Wednesday, July 30, 2014

Abbattimento del volo MH-17: la saga continua

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Abbattimento del volo MH-17: la saga continua

Raccolte le prove che l'incidente occorso al volo della Malaysia airlines è un false flag



Il 17 luglio 2014 i network di tutto il mondo segnalano l'abbattimento di un 777-200 della compagnia Malaysia Airlines nei cieli dell'Ucraina. Già dalle prime ore si comprendeva che ci si trovava di fronte all'ennesimo casus belli creato ad hoc per innnescare un ampio conflitto contro la Russia. Ora, a distanza di giorni e dopo aver raccolto tutta una serie di dati, risulta inequivocabile che siamo di fronte ad una macchinazione: l'aereo dato per abbattuto non corrisponde al volo MH-17, tanto che rottami e cadaveri a terra risultano piuttosto essere stati deliberatamente trasportati sul posto. Da numerose ed autorevoli destimonianze, infatti, emerge che i corpi spacciati per i resti dei passeggeri del volo MH-17 erano in avanzato stato di decomposizione già pochi minuti dopo il supposto abbattimento (accusano Obama ed i suoi lacché) per opera della minoranza russa che vive in Ucraina. Inoltre tra i rottami si trovano le turbine appartenenti ad un aereo di dimensioni inferiori rispetto al 777-200 tanto da risultare tre volte più piccole di quanto dovrebbero essere, mentre l'unica parte riconoscibile del 777-200 è una sezione della carlinga che, però, a tutti gli effetti, si rivela essere parte della fusoliera del 777-200 scomparso il giorno 8 marzo scorso. Il dettaglio del finestrino oscurato a fianco della bandiera della compagnia dimostra che si tratta del volo MH-370 9M-MRO. Il volo MH-17 corrispondente alla sigla 9M-MRD ha, invece, quello stesso finestrino non oscurato, come si può ben notare dalle foto.

In definitiva gli artefici del falso abbattimento hanno usato alcuni rottami del volo MH-370 9M-MRO, fermo restando che i motori a terra non sono quelli del 777-200 9M-MRO, per cui l'aereo precipitato non è il 777-200 MH-17 9M-MRD, ma un modello diverso e probabilmente non un vettore adibito a voli commerciali. Hanno dichiarato che il volo MH-17 9M-MRD colpito nei cieli dell'Ucraina era di lì a poco decolalto da Amsterdam, ma è tutto falso, tanto è vero che questo volo risultava cancellato. Hanno rimosso i dati storici dell'MH-17 da Flightradar al fine di occultare le tracce del corridoio usualmente seguito dai velivoli della Malaysia Airlines, poiché è comprovato che il corridoio dichiarato per far coincidere l'abbattimento con la zona d'interesse era fuori rotta di ben 200 kilometri, così come avevamo sospettato sin dall'inizio. I cadaveri marcescenti non appartengono quindi al volo MH-17 (mai decollato), ma, probabilmente, al volo MH-370. Un altro 777-200 si trova in uno scalo di Israele, pronto per un altro false flag, se necessario. Nelle settimane scorse è stato fotografato fuori da un hangar dell'aeroporto israeliano Ben Gurion di Tel Aviv.



I voli MH-17 9M-MRD ed MH-370 9M-MRO si distinguono dal finestrino oscurato solo in uno dei due velivoli corrispondenti, all'altezza della bandiera della Malaysia. La prova è inconfutabile: parte dei rottami della parte centrale del 777-200 è quella del velivolo scomparso nel marzo 2014 nel sud est asiatico. Ricordiamo anche che oltre 100 corpi non sono stati ritrovati e, ulteriore particolare non trascurabile, oltre alla curiosa circostanza che vede integri i passaporti mostrati dalle televisioni di tutto il mondo, alcuni di essi risultano scaduti tanto da mostrare a lato un taglio triangolare, comunemente applicato ai documenti non più validi. Chiedetevi come ci si può imbarcare con il passaporto scaduto...

