http://zret.blogspot.ch/2014/12/lora-di-religione.html
L'ora di religione
Viviamo
in un’età in cui il consumismo e l’edonismo più biechi sono la regola.
Nonostante ciò, a volte anche tra adolescenti e giovani, si accende una
favilla di curiosità intellettuale, si manifesta il vagheggiamento di un
orizzonte. Dunque è una iattura che l’ora di religione nelle scuole
italiane sia spesso mortificata da dibattiti su temi di “attualità”,
affrontati in modo superficiale o secondo un’etica dolciastra, allineata
con il pensiero dominante.
Già da qualche bambino, costretto a frequentare il catechismo, proviene un interrogativo fondamentale (la presenza del male, il destino umano, il significato dell’universo, Dio...), immancabilmente ignorato ed anestetizzato mercé una spaventosa descrizione dell’Inferno o un allettante disegno del Paradiso. Così si cercano risposte e si ricevono solo santini, aride definizioni, precetti, quando la riflessione sul trascendente rifugge da un moralismo deamicisiano.
E’ inevitabile: i pre-adolescenti si allontanano da ogni forma di spiritualità che è ricerca di senso, trasfigurazione dell’esistenza in Vita. Si aggiunga l’ipocrisia che squalifica la maggior parte dei componenti il clero e si otterrà una definitiva disaffezione rispetto al sacro.
E’ il trionfo del materialismo e del numero: il numero nella nostra asociale società non è cifra e sigillo di armonia interiore e cosmica, ma sinonimo di accumulo, di scientismo. Guénon usa l’efficace espressione “regno della quantità”. Le nuove generazioni sono attratte dall’algida logica della “scienza”, dalla sua pretesa di assolutezza che esclude il dubbio, la fantasia, il mistero, il disorientamento. Eppure solo chi è disorientato cerca una direzione.
Il sistema ormai non si limita ad eludere e ad escludere le questioni fondamentali, ma le bolla come ridicole, inutili. Chi in tali condizioni avvertirà soltanto l’esigenza di varcare i confini fisici e di una ripetitiva, insensata quotidianità per provare ad avventurarsi nell’oltre?
Oggi non è più necessario inventarsi risposte per mettere a tacere obiezioni e fugare perplessità. Oggi le domande abissali non soffiano più nel vento.
Già da qualche bambino, costretto a frequentare il catechismo, proviene un interrogativo fondamentale (la presenza del male, il destino umano, il significato dell’universo, Dio...), immancabilmente ignorato ed anestetizzato mercé una spaventosa descrizione dell’Inferno o un allettante disegno del Paradiso. Così si cercano risposte e si ricevono solo santini, aride definizioni, precetti, quando la riflessione sul trascendente rifugge da un moralismo deamicisiano.
E’ inevitabile: i pre-adolescenti si allontanano da ogni forma di spiritualità che è ricerca di senso, trasfigurazione dell’esistenza in Vita. Si aggiunga l’ipocrisia che squalifica la maggior parte dei componenti il clero e si otterrà una definitiva disaffezione rispetto al sacro.
E’ il trionfo del materialismo e del numero: il numero nella nostra asociale società non è cifra e sigillo di armonia interiore e cosmica, ma sinonimo di accumulo, di scientismo. Guénon usa l’efficace espressione “regno della quantità”. Le nuove generazioni sono attratte dall’algida logica della “scienza”, dalla sua pretesa di assolutezza che esclude il dubbio, la fantasia, il mistero, il disorientamento. Eppure solo chi è disorientato cerca una direzione.
Il sistema ormai non si limita ad eludere e ad escludere le questioni fondamentali, ma le bolla come ridicole, inutili. Chi in tali condizioni avvertirà soltanto l’esigenza di varcare i confini fisici e di una ripetitiva, insensata quotidianità per provare ad avventurarsi nell’oltre?
Oggi non è più necessario inventarsi risposte per mettere a tacere obiezioni e fugare perplessità. Oggi le domande abissali non soffiano più nel vento.
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Certo, allontaniamo i giovani dall'algida scienza, così da poterli abbindolare più facilmente.
ReplyDeleteComunque il voler scrivere forbito a tutti i costi denota chiaramente il vuoto di contenuti, la forma per nascondere l'assenza di sostanza.
Non sara' che zret di scienza non ne capisce una mazza il motivo per cui la odia cosi' tanto?
DeleteSì.
DeleteE' la storia della volpe e dell'uva.
A me è sempre sembrato solo un Azzeccagarbugli di Manzoniana memoria ...
DeleteBuone feste a tutti
come al solito la scrittura "aulica" del proFESSOre è usta per distogliere il lettore dall'infima natura di antonio SCIACALLO NAZIFASCISTA marcianò, il fratello scemo del CRIMINALE rosario FALSARIO marcianò
ReplyDeleteDal fogna blog, sull'aereo malese scomparso
ReplyDeletepantosdomenica, dicembre 28, 2014 10:28:00 AM
3° aereo malese sparito con 162 passeggeri a bordo a largo di Singapore.
ormai è una farsa. non hanno pudore alcuno e non temono di essere smascherati perchè comunque l'apparato mediatico (TV e giornali) occidentale è compatto ed in mano a poche organizzazioni apicali.
Il complotto per sterminare la popolazione mondiale a furia di disastri aeronautici?
DeleteMa un po' di dignità non la hanno, vero?
Straniero stai parlano del CRIMINALE rosario FALSARIO marcianò e di antonio SCIACALLO NAZISTA marciano, delle sottospecie di vermi del genere NON SANNO DOVE SIA LA DIGNITÀ, non per nulla hanno cercato di LUCRARE anche sulla morte del padre
DeleteSolo 3 parole: PEZZO.DI.MERDA!
ReplyDeleteScusate il francesismo.
Non offendere la merda accostanola al fratellonzo imparato
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