Friday, February 1, 2013

ATTENTATI E SCIACALLAGGIO

http://sulatestagiannilannes.blogspot.co.uk/2013/02/attentati-e-sciacallaggio.html

ATTENTATI E SCIACALLAGGIO


di Gianni Lannes
E’ un film già visto. A fine gennaio 2012, ignoti lasciavano un biglietto con inequivocabili minacce nell'auto di mia moglie.  Esattamente un anno dopo, ignoti hanno manomesso i freni della mia auto. Magari si è trattato di un guasto, o forse c'entra l'usura (sic!).  Una banale coincidenza. Se qualcuno ce l'ha con me per motivi che ignoro, consiglio di usare l'esplosivo: così tolgo il disturbo una volta per tutte. 

Se la situazione non fosse drammatica per me e per l'Italia in generale, ovvero per tantissimi, riderei a crepapelle. Così non è. Sono un padre, prima di essere un giornalista ed uno scrittore, un ricercatore sul campo della verità. Non amo parlare di questioni personali e delicate. Ma questa volta devo proprio dire qualcosa...
Offese di ogni genere anche da squinternati che mi avvertono e rivendicano via internet le minacce di morte, come quello a me ignoto, che pare viva a Londra ed ha annunciato che "mi impiccherà personalmente". Naturalmente non ho paura, figuriamoci di qualche demente in libera uscita.  Che si arrivasse addirittura ad insinuare, in forma rigorosamente anonima, ovviamente, che per pubblicizzare un libro mi sarei inventato tutto, è davvero troppo, oltre ogni limite di sopportazione umana. Non è da me, ma ora inizierò a sporgere querele contro chi tenta così maldestramente di infangarmi! C'è un limite a questo schifo che piove dall'ombra?
E’ dal 2007 che il sistema di potere mi rende la vita impossibile. Nel 2009 ho subito ben due attentati, il primo esplosivo ed il secondo incendiario. Ho patito danni economici e non vivo di rendita: anzi, mi hanno tolto subdolamente il lavoro onesto alla luce del sole. E c'è un quotidiano finanziato dal popolo italiano, L'UNITA', per cui ho lavorato l'anno scorso, che addirittura non mi vuole pagare (il lavoro svolto e pubblicato),  se non in nero, elargendomi a mò di elemosina qualche spicciolo. Il mio avvocato ha chiesto lumi, ma gli hanno detto che devo arrangiarmi. Poi minacce di morte alla mia famiglia ed ai miei collaboratori per farmi desistere dal proseguire le mie attività di indagine giornalistica.
Dal 22 dicembre 2009 al 22 agosto 2011 ho vissuto sotto scorta della Polizia di Stato, mentre la mia abitazione era vigilata a vista dai carabinieri, pur non avendo richiesto alcun tipo di protezione allo Stato. Nonostante, questo, come risulta dalla denuncia sporta alla Digos territoriale, ignoti nel maggio 2010, mentre ero con la mia famiglia a Perugia per un ciclo di seminari all’Università e per partecipare alla marcia della Pace Perugia-Assisi, si sono introdotti nella mia casa rubando un computer ed un hard disk portatile. Il 19 luglio 2011, con una semplice telefonata un funzionario del Ministero dell'Interno, senza addurre alcuna motivazione, tipo individuazione da parte della magistratura - che ha in carico il caso - di mandanti ed esecutori materiali degli attentati alla mia vita ed alle persone a me care, mi ha comunicato che il 22 agosto successivo mi sarebbe stata revocata la protezione dello Stato. E così è stato, di punto in bianco.
Ogni volta che succede qualosa di spiacevole, ovvero continuamente, perché ormai si vive in uno stato di continua agitazione, c'è gente che spunta dal nulla e pretende spiegazioni. Provate a cambiare ruolo almeno per un giorno: passate al mio posto. Pensavo fino a qualche anno fa che l'Italia, comunque, fosse un Paese civile. Ritenevo di vivere in uno Stato di diritto. Addirittura sono stato trascinato in sordide aule giudiziarie per i motivi più impensabili. Questa Italietta è di uno squallore insopportabile.