La notizia dell'abbattimento del velivolo della Malaysia Airlines è servita come distrazione mediatica per consentire l'attacco di terra su Gaza, senza che i media si occupassero dell'azione bellica con sufficiente attenzione. Coincidenza?




se  il rottame indicato dalla freccina (in prospettiva) e' un metro e 60, quanto e' alto il nano vestito da soldato? straker sei un coglione!
 


Stati Uniti: la contea di Shasta agisce contro la geoingegneria clandestina

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Stati Uniti: la contea di Shasta agisce contro la geoingegneria clandestina

Inseminazione igroscopica delle nubi basse, carbonato di calcio e "bombe d'acqua"

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Inseminazione igroscopica delle nubi basse, carbonato di calcio e "bombe d'acqua"


E' in arrivo un fronte perturbato? Si prevedono precipitazioni? Niente paura: si opera con l’inseminazione igroscopica delle nuvole.

L’asfalto delle strade è inondato dalla schiuma? Gli autoveicoli si coprono di una patina biancastra? Sono il carbonato di calcio ed il cloruro di calcio, composti che i geoingegneri disperdono alla base delle nubi basse al fine di inibire le piogge in zone strategiche o, per lo meno, al fine di diminuirne la portata, accorciandone la durata. Unico, piccolo inconveniente... le “bombe d’acqua”, come sono definite nella neo-lingua orwelliana. Ciò accade perché le gocce di pioggia si ingrossano in modo abnorme, precipitando in una gragnuola fitta e ponderosa. Il fenomeno piovoso dunque sarà breve, ma violento, il classico nubifragio.

La spuma si spiega soprattutto ricordando che è usato nell’ambito della Geoingegneria clandestina il carbonato di calcio (CaCo3). Il carbonato di calcio è un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato.

La diffusione del carbonato di calcio con le chemtrails è dannosa per l’agricoltura. I suoli calcarei, infatti, sono inadatti alle colture: il principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell'immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi. Tale difetto è lieve nei terreni moderatamente calcarei, mentre si manifesta in modo più intenso al di sopra di PH 8. Poche piante manifestano tutta la loro potenzialità produttiva in questo tipo di suolo.

In aggiunta a questa implicazione, va considerato che il composto in esame è soggetto a reazioni chimiche e termiche inerenti a proprietà igroscopiche, ossia di assorbimento dell’umidità. Il crollo dei valori igrometrici in atmosfera e l’aumento delle temperature, tipiche conseguenza di molte attività illegali di aerosol, sono fenomeni che si possono comprendere anche chiamando in causa il carbonato di calcio, mentre il tanto demonizzato biossido di carbonio, stando a studi recenti, non risulta determinante nel cosiddetto “effetto serra”.

In Weather modification - Final report si legge: “E’ opportuno eseguire il trattamento igroscopico alla base delle nubi, attraverso sali semplici ed ossidanti per produrre una miscela combustibile, contenente cloruro di calcio (CaCl) o cloruro di potassio (KCl)”.

Eureka!



"Aug16th, 2010 0300 UTC: Our Pilatus Porter PC6 B2H4 flew over Bhumibol reservoir to dispense Calcium Oxide at 7000 feet over a kind of orographic clouds top of high mountains around the reservoir hoping that this operation, giving a bit more heat, would make the clouds develope upward to become some CU then CB rain clouds. Afterward we would take off again with Urea and frozen Carbon-dioxide to make the rain clouds yield rain right on the catchment. Captain Pete, Chititewan Devakul".

Weather modification Final Report - Apri il documento in PDF


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La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

Il digiuno

http://scienzamarcia.blogspot.it/2014/07/il-digiuno.html

Il digiuno

Nel 1918 il dottor Richard G. Cabot (che lavorava all’Ospedale Generale del Massachussets nonché alla Scuola di Medicina dell’Università di Harvard) scriveva nel suo libro A Layman’s Handbook of Medicine (Manuale di medicina per i profani): "Come regola, la semplice diarrea o la colite acuta, negli adulti, guarisce in una settimana o dieci giorni. Le cure sono il riposo, il calore e il digiuno".

