http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2013/01/una-nuova-prospettiva-nellapproccio.html
Una nuova prospettiva nell’approccio a molti cosiddetti “disturbi psichiatrici” e “problemi psicologici”.
Come mostrato nell’articolo sul deficit di zolfo
la carenza di tale fondamentale elemento costitutivo del corpo umano
può contribuire alla genesi di problemi cardiaci ma anche di
problematiche attenenti alla sfera psichica come la depressione. È pur
noto da tempo che la carenza di elementi nutrizionali come il ferro può
concorrere alla manifestazione di quella che viene etichettata come
“sindrome da deficit dell’attenzione” (vedi questo studio),
così come l’abuso di caffeina (che troviamo anche nella coca-cola) può
concorrere alla manifestazione di quello che viene etichettato come
“iperattività”. Più in generale da un po' di tempo si studiano i rapporti tra alimentazione e "disturbi psicologici".
Alcuni ricercatori attenti all’influsso dell’alimentazione sulla psiche da tempo denunciano che l’uso (ed abuso) di zucchero
nella dieta influisce negativamente sull’equilibrio psichico degli
esseri umani. In pochi hanno dato credito a questo monito perché non
riuscivano a capire quale fosse il legame tra la causa e l’effetto.
Molti di questi studi si possono meglio comprendere se si riflette sul
fatto che un certo stile alimentare e certe cure farmacologiche
concorrono a causare la disbiosi intestinale.
Le ricerche della dottoressa Natasha Campbell-McBride spiegano nel dettaglio come
una dieta a base di alimenti preconfezionati, farine raffinate, zucchero
possa contribuire fortemente alla creazione di una disbiosi intestinale
(squilibrio della flora batterica con i batteri buoni che vengono a
mancare, sostituiti da lieviti, funghi e batteri nocivi e conseguente alterazione della permeabilità dell'intestino).
Nel suo libro sulla “Sindrome della psiche e dell’intestino” la dottoressa menziona
gli studi del giapponese Kaduzdo Nishi secondo i quali una condizione
psichiatrica su dieci è causata dalle tossine che provengono
dall’intestino, a causa proprio della disbiosi intestinale. Ad esempio
una disbiosi che causa una proliferazione della Candida albicans
nell’intestino (un lievito che è “goloso” di zuccheri e farine
raffinate) fa sì che tale ospite indesiderato (che in condizioni normali
è presente nell’intestino in quantità minime e non dannose) rilasci
come prodotto della sua digestione l’etanolo (un alcool), oltre a
diversi tipi di candidotossine.
A causa della disbiosi e della presenza della Candida nell’intestino la digestione del glutine (contenuto nel grano, nell’orzo, nel farro, nella segale) e della Caseina (contenuta nel latte e nei latticini) può venire compromessa, e come risultato di tale difficoltà digestiva si generano Gluteomorfine e Caseinomorfine, che sono state riscontrate anche in soggetti etichettati come schizofrenici, iperattivi, con deficit di attenzione, (oltre che negli autistici, epilettici e schizofrenici). Tali sostanze sono oppiacei che hanno un effetto negativo sul nostro sistema nervoso centrale.
Sul rapporto tra Candida, malattie "mentali" e diverse altre patologie consiglio la lettura dell'esperienza del dottor Truss, il quale dopo aver notato il livello di patologie apparentemente correlate alla disbiosi indotta da trattamento antibiotico, ha iniziato a trattare numerosi pazienti con un rimedio contro la Candida. Egli aveva infatti letto che
per curare un’infestazione da candida nel sangue era possibile impiegare una soluzione di ioduro di potassio, quindi prescrisse al paziente da 6 a 8 gocce di soluzione di Lugol, 4 volte al giorno per 3 settimane (...) Molti dei suoi pazienti guarirono straordinariamente da malattie tra le più insolite, fra cui problemi mestruali, iperattività, disturbi dell’apprendimento, autismo, schizofrenia, sclerosi multipla nonché malattie autoimmuni come il morbo di Crohn e lupus eritematoso.
A
conferma di quanto su esposto ricordiamo quanto scritto all'interno
dell'articolo "INTOLLERANZE ALIMENTARI: VERITA' O PREGIUDIZIO?", dalla
biologa
nutrizionista Federica Mastronardo (http://www.federicamastronardo.it/articoli_9.html),:
Perché attribuire proprio a quel nutrimento di cui si è ghiotti la causa di un banale mal di testa? Lo stesso vale per numerosi disturbi comuni che spesso sono associati a momenti di stress psico-fisico: colon irritabile, reazioni cutanee, attacchi di ansia, obesità, disbiosi e malassorbimento intestinale, carenze di vitamine e minerali fino ad arrivare ai disturbi comportamentali quali epilessia, schizofrenia, autimo, iperattività nei bambini, fotofobia o problemi di performance fisica nello sport agonistico.
