Tuesday, March 25, 2014

Filamenti aviodispersi: ulteriori conferme che le compagnie civili sono all'origine dell'inquinamento della biosfera

http://tankerenemymeteo.blogspot.it/2014/03/filamenti-aviodispersi-ulteriori.html

Filamenti aviodispersi: ulteriori conferme che le compagnie civili sono all'origine dell'inquinamento della biosfera

Il laboratorio certificato francese “Analytica” ha pubblicato una nuova analisi circa i filamenti aviodispersi. E’ un’altra, inconfutabile conferma di quanto abbiamo scritto nei seguenti articoli.

La svolta: la geoingegneria clandestina carbura con la nuova generazione di carburanti aerei
Il coinvolgimento delle compagnie aeree civili nelle operazioni di geoingegneria clandestina
E' confermato: i filamenti di ricaduta derivano dai carburanti aeronautici!


Le analisi sono state eseguite su quattro campioni di "filamenti aviodispersi” su richiesta di diverse persone in diversi luoghi in tutto il territorio francese. (Vedi il nostro rapporto 20131030_Dumas - 18_Rapport_analytique_AnAlytikA).

In particolare un campione proviene dalla regione di Saint Martin de Crau: è stato analizzato su richiesta di Séverine Laxenaire.


Una grande somiglianza è evidente tra i risultati ottenuti sullo specimen (la cui origine non può essere messa in discussione, poiché la raccolta è stata compiuta sotto la supervisione di un ufficiale giudiziario) e le conclusioni cui si era giunti in precedenza sulla base di campioni raccolti da cittadini in tutto il paese: le fibre aviodisperse sono il risultato di un processo di polimerizzazione e di decomposizione termica di carburanti aeronautici. Infatti, tra i molti prodotti la cui descrizione viene rivelata dal nostro studio, è stato rintracciato un gran numero di composti organici (acidi grassi e particolarmente ftalati a catena lunga ): sono composti che entrano nella composizione dei carburanti e dei lubrificanti, in seguito a reazione termica.

L'osservazione che abbiamo ripetuto giustifica la preoccupazione che abbiamo già palesato, quando abbiamo pubblicato il nostro primo rapporto su questo argomento, tanto più che le osservazioni del fallout da "filamenti aviodispersi" continuano a crescere in Francia, in altri stati europei e nel mondo. Le conclusioni sono allarmanti, in quanto è ormai dimostrato che i composti chimici esaminati sono interferenti endocrini e che queste ricadute possono avvenire su tutta la superficie del globo.

Se, come noi sospettiamo fortemente, l'impatto dei "filamenti di ricaduta" è il risultato dello sviluppo del traffico aereo, la responsabilità dei funzionari preposti al monitoraggio delle conseguenze sulla salute di queste attività è evidente, così come la responsabilità dei produttori di carburanti e di lubrificanti per aerei. [1]

L’inquinamento atmosferico causato dal trasporto aereo deve essere studiato, controllato e regolamentato.

Bernard TAILLIEZ
Docteur ès Sciences
Directeur Scientifique – Fondateur
Responsable Assurance-Qualité

Qui il documento originale.


[1] Polimeri e pulviscolo di ricaduta da geoingegneria clandestina. Ecco che cosa respiriamo!
VIDEO

I filamenti prodotti dal passaggio di questi aerei da cosa sono composti?

Nel 2012 i filamenti di ricaduta (che la disinformazione istituzionalizzata spaccia per tele di ragni volanti) sono stati analizzati da un laboratorio certificato francese (http://www.labo-analytika.com).

I dati sono stati interpretati ed i risultati sono descritti in questo rapporto analitico. Tali filamenti aviodispersi sono polimeri organici complessi a base di composti chimici sintetici, come dimostra l'analisi eseguita su molti prodotti della loro decomposizione termica, tra cui diverse molecole che si trovano comunemente nei carburanti e nei lubrificanti per motori aeronautici. I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici sintetici tossici (ftalati) e tre di essi includono DEHP, un rappresentante di questa famiglia di prodotti particolarmente temuto per la sua proprietà d'interferente endocrino. Tutte le molecole organiche, in particolare composti eterociclici, presenti nei campioni di "filamenti aerodispersi" sono fonte di preoccupazione, sia in termini di salute pubblica sia per il loro impatto ambientale. I tecnici francesi scrivono: "Riteniamo che questi filamenti potrebbero derivare dalla ricombinazione di sostanze rilasciate nell'atmosfera dai motori degli aerei".

I carburanti contengono idrocarburi non saturi e sono pertanto soggetti all'ossidazione la quale determina un peggioramento del combustibile, reso manifesto dalla formazione di gomme, sviluppo di colore ed abbassamento del numero di ottani. La polimerizzazione implica la formazione di catene. Da qui i filamenti di ricaduta. Non a caso l'additivo STADIS 450 è un antipolimerizzante.