Questa è solo una delle testimonianze più recenti di un approccio nei confronti della malattia e della cura totalmente differente da quello attuale, incentrato sulla somministrazione dei farmaci. La dottoressa Natasha Campbell-McBride considera quell'epoca, antecedente allo sviluppo della farmacologia moderna, come l'epoca d'oro della medicina, quando i trattamenti erano basati su un'alimentazione specifica per ogni malattia, estratti erboristici, ed eventualmente pulizia intestinale (clisteri) e digiuno. In effetti la dottoressa Campbell ricorda nel suo libro Sindrome psico-intestinale come la prima cura mai sperimentata con un certo successo per l'epilessia, sia stata il digiuno protratto per 21 giorni.

La citazione di apertura di questo articolo viene riportata nel libro "Il digiuno può salvarti la vita", scritto dell'igienista Herbert M. Shelton. In tale libro vengono riportati aneddoti di guarigione, o di grande miglioramento delle condizioni di salute, di pazienti che soffrivano delle più disparate malattie. Il concetto di base è che quando l'organismo smette di alimentarsi, non si utilizza più l'energia per il processo di digestione ma si utilizza tutta l'energia disponibile per portare avanti il processo di disintossicazione. In tal modo il corpo si libera della tossiemia, degli accumuli di sostanze tossiche di vario tipo (tossine ambientali, metalli pesanti, tossine endogene dovute a cattiva alimentazione e cattiva digestione, tossine rilasciate da parassiti e patogeni) e riprende il suo normale funzionamento.

In tale libro la spiegazione delle cause di alcune patologie risulta a volte un poco carente, soprattutto perché non vi è traccia in tale libro del problema della disbiosi e della parassitosi, ma occorre ricordare che il libro è stato scritto sul finire degli anni '60 del secolo scorso, ed è pur vero che la dieta consigliata coincide per molti versi con quella che toglie terreno a patogeni e parassiti: tanta frutta e verdura cruda, pochi cereali e pochi vegetali amidacei. D'altronde lo stesso digiuno toglie ogni fonte di sostegno a gran parte dei patogeni e dei parassiti (purtroppo ce ne sono alcuni che si cibano anche direttamente del nostro sangue). Da notare che nel libro si consiglia di introdurre verdure amidacee (come patata, igname, patata americana, tapioca, manioca, taro etc.) e carboidrati in piccole dosi dopo qualche giorno a base di frutta e verdura, e di non associare mai verdure amidacee e carboidrati con le proteine animali (dieta dissociata).

Detto questo occorre precisare che Shelton non consiglia a nessuno di fare digiuni "fai da te", bensì digiuni in un ambiene controllato sotto la supervisione medica. Tra l'altro egli fa notare come sia difficile, se non impossibile, digiunare quando si debba badare al lavoro e/o alla famiglia e quindi consiglia che la persona che si dedica al digiuno si rechi presso un'istituto all'interno della quale si possa dedicare al digiuno in tutta tranquillità, riposare ed essere seguito da un medico (che verifichi continuamente le condizioni del digiunante segnalando se e quando sia il caso di riprendere immediatamente, benché gradualmente, l'alimentazione).

Molto interessante è, all'interno del libro di Shelton, il resoconto delle guarigioni e/o dei notevoli miglioramenti da lui riscontrati nelle persone da da lui assistite nel corso del digiuno. Alcune di queste persone soffrivano di malattie che sono ritenute ufficialmente incurabili, croniche, o progressivamente degenerative. Un elenco sommario delle malattie per le quali Shelton testimonia di avere ottenuto risultati positivi tramite il digiuno è: sclerosi multipla, asma, artrite, ulcera, emicrania, allergia agli inalanti, colite, psoriasi, eczema, gonorrea, morbo di Parkinson, nefrite, ingrossamento della prostata, calcoli biliari, alcune malattie cardiache tra le quali l'angina, pressione alta, raffreddore, sterilità femminile.