Beninteso, non ho bisogno della protezione di questo Stato eterodiretto e mafioso per sopravvivere, ma ho tutto il diritto di vivere senza per questo temere per l'incolumità dei miei congiunti e dei miei figli.
Dal 2009 al 2012 c'è stato uno stillicidio di intimidazioni a mia moglie, regolarmente denunciate all'Arma.
In sintesi, ho sporto una dozzina di denunce all’Autorità Giudiziaria su questi tragici accadimenti. Consiglio ai curiosi di chiedere direttamente lumi al Ministero dell’Interno, all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, alla Procura Nazionale Antimafia.
Fatto sta che ben due governi, Berlusconi e Monti, non hanno risposto alle numerose interrogazioni parlamentari: le ultime due (numero 4/14704 presentata l’1 febbraio 2012 e la numero 4/06773 del 2 febbraio 2012) non hanno avuto alcuna risposta, come tutte le precedenti.
Non ho padrini, non ho padroni e non sono in vendita.  Non sono un eroe né un martire. La solidarietà è importante, ma non bastano le parole per liberare l'Italia dalle catene. Grazie a tutte/i.
SONO UN UOMO LIBERO CHE COMBATTE A VISO APERTO.
http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/74994

14 comments:

  1. E ora tutti in coro: "TSO TSO TSO" :D

    Ma va là, barbùn!

    ReplyDelete
  2. Magari si è trattato di un guasto, o forse c'entra l'usura (sic!).

    tutto quello che vuoi ma.. visto che è lui a scrivere e non sta citando nessuno, che c'entra quel sic?

    ReplyDelete
  3. Non ho padrini, non ho padroni e non sono in vendita

    Ma vorrei tanto esserlo solo che non mi compra nessuno.

    ReplyDelete
  4. "Se qualcuno ce l'ha con me per motivi che ignoro, consiglio di usare l'esplosivo: così tolgo il disturbo una volta per tutte." Ecco, esplosivo a parte (cosa che condanno), se tu togliessi il disturbo delle tue ca$$ate dal web questa sarebbe cosa buona.
    "Sono un padre, prima di essere un giornalista ed uno scrittore, un ricercatore sul campo della verità."
    Sulla prima ti credo, sulle altre lasciamo perdere, che e' meglio...
    "Non sono un eroe né un martire."
    Vero, sei solo uno scemo.

    ReplyDelete
  5. Questo è una fotocopia del nostro strakkino.

    ReplyDelete
  6. Furti, guasti o incendi della propria auto, licenziamenti, inconvenienti vari sono cose che capitano a molti e possono capitare a tutti. La stragrande maggioranza non li considera attentati alla propria persona o li attribuisce a fantomatiche persecuzioni.
    Cosa che invece il Lannes fa, urlando come se fossero tali dal suo blog. Se fosse veramente come dice lui, deve essere benedetto dalla dea fortuna visto che ne esce sempre indenne, é ancora vivo ed intero, oppure i persecutori sono dei colossali imbranati.
    Poi se nessun giornale non ne vuole sapere di lui, non é che forse che quello che scrivi sono idiozie, fuffa o frutto di fantasia ?
    Fatti un bel esamino di coscienza Gianni Lannes, la veritá é forse che sei un giornalista mediocre come ce ne sono tanti, lascia da parte il tuo smisurato EGO, non considerarti un ricercatore di veritá, fatti un bagno di umiltá, probabilmente sei solo una persona qualunque, di modeste o mediocri qualitá come ce ne sono molti.
    Soprattutto non continuare a gridare Al Lupo, Al Lupo, alla fine non ti crederá nessuno anche quando il lupo dovesse arrivare per davvero

    ReplyDelete
  7. sono stato trascinato in sordide aule giudiziarie per i motivi più impensabili

    sordide (al plurale) perché i Tribunali non hanno soldi per le pulizie? ma allora è lo stesso per tutti quelli che le frequentano (avvocati e giudici compresi), perché farne un caso personale?

    e i "motivi più impensabili" costa tanto elencarli? (e dire come è andata a finire?)

    ReplyDelete
    Replies
    1. hai dei dubbi?
      è andata e finire che il COGLIONE ha perso, perché SCRIVE SOLO CAZZATE

      Delete
  8. lannes COGLIONE, se volessero VERAMENTE farti fuori, TU NON SARESTI QUI.
    il fatto che sei ancora vivo significa gli attentati SONO SOLO NELLA TUA MENTE BACATA,
    il fatto che NESSUN GIORNALE AL MONDO ti voglia, significa CHE NON VALI UN CAZZO COME GIORNALISTA.
    Questo proverbio calza a pennello e ti descrive al 10.000% MONA:
    L'ignorante SA TANTO
    L'intelligente SA POCO
    Il saggio SA NIENTE
    EL MONA EL SA TUTO

    ReplyDelete
    Replies
    1. Lannes, se t'avessero voluto eliminare altro che sabotarti il citofono... Ma chi ti credi di essere? Per Falcone - tanto per fare un nome, anzi: un NOME - han fatto saltare in aria un'autostrada.

      Pezzente.

      Delete
  9. "E' un film gia' visto"
    Si, e ha rotto il cazzo

    ReplyDelete
  10. Anche questo come Straker, che è da anni che "devono suicidarlo"... AHAHAAHAHAHAHAHAHAHAH

    ReplyDelete