http://www.byoblu.com/post/2013/06/02/che-poi-un-giorno.aspx
Che poi un giorno ti ritrovi a guidare sopra un nastro
d’asfalto, arroventato da un sole che spacca le pietre, sotto a un cielo
azzurro e profondo che sembra non finire mai. E ti trovi a pensare che,
in fondo, all’universo poco interessa: i venti continuano a soffiare,
le stagioni cambiano, le rondini e i torrenti le inseguono, gli alberi
ondeggiano nella brezza del mattino, come fanno gli anemoni di mare
immersi nelle correnti. Te ne accorgi bene ogni volta che prendi un
aereo: al mondo, enorme e indifferente com’è, tutto sommato non importa
poi molto di ciò che anima i formicai di uomini. Tutto è sempre restato
bene o male com’era. E quindi ti diventa chiaro come tutto questo gran
parlare di crisi, che si agita intorno, in fondo altro non è che una
lotta di riorganizzazione interna. Come una gigantesca lite di
condominio. Basterebbe che le formiche rosse la smettessero di odiare
quelle nere. Basterebbe che quello del primo piano capisse che anche lui
deve pagare un po’ dell’ascensore della vecchina al quinto. Non c’é
nessuna crisi se non la nostra di esseri umani. Ed è questa la cosa che
ti fa più male.
chissà che un giorno tu ti renda conto di essere un malato mentale (COME 1l 10000% dei GRILLINI COMPLOTTISTI) e faccia l'unica cosa sensata, liberare il mondo da COGLIONI come te
ReplyDeleteMessora, restituisci il 100 % dei tuoi emolumenti e non solo il 50 % come vuole il tuo capoccia !!!
ReplyDeleteSai, mi scoccia parecchio dover pagare tasse per mantenere un fuffaro e cazzaro del tuo calibro