Per quanto riguarda il cancro Shelton afferma: "mentre ho visto casi di cancro diminuire notevolmente durante un digiuno, non ne ho mai visto uno guarire completamente (...) in alcuni casi questo [il cancro] continua a crescere anche durante un digiuno di lunga durata. A volte, la crescita cancerosa viene notevolmente ridotta nella misura, ma non ne ho mai visto uno scomparire totalmente. I tumori benigni spesso vengono intaccati e riassorbiti."

Occorre segnalare anche che il digiuno non può e non dee essere considerato una panacea per ogni persona e per ogni malattia. Riporto anche in questo caso le testuli parole di Herbert Shelton: "Ma vi sono anche condizioni in cui un digiuno di qualsiasi durata è sconsigliabile, addirittura impossibile. Negli stati di debolezza, di gravi malattie di cuore, di cancro, di diabete e nella tubercolosi avanzata, digiunando non si ottiene nulla. Nei casi di tumore al fegato e al pancreas è meglio evitarlo. Quando si ha molta pura del digiuno, è meglio non intraprenderlo."

C'è da aggiungere che, per una donna che allatti, il digiuno ha come effetto collaterale (altamente indesiderabile) la diminuzione della produzione di latte materno.

Personalmente ho fatto ancora ben poca esperienza di digiuno (4 o 5 digiuni di un giorno o un giorno e mezzo); per quanto brevi e per quanto "faticosi" (i primi giorni di digiuno sono quelli in cui più si avverte senso di fame e debolezza) a mio avviso sono stati utili per liberarmi da un po' di tossine.

Ovviamente se a qualcuno dopo la lettura di questo breve articolo venisse in mente di provare la tecnica del digiuno dovrebbe innanzitutto parlarne col proprio medico di famiglia o altro medico di fiducia e trovare un medico abilitato che possa seguirlo. Come già detto si tratta di un percorso da seguire sotto costante supervisione medica.

Other B.R.I.C.S. in the wall: strategie globali per una dittatura planetaria?

http://zret.blogspot.it/2014/07/other-brics-in-wall-strategie-globali.html

Other B.R.I.C.S. in the wall: strategie globali per una dittatura planetaria?


Nota: il presente testo non vuole essere per nessuna ragione una difesa delle cosiddette "democrazie occidentali" né tanto meno dei diabolici Stati Uniti d'America.

Sono stati raggruppati in una sorta di acronimo, B.R.I.C.S., ossia Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa. Sono paesi rampanti nell’economia del mondo globalizzato: ricchi di risorse naturali, di manodopera a basso costo, poco o punto sindacalizzata, dinamici nella finanza, i B.R.I.C.S. sono formidabili concorrenti di Stati Uniti, Unione europea, Giappone. In particolare gli Stati Uniti, pur essendo ancora tra le maggiori potenze militari, stanno attraversando una grave crisi economica e sociale, ma soprattutto di immagine a livello internazionale. Non sono più percepiti come il paese delle opportunities né i difensori della “democrazia”, ma come uno stato canaglia che esporta guerre e distruzione in ogni angolo del pianeta. Dominato da un’élite tanto ottusa quanto feroce, gli U.S.A. cercano di procrastinare il crollo del dollaro, con politiche che incrementano un debito pubblico abnorme, inimmaginabile.

E’ questo, a grandi linee, lo scenario geo-politico odierno, ma sarebbe un errore ritenere che l’assetto sia multipolare (B.R.I.C.S. contro i paesi occidentali). Lo è, ma solo in apparenza. Infatti i banchieri internazionali (e coloro che li manovrano su cui qui non ci soffermiamo) non sono animati da alcuno spirito patriottico e nemmeno sciovinista: essi dirigono il film come un regista sul set dirige gli attori, il “buono” contro il “cattivo”. Come in una pellicola, è tutta una finzione. Ai banchieri non interessa se l’egemonia appartenga agli Stati Uniti o alla Russia: essi controllano il denaro, i governi che non governano, gli apparati produttivi. A loro interessa instaurare un unico esecutivo planetario, fomentando odi e divisioni in ogni dove.

