Dopo i Maya, prossima fine del mondo: 15 febbraio 2013
TORINO
Siamo in un periodo fecondo per i libri che riguardano il cielo. Da qualche giorno è in libreria la mia “Storia sentimentale dell’astronomia” edita da Longanesi, e da perfetto narcisista mi trovo a guardare le vetrine per accertarmi che sia esposta. Beh, c’è un sacco di buona concorrenza. Chi cerca soprattutto belle foto con poco testo, quasi soltanto didascalie, troverà un libro della De Agostini. Piero Boitani ha pubblicato presso il Mulino “Il grande racconto delle stelle”, dove passa in rassegna la poesia, la letteratura, la musica e l’arte di ispirazione astronomica. L’astrofisica Lisa Randall presenta “Bussando alle porte del cielo” (il Saggiatore), testo scientificamente impegnativo del quale parlerò prossimamente in modo ampio. Margherita Hack, giovanissima novantenne, è in vetrina addirittura con due libri insieme, uno rivolto ai ragazzi e uno agli adulti.
Incominciamo dal primo. Edito da Sperling & Kupfer, è intitolato “Stelle da paura” e Margherita, Marga per gli amici (foto), l’ha scritto con Gianluca Ranzini, ben noto a chi frequenta il Planetario di Milano. Perché “stelle da paura”? Perché in queste pagine si fa piazza pulita di un certo terrorismo pseudo-astronomico e della malainformazione che accompagna superstizioni astrologiche, leggende metropolitane, pretesi enigmi in stile Voyager / Kazzenger, presunti Ufo.
Mi domando come mai Margherita Hack (così come Rubbia, tanto per fare un altro nome a caso) non sia come 'minimo' Senatore a vita o ministro per la ricerca scientifica.
ReplyDeletePerché sono scomodi e, soprattutto, perché sono puliti. Guarda caso Rubbia per sperimentare correttamente la sua centrale solare ha dovuto fare le valigie e andare in Spagna. E questo non è complottismo, è semplicemente ottusità mentale dei dirigenti comunali e provinciali di quella località sicilana dove era in progetto la centrale che poi è stata realizzata solo parzialmente.
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