http://zret.blogspot.it/2013/07/la-legge-dellattrazione-prima-parte.html
La legge dell’attrazione (prima parte)
La
cosiddetta “legge dell’attrazione” implica che ciascuno di noi attira
gli eventi che costellano la sua vita. In modo inconscio si
trascinerebbero verso di sé situazioni favorevoli o dannose, provocando
poi una sorta di “effetto domino”. E’ ovvio che tale idea investe dei
problemi filosofici di formidabile complessità. Cercheremo, però, di
analizzarla, per quanto possibile in modo semplice. La divisione della
disamina in parti piuttosto brevi dovrebbe agevolare la comprensione.
In primo luogo osserviamo che la succitata “legge” presuppone che A (il soggetto) intervenga in qualche modo su B (gli accadimenti). E’ significativo che tale intervento non sia sugli oggetti, sulla materia, ma appunto sugli avvenimenti: siamo nell’ambito di una visione che manifesta, in una sua sfaccettatura, una vaga somiglianza con il pensiero del primo Wittgenstein. Secondo il filosofo austriaco, infatti, il mondo è la totalità dei fatti (“Il mondo è ciò che accade”, "Tractatus logico-philosophicus"), una concatenazione di stati di cose in connessioni immediate, di fatti che succedono uno indipendentemente dall’altro.
Purtroppo, come spesso avviene con le idee che bollono nel pentolone della New age, il presupposto indicato è sùbito confuso con un altro assunto: il pensiero ha la possibilità di creare. Si propone il seguente esempio: esisterebbe un capolavoro, prescindendo dall’idea di un artista? Ovviamente no. Proviamo ad immaginare i meravigliosi affreschi della Cappella Sistina, assente l’ispirazione di Michelangelo. È naturale che senza la potente fantasia del genio, senza il suo disegno intellettuale, le pareti della Sistina non sarebbero abbellite dall’eccelsa opera. Ci si chiede, però, se potremmo ammirare il masterpiece, se Michelangelo non avesse potuto usare i pigmenti dei colori, i pennelli e la sua stessa mano? Ora, si può prescindere dalla materia, se si intende dare vita a qualcosa? [1]
E’ evidente che l’affermazione “l’idea crea” è una colossale, spaventosa sciocchezza, se non la integriamo nel modo seguente: “L’idea crea, ma con la mediazione della materia o comunque di un quid che rende percepibile il concetto”. Diversamente si resta irretiti nelle istruttive contraddizioni e nei fallimenti dell’arte concettuale (si pensi soprattutto a Joseph Kosuth) che tenta di concettualizzare l’espressione estetica, di sbarazzarsi della “cosa”, senza mai riuscirvi del tutto. La “cosa” (il substrato del significante o il riferimento al significato), espulsa dalla porta, rientra dalla finestra ora come supporto cartaceo di una fotografia ora come manufatto (la sedia di “Una e tre sedie”). Dell’impossibilità di annullare l’oggetto, è consapevole Marcel Duchamp che, quando decide di azzerare la “cosa”, rinuncia in toto all’arte per dedicarsi al gioco degli scacchi.
In altre parole, l’idea sorgerà pure dal nulla, ma senza il concorso di qualcosa (la si chiami materia, oggetto, entità fisica, elemento corporeo etc.), comunque si intenda quel “qualcosa”, anche l’idea più sublime coinciderà con il nulla.
Sfido chicchessia a produrre un testo lato sensu, senza ricorrere ad alcunché di materiale ed esterno: una penna, la tastiera di un computer, una tavolozza con le tempere, il marmo, uno strumento musicale...
[1] Qui non indugiamo su che cosa sia veramente la materia, perché è argomento cui abbiamo già dedicato molti articoli cui rinviamo. Si legga almeno “Che cos’è la ‘cosa’?”, 2010. Si può rammentare che gli scienziati la giudicano equivalente all’energia, secondo la formula di Olinto De Pretto (poi plagiata e modificata da Einstein), E=mv2, ossia l’energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato. In verità, nessuno ha mai davvero compreso che cosa sia non solo la res cogitans ma pure la res extensa. Ci si deve accontentare di ipotesi, di teorie, giacché l’essenza del reale è in sé inconoscibile.