Che cosa sta succedendo in Israele e Palestina? Dopo l’uccisione di tre coloni ebrei per opera di non si sa chi (un false flag?), il governo di Netanyahu ha trovato l’alibi per scatenare l’inferno. Hamas ha risposto con il lancio di missili su alcune località israeliane. Ecco che subito l’opinione pubblica si schiera, con uno dei due contendenti. E’ evidente, però, che qualcuno molto in alto (i vertici israeliani e palestinesi stessi, che poi non sono, a ben vedere, né israeliani né palestinesi) è in combutta per creare le premesse di una terza guerra mondiale, secondo i programmi enunciati nel carteggio Pike-Mazzini. Come sempre i popoli sono due volte danneggiati: in primo luogo Palestinesi ed Israeliani sono massacrati (chi più chi meno), inoltre sono indotti a credere che la loro dirigenza li difenda dai nemici malvagi. Certo, alcuni hanno maggiori responsabilità rispetto ad altri, ma nessuno nelle alte sfere è innocente. Lo stesso papa Imbroglio che, a parole, tuona contro le ingiustizie e gli eccidi, se non è un congiurato, è per lo meno un inetto, incapace di opporsi ai guerrafondai. Che cosa ci si può aspettare d’altro canto da un pontefice massone?

Insomma i criteri storiografici per comprendere gli eventi devono essere rivoluzionati: alla concezione orizzontale della storia bisogna sostituire quella verticale. Non solo, le vere radici delle dinamiche storiche non sono tanto le cause profonde, intermedie ed occasionali (i precipitanti), ma stratagemmi come le operazioni false flag e gli inside jobs. Si pensi all’incendio del Reichstag, rogo ideato dai nazionalsocialisti e di cui furono accusati alcuni comunisti olandesi: fu un inside job che permise ad Hitler di accelerare la sua scalata al potere. Fu un espediente molto efficace. Perché oggigiorno i mondialisti non dovrebbero ricorrere a questo collaudato strumento per perseguire i loro piani di dominio? Squadra che vince non si cambia, tattica che funziona neanche.

Dopo la Seconda guerra mondiale gli usurai apolidi non esitarono a strappare il testimone della supremazia mondiale al Regno Unito per darlo agli Stati Uniti. Oggi sono in procinto di consegnarlo alla Russia o alla Cina, comunque ad uno stato che dubitiamo creerà il paradiso sulla terra. O forse la Cina è un modello di democrazia? I B.R.I.C.S. sono, pur con qualche differenza, altri mattoni nel muro, il muro dell’inganno e della sopraffazione. Vero è che, complici anche molti “giornalisti”, essi paiono come il fronte che addirittura si oppone al Novus ordo seclorum. Non sarà, invece, un’altra azione gattopardesca? L’opinione pubblica in ogni caso è indotta a schierarsi sino all’astio ed alla vendetta: vuoi che a farsi sgozzare, decapitare, squartare e sbudellare sul campo di battaglia sia un presidente della repubblica o un primo ministro? Non sia mai! E’ sempre è solo il soldato di leva o quello convinto dalla propaganda a sacrificare la sua vita sul fronte per gli strozzini, pardon per la patria. Aggiungiamoci poi le numerose vittime tra i civili (i famosi danni collaterali) e si sfoltisce anche un po’ la popolazione: il che non guasta.

Per conseguire questi scopi, però, i manigoldi devono prima spronare i rivali a lottare fino all’ultimo sangue, come in un combattimento di galli. Dopodiché sulle rovine fumanti di una sconfinata waste land, apparirà il Salvatore del genere umano pronto ad offrire pace, benessere e sicurezza in cambio di…

L’epilogo non è scontato, ma non è neppure garantito che potremo scegliere la conclusione che più ci aggrada.

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Triangoli

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Triangoli


ll triangolo di Kanizsa è un'illusione ottica assai nota. Nel 1955 per la prima volta fu descritta dallo psicologo italiano, Gaetano Kanizsa. Nella figura il percipiente tende a scorgere due triangoli equilateri bianchi l'uno sovrapposto all'altro, sebbene nessuna delle due figure geometriche sia effettivamente disegnata.

