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Osservare un fenomeno a breve distanza, permette spesso di delinearne meglio i contorni. La
Spagna, un grande paese fino a dieci anni orsono in
pieno sviluppo economico, vive oggi una deprimente stagione socio
economica. Perché? In primis perché è stato investito da
quella crisi finanziaria, di chiara natura artificiale ed intenzionale, che colà ha preso il nome di ‘ bolla
immobiliare’. Queste sarcastiche denominazioni ‘tecniche’ coprono pietosamente le operazioni di distruzione delle economie nazionali
che di
volta in volta assumono sembianze apparentemente diverse. In Italia
viene chiamata ‘debito pubblico’ oppure ‘differenziale dello spread’, in
Grecia ‘default’ e così via.
Tutto
sommato c’è andata bene, pensate ai tristissimi destini dei paesi nord
africani, demoliti a suon di
bombe, guerre civili, ‘primavere arabe’ plastificate oppure sagaci
interventi militari illegittimi di paesi stranieri. E’ parte dello
stesso programma, solo attuato con modalità diverse.
Il Mediterraneo è così servito. Ora è il turno dell’Egitto e della Siria e la morsa distruttrice non si fermerà.
La Spagna è da decenni l’oggetto
privilegiato delle operazioni di bio-geo-ingegneria clandestina, per la sua posizione strategica tra il continente europeo e l’oceano: è in atto da decenni la sua
desertificazione,
impedendo alle
salutari e naturali piogge di raggiungere il suolo, deviando le
fresche correnti nordiche con immensi reticolati chimici e con
l’utilizzo di radioonde da postazioni terrestri e marittime, fisse
ed anche mobili.
Cosa possiamo dedurre da ciò? Che le scie chimiche sono uno degli elementi di un programma di
distruzione della società degli uomini. Tale programma
si avvale di numerose ‘armi’ visibili e chissà quante invisibili. Tanto
per ricordarne qualcuna di quelle quasi visibili:
alimenti ogm, radioonde, indottrinamenti deleteri, eventi e disastri
ambientali artificiali, medicalizzazione inappropriata.
Tutto
viene utilizzato per deprimere quella grande e potenzialmente ricca
regione denominata dai romani ‘mare
nostrum’: una fucina di genialità e vitalità senza eguali nel mondo.
Oggi i ‘fratelli mediterranei’ si barcamenano e sono costretti a vivere
alla giornata a causa della macchina di rimodellazione
planetaria in atto. In Italia assistiamo alla demolizione dell’impresa con gli strumenti della crudele tassazione e della spietata quanto inestricabile burocràzia.
Per ogni paese c’è una ricetta personalizzata:
per ogni male una cura. La Spagna, potenzialmente ‘felice’ grazie alla
sua posizione di ponte tra nuovo e vecchio mondo,
langue ora, scivolando nuovamente pian piano nel cantuccio economico
in cui si trovava pochi decenni orsono sotto il regime franchista.
Tutti comunque sono in attesa di qualcosa che sta per avvenire perché una cosa è certa: non si potrà
continuare in questo stato di privazione per molto tempo ancora, qualcosa accadrà, i sistemi sociali non potranno reggere all’infinito. Immaginiamo allora facilmente un futuro prossimo in
cui sarà demandato ad ognuno di noi tenere alta la bandiera della migliore umanità.
Sti spagnoli... sempre privilegiati.
ReplyDeleteSecondo voi uno come freskie comprerebbe 100 banconote da 100 euro a 15.000 euro?
Da come conosce l'economia direi che ho buone chances...
ma guarda freskie è un altro spara boiate, dato che parla di cose che neanche conosce, in fin dei conti i vari cazzari del web come lui fanno a gara ogni giorno per spararla più grossa e dimostrare ad oltranza la propria ignoranza
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