In primo luogo osserviamo che la succitata “legge” presuppone che A (il soggetto) intervenga in qualche modo su B (gli accadimenti). E’ significativo che tale intervento non sia sugli oggetti, sulla materia, ma appunto sugli avvenimenti: siamo nell’ambito di una visione che manifesta, in una sua sfaccettatura, una vaga somiglianza con il pensiero del primo Wittgenstein. Secondo il filosofo austriaco, infatti, il mondo è la totalità dei fatti (“Il mondo è ciò che accade”, "Tractatus logico-philosophicus"), una concatenazione di stati di cose in connessioni immediate, di fatti che succedono uno indipendentemente dall’altro.
Purtroppo, come spesso avviene con le idee che bollono nel pentolone della New age, il presupposto indicato è sùbito confuso con un altro assunto: il pensiero ha la possibilità di creare. Si propone il seguente esempio: esisterebbe un capolavoro, prescindendo dall’idea di un artista? Ovviamente no. Proviamo ad immaginare i meravigliosi affreschi della Cappella Sistina, assente l’ispirazione di Michelangelo. È naturale che senza la potente fantasia del genio, senza il suo disegno intellettuale, le pareti della Sistina non sarebbero abbellite dall’eccelsa opera. Ci si chiede, però, se potremmo ammirare il masterpiece, se Michelangelo non avesse potuto usare i pigmenti dei colori, i pennelli e la sua stessa mano? Ora, si può prescindere dalla materia, se si intende dare vita a qualcosa? [1]
E’ evidente che l’affermazione “l’idea crea” è una colossale, spaventosa sciocchezza, se non la integriamo nel modo seguente: “L’idea crea, ma con la mediazione della materia o comunque di un quid che rende percepibile il concetto”. Diversamente si resta irretiti nelle istruttive contraddizioni e nei fallimenti dell’arte concettuale (si pensi soprattutto a Joseph Kosuth) che tenta di concettualizzare l’espressione estetica, di sbarazzarsi della “cosa”, senza mai riuscirvi del tutto. La “cosa” (il substrato del significante o il riferimento al significato), espulsa dalla porta, rientra dalla finestra ora come supporto cartaceo di una fotografia ora come manufatto (la sedia di “Una e tre sedie”). Dell’impossibilità di annullare l’oggetto, è consapevole Marcel Duchamp che, quando decide di azzerare la “cosa”, rinuncia in toto all’arte per dedicarsi al gioco degli scacchi.
In altre parole, l’idea sorgerà pure dal nulla, ma senza il concorso di qualcosa (la si chiami materia, oggetto, entità fisica, elemento corporeo etc.), comunque si intenda quel “qualcosa”, anche l’idea più sublime coinciderà con il nulla.
Sfido chicchessia a produrre un testo lato sensu, senza ricorrere ad alcunché di materiale ed esterno: una penna, la tastiera di un computer, una tavolozza con le tempere, il marmo, uno strumento musicale...
[1] Qui non indugiamo su che cosa sia veramente la materia, perché è argomento cui abbiamo già dedicato molti articoli cui rinviamo. Si legga almeno “Che cos’è la ‘cosa’?”, 2010. Si può rammentare che gli scienziati la giudicano equivalente all’energia, secondo la formula di Olinto De Pretto (poi plagiata e modificata da Einstein), E=mv2, ossia l’energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato. In verità, nessuno ha mai davvero compreso che cosa sia non solo la res cogitans ma pure la res extensa. Ci si deve accontentare di ipotesi, di teorie, giacché l’essenza del reale è in sé inconoscibile.
Altra cialtronata di Zret che invece di occuparsi di "rosa, rosae, rosae..." vuole mettere bocca dove non ha titolo alcuno per parlare e dove non ne capisce un'acca.
ReplyDeleteSchematizzando:
Einstein, e pulisciti la bocca quando parli di lui, ha derivato E=MC2 dalla RELATIVITA' GENERALE.
De Pretto è stato un brillante scienziato e studioso con ben altri meriti ma non quello che gli vuole attribuire Zret. De Pretto mai ha pensato a E=MC2 in senso "einsteniano" ma piuttosto a E=MV2 dove per lui MV2 era la forza viva (energia cinetica) energia che all'epoca veniva scritta come pari al DOPPIO di quello che si scrive oggi (E=MV2/2).
In scrittura moderna la forza di cui parla De Pretto è energia cinetica e sarebbe scritta E=MV2/2 cosa che NON HA NULLA A CHE VEDERE con E=MC2.