Il fenomeno non è facilmente spiegabile. Gli esponenti della Gestaltpsychologie (Psicologia della forma, scuola psicologica nata alla fine del XIX secolo e diramatasi nel XX secolo in Austria, Germania, Stati Uniti, Italia) hanno tentato di motivare questa illusione ottica, chiamando in causa la percezione a priori di una forma (Gestalt), a prescindere dagli elementi costituenti. Secondo Von Eherenfels, le forme costituiscono un oggetto percettivo sui generis: percepiamo in un modo gli elementi e in un modo dissimile le configurazioni complessive. Anche se le configurazioni non possono esistere senza gli elementi di cui esse sono composte, questa dipendenza non è così forte da impedirci di riprodurre la conformazione con elementi diversi.

Il caso del triangolo di Kanizsa si riferisce addirittura all’assenza degli elementi costitutivi del triangolo (i lati) che, però, la percezione (cervello-mente-coscienza) si incarica di costruire, secondo un principio di organizzazione “dall’alto verso il basso”, ossia dal complesso al semplice. Ciò significa che al centro di un meccanismo percettivo o di apprendimento si situerebbe un processo di riorganizzazione gestaltica consistente nel vedere gli elementi singoli legati in un’immagine ordinata, invisibile prima della riorganizzazione stessa (insight).[1]

La psicologia della forma tende a dar conto del motivo per cui riconosciamo una melodia, anche se eseguita in una tonalità differente o qualora se ne oda solo un frammento o perché si ravvisa un volto anche da un solo particolare fisiognomico.

Il poligono in oggetto, però, non implica solo formidabili problemi inerenti alle sensazioni ed ai fattori gnoseologici, perché palesa delle declinazioni culturali. Infatti l’osservazione del triangolo trascina con sé in ogni percipiente con un minimo di scolarizzazione l’istintivo collegamento all’Ebraismo. Quantunque la cosiddetta Stella di David o sigillo di Salomone sia un simbolo molto diffuso nelle culture del mondo antico, nonostante l’astro a sei punte sia rintracciabile spesso nei graffiti della regione alpina ed in contesti culturali, come quello cinese, che non dipendono affatto dalla tradizione ebraica, la cultura fa, per così dire, aggio sulla natura. Infatti, a causa di una fruizione connotata in senso conoscitivo e persino ideologico, l’osservatore “vede” nel non triangolo di Kanisza due triangoli intersecati e... una stella di David.

[1] Si osservi che il lemma sul triangolo di Kanisza all’interno di Wikipedia contiene un’illustrazione del problema quasi del tutto errata. Ciò la dice lunga su Wikipedia e sulla grossolana ignoranza dei suoi estensori.

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Friday, July 25, 2014

Trasloco in corso.

Cari satrapi disinformatori,

Perdonate la latitanza ma sono nel bel mezzo di un trasloco e ho impacchettato i computer.
Anzi, ho subito un attacco informatico che ha reso i miei computer inscatolati in contenitori di cartone. Donate donate donate.

A parte gli scherzi dovrei essere on line nel giro di un paio di settimane.
Nep frattempo potete gustarvi le ultime sclerate dei dolce e gabbana del terrazzino direttamente sul loro blog fogna.

Saluti

Wednesday, July 23, 2014

Radici e motivazioni del negazionismo

http://www.tankerenemy.com/2014/07/radici-e-motivazioni-del-negazionismo.html

Radici e motivazioni del negazionismo


I disinformatori sono i primi ad essere arciconvinti che la geoingegneria clandestina con tutti i suoi addentellati è reale. Sono simili a quei Siciliani cui si chiede se esiste la mafia. Essi rispondono che non sanno neppure che cosa sia la “mafia”. Sappiamo bene, però, che, ostentando di ignorare il ruolo della malavita organizzata, si trincerano dietro la più rocciosa omertà per paura o per connivenza.


