http://zret.blogspot.ch/2014/10/gli-incendi-di-caronia-unipotesi-sulla.html
Gli incendi di Caronia: un’ipotesi sulla loro origine
La situazione a Caronia si appesantisce. I roghi continuano a divampare, mentre un giovane della frazione, Giuseppe Pezzino, figlio del pugnace Nino, riceve un improbabile avviso di garanzia per ipotesi di reato quali "incendio" e "danneggiamento" (sic). Questa grottesca iniziativa delle autorità inquirenti si commenta da sola.
In Diavoli in astronave avevamo riflettuto sulla possibile cabala esopolitica che potrebbe spiegare le combustioni di Canneto. Qui vorremmo proporre un’ipotesi per tentare di riconoscere la genesi degli incendi. Potrebbe essere un sistema radar all’origine delle fiamme?
Pablo Ayo, in un suo recente saggio di argomento ufologico, per serendipità ci viene in soccorso.
“Nel 1947 furono installati dei potenti radar ai quattro angoli del perimetro atomico che comprendeva i laboratori nazionali di Los Alamos, il poligono di Alamogordo, la base aerea di Roswell ed il Centro sperimentale missilistico di White sands. […] A White sands era installato l'SCR-584, un nuovissimo modello di radar usato per la prima volta durante lo sbarco degli Alleati ad Anzio. Alla White sands proving ground l’esercito disponeva di due radar, di cui uno era l’SCR -584, impiegato per test sul tracciamento dei missili. Il sistema innovativo sfruttava le microonde in luogo dei segnali radio per tracciare i bersagli. Alla base del suo funzionamento si trovava il famoso Magnetron, un tubo a vuoto ad alta potenza che genera microonde mediante l’interazione di un flusso di elettroni con un campo magnetico. La prima versione del Magnetron fu inventata nel 1920, ma la versione moderna fu concepita nel 1940 da John Randall e Harry Boot presso l’Università di Birmingham”.
Nell’articolo del settembre 2005, pubblicato sulla rivista “Aviation week & space technology”, intitolato “Radar become a weapon”, David A. Fulghum e Douglas Barrie scrivono:
“Da tempo si sa che i radar possono produrre violenti effetti sui sistemi elettronici. Oltre vent’anni fa, i radar montati sui bombardieri erano capaci di generare onde radio di tale potenza da bruciare le valvole di amplificazione nei caccia che stavano monitorando. […] Il radar sembra particolarmente efficace per distruggere i sistemi elettronici di missili balistici supersonici e missili acqua-aria”.
Prosegue Ayo: “Alcuni radar A.E.S.A. (active electronically scanned array, ossia matrice attiva a scansione elettronica, n.d.a.) sono stati rimodulati, sfruttando le microonde ad alto potenziale (high power microwawes, H.P.M.). […] I radar AESA producono un impulso di una precisa frequenza, sostenuto per alcuni microsecondi, creando un effetto con il quale le H.P.M. producono un’onda con un picco superiore ad un gigahertz. […] Naturalmente picchi di microonde sono pericolosi per la salute umana. ‘Potrebbe essere spiacevole per un essere umano trovarsi nella traiettoria di un raggio simile - affermano i tecnici – potrebbe causare gravi ustioni’. Ciò dipende dalla frequenze usate. Il sistema è così efficiente che le modifiche in questione sono già state apportate ai radar di molte navi militari ed intercettori statunitensi, come l’F/A-22 ed il B 2, mentre l’AESA sarà montato anche sul caccia F 35 Joint strike fighter”.
L’excursus di Ayo sui radar ben si innesta alle acquisizioni della commissione investigativa diretta e coordinata dal Dottor Francesco Mantegna Venerando.
Stando agli esperti, Canneto di Caronia è colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Sono fasci di microonde in 'ultra high frequency' compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. Per produrre una simile quantità di energia un dispositivo dovrebbe toccare una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt. Dove sia collocata la sorgente, però, non si sa. Una rete composta da decine di sensori, cercò di individuare l'impulso madre proveniente dal mare, un compito quasi impossibile dal momento che l'emissione dura solo qualche nanosecondo. “Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre – si legge nel rapporto redatto sotto l'egida del Dottor Mantegna Venerando – potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate”.
Oltre agli inquietanti incendi, a Canneto alcuni abitanti hanno segnalato ustioni che potrebbero essere ricondotte all’azione di fasci concentrati di microonde.
Il quadro tracciato da Ayo pare collimare con le sinistre risultanze di Venerando.
Insomma, abbiamo colto i militari con le mani nella marmellata, anzi sull’innesco?
Fonti:
P. Ayo, Alien report, 2014, pp. 91-94
Diavoli in astronave, 2014
Le microonde, arma contro la biosfera, 2008
In Diavoli in astronave avevamo riflettuto sulla possibile cabala esopolitica che potrebbe spiegare le combustioni di Canneto. Qui vorremmo proporre un’ipotesi per tentare di riconoscere la genesi degli incendi. Potrebbe essere un sistema radar all’origine delle fiamme?
Pablo Ayo, in un suo recente saggio di argomento ufologico, per serendipità ci viene in soccorso.
