tipo,
ispettori fiscali, etc. E' chiaro che la creazione di
contro-istituzioni su vasta scala nel tempo andrà a collidere sempre
più col sistema al punto da determinare lo sguinzagliamento delle
autorità di cui sopra. Sarà fondamentale, per i cittadini
auto-organizzatisi, aver coartato il maggior numero possibile di
queste persone negli anni così da allontanare gli interventi e le
sanzioni.
Per fare un'esempio,
creando una catena di attività produttive e una base di cittadini
utenti in cui circoli moneta locale alternativa a quella ufficiale,
l'intervento dell'attuale Guardia di Finanza piuttosto che del Fisco
o addirittura di un giudice sarà inevitabile... a meno di non aver
qualche rivoluzionario tra le loro fila che al momento opportuno
volti le spalle al “problema”.
E così via per ogni
altro contesto.
Una conclusione
fondamentale. Il concetto di autorità indotta è filosoficamente e
sociologicamente devastante in quanto inchioda ciascun individuo alle
proprie responsabilità nel mantenimento o al contrario nella
distruzione di questo Sistema. Chiarito infatti che un'istituzione si
fonda sulla convenzione condivisa bisogna chiedersi cosa sia a questo
punto una convenzione.
La risposta è: un
atto di volontà umana.
E se a mantenere il
Sistema è un atto di volontà, un atto del tutto uguale e contrario
può farlo cadere per crearne un altro, migliore e umano.
Di fronte alla proposta
di questo articolo di organizzare contro-istituzioni non potrà
quindi essere tollerata la risposta di qualche asino filo-sistema
“non si può”, “è utopistico”, “non è fattibile”. La
fattibilità sta infatti, ripetiamo, nella volontà. [eggià, tutti asini, gli 'altri'...]
“Non voglio” sarebbe
una risposta più coerente, rivelatrice allo stesso tempo della
volontà del soggetto nel mantenere lo status quo.
Ma naturalmente ciò che
ci si aspetta sono milioni di volontà del tutto opposte, favorevoli
a sottrarsi a questo Sistema per voltare pagina nella storia del
mondo. [ecco, bravo: muoviti allora, e fa' un fischio quando sarete miliardi. Dimenticavo: prima di citare a casaccio MLK, sciacquati la bocca con l'acido muriatico. Ma chi ti credi di essere...]
un vero rivoluzionario da tazza...
ReplyDeletedel cesso.