Anche nella pagina di presentazione di un test delle urine (uro-digestive test) leggiamo come la permeabilità intestinale possa essere correlata alla cosiddetta schizofrenia.
Sul sito http://scienzaesalute leggiamo una interessante dichiarazione della Dott.ssa Fiamma Ferraro
"Il fatto che molti soggetti affetti da schizofrenia o depressione siano carenti di vitamina B6 e zinco potrebbe essere una delle scoperte più significative della medicina nutrizionale/ortomolecolare. In questo contesto potrebbe non trattarsi di carenze dovute ad un'errata alimentazione, ma di difetti innati del metabolismo, tra i quali la criptopirroluria."La criptopirroluria è una condizione presente nel 30% dei soggetti classificati come schizofrenici e nell'11% della popolazione, ma a me viene forte il sospetto che dietro tale condizione ci sia una pre-esistente disbiosi.
Ciò vuol dire che molti disturbi etichettati come “patologie
psichiatriche” o “problemi psicologici” sono in realtà la manifestazione
di uno squilibrio a livello dell’intestino, che come tale va trattato.
Un’attenta lettura del libro di Natasha Campbell (che consigliamo
calorosamente a tutti i medici) potrebbe aiutare a comprendere quando le
condizioni etichettate come psichiatriche o psicologiche sono il
sottoprodotto di una disfunzione intestinale; laddove la disbiosi si
rivelasse la causa profonda di problemi altrimenti classificati come
“psichiatrici” e “psicologici” la dieta GAPS potrebbe portare ad una
guarigione con metodi del tutto naturali e consoni alla filosofia di
Ippocrate (“fa che il cibo sia la tua medicina”).
E se anche fosse difficile mettere in atto tale dieta molto restrittiva
(esclude anche ogni sorta di cereali e di cibi ricchi di carboidrati,
anche i cibi amidacei come le patate) forse una dieta GFCF (ovvero senza
glutine e senza caseina) potrebbe portare almeno in certi casi ad un
sensibile miglioramento. Laddove si trovassero prove di infezioni di Candida
eliminare quegli alimenti che più di tutti alimentano tale lievito
(come zucchero, latticini e cibi lievitati con lievito di birra) sarebbe
sicuramente utile.
NB: a chi sospetta di soffrire di una disbiosi intestinale si
raccomanda un consulto col proprio medico curante o altro specialista
per una corretta diagnosi del problema e conseguente indicazione
terapeutica in base alle proprie specifiche condizioni di salute. Le
notizie qui fornite non sostituiscono in nessun modo un consulto medico
ma sono utili solo a scopo informativo.
Se
siete interessati all'uso del Lugol tenete presente che esistono
persone allergiche allo iodio, e che adesso il contenuto effettivo del
principio attivo di tale soluzione, nei flaconi commercializzati in
farmacia, è molto minore che negli anni passati e ciò può far sembrare
inefficace tale rimedio (vedi questo articolo in inglese). Ovviamente prima di pensare ad assumere qualsiasi farmaco discutetene col vostro medico di famiglia.
ReplyDeleteUna nuova prospettiva nell’approccio a molti cosiddetti “disturbi psichiatrici” e “problemi psicologici”.
Nel caso del pennuto forse sarebbe meglio la vecchia prospettiva, quella pre legge Basaglia per intenderci
per curare un’infestazione da candida nel sangue era possibile impiegare una soluzione di ioduro di potassio, quindi prescrisse al paziente da 6 a 8 gocce di soluzione di Lugol, 4 volte al giorno per 3 settimane (...) Molti dei suoi pazienti guarirono straordinariamente da malattie tra le più insolite, fra cui problemi mestruali, iperattività, disturbi dell’apprendimento, autismo, schizofrenia, sclerosi multipla nonché malattie autoimmuni come il morbo di Crohn e lupus eritematoso.
ReplyDeleteBravo corrado (minuscola DOVUTA), bravo. Continua con queste puttanate. Se vuoi ti faccio conoscere un paio di persone ammalate di sclerosi multipla, e poi anche uno schizofrenico. Specialmente quest'ultimo, gli togliamo le medicine che prende e lo mettiamo insieme a te in una cameretta, e tu poi gli dai quella soluzione di Lugol. Tu spera solo che non senta la voce che gli dice di aprirti la testa come un cocomero marcio, dato che per la sua stazza fisica sarebbe capace di farlo a mani nude.
Imbecille.
Meglio lo schizofrenico :D
DeleteE vaiiiiiii di marchette !!!
ReplyDeletecorrado, ci vedi bene? vedi d'annà Hgare.
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