Come si può contestare l’evidenza delle operazioni chimico-biologiche, la frattura che hanno determinato nella storia del pianeta Terra? La si contesta per le seguenti ragioni: o la si conosce in modo superficiale attraverso il filtro dei media ufficiali (è il caso della stragrande maggioranza della popolazione che vive in una campana di vetro all’oscuro dei piani di distruzione orditi dai governi), oppure si tenta di insabbiare la verità, essendo in malafede. E’ questo il caso preciso dei negazionisti: essi non possono non aver compreso le questioni inerenti alle attività di “guerra climatica”. Schiavi di biechi interessi, però, svolgono il loro compito che consiste nel propalare la solita frottola delle “scie di condensazione”.

Tuttavia anche il pur depistante tema delle contrails è soltanto sfiorato: nei loro biliosi articoli privilegiano l’argomento ad personam, provando a screditare i ricercatori e gli scienziati. Gli occultatori si cimentano in analisi pseudo-psicologiche e pseudo-sociologiche, scadono in una serie di insulti, non disdegnando la scatologia.

Pur essendo sovente laureati, NON scienziati, quando i negazionisti obtorto collo affrontano il soggetto cruciale, restano nel vago: non puntualizzano i valori termici, barici ed igrometrici che sono necessari alla formazione di una scia di condensa. La loro “scienza” è fumosa, generica, frammentaria, epidermica. Codesta imbarazzante faciloneria non si accetterebbe neppure in un manuale in uso nella secondaria di primo grado, ma è il massimo che si riesce a spremere dai depistatori.

Quali sono gli interessi in gioco? E’ semplice rispondere: percorsi universitari facilitati, carriere accademiche più o meno folgoranti, impieghi in aziende strategiche, patentini da giornalisti, finanziamenti a fondo perduto per l'apertura di attività commerciali, aderenze in partiti politici, associazioni “ambientaliste”, testate, gruppi di pressione… E’ uno scenario desolante, di abissale ignoranza (in primo luogo della lingua italiana) associata a formidabile spregiudicatezza. [1] Si capisce: i vantaggi sono numerosi, non solo congrue prebende, ma pure la gloria (usurpata ed immeritata) di “scienziati” o, per coloro che si accontentano, di “divulgatori scientifici”.

Naturalmente tutto ciò non è scienza, bensì mistificazione. La disinformazione è la sentina del mondo. Invano cercheremo delle motivazioni non dico nobili, ma almeno normali all’interno della cloaca in cui amano sguazzare i negazionisti. Il loro obiettivo non è sbarcare il lunario, ma bruciare le tappe e, nel contempo, sfogare le loro frustrazioni contro i loro avversari. Solo dei paranoici, degli psicopatici possono trovare soddisfazione in una miserabile esistenza ingorgata nel turpiloquio, nel livore, nella monomania. Solo dei vigliacchi possono aggredire i ricercatori indipendenti ed i cittadini svegli, nascosti dietro l’anonimato e protetti da istituzioni corrotte sino al midollo.

Sono dei buffoni feroci, ma pur sempre dei buffoni.

Abbiamo deciso di rendere pubbliche le informazioni a suo tempo fornite alla Magistratura, poiché siamo consapevoli che il noto stalker, diffamatore di professione, dispone delle sue coperture in alto loco, per cui questo documento non potrà essere più limitato ad una stretta cerchia di toghe, ma è, da oggi, pubblico. Coloro che proteggono Federico De Massis alias Task Force Butler e gli altri suoi sodali, sappiano che nulla sarà più possibile insabbiare.

PERCHE' LO STALKER TASK FORCE BUTLER E' DE MASSIS FEDERICO (file PDF)


[1] Si pensi all’ignobile scartafaccio a firma di uno che che pomposamente presenta le sue credenziali “Primo ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bologna, esperto in fisica delle particelle, lavora all'esperimento CMS dell'LHC al Cern (sic) di Ginevra”. Sarà pure megadirettore galattico e magnifico rettore dell’Università cosmicomica del pianeta Papalla, ma già infiora il titolo del suo brogliaccio con due strafalcioni: “Paura delle scie chimiche? A quanto pare si… ecco cosa è successo”. Scrive “sì” senza accento e “cosa”, in luogo di “che cosa”. Dovrebbe andare a spaccare le pietre nelle Latomie, non tornare sui banchi della prima elementare, perché per lo studio è negato!