10 comments:

  1. le solite idiozie da sciamisti, si perchè gli stupidi sciamisti complottisti sono presenti anche in francia e vanno tutti dietro alle stesse amenità.

    Il punto è semplice quanto cruciale, non esiste alcuna correlazione tra quanto hanno trovato per terra e il passaggio di un aero, questo tanto per far capire il livello di cialtroneria di questi tizi che non ragionano sul fatto che quanto hanno trovato è semplice immondizia.
    Se volete ridere in francia gli associano addirittura agli UFO, a questo punto diventa difficile distinguere se la vera spazzatura è quello che questa gente scrive su internet o quello che raccolgono per strada ROTFL

    Ora i complottisti sono così stupidi e sfaticati che non cercheranno nemmeno dove vengono usati questi "pericolosissimi polimeri" il DEHP è un ammorbidente del PVC ed altre plastiche ora pensate a quante cose vengono fatte con il PVC, per legge è stato bandito dai giocatoli per bambini, dalla plastiche per uso alimentare come le pellicole alimentari, ma è presente in altre tipologie di plastiche, la cosa è tanto banale quanto ovvia, o almeno lo è per le persone normali (non per l'ignoranza del complottista medio) quello che hanno trovato in giro non sono altro che rifiuti industriali derivanti dalla lavorazione della plastica.

    Se gli sciamisti avranno voglia di farsi un minimo di cultura in merito (cosa che non credo dato che preferiscono l'isanità mentale delle scie chimiche e complotti vari) ecco un bellissimo articolo che parla del DEHP e altri ftalati

    http://www.polimerica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10465%3Afacciamo-chiarezza-su-pvc-pvc-polimero-e-ftalati&catid=74%3Apvc&Itemid=91

    ReplyDelete
  2. Quindi lo stadis 450 è diventato un antipolimerizzante, fa sempre comodo condire i discorsi con qualcosa di sconosciuto ai più.

    ReplyDelete
  3. SPEEEETTAAAAAA .........

    MI MANCAVA QUESTA AUTOSBUFALATA !!!!!


    "I carburanti contengono idrocarburi non saturi e sono pertanto soggetti all'ossidazione la quale determina un peggioramento del combustibile, reso manifesto dalla formazione di gomme, sviluppo di colore ed abbassamento del numero di ottani. La polimerizzazione implica la formazione di catene. Da qui i filamenti di ricaduta. Non a caso l'additivo STADIS 450 è un antipolimerizzante."


    Qundi secondo la logica strakkiniana e scimista in genere, "I polimeri di ricaduta vengono dagli aerei "
    " il carburante gli arei ha lo stadi 450 che un antipolimerizzate "

    MA ALLORA COME FANNO A ESSERCI I POLIMERI DI RICADUTA SE CI METTONO UN ADDITIVO ANTI POLIMERIZZANTE !!!!!!!!!! "


    ROTFL HAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHHAHAAHHAAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHA

    Si contraddice da solo in quello che lui stesso scrive
    che livello di cialtroneria !

    Ha proprio ragione TFB !!

    ReplyDelete
  4. Roba vecchia e già abbondantemente sbufalata.

    Che palle.

    Oh, ma qualcosa di nuovo mai? Dai pelato, un bel colpo di reni finale, come il centometrista al traguardo, tanto ormai sei arrivato... :D

    ReplyDelete
  5. reso manifesto dalla formazione di gomme, sviluppo di colore ed abbassamento del numero di ottani.

    Premesso che nel jet fuel il numero di ottano (al singolare! è il nome di un indice, non un conteggio) è irrilevante,
    straker ammette che la polimerizzazione conduce a materiali gommosi colorati, per poi affermare che la polimerizzazione conduce ai filamenti bianchi.
    Credo che l'ingenua ignoranza di straker gli faccia ritenere che, essendo i polimeri costituiti da lunghe catene di atomi attaccati gli uni agli altri, siano automaticamente organizzati in filamenti.
    Puttanata colossale, visto che le molecole tendono ad arrotolarsi su sé stesse a formare gomitoli interlacciati gli uni agli altri. Credo che straker non abbia la più pallida idea di quanto le molecole siano piccole.

    Le materie plastiche, per essere trasformate in filamenti, vengono fatte passare attraverso appositi apparecchi (filiere) che li trasformano appunto in fili. I fili non si formano certo per polimerizzazione che, quando avviene, conduce alla formazione di masse mantenute fluide ad alta temperature per impedire la solidificazione, o è fatta avvenire in dispersione con formazione di polvere. Oltretutto affinché la reazione avvenga, le molecole che polimerizzano (dette monomeri) devono essere costrette vicine le une alle altre, mantenendole liquide o, se gas, sotto pressione. Né l'una né l'altra cosa avvengono negli scarichi dei motori, che si disperdono immediatamente dopo l'emissione.