De Pretto parla quindi dell'incredibile energia cinetica di un corpo accelerato alla velocità della luce, cosa che in termini MODERNI NON E' uguale a MC2 ma a MC2/2. Solo che nell'800 l'energia cinetica si scriveva diversamente e le due formule appaiono simili...
Zret, citando un brano tecno scritto per tuo fratello: BASTA DI DIRE CAZZATE!
Per chi fosse interessato:
Deletehttp://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/020804a.htm
STUDIA ZRETINO!
C'é da aggiungere che De Pretto era un sostenitore della teoria dell'etere, soppiantata dalla teoria della relativitá di Einstein e oggi completamente abbandonata dai fisici.
DeleteA sostenerla sono rimasti alcuni personaggi come il matematico Umberto Bartocci, strenuo difensore di una concezione classica della fisica. C'é da dire peró che questi non é un fisico ne un esperto di fisica matematica come lo sono stai Dirac e Von Neumann. Le sue idee sono piú vicine alla speculazione filosofica che alla fisica
stati
DeleteLa cosiddetta “legge dell’attrazione” implica che ciascuno di noi attira gli eventi che costellano la sua vita
ReplyDeleteOssia tutta la merda che cade addosso a zret e strakkino è da loro stessi attirata.
zret permettimi un suggerimento vai a puttane, una sana scopata aiuta a schiarire la mente
Merda chiama merda si dice dalle mie parti...
DeleteLe prostitute con personaggi come sterker e il fratellonzo penso che non vorrebbero averci a che fare. Ai fratellonzi non rimarrebbero che le pippe e, nel caso di zretino, le pippe mentali
DeleteL'estate peggiora, eh Strakkino?
ReplyDeleteOra ci mancava anche lo spegnimento di HAARP! Ed ora come fai a sparare puttanate sulle nuvole "haarpizzate"
e sui terremoti artificiali adesso che HAARP è spento? Ed è spento da maggio!!
Certo, da cacciapalle quale sei hai già la risposta pronta tirando in ballo impianti similari (dei quali alcuni
già disattivi da anni).
Ma TUTTI capiscono chiaramente che è un altro inquietante sintomo del crollo definitivo di tankerenemy.
Potrai continuare sparando troiate sempre più assurde e ridicole, ma ormai si vede chiaramente che la tua fine è sempre più vicina.
Strakkino, ricorda: Il delitto non paga, MAI.
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
DeleteStrakkino, sei un coglione.
direi di piú, é un emerito coglione
AHAHAHAHAHAHAHAHAH, Strakkino docet (tiè Zret)!!
ReplyDeletehttp://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/07/stragi-di-pescatori-in-italia-gli.html
Anche il lannesino ora parte con le raccolte fondi!!
Ma và a cagher, barbun!
zretino consiglio di cambiare deeds in weeds e farti una bella canna con corrado magari ti rilassi.
ReplyDeleteEcco, una canna con il suo amichetto corrado andrebbe bene :D
DeleteAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH, Strakkino sempre più nel pallone non sa proprio come fare a tener
ReplyDeletefuori i maledetti "debunkerssssss"!!
E per fortuna non rientra nelle sue priorità occuparsi dei disinformatori!!!
http://img812.imageshack.us/img812/1548/9bgc.jpg
http://img832.imageshack.us/img832/5109/bz1d.jpg
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
veramente un grande accccher o meglio un caccher
DeleteEconomia complottista...
ReplyDeletehttp://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www_de.cgi/http://xena05.wordpress.com/2013/07/16/alfonso-luigi-marra-eliminare-giudizialmente-i-rothschild-e-rockefeller-de-massonizzare-la-corte-europea-e-la-giustizia-mondiale/
LA FA#- RE7+ MI
ReplyDeleteLA
Strakkino sta finendo
MI FA#-
e un sito se ne va
MI RE7+
sto inventando alla grande
MI
non so più che fà.
RE LA
In Alaska di Haarponi
FA#-
non ce ne sono più
RE7+
Deleteè il solito rituale
MI DO#
ma ora manchi tu, Stra-ki-nooo
FA#-
La-languidi bri-brividi
RE7+
come il ghiaccio bruciano
MI DO#7 FA#-
quando leggo che,
Sei sotto due processi
che ti porteranno
RE7+ MI4 MI
diretto in car-ce-re!
