La condizione umana
Per
lo più le esistenze sono ordinarie, eppure, anche dietro queste vite
normali, sovente si agita, si dibatte in maniera convulsa tutto un mondo
di quotidiane sofferenze, di incessanti inquietudini, di diuturni
sacrifici.
Che cosa si nasconde dietro la maschera della normalità? Atti eroici compiuti da uomini e donne che non sono eroi o eroine, dotati di una capacità di sopportazione degna di filosofi stoici. Pure quando non si consumano tragedie, una vita consueta esige vigore, pazienza, tempra, rassegnata perseveranza. Le sventure schiantano, ma la monotonia consuma.
Purtuttavia, se da un lato questa situazione dimostra quanto sono eccezionali certe persone comuni grazie alle quali l’organizzazione sociale preserva ancora un briciolo di umanità, dall’altro attesta che la condizione umana è propriamente inumana.
Che cosa si nasconde dietro la maschera della normalità? Atti eroici compiuti da uomini e donne che non sono eroi o eroine, dotati di una capacità di sopportazione degna di filosofi stoici. Pure quando non si consumano tragedie, una vita consueta esige vigore, pazienza, tempra, rassegnata perseveranza. Le sventure schiantano, ma la monotonia consuma.
Purtuttavia, se da un lato questa situazione dimostra quanto sono eccezionali certe persone comuni grazie alle quali l’organizzazione sociale preserva ancora un briciolo di umanità, dall’altro attesta che la condizione umana è propriamente inumana.
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caspita, tutta 'sta sbrodolata (vabbè dài, almeno stavolta è abbastanza corta...) per dire che la vita è quel che è?
ReplyDelete"Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra" già se lo domandava Giobbe (7,1) e ne faceva tesoro Kierkegaard (" Se non avessi Giobbe! Io non lo leggo con gli occhi come si legge un altro libro, me lo metto per così dire sul cuore... Come il bambino che mette il libro sotto il cuscino per essere certo di non aver dimenticato la sua lezione quando al mattino si sveglia, così la notte mi porto a letto il libro di Giobbe. Ogni sua parola è cibo, vestimento e balsamo per la mia povera anima "), 'o professò è in buona compagnia ma non è per niente originale...
« Se non avessi Giobbe! Io non lo leggo con gli occhi come si legge un altro libro, me lo metto per così dire sul cuore... Come il bambino che mette il libro sotto il cuscino per essere certo di non aver dimenticato la sua lezione quando al mattino si sveglia, così la notte mi porto a letto il libro di Giobbe. Ogni sua parola è cibo, vestimento e balsamo per la mia povera anima »
(Søren Kierkegaard)
Ecco perchè sabato non trovavo gli aggettivi, se li è fregati tutti zretino!
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