http://zret.blogspot.co.uk/2013/04/provenza.html
Provenza
Non
sappiamo quanti anni siano passati, persi nel soffio amaro della
salsedine. Qui il Mistral con aridi morsi addenta la costa e l’etere.
Sulle rocce il cielo si scheggia, si aggrappa indomito il pino. Le nubi
rampollano come spuma.
Se d’un tratto il vento si placa, in lontananza l’orizzonte sprofonda nel deserto del mare… Ma inquieta è la luce fra gli olivi contorti, vibra fra la macchia e la querce.
Noi qui… siamo ancora noi?
Se d’un tratto il vento si placa, in lontananza l’orizzonte sprofonda nel deserto del mare… Ma inquieta è la luce fra gli olivi contorti, vibra fra la macchia e la querce.
Noi qui… siamo ancora noi?
Beh... se proprio insisti...
ReplyDeleteChe fai qui???
Perche non ci vai???
Antonio.. lascia stare.
ReplyDeleteIngrati, non sapete cogliere l'etereo pensiero che permea le delicate favelle dell'incompreso poeta, che solo per un malvagio e terrificante complotto dei Poteri Forti non ha potuto assurgere all'olimpo dei grandi letterati.
ReplyDeleteFu il un cartello NWO-SMOM-INPS-CICAP-METEOWEB ad imporre la scelta di quell'oscuro e meschino prefessoruccolo da quattro soldi che si chiama Umberto Eco, relegando così la maestosità dei versi di Zret all'oblio.
Cazzo ... in confronto Leopardi era un comico ...
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