Monday, October 20, 2008

Il dominio arcontico in "Essi vivono" (articolo di Antonio Marcianò)


La verità è inverosimile (Eraclito)

Essi vivono (They live, U.S.A., 1988, 97 minuti) è una nota pellicola di John Carpenter (Karthage, New York, 1948). Un giovane vagabondo (Roddy Piper) scopre, per mezzo di strani occhiali, che molte persone sono in realtà degli extraterrestri in sembianze umane. Essi controllano la società con messaggi subliminali e con un capillare apparato di sorveglianza. Con l'ausilio di un operaio (Keith David), il protagonista comincia la rivolta contro le élites dominatrici.

Letto da alcuni critici, privi del tutto o quasi di spirito critico, solo come un'impietosa condanna "da sinistra" (P. Mereghetti) del sistema capitalista, Essi vivono è, invece, uno spaccato ante-litteram della realtà attuale ed anche una rivelazione dell'inganno dietro le quinte. Il regista e sceneggiatore del film, John Carpenter, con pochi mezzi, riesce a delineare un quadro verosimile, benché incredibile della nostra "civiltà".

Vorrei individuare alcuni aspetti prolettici del film per evidenziare come l'intreccio si riferisca, però, più ad una terra dominata dagli Arconti che da alieni.

La produzione contiene i seguenti segni "profetici" o comunque interessanti.

1 Gli "extraterrestri" riescono ad imporre la loro perversa volontà grazie alla spregevole collaborazione di uomini corrotti, appartenenti alle classi dirigenti.

2 I media, in particolar modo la televisione, sono usati dai potenti per tenere l'umanità in uno stato perenne di stordimento e di sottomissione. Oltre ai programmi, incentrati su frivolezze e su fatti inventati, la televisione trasmette un vero e proprio segnale per influire sulla percezione e sul subconscio.

3 Attraverso un particolare dispositivo (metafora di una visione non più condizionata) è possibile percepire l'essenza dietro le apparenze.

4 L'ambiente, l'acqua ed il cibo vengono deliberatamente inquinati dai governi affinché gli uomini siano lentamente intossicati e le loro capacità intellettive ottuse.

5 L'esercito si avvale, per controllare i dissidenti, sia di elicotteri privi di contrassegni sia di piccoli droni-spia.

6 Gli avvertimenti biblici (e non solo biblici) circa la perversione dell'umanità, sedotta da Satana con i piaceri più laidi, sono veridici.

7 L'abbattimento del sistema dipende sia da una presa di coscienza sia da un'azione mirata.

In un film, dal ritmo serrato e con frequenti piani-sequenza che consuonano quasi con un'unità di azione (tutto si svolge nell'arco di pochi giorni), stride l'indugio, anche alquanto noioso sulla lotta tra il giramondo sottoccupato e l'operaio di colore. I due, infatti, per circa sei minuti si scambiano forti pugni e colpi di ogni tipo. Il vagabondo vuole convincere il manovale ad inforcare gli occhiali affinché... veda. E' tutto inutile: solo, dopo che il protagonista è riuscito ad atterrare il muratore, gli inforca gli occhiali contro la sua volontà. Allora l'operaio finalmente percepisce. Il duello è potente metafora della riluttanza che connota la maggior parte degli uomini: essi potrebbero vedere, ma non vogliono assolutamente, recalcitrano, preferendo restare nella loro rassicurante cecità.

Un aspetto che credo sia sfuggito a recensori e critici è l'"originalità" di uno dei messaggi subliminali che vengono costantemente trasmessi attraverso la pubblicità ed i media. Accanto agli ordini schiavistici e consumistici, come "Obbedisci", "Non porre domande alle autorità", "Il denaro è il tuo dio…" uno spicca per il suo carattere anti-cataro: "Sposatevi e moltiplicatevi". Questo comando la dice lunga sulla necessità che i jinn hanno di allevare il bestiame umano: essi, infatti, sono come quei porcari che si rallegrano quando la scrofa figlia molti porcellini.

Gli uomini sono dunque utili per i demoni che li sfruttano. Non è un caso se l'umanità è svigorita con sostanze chimiche e con germi, ma è necessario che alcuni gruppi siano tenuti in vita e, anzi, è auspicabile che il loro numero aumenti, sebbene essi siano tenuti in uno stato di perenne servaggio, spacciato per libertà. Per quale motivo recondito, si può forse immaginare.

La conclusione del film, nonostante la morte dell’intemerato protagonista, è positiva, poiché viene spento in extremis il segnale che ipnotizza l’umanità: finalmente gli alieni appaiono con il loro orribile volto inteschiato ed il sistema basato sulla menzogna e sul controllo implode. Credo che il tema del segnale si possa interpretare sia in senso letterale sia metaforico: è la ragnatela elettromagnetica (ed eterica?) che invischia corpi e menti, ma pure la plumbea cappa di false credenze che schiaccia la coscienza.

Spegnere il segnale non è facile come premere il pulsante off del televisore, ma bisogna provarci.


Fonte: Zret Blog


4 comments:

  1. Ma il Marciano' e' proprio rincoglionito completamente.

    Rosa', stai asentire questa:

    La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau è un film commedia del 1976 interpretato da Peter Sellers della serie cinematografica dedicata alla Pantera rosa.

    Trama

    L'ex ispettore capo Dreyfus sta per essere dimesso dal manicomio, in cui entrò tre anni prima a causa della sua mania omicida. Ma una visita inattesa del suo nemico, l'ispettore capo Jacques Clouseau, che adesso ha preso il suo posto al lavoro, lo farà impazzire di nuovo e Dreyfus, per vendetta fugge dal manicomio e tenta di ucciderlo. Fallirà e Clouseau si mette sulle sue orme. Allora Dreyfus per eliminare Clouseau fonda un impero criminale; e minaccia il mondo con una potente arma, intanto dei vari assassini mandati da diverse nazioni tentano di eliminare Clouseau, che sta indagando in Inghilterra e successivamente nella Baviera. Ma la sua (s)fortuna lo salva. Scopre dove si nasconde Dreyfus e riuscirà a stanarlo.


    Il bello e' che l'ispettore Clouseau esiste veramente e tutto quello che c'e' nel film e' vero.

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  2. Pensa Zret, io sto ascoltando la sigla di Mazinga.
    E mi sovviene quanto quella produzione sia stata profetica.

    Infatti adesso fuori dalla finestra dell'ufficio stanno parcheggiando un enorme trailer coperto da un telo, dal quale pero' spuntano un paio di pugni rotanti.

    Ora scusate, devo andare a ricaricare le batterie del mio Mobile Suit.
    Si lo so, ma era profetico pure quello, no? :P

    Saluti
    Hanmar

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  3. Mi vengono i brividi a pensare che questo individuo sia professore in una scuola.

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  4. A mettere due parole in fila il fratellino ne è capace, anche più che discretamente. Come critico cinematografico lo vedrei molto bene anche al posto di Mereghetti (dentro al sistema anche lui?). Però poi si perde in enormi e imbarazzanti paranoie da schizzato...peccato!

    P.s.: certo che rivelare il finale del film in questo modo...spoilerone assurdo!!

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