“Nel 1947 furono installati dei potenti radar ai quattro angoli del perimetro atomico che comprendeva i laboratori nazionali di Los Alamos, il poligono di Alamogordo, la base aerea di Roswell ed il Centro sperimentale missilistico di White sands. […] A White sands era installato l'SCR-584, un nuovissimo modello di radar usato per la prima volta durante lo sbarco degli Alleati ad Anzio. Alla White sands proving ground l’esercito disponeva di due radar, di cui uno era l’SCR -584, impiegato per test sul tracciamento dei missili. Il sistema innovativo sfruttava le microonde in luogo dei segnali radio per tracciare i bersagli. Alla base del suo funzionamento si trovava il famoso Magnetron, un tubo a vuoto ad alta potenza che genera microonde mediante l’interazione di un flusso di elettroni con un campo magnetico. La prima versione del Magnetron fu inventata nel 1920, ma la versione moderna fu concepita nel 1940 da John Randall e Harry Boot presso l’Università di Birmingham”.
Nell’articolo del settembre 2005, pubblicato sulla rivista “Aviation week & space technology”, intitolato “Radar become a weapon”, David A. Fulghum e Douglas Barrie scrivono:
“Da tempo si sa che i radar possono produrre violenti effetti sui sistemi elettronici. Oltre vent’anni fa, i radar montati sui bombardieri erano capaci di generare onde radio di tale potenza da bruciare le valvole di amplificazione nei caccia che stavano monitorando. […] Il radar sembra particolarmente efficace per distruggere i sistemi elettronici di missili balistici supersonici e missili acqua-aria”.
Prosegue Ayo: “Alcuni radar A.E.S.A. (active electronically scanned array, ossia matrice attiva a scansione elettronica, n.d.a.) sono stati rimodulati, sfruttando le microonde ad alto potenziale (high power microwawes, H.P.M.). […] I radar AESA producono un impulso di una precisa frequenza, sostenuto per alcuni microsecondi, creando un effetto con il quale le H.P.M. producono un’onda con un picco superiore ad un gigahertz. […] Naturalmente picchi di microonde sono pericolosi per la salute umana. ‘Potrebbe essere spiacevole per un essere umano trovarsi nella traiettoria di un raggio simile - affermano i tecnici – potrebbe causare gravi ustioni’. Ciò dipende dalla frequenze usate. Il sistema è così efficiente che le modifiche in questione sono già state apportate ai radar di molte navi militari ed intercettori statunitensi, come l’F/A-22 ed il B 2, mentre l’AESA sarà montato anche sul caccia F 35 Joint strike fighter”.
L’excursus di Ayo sui radar ben si innesta alle acquisizioni della commissione investigativa diretta e coordinata dal Dottor Francesco Mantegna Venerando.
Stando agli esperti, Canneto di Caronia è colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Sono fasci di microonde in 'ultra high frequency' compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. Per produrre una simile quantità di energia un dispositivo dovrebbe toccare una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt. Dove sia collocata la sorgente, però, non si sa. Una rete composta da decine di sensori, cercò di individuare l'impulso madre proveniente dal mare, un compito quasi impossibile dal momento che l'emissione dura solo qualche nanosecondo. “Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre – si legge nel rapporto redatto sotto l'egida del Dottor Mantegna Venerando – potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate”.
Oltre agli inquietanti incendi, a Canneto alcuni abitanti hanno segnalato ustioni che potrebbero essere ricondotte all’azione di fasci concentrati di microonde.
Il quadro tracciato da Ayo pare collimare con le sinistre risultanze di Venerando.
Insomma, abbiamo colto i militari con le mani nella marmellata, anzi sull’innesco?
Fonti:
P. Ayo, Alien report, 2014, pp. 91-94
Diavoli in astronave, 2014
Le microonde, arma contro la biosfera, 2008
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Il sistema innovativo sfruttava le microonde in luogo dei segnali radio per tracciare i bersagli.
ReplyDeleteScusa, professo', ma cosa intendete per "microonde" e "segnali radio"? Sono due cose diverse???
Perchè parlare di "microonde" che cominciano a 300MHz mi pare ridicolo... Se sono due cose diverse, allora non puoi dire che le microonde iniziano a 300MHz; del resto se cominciano a 300MHz, allora perchè distinguere onder radio e microonde?
In più... Continuate a sparare vaccate sulle potenze... Potenze di 12-15 GW in pochi ns (nanosecondi) possono essere facilmente prodotte da chiunque abbia una batteria... Nella fattispecie ne basta una che produca pochi W/s...
Insomma, sparate "paroloni" e "cifroni" per far pensare a chissè quale tecnologia, confondendo (a proposito?) concetti come potenza di picco e potenza...
Oppure il sospetto è che copiate ed incolliate cose di cui non capite nulla solo perchè sono delle supercazzole che in qualche maniera supporterebbero le vostre vaccate...
Brutta cosa l'ignoranza...
"Brutta cosa l'ignoranza..."
Delete...ggente che confonde i gigawatt di byte con i gigabatt di white?
LOL
oops dimenticavo i gigawatt di hertz
ReplyDeleteChe bella bruciatura da accendino, nell'articolo originale. :D
ReplyDeletehttp://www.ansuitalia.it/Sito/Sezioni/Pericoli/Caronia/37.jpg
Assomiglia tanto tanto tanto ai test di combustione per verificare il livello ignifugo. :D