    Lo stadis 450 fino all'altro ieri era un antistatico. Ora è diventato un antipolimerizzante, probabilmente a seguito di un errore sulla pagina di un produttore. Che il componente principale dello stadis (l'acido dinonilnaftalensolfonico) non abbia alcuna proprietà antipolimerizzante (cioè antiossidante) è cosa che può essere capita da un chimico, non certo da straker.

    Sull'analisi e la sua interpretazione non mi dilungo qui. E' stata pubblicata una massa di spettri e dati sostanzialmente irrilevante ai fine del discorso, salvo per coprire con un gran frastuono (pseudo)scientifico la povertà dei risultati. [cont]

    ReplyDelete
  6. Intanto i prodotti elencati non sono necessariamente presenti nei filamenti, ma si formano a seguito delle reazioni di decomposizione, come lo zucchero non contiene il caramello che si forma dallo zucchero ad alta temperatura.
    La presenza di u notevole numero di composti eterociclici azotati e ossigenati ha poco a che vedere con il combustibile degli aerei, che contengono essenzialmente solo C e H. Invece è perfettamente compatibile con un materiale di natura proteica, come le ragnatele, composto da amminoacidi, per definizione azotati e ossigenati.
    Alcuni composti (idrocarburi aromatici) non sono presenti nel jet fuel se non in minima quantità, mentre costituiscono un'elevata percentuale della benzina per auto, che potrebbe essere un contaminante dei campioni (non si sa esattamente dove siano stati raccolti e inquinamenti ambientali abbiano subito). Per inciso, tali idrocarburi non entrano a far parte della polimerizzazione perché non hanno insaturazioni reattive, quindi la loro presenza potrebbe essere dovuta solo a contaminazione con il combustibile.
    Mancano invece gli idrocarburi saturi C12-C18 che sono la parte preponderante del jet fuel. Curioso che sopravvivano nei filamenti i prodotti in tracce e non quelli in grande quantità.
    Rimane ovviamente una domanda di fondo. Questi filamenti si formerebbero nonostante l’antipolimerizzante, e una volta formati riuscirebbero a passare impunemente attraverso i bruciatori del motore? oppure attraverso i bruciatori passerebbe, come minimo, una quantità di monomeri tale che consentirebbe la formazione dei filamenti? Monomeri come salamandre? Mah!
    A straker l’ardua sentenza.
    Che infine l'analisi sia una pagliacciata lo dichiara proprio la frase I tecnici francesi scrivono: "Riteniamo che questi filamenti potrebbero derivare dalla ricombinazione di sostanze rilasciate nell'atmosfera dai motori degli aerei".
    Intanto il referto ha un'unica firma, e il "noi riteniamo" potrebbe essere un pluralis modestiae che nulla ha che vedere con più “tecnici francesi” ma uno solo; ma la cosa più importante è che non viene data alcuna spiegazione su cosa si basi tale supposizione. Non un meccanismo, non un elenco di sostanze coinvolte, nulla che faccia supporre che tali sostanze siano rilasciate dai motori e non da altre parti (sempre ammessa l'ipotesi strampalata). Inoltre nella versione originale, si parla di substances rejetées en haute altitude... (chissà perché nella traduzione l'altitudine è stata omessa. Perché non è a quota cumulo?). Come si fa a stabilire, da una analisi, la quota alla quale sarebbero state rilasciate le sostanze che poi sarebbero polimerizzate?
    Insomma, un Ipse Dixit tipico dei fuffari e non dei tecnici seri.
    Proprio queste considerazioni fanno sentire un fetore di bufala a chilometri di distanza.
    Ovviamente più una cosa puzza di bufala, più straker la trova attraente. Come le mosche che sono attratte dalla puzza di merda.

    ReplyDelete
    Replies
    1. versione breve del discorso: un altra cagata memorabile.

      Delete
    2. Mastro ci ha dato una bella e chiara spiegazione scientifica, tu ne hai fatto un bel riassunto. Comunque la giri, cagata e' e cagata rimane.
      In perfetto stile fuffaro idiota.

      Delete
  7. Interessante ed utile dissertazione. Aggiungerei una cosa: dalla fotografia che correda l'articolo, è evidente che i polimeri bianchi filamentosi di strakeriana invenzione non si formano nelle camere di combustione dei motori e neanche nella zona della turbina o dell'ugello, perché si vede benissimo che dal motore non esce un bel niente. La scia di bianchi polimeri si forma, per magico intervento di non saprei chi, a vari metri di distanza dal motore stesso.

    ReplyDelete
  8. LongaClimb e Mastrocigliegia penso che abbiano dato una bella spiegazione :)

    Più di così non si potrebbe chiedere....


    Straker....puppa come sempre ed occhio alle cavolate che dici, poi per errore ti smentisci da solo!!! :)

    ReplyDelete