Picocefalus coglionis sanremensis
ReplyDeleteDominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Subphylum: Strakkinia
Classe: Mammalia
Sottoclasse: Eutheria
Ordine: Ultimates
Sottordine: Haplorrhini
Superfamiglia: Coglionidea
Famiglia: Coglionidae
Genere: Picocefalus
Specie: Picocefalus coglionis
Il Picocefalus coglionis sanremensis, è una specie che vive esclusivamente in simbiosi con il Picocefalus biliosus ignorantis sanremensis.
Se ne conosce un solo esemplare esistente.
Vive in un ambiente saturo di puttanate, e per respirare utilizza il metodo della terrazzinosintesi puttanatica, trasformando il PO2 (anidride puttanatica) in puttanate pure.
L'allontanamento dal terrazzino (cfr. allontanamenti del 5 ottobre 2012, del 15 gennaio, 15 febbraio e 3 luglio 2013)
può causare crisi respiratorie che portano il Picocefalus coglionis sanremensis a sviluppare deliri paranoici.
Il Picocefalus coglionis sanremensis si nutre utilizzando tecniche predatorie e di sciacallaggio nei confronti
della specie Gonzis comitatae sanremensis, l'unica specie conosciuta che volontariamente raccoglie cibo al solo
scopo di nutrire il Picocefalus coglionis sanremensis.
Il Picocefalus coglionis sanremensis è l'unica specie conosciuta sul pianeta che in seguito ad involuzione naturale
è diventata incapace di riprodursi.
:D A te Linneo te fa 'na pippa ... :D
Delete... e al picocefalo gli grida (per spaventarlo):
STRAKER PUPPA
"in seguito ad involuzione naturale
Deleteè diventata incapace di riprodursi."
Posso aggiungere un grandissimo "PER FORTUNA, CI MANCAVA ALTRO" ?
Posso? Posso? Posso? Dai, ditemi che posso!
si si che puoi!
DeleteE' di nuovo la stagione dei "polimeri di ricaduta"
ReplyDeletehttp://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www_de.cgi/http://www.segnidalcielo.it/2013/07/17/misteriosi-filamenti-cadono-dal-cielo-il-fenomeno-osservato-ha-indotto-alcuni-cittadini-a-raccogliere-campioni-e-chiedere-risposte/
Ma come cazzo è scritto!
Deleteun denuncia per vilipendio della lingua Italiana è possibile?
Absit iniuria verbis ... (tie') ... ma mi pare che nel primo paragrafo manchino almeno un paio di congiuntivi ...
ReplyDeleteOT (ma non troppo)
ReplyDeletehttp://www.gizmodo.co.uk/2013/07/brave-new-ui-a-fleet-of-dust-sized-sensors-embedded-in-your-brain/
neural dust anyone?
science, you've got to love it.
Vox cagantis in Sanremo.
ReplyDeleteStrakkino se Sanremo è secondo te una discarica, cosa aspetti ad andartene?
http://img109.imageshack.us/img109/6767/pdie.jpg
Non hai alcun obbligo di legge a restare lì; vendi la casa, paga i risarcimenti ai diffamati e vattene.
Ti ho anche trovato una città dove ti roveresti molto bene: http://img585.imageshack.us/img585/6800/rgt6.jpg
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
È la prima volta che leggo uno scritto di zret.
ReplyDeleteMa quanto cazzo scrive male? Tra: citazioni di persone a caso (il "basti pensare a", senza un minimo di analogia o spiegazione) giusto per far vedere che "sono un figo e ho 30 cm di dimensione culturale", locuzioni latine messe lì ad hoc (tiè) per dare un tono pomposo, locuzioni inglesi perché è hip (tiè) quando invece, specie se prima hai usato il latino, stride come il vomito sul gelato, è una roba di una palla micidiale. Io mica ho capito le conclusioni che voleva raggiungere.
Ma la cosa che preferisco è questa: spieghiamo "in maniera semplice" il concetto... tiriamo in ballo una A e una B che poi NON tornano per tutto il resto del discorso. Zret caro (maiuscola dovuta solo perché a inizio frase), ringraziamo il cielo che non insegni scienze...
ringraziamo il cielo che non insegni scienze...
ReplyDeleteRitira i ringraziamenti.
corrado lo fa.
Davvero? Non era un insegnante di lettere o cagate così? Oddio.
ReplyDeleteD'altro canto, stupido io a ringraziare un cielo che ora come ora è chimico ed irrorato di morgellons